"Mi è occorso molto tempo per capire che qui la situazione è la stessa, ma alla fine l’ho capito. L’ostacolo stava nel pensare a Gea come a un dio e, credetemi o no, per molto tempo io credo di averlo pensato. Ci sono molte analogie. Ma Gea non opera con mezzi magici. Tutto quello che fa è teoricamente alla portata di esseri come noi. Perciò mi sono staccata gradualmente dall’idea che Gea fosse un dio, e ho cominciato a vederla come il Consiglio Municipale. E, maledizione, io non posso fare a meno di lottare contro il Consiglio Municipale."
S’interruppe per tossire, e Robin le porse la borraccia. Gaby bevve, poi si guardò con le lacrime agli occhi, e disse: — Ecco dove sono finita.
Valiha le accarezzò la fronte. — Riposa — disse. — Cerca di conservare le forze.
— Sì — disse Gaby — ma prima voglio finire. — Respirò affannosamente, e Robin vide che aveva gli occhi dilatati. Li guardò tutti, e parve capire. Quando riprese a parlare, la sua voce era come quella di una bambina.
— Sto per morire, vero?
— Riposa… — disse Robin.
Ma Valiha disse: — Sì — con la caratteristica immediatezza dei titanidi in tutto ciò che riguardava la morte. — Restano poche speranze.
Gaby singhiozzò.
— Non voglio morire — gemette. Cercò di mettersi a sedere. — Non sono pronta. — Pianse a lungo e, quando riprese a parlare, le sue parole furono interrotte da singhiozzi.
Alla fine si addormentò.
Passarono varie ore prima che riprendesse a parlare. Nessuno di loro pensava che si risvegliasse da quel sonno.
Nelle ore successive raccontò il resto della storia. Era molto debole e divagava, ma ogni volta ritornava a parlare della sua eresia, della sua intenzione di abbattere il potere che dominava la sua vita e quella di tutte le persone a lei care.
Espose le lamentele grandi e piccole, e spesso le piccole ingiustizie a livello personale erano quelle più significative. Parlò dei pellegrini, e del suo crescente disgusto nel vedere quei poveri disgraziati costretti a lottare e a morire per divertire un dio annoiato. Ritornò a parlare dello scherzo crudele giocato alla Maga nel caso della riproduzione dei titanidi, ed elencò i giocattoli assassini di Gea: una lunga lista, che culminava con le bombe volanti.
A un certo punto, disse Gaby, si era chiesta se tutto ciò non potesse cambiare, e questo la aveva portata a esaminare le possibili alternative. All’inizio non poteva parlarne con nessuno, neppure con Cirocco, ma in seguito, quando Cirocco era stata toccata direttamente dalle macchinazioni di Gea, gliene aveva parlato. Lei non aveva neppure voluto ascoltare, a tutta prima, ma in seguito il problema aveva cominciato a interessarla. Dapprima era solo un problema teorico: qualcuno o qualcosa poteva sostituirsi a Gea? Non certo i computer della Terra, poiché nessuno di essi era abbastanza grande. Gli unici possibili candidati erano i cervelli regionali: probabilmente, uno di essi, o un loro gruppo, poteva prendere le funzioni di Gea, se Gea fosse morta. E anche se Gaby aveva continuato a fare progetti, Cirocco non aveva voluto spingersi più in là, perché le pareva che questa parte del problema fosse irrilevante, rispetto al problema vero: se tutto si basava sulla scomparsa di Gea, come si poteva ucciderla?
— Non ne avevo idea — confessò Gaby. — Tutto rimase fermo a questo punto per sei o sette anni, e Cirocco se ne disinteressò. Poi, in occasione di questo viaggio, ho cercato di interessarla nuovamente al progetto, ma Gea deve avere subodorato qualcosa, o semplicemente ha deciso che era stanca della mia indipendenza. Forse non sopporta le persone che non può ricattare. L’unico potere che ha su di me è quello di rinnovarmi la giovinezza, ma io le ho sempre detto che ero pronta a rifiutare e a morire serenamente di vecchiaia, se le sue richieste diventavano eccessive.
