— Non capisco — fece la signora Brunner. — Un investigatore privato? E che cosa investigava?
Casey esitò. Avrebbe potuto svelarle i suoi sospetti su Gorden, facendoli passare per affermazioni basate su solide prove, ma non avrebbe guadagnato nulla. Essendo a caccia di ciò che Groot aveva scoperto, aveva bisogno di aiuto e doveva quindi chiederle di fidarsi della sua parola, di fidarsi di lui più di quanto lui stesso non avrebbe fatto con chicchessia. Concluse che l’unica strada consisteva nell’essere sincero da quel momento, e così disse: — Non so esattamente su che cosa stesse investigando, ma ho i miei sospetti. Sospetti piuttosto seri. Carter Groot è scomparso da lunedi sera.
Occorre un certo tempo per digerire una dichiarazione di quel genere, e infatti soltanto dopo qualche momento la signora Brunner disse, con voce un poco afona: — E quali sono i vostri sospetti?
— Da quanto tempo conoscete Lance Gorden?
Non era una questione da essere presa alla leggera, soprattutto per Casey che lottava per la propria felicità e fors’anche per la propria vita, ma la tensione, che era andata aumentando in silenzio, s’infranse al suono della risata di lei, suono che pareva quello di un fragile ramo che si spezzi per il troppo peso.
— Ancora Lance! — esclamò. — Vogliate scusarmi, signor Morrow, non volevo essere scortese…
— Ancora Lance? — fece eco Casey.
— È un’idea di Phyllis?
— All’inizio l’idea infatti fu sua.
— Lo sapevo. Tutte le volte che litigano, Lance per lei diventa un nemico mortale, che mira soltanto al suo patrimonio. Suppongo del resto che per le ragazze ricche sia un timore abbastanza naturale. Io non ebbi mai preoccupazioni di questo genere.
Casey non avrebbe saputo dire se l’ultima osservazione era stata pronunciata con una sfumatura di sollievo o di rimpianto.
In quel momento sapeva soltanto che non sarebbe riuscita a eliminare Lance Gorden quale sospetto omicida, con una semplice risata. No davvero, dopo lo scontro avvenuto sul marciapiede di fronte alla casa di Maggie. Era incerto se raccontarle l’accaduto, ma qualcosa lo ammoni che sarebbe riuscita a smantellare la sua versione con qualche alibi. E a proposito di alibi disse: — Ho letto sui giornali che Gorden dichiara di essere stato qua tutta la notte del lunedì. — Ora non rideva più. Il tono di Casey aveva avuto un’inflessione ammonitrice. — Non voglio insegnarvi nulla — proseguì — ma se fossi in voi non sarei tanto pronta a spalleggiare una menzogna come questa, neppure trattandosi di un eventuale futuro genero.
— Siete certo che fosse una menzogna?
— Sicurissimo. — Casey si sentiva meglio, come sempre quando prendeva l’offensiva. — Non voglio asserire con questo che Gorden sia o non sia un assassino. Però potrebbe esserlo, non vi pare?
Non si era reso conto che la donna stava seduta in posa tanto rigida finché non la vide rilassarsi un poco, e più che un vero rilassamento pareva una battuta in ritirata.
— Può darsi — ammise — ma è molto difficile crederlo…
— Deve anche essere stato difficile credere che avevano ucciso vostro marito — obiettò Casey. — Eppure era la verità.
Un orologio a pendolo ticchettava rumorosamente durante i loro silenzi.
— Signor Morrow.
— Dite pure.
— Che cosa volete da me?
— Tempo, tempo di portare a termine la mia indagine prima che avvertiate la polizia della mia visita. Ecco una delle cose che voglio.
— E poi?
Era un punto su cui Casey rimuginava da parecchi giorni: il movente. Dal suo modo di vedere tutto si basava sul fatto che Gorden amministrava i fondi per le attività della signora Brunner e l’attività del momento concerneva l’opera pia “Verdi Pascoli”. Glielo disse chiaro e tondo e ottenne una risposta altrettanto chiara e tonda, come aveva previsto. Si, Gorden amministrava i fondi, Gorden organizzava tutto, Gorden provvedeva agli acquisti.
