— Sarebbe proprio tipico di Phyllis. È sempre stata una bambina impulsiva.
Quella frase aveva un suono sciocco e anche lei doveva essersene accorta. Phyllis non era più una bambina, e, quanto all’impulsività, era meglio non parlarne. Casey serrava già la mascella per andare all’attacco, ma la signora Brunner lo prevenne, dicendo: — Rimane comunque il fatto che voi ne siete innamorato. Lo so da quando siete venuto qui ieri.
— Non ha importanza. — La voce di lui sonava amara.
— Ne ha, invece. L’uomo accecato dall’emozione agisce raramente con saggezza.
— Non ho mai agito con saggezza in vita mia — protestò Casey — innamorato o no, spinto dall’emozione o no. Ito però fatto un patto con Gorden e se lui non manterrà l’impegno scatenerò il finimondo. Sono stufo di essere braccato, stufo di braccare. Urlerò i fatti ai quattro venti e starò a vedere il risultato.
Era facile parlare su quel tono, sapendo che nella cucina di mamma aspettava un certo Johnson e che Phyllis gli aveva lasciato il vuoto attorno.
La signora Brunner, però, che non si lasciava sviare tanto facilmente, disse con calma: — Capisco ciò che provate. A volte sono stata ingannata anch’io.
— Alludete a Lance Gorden? — domandò Casey stupito.
— In fondo si.
Non era però questo che aveva inteso dire. Pur non essendo il tipo di donna a cui è difficile esprimersi, pareva incapace di tradurre in parole il suo pensiero. Volse il capo verso le poche braci che ardevano nel camino, e Casey fu di nuovo colpito dal suo profilo fiero e deciso. D’un tratto gli tornarono alla mente le pazzesche fandonie di Phyllis sulla prima donna e sul nobile innamorato e, pur non avendo mai conosciuto Brunner, si rendeva conto che un volto come quello di lei avrebbe potuto incitare la fantasia fino a commettere qualsiasi gesto.
D’un tratto un fiotto di parole scaturì dalle labbra della signora Brunner. — Non capite neppure adesso, non è vero? — chiese. — Vi sentite umiliato perché una bella ragazza si è servita di voi per i suoi scopi, e non ne capite la ragione. Sembrate dimenticare che mio marito è stato assassinato.
— Non ho dimenticato, anzi, non ho avuto la possibilità di dimenticare — protestò Casey.
— Io non ho dimenticato e non dimenticherò mai! — Tacque bruscamente, e seguì un momento imbarazzante, perché nel mondo dei Brunner non è permesso manifestare emozioni, ira, odio, amore o dolore. Per un attimo Casey temette che gli chiedesse scusa, ma non lo fece, benché fosse chiara la lotta che si svolgeva in lei.
Ripreso il dominio di sé, aggiunse: — Non vorrei dire altro, ma ritengo che vi si debba qualcosa, una cosa più importante del denaro. Quando avete formulato le vostre richieste, il mio primo impulso è stato simile a quello di Gorden: chiamare la polizia. Invece avete ragione voi, esistono cose per il cui silenzio la gente è disposta a pagare, soprattutto trattandosi di persone care.
“Siete perplesso, non è vero? Eppure avrete notato quanto Phyllis sia in balia della sua emotività. Me ne preoccupo da anni, e anche suo padre se ne angosciava. Forse avrete indovinato che non fu un attacco di cuore a indurlo a trasferirsi in città.”
L’attenzione di Casey si era risvegliata. A dire il vero, non si era interessato molto alla salute di Brunner, ma ora ascoltava con interesse, ricordando come non avessero collimato i discorsi della Nardis e di Leta Huntly.
— Era stato fatto un attentato alla vita di mio marito, un attentato goffo, quasi infantile, ma egli ritenne più prudente allontanarsi, finché Phyllis non gli fosse sembrata più calma…
— Phyllis! — fece Casey con voce strozzata.
— Purtroppo non si poté giungere ad altra conclusione… allora.
Come se stesse frugando nei propri ricordi, la signora Brunner si era fatta pensierosa quando riprese: — Naturalmente allora non ebbi alcun sospetto su Lance, ma adesso mi chiedo se non si valse di lui.
— Eppure Phyllis amava suo padre!
