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CAPITOLO DODICESIMO

I thranx preferivano i cibi morbidi, ma lui non ebbe difficoltà a inghiottire i cubi proteici che costituivano la base delle loro provviste.

— Credo che questo possa bastare — disse Flinx, passandogli il terzo cubo e chiudendo il pacco sigillato da cui lo aveva estratto. — Dovremo razionare il cibo, visto che non abbiamo idea di quanto ancora saremo costretti a restare qua sotto.

— Porgo le mie scuse. — Il thranx emise il suono di dispiacere di secondo grado. — Ero affamato.

— Tu sei arrivato qui per una strada diversa. — Clarity stava cercando di reprimere l'eccitazione che provava. — Pensi di riuscire a ritrovare la strada per tornare indietro? Hanno fatto saltare tutti i corridoi di servizio e i magazzini e ci hanno murati qui.

— Ho corso molto e la maggior parte del tempo nell'oscurità totale. Ma ho passato parecchie ore nel magazzino principale che si trova sotto il porto delle navette. Il mio gruppo ha dei fondi limitati, per cui abbiamo dovuto immagazzinare laggiù le nostre apparecchiature più ingombranti. A meno che quella gente non progetti di demolire l'intera installazione, quell'area è troppo vasta e troppo vitale perché la distruggano. Sarebbe anche un ottimo posto per nascondersi.

— Pensi che quell'area sarà sicura?

— Si trova direttamente sotto le strutture del porto: Controllo atterraggio, Sicurezza, tutto. Se c'è un posto che resisterà all'assalto di quei fanatici, è quel settore. Se la Sicurezza riesce a mantenere il controllo, possono inviare un messaggio alla prima nave che entra in orbita. Quindi quella gente deve muoversi in fretta, quali che siano i loro scopi finali.

— A meno che anche la nave con cui sono arrivati sia armata — fece notare Clarity con aria cupa.

— Troppi elementi imponderabili. Vediamo di preoccuparci della nostra situazione qui sottoterra, non di problemi lontani parecchi diametri planetari. La prima cosa da fare è ritrovare la strada per tornare alla civiltà. La seconda è sperare che ci resti un po' di civiltà da trovare.

— Sono pronto ad ascoltare tutti i suggerimenti — Flinx fece un cenno verso destra. — Stavamo puntando in quella direzione, quando Pip ti ha trovato. — Mostrò il suo cronometro multifunzione. — Ho una bussola e Clarity mi ha informato dell'allineamento magnetico di questo pianeta, quindi non possiamo essere troppo fuori strada.

— Eccellente. Devi essere preveggente, per esserti portato dietro quello strumento.

Per un attimo, Flinx trasalì, poi si rese conto che il thranx non poteva avere assolutamente idea delle sue particolari abilità e meno ancora della sua storia a dir poco unica. Sowelmanu gli aveva semplicemente fatto un complimento thranx.

— Possiamo risalire questo corso d'acqua — mormorò.

— Non ho nulla da obiettare. — Sowelmanu provò ancora una volta le gambe; la testa così vicina a terra lo innervosiva. — Imbarazzante.

— Meglio degradato che morto — disse Clarity, cercando di incoraggiarlo.

— Due esseri umani intelligenti. Sono davvero fortunato. Un momento. — Sollevando e ruotando entrambe le mani, slacciò l'imbracatura che legava il doppio cilindro luminoso alla parte superiore del torace. — Non ho speranza di ricaricarle qua sotto. Quindi viaggerò meglio senza un peso supplementare.

— Che c'è nel sacco? — chiese Flinx, mentre si incamminavano lungo il torrente. Riposta nella fondina la pistola quasi scarica, aveva ripreso il tubo luminoso dalle mani di Clarity, che fu ben felice di liberarsi della responsabilità.

— Attrezzi per scavo, estrattori, equipaggiamento per analisi chimiche, contenitori per campioni… l'assortimento che porto generalmente con me per le spedizioni. Quando ho cominciato a correre ho abbandonato tutti i campioni raccolti. Un torace sovraccarico è un handicap durante una fuga.

— Ammettendo che qualcuno di quegli strumenti siano a carica, perché non usi le batterie per la luce?

