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— La pistola che hai sottratto agli assalitori taglierebbe qualunque parete a spruzzo.

— Se resta ancora abbastanza carica e se non dobbiamo usarla per difenderci. — Gettò un'occhiata alla bussola, — va bene, andiamo da questa parte.

— No. — Sowelmanu emise dei suoni ticchettanti di diniego. — Quello è un vicolo cieco. Dobbiamo aggirarlo… di là.

Flinx strizzò gli occhi, ma non vide altro che oscurità. Scrollò le spalle e seguì il geologo.

— È davvero una vergogna — disse Sowelmanu il giorno seguente.

— Che cosa? — gli chiese Clarity.

— Come geologo, dovrei essere al settimo cielo. In questi giorni abbiamo osservato formazioni rocciose e forme di vita uniche, eppure non ho sentito alcun impulso a prendere appunti.

— Quando tutta questa faccenda sarà finita, potrai sempre tornare e osservare ogni cosa con piena soddisfazione — gli disse Flinx. — Personalmente, mi meraviglia solo il fatto che tu riesca pensare al lavoro in un momento come questo.

— Un buon scienziato — rispose calmo il thranx in tono di totale certezza, misto a perspicacia di secondo grado, — lavora sempre, non importa in quali circostanze si trovi.

— Tutto questo è molto bello e filosofico — ribatté Clarity, — ma nel mio caso…

Le sue parole si trasformarono in un urlo. Camminava alla destra di Flinx e questi balzò di Iato quando improvvisamente un buco si aprì sotto la ragazza. Sowelmanu riuscì a scamparla, arrancando sulle cinque zampe.

Entrambi erano chini sulla voragine ancor prima che la polvere si posasse di nuovo a terra.

— Clarity! — Era pronto ad indietreggiare. La pietra sotto i suoi piedi era solida, ma lo era anche il pavimento che si era aperto sotto la sua compagna. Mentre la ragazza cadeva, aveva percepito la sua paura e il fatto che continuasse a percepirla provava che era viva e cosciente da qualche parte là sotto.

Una piccola forma alata si unì a loro: era Scrap, coperto di polvere calcarea, ma illeso. Flinx infilò il tubo luminoso nell'apertura.

— Clarity, riesci a sentirci?

La risposta fu debole ma udibile, piena di paura e confusione, ma priva della nota rovente del panico.

— Non sembra che abbia riportato seri danni — osservò Sowelmanu. — Guarda là, alla tua sinistra.

Flinx mosse il tubo. Il pozzo in cui era caduta Clarity aveva le pareti scoscese e scivolose. Da un passaggio sotterraneo gocciolava l'acqua, riempiendo il fondo della galleria. Non si vedevano stalattiti o stalagmiti.

— Uno scolo pluviale — dichiarò sicuro il geologo. — Ha anche altri nomi, ma è così che viene chiamata generalmente questo tipo di formazione. Trasporta le precipitazioni in eccesso dai livelli superiori a quelli inferiori. È per questo che nella galleria non ci sono formazioni calcaree. L'acqua in movimento ne ha impedito la crescita.

— Molto interessante, ma cosa facciamo?

— Potremmo lasciarle del cibo e tornare con degli aiuti. Sono sicuro che ha acqua a portata di mano.

— Potremmo anche non riuscire a trovare più questo posto, anche se lo segnassimo con cura. E inoltre Clarity non ha luce. Ha paura del buio, Sowel. So che questa è una cosa difficile da capire per un thranx.

— Gli umani si portano dietro molte incomprensibili fobie. Simpatizzo con lei, ma che altro possiamo fare? — Le sue mandibole ticchettarono con disapprovazione. — Potremmo lasciarci scivolare giù e poi cercare di ritornare insieme a questo livello. Ci dovrebbero essere dei passaggi da poter scalare, ma l'idea non mi piace.

— Nemmeno a me. Puoi restare qui, se vuoi.

Flinx lanciò in aria Pip, poi si sedette sul bordo del pozzo, lasciando penzolare le gambe. Scrap era sospeso vicino alla madre. I minidraghi lo osservarono trarre un profondo respiro e poi spingersi in basso, tenendo stretto con molta cura il tubo di luce contro il petto e lo stomaco.

