— Lo suppongo.
— Lo conoscevate?
— Brunner? — La ragazza tamburellò sul ripiano di vetro con le unghie laccate. — Certamente! Eravamo vecchi compagni di università, avevamo fatto le regate insieme. Andiamo, signor Procuratore Distrettuale, io ho da fare.
Di questo, Casey dubitava assai. Quando era entrato, la bionda stava oziosamente lucidandosi le unghie; tuttavia aveva palesemente i nervi tesi, e questo poteva essere un colpo di fortuna per Casey. Decise di prolungare il colloquio per rivolgerle almeno qualche altra domanda.
— Gli uffici Brunner si trovavano in questo stabile — osservò, tastando il terreno — e ho sentito dire che, a volte, le segretarie si scambiano le loro opinioni sul principale. Non conoscete per caso la segretaria privata di Brunner?
— La segretaria!
L’esclamazione era stata automatica, e ormai era tardi per mascherarla.
— Forse non regnava l’armonia nella famiglia Brunner — suggerì Casey e la ragazza rise.
— Di che giornale avete detto di essere? — gli chiese.
— Non l’ho detto. Perché?
— Dev’essere una pubblicazione proprio aggiornata se questa per voi è una novità. Lo sanno tutti che i Brunner sono separati. Non è ufficiale, ma lo sanno tutti.
“Ogni giorno se ne impara una nuova” pensava Casey tra sé.
La situazione cominciava a farsi interessante: una figlia che ogni tanto scompare e pare allergica al fidanzato, e la vedova piangente di un marito capriccioso. Tutto sommato, si sentiva proprio come un neonato.
Ad alta voce concluse: — E Gorden naturalmente si sarebbe occupato delle pratiche per il divorzio.
— Non era in programma un divorzio.
— Ne siete certa?
— Sicurissima. La signora Brunner non approva il divorzio.
Un’ipotesi andava già a farsi benedire. E cioè che a Phyllis potesse non andare a genio la posizione di Gorden quale legale di uno dei genitori contro l’altro. Era stata comunque un’ipotesi piuttosto debole, e vi rinunciò senza lotta.
— Ecco perché Brunner viveva in un appartamento in città — continuò Casey — mentre la moglie abitava nella proprietà di famiglia. E dove stava la favolosa ereditiera scomparsa?
Vedendo che la bionda guardava fisso al di sopra della sua testa cominciò a chiedersi se fosse improvvisamente diventato invisibile e incalzò: — L’avete sentita nominare? Sapete, la ragazza che doveva sposare il vostro principale… o forse le mie informazioni sono sbagliate?
A meno che la voce della segretaria di Gorden non fosse d’un tratto diventata baritonale, era presente qualcun altro nella stanza, e Casey si volse di scatto, maledicendo lo spesso tappeto e le porte silenziose. A prescindere dal sorriso pubblicitario, non gli fu difficile riconoscere Lance Gorden. Alto, biondo e robusto, il suo viso appariva tuttavia leggermente pallido sotto il dignitoso cappello blu scuro, e stringeva con dita nervose il manico di un ombrello bagnato.
— State sgocciolando sul tappeto — lo informò Casey.
— Chi è quest’uomo?
— Un altro giornalista, signor Gorden. Stavo cercando di liberarmene.
Era davvero sorprendente udire come ogni inflessione aggressiva si fosse dileguata in così breve tempo dalla voce della bionda. Casey la guardò di nuovo e notò la luce che aveva rischiarato quegli occhioni castani, facendoli parere due gioielli. Ora capiva perché era stata restìa a parlare di Phyllis Brunner. Una brutta cotta.
— Avete fatto colazione, signorina Nardis?
— No, signor Gorden, ma non ha importanza.
— Sarà meglio che andiate, ora. Si fa tardi.
Il tono di lui non ammetteva repliche. Se ne stava lì ritto a sgocciolare sul tappeto e fissava Casey.
