Poi, all'improvviso, tutti parvero rendersi conto di colpo che lì non c'era più nulla da fare, proprio come accade a un esercito invasore quando capisce all'improvviso di essere stato aggirato dal nemico che aveva creduto di sorprendere. Si udì un rumore di stoffa strappata quando un uomo si gettò alla disperata attraverso lo schermo nel corridoio. La luce brillante delle lampade del corridoio invase la stanza. Subito i suoi compagni lo seguirono. In tutta quella confusione erano troppi, e Flinx non riuscì a contarli. Dovevano aver continuato ad affluire nella stanza da almeno mezz'ora, prima che Pip lo svegliasse.
Qualcuno continuava a gemere, mentre gli altri lo trascinavano fuori, cercando di arginare gli effetti della tossina del minidrago. Cominciarono a udirsi altri rumori, grida confuse e adirate. Si aprirono le porte di altre stanze, e gli occupanti sbirciarono fuori per vedere chi avesse disturbato il loro sonno. Quando scorsero le tute mimetiche e le armi, si affrettarono a rientrare.
— Pip? — Flinx si raddrizzò con cautela. — Pip, torna dentro, basta così!
Passarono parecchi minuti prima che il serpente volante tornasse nella stanza, dopo aver inseguito l'ultimo invasore fino in fondo alla prima rampa di scale. Se Flinx non l'avesse richiamata, la bestia avrebbe svuotato le sue riserve di veleno, uccidendo tutti gli assalitori fino all'ultimo, e Flinx non voleva una cosa simile. Lui voleva fuggire, non fare una strage. E con un po' più di luce c'era sempre la possibilità che uno degli attaccanti riuscisse a prendere la mira con maggior cura.
Pip rientrò e andò a sdraiarsi sul letto di Flinx, mentre Scrap restava sospeso in aria. Il minidrago adulto però, notò Flinx, non ripiegò le ali e non si rilassò completamente, il che faceva pensare che ci fossero in attesa altri guai.
Solo in quel momento si rese conto che Clarity si era aggrappata a lui, stringendosi contro il suo petto. — Sono loro — mormorò, con voce tremante.
— Certo che sono loro. A meno che non ci sia qualcun altro pronto a uccidere pur di non lasciarti sfuggire. — Guardò in direzione della porta ancora aperta. — Erano parecchi, più di quanti mi sarei aspettato.
Lei si voltò a guardarlo, tenendo il viso a pochi centimetri dal suo. — Ti avevo detto quanto ero importante per loro. — Sentì il suo corpo tremare contro di sé. Niente falso coraggio, ora: era terrorizzata.
— Va tutto bene, adesso. — Avrebbe voluto sembrare coraggioso e incurante del pericolo, ma finì con l'essere solo se stesso.
— I serpenti — mormorò lei, — i minidraghi. — Guardò Pip e poi il suo cucciolo, ancora sospeso in aria, pronto ad una nuova lotta e desideroso di altri nemici.
Si alzò in piedi e lui la imitò. Sul pavimento c'erano una dozzina di corpi, molti dei quali giacevano a faccia in giù. Altri no, e questi ultimi non erano belli a vedersi. Il veleno dei minidraghi sulla carne umana aveva gli stessi effetti dell'acido nitrico. Nessuna meraviglia, quindi, che coloro che conoscevano i minidraghi si affrettassero ad attraversare la strada quando vedevano arrivare Flinx.
— Mi ha svegliato Pip — le raccontò. — Aveva percepito la minaccia. Non c'era bisogno che facessi qualche mossa. Se lo avessi fatto, mi avrebbero sparato. Cerco sempre di evitare quel tipo di cose, perché i minidraghi non hanno mai reazioni a metà. Non puoi dire a Pip di limitarsi a ferire qualcuno. Non esiste un colpo trattenuto, per un serpente volante.
Scavalcarono il corpo di un uomo grande e grosso che giaceva ai piedi dei due letti. Clarity spostò lo sguardo dal corpo alla porta aperta.
— Pensi che torneranno?
— Non subito. Tu lo faresti?
Lei scosse il capo con violenza e Scrap si lanciò verso di lei. Clarity si scostò per evitarlo e Flinx si affrettò a rassicurarla.
— Calmati. Credo che tu abbia trovato un amico, anche se non c'è modo di dire se abbia agito per proteggere me, sua madre, oppure te. Ricordati che sa distinguere quello che provi, quindi sa che non vuoi farmi del male. Finché le cose stanno così, non hai ragione di aver paura di lui.