— Voltaggio e terminali differenti, e nessun modo di renderli omogenei. — Il geologo fischiò una nota di rammarico di primo grado, accompagnata da un sottofondo di certezza.

— È un vero peccato — disse Clarity.

— Già, proprio un peccato.

Non sembrava che a Sowelmanu desse fastidio l'oscurità che incombeva da vicino, ma era più che naturale che fosse così. I thranx si erano evoluti e sviluppati nelle gallerie sotto la superficie di Hivehom. Preferivano stare sottoterra, anche se non al buio. Con la tecnologia, avevano però utilizzato la luce, poiché avevano cominciato ad affidarsi alla vista, escludendo gli altri sensi. Era comunque confortante sapere che se anche l'ultimo tubo si fosse ridotto tanto da non permettere di vedere più in là di due passi, Sowelmanu sarebbe stato in grado di vederci e di guidarli.

Prima che questo accadesse, si ripromise Flinx, avrebbero già trovato la strada per il grande magazzino che si trovava sotto il porto e sarebbero riusciti a risalire per unirsi alle forze che ancora resistevano… sempre ammesso che qualcuno fosse riuscito a tenere testa ai fanatici assalitori e ammesso che non incontrassero altri funghi lancia-austori o pseudo-piedoni.

Grazie alla magnifica vista notturna di Sowelmanu avanzarono molto più in fretta di prima. Il thranx era in grado di vedere più lontano alla luce del tubo di quanto non potessero fare i due umani. Questo risparmiò di esplorare una gran quantità di vicoli ciechi, seguendo invece subito i passaggi più promettenti.

Ma il geologo era solo in grado di vedere più lontano, non poteva immaginare ciò che avrebbe trovato sul loro cammino, quindi, per ogni galleria che percorrevano, dovevano sempre tornare indietro di due.

Dopo due giorni di tentativi, lo scoraggiamento si era fatto profondo come prima.

— Ci rimane cibo per un'altra settimana — annunciò Flinx ai compagni.

— Lascia perdere il cibo. Che mi dici della luce? — la voce di Clarity era un mormorio cupo e monotono: le arrampicate continue l'avevano sfinita ed era profondamente disorientata.

Come Flinx. Se fossero riusciti ad avvicinarsi alla base, lui avrebbe potuto avvertire qualche traccia emotiva e quindi una direzione da seguire, ma interi giorni passati sforzandosi di percepire emozioni non avevano dato frutti. Sapeva che quel suo talento funzionava ancora, perché era in grado di percepire agevolmente la disperazione di Clarity e il tipico stoicismo thranx di Sowelmanu. Ma oltre quello c'era solo il vuoto emotivo e la fredda oscurità delle caverne. Questo poteva significare che la sua percezione operava ad un livello basso o che erano molto più lontani dal porto di quanto credessero. E inoltre, sarebbe bastata una sola anomalia magnetica per rendere inutile la sua bussola.

Cercando di arrivare alla grande area magazzino non si erano forse spinti troppo in basso? Il geologo non la pensava così, ma non poteva esserne certo e Flinx non se la sentiva di discutere con lui. Quando ci si trovava sottoterra, era sempre meglio fidarsi del senso di orientamento di un thranx, anche se soffriva dei postumi di una seria ferita, che non di quello di un umano in perfetta salute.

— Direi che abbiamo compiuto una curva sufficientemente ampia — disse loro studiando le ombre e le forme scure tra le formazioni rocciose. — Adesso dobbiamo cominciare ad avanzare verso ovest.

— Che cosa ti fa pensare che troveremo un passaggio per il magazzino? Quando il posto è stato scavato, gli operai avranno chiuso ermeticamente tutte le aperture per non permettere l'accesso agli animali pericolosi.

— Potrebbero averne dimenticata qualcuna. — Sowelmanu non discusse l'obiezione di Flinx. — Ricorda che ci basta trovarne una. Se incontriamo un punto che è stato sigillato, potremmo essere in grado di penetrarvi o, almeno, sapremmo di aver raggiunto l'obiettivo. — Indicò la pistola di Flinx.