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«Ma Nemesis è là.»

«Sì, e più o meno tra noi e Alfa Centauri.»

«Che c’entra Alfa Centauri?»

«Il fatto è che la distanza di Nemesis da Alfa Centauri non è molto più grande della sua distanza dal Sole. È altrettanto probabile che sia una stella compagna di Alfa Centauri. O, più probabilmente, a qualunque sistema appartenga, la presenza dell’altra stella adesso la sta disturbando, o l’ha già disturbata.»

Pitt guardò Eugenia pensieroso e batté adagio le dita sul bracciolo della sedia. «Quanto impiega Nemesis a girare attorno al Sole… ammettendo che sia la compagna del Sole?»

«Non so. Dovrei calcolare l’orbita. Avrei dovuto farlo prima della Partenza, ma ero sempre talmente occupata allora… e anche adesso… ma non è una scusa valida.»

«Be’, fai un’ipotesi.»

«Se l’orbita fosse circolare, Nemesis impiegherebbe circa cinquanta milioni di anni per compiere una rivoluzione attorno al Sole, o, per essere più precisi, attorno al centro di gravità del sistema, col Sole che si sposterebbe in modo analogo. La linea tra i due corpi celesti in movimento passerebbe sempre in quel centro. D’altra parte, se Nemesis sta seguendo un’orbita ellittica e si trova ora nel punto estremo… e dev’essere così, perché se si spingesse ancora più in là non sarebbe certamente una stella compagna… in tal caso, dicevo, dovrebbe impiegare molto meno, venticinque milioni di anni.»

«Dunque, l’ultima volta che Nemesis si è trovata in questa posizione, più o meno tra Alfa Centauri e il Sole, Alfa Centauri doveva trovarsi in una posizione molto diversa rispetto a ora. In un arco di tempo compreso tra i venticinque e i cinquanta milioni di anni Alfa Centauri si sarà mossa, no? Di quanto?»

«Di una parte consistente di anno luce.»

«Quindi, questa sarebbe la prima volta che Nemesis è contesa dalle due stelle? Finora avrebbe ruotato tranquillamente?»

«No, assolutamente, Janus. Anche escludendo Alfa Centauri, ci sono altre stelle. Può darsi che una stella sia arrivata adesso, però in passato in qualche punto della sua orbita deve esserci stata un’altra stella abbastanza vicina da influenzarla. L’orbita non è proprio stabile.»

«Allora cosa ci fa in questo settore, se non orbita attorno al Sole?»

«Appunto.»

«Appunto, cosa?»

«Se orbitasse attorno al Sole si muoverebbe, rispetto al Sole, a una velocità compresa tra gli ottanta e i cento metri al secondo, a seconda della massa di Nemesis. È un moto molto lento per una stella, e la stella apparentemente resterebbe nella stessa posizione a lungo. Perciò rimarrebbe dietro la nube a lungo, soprattutto se la nube si muovesse nella stessa direzione rispetto al Sole. Con uno spostamento così lento e la luce della stella attenuata, sarebbe normale notarla solo adesso. Però…»

Pitt, che non fece alcuno sforzo per mostrarsi vivamente interessato, sospirò. «Be’? Non puoi venire al sodo?»

«Be’, se non è in orbita attorno al Sole, allora ha un moto indipendente, e dovrebbe muoversi rispetto al Sole a una velocità di circa cento chilometri al secondo, mille volte più veloce che se fosse in orbita. Adesso la stella si trova per caso nel nostro settore, ma sta proseguendo, supererà il Sole e non tornerà più. Però, rimane ugualmente dietro la nube, senza cambiare in pratica posizione.»

«Come mai?»

«Se si muove a grande velocità e nel medesimo tempo sembra sempre nello stesso punto in cielo, una spiegazione c’è.»

«Non dirmi che vibra avanti e indietro.»

Eugenia arricciò le labbra. «Per favore, non scherziamo, Janus. Non c’è nulla di divertente. Può darsi che Nemesis stia avanzando grosso modo in linea retta verso il Sole. In questo caso, non avrebbe alcuno spostamento laterale, apparentemente non cambierebbe posizione, però verrebbe dritta verso di noi… cioè, verso il Sistema Solare.»

Pitt la fissò sorpreso. «Ci sono delle prove?»

«Non ancora. Non c’era motivo di rilevare lo spettro di Nemesis quando è stata individuata. Solo dopo avere osservato la parallasse sarebbe stato logico procedere a un’analisi spettrale… ma poi non sono più riuscita a compierla. Se ben ricordi, mi hai messa a capo del progetto Sonda Remota e mi hai detto di fare in modo che nessuno si accorgesse di Nemesis. Un’analisi spettrale accurata allora era da escludere, e dopo la Partenza… be’, non ci ho più pensato. Però adesso svolgerò un esame approfondito, te lo assicuro.»