— Certamente, e ritengo possibile che abbia amato anche voi. È appunto quanto sto cercando di dirvi, signor Morrow. Non siatene addolorato, non odiatela. Siete troppo giovane per permettere che la vostra vita sia rovinata.
In generale, nessuno si preoccupava molto della vita di Casey Morrow, e, quando capitava, lui non riusciva a frenare un moto di sospetto. Avrebbe voluto esprimere il proprio pensiero, ma lo sguardo angosciato della signora Brunner pareva impedirglielo, per cui borbottò soltanto: — Non sono più tanto ingenuo.
— Forse no, forse nessuno è ingenuo a questo punto. Man mano che s’invecchia si ama supporre che un tempo il mondo fosse innocente e bello, che la gente fosse più buona, più riconoscente; ma non basta a renderlo vero. Del resto, nessuno di noi è molto diverso dal suo prossimo. Certuni sono semplicemente più fortunati.
— E più furbi — aggiunse Casey.
— Già, più furbi. A questo proposito, avete una rivoltella?
Tutta la conversazione era stata fonte di stupore per Casey, ma il suo sbigottimento di fronte a questa domanda era visibile.
— Immaginavo che non l’aveste — aggiunse la signora Brunner.
Si allontanò dal camino per accostarsi alla scrivania e, dopo avere aperto uno dei cassetti, ne estrasse una Luger dall’aspetto micidiale. — Apparteneva a mio marito — spiegò — e la teneva sempre carica, in caso di furto. Sapete servirvene?
— Sì — ammise Casey — ma portare addosso uno di quegli aggeggi può essere causa di grosse seccature.
— È vero, d’altra parte non posso fare a meno di chiedermi se mio marito non sarebbe ancora qui con me se avesse tenuto quest’arma nel suo studio anziché nel mio.
Il viso di lei era atteggiato a gravità, e Casey capì d’un tratto di averla sottovalutata, il che è sempre una grossa imprudenza quando si ha a che fare con le donne.
— Vedete — continuò lei, sempre calma — stasera in questa stanza ho imparato molte cose. Tenevo d’occhio Lance. Voi eravate troppo occupato a fissare mia figlia, ma avreste dovuto guardare lui. È un uomo in preda allo spavento, e gli uomini impauriti possono diventare pericolosi se si trovano con le spalle al muro. Se dovesse sospettare, come me, che il matrimonio è davvero stato celebrato, non vi trovereste in una situazione molto invidiabile, nonostante i vostri accurati piani.
Gli tese la rivoltella, e dal suo viso non trapelava nulla, perché il necessario era già stato detto con parole chiare e semplici. E tuttavia Casey esitava.
— Non ci tengo che la prendiate — aggiunse la signora Brunner. — Vorrei consigliarvi di dimenticare il guadagno e di salire sul primo aereo che lascia la città, ma sono ormai abituata a vedere trascurare i miei consigli.
Senza più esitare, Casey disse: — Grazie per la rivoltella.
19
Stava per nevicare. Lo si capiva dall’aria, dall’ululare del vento agli angoli delle case e da quel cielo plumbeo che pareva una coperta pronta a calare.
Prima sarebbe caduta la pioggia, e già si avvertiva qualche goccia che poi sarebbe diventata nevischio, formando così un bello strato di ghiaccio sotto la neve e il fango. L’ideale per ammaccare i paraurti e per gettare a terra le vecchie con le braccia cariche di pacchetti. Ben presto sarebbe anche calata l’oscurità, e Casey aspettava ancora che Lance Gorden si facesse vivo.
Era tanto che aspettava… uno spazio di tempo che equivaleva a trent’anni di vita. Era stato sdraiato sul divano, gli occhi fissi al soffitto, tornando col pensiero al passato e soprattutto al passato più recente, durante il quale Phyllis aveva cucinato spaghetti in cucina e dormito nella camera dietro la porta chiusa. Il passato nella taverna di Big John, quel passato che non amava ricordare, e la vigilia nella biblioteca della signora Brunner.
Ora sapeva che cosa aveva cercato di dirgli, ma non ne traeva conforto. Forse il comportamento di Phyllis nei suoi confronti aveva una ragione di essere, una seria ragione scientifica, ma Casey non era tipo da ragionare scientificamente. I suoi sentimenti erano dettati da amore, odio e fame. Per di più aveva il vizio di pensare troppo.