— Arrivederci, signorina Nardis — disse questi, ma la bionda, mentre usciva, non lo degnò di uno sguardo.
— Dunque, che cosa stavate dicendo quando sono entrato?
Casey rifletté per alcuni secondi. Continuava a trovare più esatto il giudizio di Maggie anziché quello della bionda, tuttavia quel fisico atletico imponeva un certo rispetto, tanto più se accompagnato dallo sguardo iroso di Lance Gorden.
— Non ho buona memoria — borbottò.
— Stavate insinuando che esisteva uno screzio tra la signorina Brunner e me.
— Davvero?
— Esattamente.
— Chissà perché?
— Le domande le faccio io! — ribatté Gorden con tono secco.
Per un secondo Casey provò uno strano senso di formicolìo alla nuca e il modo con cui l’altro stringeva nervosamente l’ombrello gli riportava alla mente una macabra fotografia di un attizzatoio insanguinato. Si scrollò di dosso quel senso di disagio e riuscì a tirar fuori un debole sorriso, dicendo: — Avrò raccattato qualche sciocco pettegolezzo. Mi ero messo in testa che qualche mese fa la signorina Brunner vi avesse piantato per unirsi a una compagnia di balletti.
Nello sguardo di Lance gli riusciva di leggere un po’ di tutto: ira, stupore, colpevolezza. Ma forse erano tutti giudizi avventati.
— Siete stato male informato — ribatté Gorden. — Alla signorina Brunner la danza interessa quanto le altre arti, ma non è mai stata fonte di screzi fra noi. Per di più vi consiglio seriamente di non pubblicare le vostre opinioni.
— In questo momento m’interesso poco di ciò che si deve pubblicare e ciò che non si deve pubblicare — osservò Casey. — Siete sicuro che non esistesse un malinteso fra voi due quando la signorina andò al bar Nuvola ieri pomeriggio?
Questa volta si aspettava davvero che l’ombrello gli si abbattesse sul cranio, invece Gorden si limitò a mordersi il labbro e non fece un gesto. Piano piano la sua tensione parve allentarsi, e, dopo aver deposto l’ombrello sulla scrivania dal ripiano di vetro, si frugò in tasca e ne trasse un portasigarette d’oro. Mentre accendeva le mani gli tremavano.
Alla fine disse, lentamente: — Avevamo i nostri piccoli litigi, s’intende, come accade a tutti i fidanzati. Del resto la signorina Brunner ha un temperamento nervoso e tende a preoccuparsi molto per suo padre.
— E per la segretaria del padre?
— Non capisco — mormorò Gorden, fissandolo freddamente attraverso una sottile cortina di fumo.
— Ho sentito dire che Brunner se la spassava.
— Sciocchezze.
— L’intera città ne parla.
— Se l’intera città ne parla, e per me è una novità, la città sta dicendo delle corbellerie. Conosco intimamente la famiglia Brunner.
— E non sapete che sono separati?
— Separati? Non è assolutamente vero. — Riacquistata ormai la calma, Gorden ebbe perfino un fuggevole sorriso. — Alcuni mesi fa, Brunner prese un appartamento qui in città, ma lo fece dietro consiglio del medico. Il lungo percorso dalla sua proprietà di campagna lo stancava molto, e accennavo appunto a questo, dicendo che la figlia si preoccupava per lui.
Le sue parole avrebbero potuto essere convincenti per chiunque, ma Casey serbava un ricordo vago di una proposta di matrimonio e un ricordo assai positivo di cinquemila dollari, che parevano indicare più che una semplice preoccupazione per la salute di Darius Brunner.
Insistette quindi: — E quando la signorina era in ansia, si dirigeva sempre verso il bar più vicino?
— Vi ho detto che era molto nervosa.
— E si sentiva sola?
La calma di Gorden fu poco duratura. Uno strano pallore gli si era diffuso attorno alla bocca, e si capiva che dominava a fatica la voce quando disse: — Non so bene quale sia la vostra losca mira, ma è certo che manca di buon gusto.