La discesa fu veloce, incredibile e misericordiosamente breve, e terminò in una bassa pozzanghera di acqua gelata. Poco lontano, una cascata di due metri di altezza precipitava in una pozza che dava origine ad un corso d'acqua piuttosto rapido.

Clarity si lasciò sfuggire un grido al suo apparire inaspettato, poi si calmò quando riuscì a identificarlo.

— Mi spiace, mi spiace, mi spiace! — Gli volò tra le braccia e lui dovette fare dei giochi di prestigio con il tubo per evitare di farlo cadere. Clarity singhiozzava; i suoi vestiti si erano strappati durante la caduta attraverso il pozzo. Flinx ricordò a se stesso che la ragazza era caduta in quello scivolo pieno d'acqua nel buio totale, senza sapere dove o come sarebbe finita. L'oscurità aveva aumentato il panico e la paura.

— Va tutto bene — mormorò, cercando di calmarla. — Va tutto bene.

All'improvviso, un secondo spruzzo lo colpì, inondandolo. Si voltarono e videro Sowelmanu che si rimetteva in piedi con cautela. Il geologo cominciò a lisciarsi le antenne non appena si rese conto che l'acqua non gli arrivava neppure nella parte inferiore dell'addome.

— Sei intatta, Clarity Held?

— Sì, grazie. — Lasciò andare Flinx e uscì dalla pozza, mentre il terrore lasciava il posto all'imbarazzo. — È solo che non sapevo che cosa ci fosse in fondo al pozzo e neppure se aveva un fondo.

— Non hai bisogno di scusarti per la tua paura e preoccupazione. Se fossi stato io il primo a cadere, le mie reazioni sarebbero probabilmente state le stesse.

— No, non credo. — Riuscì a sorridere. — Tu saresti stato troppo occupato a osservare per tutto il percorso.

— Be', forse solo un po'. — Il geologo emise un fischio di medio livello che voleva essere una risata. — In ogni caso sono io che devo scusarmi, per non aver notato la debolezza del terreno che a malapena copriva il canale di scolo.

— Sembrava uguale a tutto il resto — lo stuzzicò Flinx. — Clarity non ha bisogno di scusarsi e neppure tu devi fare le tue scuse. Quello che ci serve è trovare un'uscita e ritornare in superficie.

— Dovrebbe essere possibile. Potremmo sbucare molto più a nord o a ovest di dove ci trovavamo prima. Non credo di dover aggiungere che dovremo fare molta più attenzione a dove mettiamo i piedi, nel caso dovessimo incontrare altri canali di scolo. Spesso sono tutti raggruppati nella stessa area. — Indicò l'estremità della galleria che li aveva fatti precipitare nel pozzo. Dal bordo di marmo gocciolava l'acqua. — Questo canale è breve, in confronto ad alcuni che abbiamo potuto misurare. Non dovremmo trovarci ad un livello dal quale è difficile risalire.

Ripresero il cammino, lasciando in testa Sowelmanu. Non solo era molto più probabile che lui riuscisse ad individuare altri canali di scolo prima di loro, ma con cinque gambe e due mani, aveva più possibilità di evitare di cadere.

Era così intento a tener dietro all'avanzata del thranx quando cominciarono la salita al livello a cui si trovavano prima, che Flinx dimenticò di guardare dove metteva i piedi. Stavano uscendo da una caverna particolarmente umida, con il pavimento scivoloso, non solo a causa dell'acqua, ma anche perché era ricoperto da una gran quantità di funghi, muffe e licheni. C'erano dei mangiatori di sulfuri, che stendevano i loro tentacoli nel'acqua.

Dopo essere sopravvissuti all'attacco dello pseudo-piedone, al fungo spara-austori e allo scolo pluviale che aveva inghiottito Clarity, c'era una punta d'ironia nel fatto che si trovasse ad inciampare su di uno spuntone di roccia asciutto e liscio. Sentì la caviglia che cedeva, cercò di mantenersi in equilibrio, ma cadde all'indietro e udì risuonare un secco crack. Con terrore, si rese conto di quello che era successo.

Clarity si avventò sul tubo luminoso rotto e lo tenne stretto, come se potesse ripararlo con la sola forza di volontà.

— Prendi del nastro adesivo, una pellicola spray, qualunque cosa!