— Me lo hai già detto — disse lei raddrizzandosi, — ma non riuscivo ad immaginare quanto potessero essere letali.
— Molti sanno che sono letali. Quello che non sanno è quanto siano agili e veloci o con quanta rapidità agisca la loro tossina su di un corpo umano. A parte una tuta pressurizzata, o un'armatura militare, non c'è alcuna protezione contro di loro.
Percepì, oltre che vedere, la tensione della ragazza quando Scrap tornò a sistemarsi sulla sua spalla. Anche se il minidrago era tranquillo, continuò a tenere le ali spiegate, pronto a spiccare il volo.
— Devono ancora essere là fuori, altrimenti Pip si sarebbe addormentata, dopo lo sforzo che ha fatto. Probabilmente stanno cercando di formulare una nuova strategia.
Clarity si girò nervosamente verso la finestra. — Di certo non cercheranno di fare irruzione nella stanza.
— Non adesso, no. A parte Pip e Scrap, troppi clienti li hanno visti fuggire. Ma se ci tengono tanto a catturarti, come sembra, potrebbero anche non agire razionalmente.
«Quando sono entrati qui, la loro intenzione era di narcotizzarti. E forse di narcotizzare anche me, per precauzione. Se davvero ti vogliono e se sono in possesso di una discreta quantità di quella roba, non c'è nulla che li trattenga dal narcotizzare tutto l'albergo, soprattutto se il gas è solo un narcotico.
— La polizia?
Flinx fece una smorfia. — Mimmisompo è una piccola città di frontiera. Se il proprietario dell'albergo vive qui, potrebbe, dico potrebbe, cercare di mettersi in contatto con i poliziotti. Il sistema automatico dell'albergo potrebbe entrare in comunicazione con il sistema automatico della polizia. Ma in qualunque caso la polizia ci metterebbe parecchio ad arrivare. Se venisse segnalata una sparatoria, ci metterebbe ancora di più, nella speranza che nel frattempo si uccidano tutti fra di loro.
Si era avvicinato al cassettone e stava mettendo i pochi abiti nella sacca. — Questo significa che dobbiamo muoverci in fretta, perché se i tuoi amici intendono riprovarci, lo faranno prima che la polizia se ne accorga e si interessi agli avvenimenti notturni.
Esitando, Clarity fece un passo verso la porta. — Come facciamo ad andarcene, se sono ancora là fuori?
— Dobbiamo andarcene, perché qui non possiamo restare. Sono entrati quando la porta era chiusa. Non si fermeranno di fronte al fatto che poche persone li hanno visti scappare. — La prese per mano. — Può anche darsi che stiano già salendo, non ci conviene restare qui a controllare se è vero.
Clarity si lasciò guidare fuori. — Dove stiamo andando? — Flinx non rispose.
Pip si levò in volo per controllare entrambe le estremità del corridoio, sfrecciando in pochi secondi da un capo all'altro per andarsi a posare di nuovo sulla spalla del padrone. Le luci notturne che brillavano nelle nicchie avvolgevano ogni cosa in un alone olivastro.
Sulla soglia dell'unica porta aperta era affacciato un uomo piuttosto anziano, ma robusto e con il ventre prominente. Aveva la testa completamente rasata fino alle orecchie, da cui spuntava una corona di capelli lunghi una dozzina di centimetri. In quella mezza luce, era come se gli fosse stato calato sugli occhi un cappello sfrangiato.
— Ehi! Che cosa sta succedendo? Che c'è? — chiese, sporgendosi nel corridoio quando li vide avvicinarsi. — La festa è troppo chiassosa per me. Mi cercherò un altro albergo.
— Anche noi — rispose Flinx, mentre con gli occhi scrutava il corridoio.
Pip allargò le ali e sfrecciò in avanti. L'uomo grosso, che aveva l'aspetto di chi non teme nulla in questo o nell'altro mondo, si accorse del minidrago e si lasciò sfuggire un'esclamazione sconvolta. Rientrò frettolosamente nella stanza e Flinx udì la serratura di emergenza scattare con un colpo secco.
— Tutti qui sanno di cosa sono capaci i minidraghi. — Guardò giù per la scala antincendio. — Finché Pip resta davanti, nessuno proverà ad affrontarci.