— Che acquisti?
— I terreni, per esempio — spiegò la signora Brunner. — L’autunno scorso trovò un luogo ideale, e non appena me ne ebbe parlato, firmai un assegno.
— Voi o vostro marito?
— Avevamo un conto corrente in. comune — disse. — Potete rispondere alla vostra domanda come più vi aggrada.
Non era questo che Casey aveva inteso dire. Cercava solo di trovare il movente che aveva messo in moto i sospetti di Brunner circa Gorden. — Intestaste l’assegno a lui? — insistette.
— No, era intestato al venditore della proprietà. Centomila dollari, signor Morrow. Avevate intenzione di chiedermelo, immagino.
— Infatti.
— Vi sembra che ci sia sotto qualcosa di losco? — Casey si accorse che si stava burlando ancora di lui, se pure non apertamente.
— Non lo so — rispose. — Dipende da ciò che otteneste in cambio dei centomila dollari.
— Una vecchia proprietà: casa, magazzini, orto e un appezzamento di terreno. Proprio l’ideale per il nostro scopo, e Lance mi dice che c’è perfino un laghetto.
— Vi dice! — Casey la inchiodò su quella frase con un balenìo negli occhi. — Intendete dire che non avete mai visto la proprietà?
— Dista almeno cento chilometri…
— Vediamo un po’… viene dunque circa mille dollari per chilometro, non è vero?
La signora Brunner sedeva immobile nella poltrona, le mani giunte sul grembo, mentre i suoi occhi grigi scrutavano il volto di lui. Pareva riesaminare mentalmente le sue parole, ripetendole tra sé, ma poi fini per dire: — Siete venuto qui senza alcuna presentazione né raccomandazione. Mi raccontate un’inverosimile storia di avventure e di intrighi, e pretendete che io creda a ogni vostra parola. Al tempo stesso pretendete che abbandoni ogni fiducia in un uomo che conosco da due anni, un uomo su cui ho fatto affidamento al punto da accettarlo quale marito di mia figlia. — Esitò, le labbra serrate, e pareva quasi sul punto di perdere il controllo. — Sarei un essere spregevole — concluse con calma — se non respingessi le assurde accuse pronunciate da voi contro Lance.
— E un essere davvero superiore se vi rifiutaste di riflettere seriamente su quanto vi ho detto.
Non lo negò. Ormai da troppo tempo il dubbio affiorava nel suo sguardo, e neppure Alicia Brunner riusciva a nascondere certe cose.
— Non vi chiedo di denunciare Gorden sulla mia parola — proseguì Casey. — Anzi, vi chiedo di non fiatarne con iui… per ora. Voglio una possibilità di equa lotta.
— Mi pare di capire che la lotta aperta non è di vostro gusto.
— Quando divento un bersaglio vivente no — ribatté Casey, sorridendo. — Per venire al sodo, dov’è questa proprietà che avete comprato senza vederla?
Non rispose e apriva e chiudeva nervosamente le mani.
— Lo saprete, suppongo.
— Certamente, almeno in modo approssimativo. È a occidente, credo… oppure a nord? Potrei chiederlo a Lance…
S’interruppe. Era chiaro che non poteva chiederlo a Lance, l’unica cosa che proprio non poteva fare. Aggiunse debolmente: — Purtroppo non ho buona memoria, per i particolari.
Che cosa aveva detto Phyllis quella prima sera, da Maggie? Brunner le aveva lasciato tutto il suo denaro perché aveva poca fiducia nelle capacità amministrative della moglie. Casey cominciava a capire il suo punto di vista.
— Eppure, firmaste un assegno intestato all’ex proprietario del terreno — disse. — Chi era?
Il piccolo solco sulla fronte di lei si approfondì. — Aveva un nome strano. Straniero, direi.
— Suppongo che abbiate l’assegno annullato.
— Li teneva tutti mio marito, posso guardare in camera sua. — Fece per alzarsi, ma Casey era stato pronto a precederla. “Dove vai tu vado io” le diceva con lo sguardo. “A questo punto, non intendo correre rischi.”