I tre Luque e gli altri (nove in tutto, con le donne di Gunnar e di Sauclass="underline" proprio il numero ideale per una classica festa alla romana, come osservò Franz) finirono con l’andare veramente a fare un picnic su Corona Heights. Ingrid, la donna di Gunnar, era alta e bionda come lui, e lavorava all’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente; finse di essere molto impressionata dal Museo Junior. Invece Joey, la donna di Saul, era una piccola dietologa dai capelli rossi, molto attiva nella filodrammatica del quartiere. Corona Heights, adesso, sembrava molto diversa, dopo che le piogge dell’inverno l’avevano rinverdita. Eppure trovarono i sorprendenti ricordi di un periodo più tetro: incontrarono le due bambine col sanbernardo. Franz impallidì leggermente al vederle, ma si riprese subito. Bonita giocò un po’ con loro, fingendo cortesemente di divertirsi, nel complesso fu abbastanza piacevole, ma nessuno andò a sedersi sullo Scanno del Vescovo o vi frugò sotto alla ricerca delle tracce di una vecchia inumazione. In seguito, Franz commentò: — Qualche volta penso che l’ordine di non smuovere le vecchie ossa stia alla base di tutto il para… il sovrannaturale.
Cercò di mettersi di nuovo in contatto con Jaime Byers, ma né le telefonate e neppure le lettere ottennero risposta. Poi venne a sapere che il ricco poeta e saggista, accompagnato da Fa Lo Suee (e anche da Shirl Soames, a quanto pareva) era partito per un lungo viaggio intorno al mondo.
— C’è sempre qualcuno che lo fa, alla conclusione di un racconto d’orrore sovrannaturale — commentò acido, con un umorismo un po’ forzato. — Il mastino dei Baskerville, eccetera. Mi piacerebbe tanto sapere chi erano i suoi informatori, a parte Klaas e Ricker. Ma forse è meglio non approfondire.
Adesso, lui e Cal hanno preso un appartamento un po’ più in alto, su Nob Hill. Anche se non si sono sposati, Franz giura che non vivrà mai più solo. Non volle più saperne di dormire un’altra notte nella stanza 607.
A proposito di quello che Cal udì e vide (e fece) alla fine, lei dice: — Quando sono arrivata al terzo piano, ho sentito Franz che cominciava a urlare. Io avevo la sua chiave. C’erano tutti quei brandelli di carta che gli turbinavano intorno, come un vortice. Ma al centro lo stringevano, e formavano una specie di colonna solida e sottile con un muso orrendo. E allora ho detto (pace all’anima di mio padre) le prime cose che mi sono venute in mente. La colonna è andata in pezzi come se fosse stata una piñata messicana ed è diventata parte dell’uragano di carta, che poi si è posato molto in fretta, come fiocchi di neve sulla luna. Sapete, aveva uno spessore di parecchi centimetri. Appena Saul mi aveva comunicato il messaggio di Franz, avevo capito che dovevo andare da lui al più presto possibile, ma solo dopo che avevamo eseguito il quinto concerto brandeburghese.
Franz pensa che il quinto concerto brandeburghese, in qualche modo, l’abbia salvato, insieme alla pronta azione di Caclass="underline" ma non sa spiegare come possa essere accaduto. Cal si limita a dire: — Ritengo una fortuna che Bach avesse una mentalità matematica e Pitagora un’anima musicale.
Una volta, comunque, ha detto: — Sai, i talenti attribuiti alla “giovane amante polacca del padre” di De Castries (e sua dama misteriosa?) corrisponderebbero pari pari a quelli di un essere formato interamente da brandelli di libri occulti scritti in molte lingue: straordinaria conoscenza di quelle lingue, eccezionale conoscenza del bizzarro, profonde doti di segretaria, una tendenza ad andare in pezzi come una bambola esplosiva, il velo nero a pois e tutto il resto… uno spietato animale notturno, tuttavia con una sapienza che risale all’Egitto, con un virtuosismo erotico (davvero, sono un po’ gelosa), una grande conoscenza della cultura e dell’arte…
— E una stretta troppo forte! — l’ha interrotta bruscamente Franz, con un brivido.
Ma Cal ha incalzato, con una sfumatura di malizia: — E poi, il modo in cui tu l’accarezzavi intimamente dalla testa ai piedi e le parlavi amorosamente prima di addormentarti… non c’è da meravigliarsi, se si è eccitata!
— L’avevo sempre saputo, che un giorno o l’altro saremmo stati scoperti. — Franz cercò di cavarsela con una battuta scherzosa, ma la mano gli tremava un po’ mentre si accendeva una sigaretta.
Dopo, per un certo tempo, Franz fu sempre molto attento a non lasciare mai sul letto un libro o una rivista. Però, proprio l’altro giorno, Cal vi ha trovato una fila di tre volumi, sul lato più vicino alla parete.
Non li ha toccati, ma ne ha parlato con lui. — Non so se riuscirei ancora a sconfiggerla — ha detto. — Quindi sta’ attento.
Cal dice: — Il rischio esiste sempre.