"In questo viaggio, Rocky si è recata a parlare con i cervelli regionali, ma si è ben guardata dal sobillarli. Se pensate che abbia offerto loro la carica di Dea su un piatto d’argento, vi sbagliate. Ha solo cercato di vedere se in loro c’era qualche risentimento nascosto. Avremmo già potuto eliminarne in partenza una buona metà, ma abbiamo preferito visitarli tutti. In questo modo potevamo affermare che facevamo un normale viaggio di controllo.
"Non saprei dire neppure io quale poteva essere il passo successivo della congiura. Finora non abbiamo avuto alcuna fortuna. Rea è pazzo, e Crio è viscido. Ha fatto alcune affermazioni impreviste, ma che importanza possono avere? Il progetto è fallito, e noi siamo bloccati. Perché non ho lasciato che saltasse Teti?"
Si umettò le labbra, ma rifiutò la borraccia.
— L’acqua occorrerà a voi — disse. — Capite ora perché è così importante che avvertiate Rocky? Dovete dirle che l’attacco è stato organizzato da Gene, e che agiva dietro ordine di Gea. Se Gea conosce la nostra missione, Rocky è in un guaio. Deve sapere tutti i particolari, per potersi regolare. Me lo promettete?
— Te lo promettiamo — disse Valiha.
Gaby annuì. — Mi spiace solo di non poter rivedere Rocky — disse ancora. — Chris… no, Robin. — La cercò con lo sguardo e le afferrò la mano. — Robin, quando la vedrai, dalle un bacio per me.
— Certo.
Con un cenno d’assenso, Gaby si addormentò. Dopo qualche tempo, ansimò per qualche attimo, e infine cessò di respirare. Quando Valiha provò a sentirle il battito del cuore, non riuscì a trovarlo.
34
Rivelazione
Era strano.
Gaby aveva letto che tutti fanno esperienze dello stesso tipo, quando sono vicini alla morte. Spesso, coloro che ritornavano in vita dopo la morte clinica dicevano di avere fatto le esperienze che si aspettavano di fare. Parlavano di serenità, di assenza di dolore, di una pace dolce e seducente, che permetteva di decidere con calma se vivere o morire. E anche se forse si trattava solo di un’esperienza allucinatoria, molti dicevano di essere usciti dal proprio corpo e di averlo visto davanti a sé, come se fosse stato quello di un’altra persona.
Adesso conosceva anche lei la condizione di cui aveva sentito parlare, ed era indescrivibile. Era meravigliosa, ed era strana.
Pensavano che fosse morta, ma lei sapeva di non esserlo, o almeno di non esserlo ancora. Sarebbe morta presto, perché non respirava più. Si fermò anche il suo cuore, e lei attese l’ultima esperienza della vita con quella che poteva essere una curiosità divertita: so cosa si prova a esistere; cosa si proverà a non esistere? La coscienza si rompe in vari pezzi, o si oscura gradualmente, o svanisce bruscamente? Ci sono trombe e arpe, fuoco e ghiaccio, rinascita, o il brontolio stazionario dell’idrogeno intergalattico? O non c’è niente? E se è così, che cosa è il niente?
Non era più trattenuta all’interno del corpo. Era piacevole essere liberi, galleggiare alla deriva nello spazio e nel tempo, guardarsi alle spalle e vedere la scena attorno a lei.
Poi vide Cirocco, seduta pazientemente sulla catasta di pietre. Aveva un braccio al collo. Gaby era lieta di avere avuto Cirocco come amica. Per la prima parte della sua vita, aveva corso il rischio di non avere amici, e questo sarebbe stato il modo peggiore di vivere. Grazie, Rocky, della tua amicizia…
Era passato più tempo del previsto. Adesso si trovava nel cielo aperto, e continuava a salire. Salì sempre più in alto, attraversò il "soffitto" ed entrò nello spazio, e poi ancora più su…
Ma dove era diretta?
Per la prima volta, cominciò ad avere dei dubbi.
Sarebbe stata la più grande burla del cosmo. Che sorpresa, per i teologi, se fosse risultato che la vera risposta era…
Che Gea non fosse affatto il Consiglio Municipale?
La possibilità non poteva più essere ignorata. Qualsiasi cosa Gaby fosse divenuta, la sua destinazione era chiara. Si stava dirigendo verso il mozzo.