«Lascia che ti faccia una domanda. Se Nemesis stesse allontanandosi dal Sole, non avremmo lo stesso effetto di immobilità? Non è detto che si stia avvicinando al Sole, ci sono pari probabilità che si stia allontanando, vero?»

«Sarà l’analisi spettrale a dircelo. Uno spostamento verso il rosso delle righe spettrali indicherà una recessione; uno spostamento verso il violetto, un avvicinamento.»

«Ma adesso è troppo tardi. Rilevando lo spettro della stella scoprirai che si sta avvicinando a noi, perché noi ci stiamo avvicinando a Nemesis.»

«A questo punto non analizzerò lo spettro di Nemesis, bensì quello del Sole. Se Nemesis si sta avvicinando al Sole, il Sole a sua volta si avvicinerà a Nemesis, e terremo conto del nostro movimento. E poi, stiamo rallentando, e nel giro di un mese avanzeremo così lentamente che il nostro movimento non influirà in modo sensibile sui risultati spettroscopici.»

Per mezzo minuto, Pitt sembrò immergersi nei propri pensieri, fissando la scrivania sgombra, accarezzando lentamente con la mano il terminale del computer. Poi, senza alzare lo sguardo, disse: «No. Non sono osservazioni necessarie. Non voglio che tu ti preoccupi più di questo, Eugenia. È un problema inesistente, quindi dimentica tutto».

E il cenno della sua mano fu un chiaro invito a uscire.

XII

Eugenia contrasse le narici emettendo un sibilo rabbioso. «Come osi, Janus? Come osi?» disse, la voce bassa e roca.

«Come oso, cosa?» Pitt corrugò la fronte.

«Come osi ordinarmi di uscire in questo modo, come se fossi un’inserviente qualsiasi? Se non avessi scoperto Nemesis, non saremmo qui. Tu non saresti Commissario. Nemesis è mia. Anch’io ho voce in capitolo.»

«Nemesis non è tua. È di Rotor. Quindi per favore esci e lasciami riprendere il mio lavoro.»

Eugenia alzò la voce. «Janus… te lo ripeto. Molto probabilmente, Nemesis sta avanzando verso il nostro Sistema Solare.»

«E io ti ripeto che è altrettanto probabile che si stia allontanando. E anche se stesse dirigendosi verso il Sistema Solare… il loro Sistema Solare, tra parentesi, non più il nostro… non dirmi che colpirà il Sole, perché non ci crederò. In tutti i suoi cinque miliardi di anni di vita, il Sole non è mai stato colpito da una stella, e nemmeno sfiorato. Anche in una parte della Galassia relativamente affollata, è difficilissimo che si verifichi una collisione stellare. Le probabilità sono scarsissime. Non sarò un astronomo, però almeno questo lo so.»

«Le probabilità non sono certezze, Janus. Per quanto improbabile, è concepibile che Nemesis e il Sole possano scontrarsi, ma riconosco che è molto improbabile che accada. Il guaio è che un passaggio ravvicinato, anche senza collisione, potrebbe essere fatale alla Terra.»

«Ravvicinato, quanto?»

«Non so. Bisognerà fare parecchi calcoli per stabilirlo.»

«D’accordo, allora… Secondo te, dovremmo scomodarci a compiere le osservazioni e i calcoli necessari, e se poi scoprissimo che la situazione è davvero pericolosa per il Sistema Solare cosa dovremmo fare, sentiamo? Avvertire il Sistema Solare?»

«Be’, sì. Non avremmo scelta.»

«E come li avvertiremmo? Non disponiamo di alcun mezzo di ipercomunicazione, e in ogni caso loro non sarebbero in grado di ricevere degli ipermessaggi. Se inviassimo un messaggio di tipo infraluce… luce, microonde, neutrini modulati… impiegherebbe oltre due anni per raggiungere la Terra, sempre che avessimo un raggio abbastanza potente o sufficientemente coerente. E loro lo riceverebbero? Come faremmo a saperlo? Ammettiamo che lo ricevano e che rispondano… la risposta impiegherà sempre altri due anni per giungere a destinazione. E quale sarà in definitiva il risultato del nostro avvertimento? Noi dovremo rivelare la posizione di Nemesis, e loro vedranno che l’informazione proviene da questa direzione. Tutti i nostri progetti segreti per la creazione di una civiltà omogenea, senza interferenze, attorno a Nemesis, andranno in fumo.»