— Se sono morti qui — disse pensoso Sowelmanu, — devono averlo fatto con le luci accese. Forse portavano delle cellule di ricambio. Ti aiuterò a cercare.
— Anch'io. — Clarity andò a sbattere contro Sowelmanu che mormorò una gentile imprecazione, tipicamente thranx. Dopo di che, si costrinsero a frugare metodicamente le tasche dei due cadaveri.
— Credo di aver trovato qualcosa. — Clarity passò a Flinx il piccolo cilindro.
— Forse. E forse anche questa è una vecchia cellula scarica.
— In questo momento, preferisco l'ottimismo al pessimismo, amico mio. — Il tono di Sowelmanu trasudava aspettativa di primo grado. — Prova.
— Vedrò se riesco ad inserirlo nella luce a tracolla, dovrebbe essere la più facile da aprire. E non mettetemi fretta. Sarebbe veramente un bello scherzo se l'eccitazione me la facesse cadere e rotolare in un crepaccio.
Ci volle circa un'ora per compiere quel lavoro, cosa che in condizioni di luce normale avrebbe richiesto pochi secondi. Flinx voleva essere sicuro della posizione e dei contatti. Solo quando fu assolutamente certo di averla inserita correttamente, slacciò il tubo dalle cinghie che la tenevano legata al corpo senza volto.
— Che cosa stai aspettando? — lo incitò Clarity. — Prova l'interruttore.
— Non subito. Devo prima fare una cosa.
Concentrandosi come gli era stato insegnato, immaginò un tremendo scoppio di calore, producendo un'immagine che aveva mille volte la luminosità di un fotomorfo. Era un po' eccessiva, ma meglio non correre rischi. Un raggio incandescente come una batteria ad alto voltaggio, poteva produrre danni gravissimi e permanenti ai sensibili e deboli organi visivi dei sumacrea. Pesante e Pensiero Grave capirono e si assicurarono di trovarsi rivolti verso di lui, con gli occhi che guardavano dietro e ben nascosti in mezzo alla protezione della pelliccia.
Era tanto preoccupato di proteggere le loro guide, che dimenticò di avvertire i suoi compagni. E dimenticò lui pure di prepararsi. Il risultato fu che tutti e tre lanciarono un grido di dolore quando la luce si accese. Avevano passato tanti giorni al buio, che il raggio di luce li colpì con la stessa intensità dolorosa che avrebbe avuto per i sumacrea. Anche Pip e Scrap subirono la stessa sorte.
Pesante e Pensiero Grave si ritrassero dietro un cumulo di calcare, sollevando le mani sulla nuca per proteggere gli occhi. Ma pure dietro pietra, pelo e mani, la luce era ancora troppo forte per i sumacrea. Flinx avvertì le grida mentali, intense come grida vere e si affrettò a spegnere la luce.
— Perché l'hai fatto? — chiese Clarity ad alta voce. — Perché l'hai spenta? E se adesso non si accende più? E se…
— Calmati. Funziona perfettamente, era solo scarica. La luce era troppo per i nostri amici, li feriva. Li ferisce anche se si nascondono. Abbiamo ancora bisogno di loro perché ci accompagnino alla caverna magazzino. Il fatto che abbiamo una luce per illuminare la strada, non significa che siamo capaci di trovare la strada giusta. Quando avevamo i due tubi, non abbiamo fatto che girare in tondo.
— Dobbiamo avere la luce. — Clarity era irremovibile. — Non me ne andrò in giro inciampando quando abbiamo una luce perfettamente funzionante.
— Un suggerimento. — Entrambi si volsero al buio verso Sowelmanu. — Utilizziamo gli abiti di questi sfortunati umani per schermare e abbassare la luce ad un livello tollerabile per i sumacrea. Essi hanno osservato gli scivolatori, i fotomorfi e i loro parenti, quindi sono in grado di sopportare un'illuminazione sia pur minima. Per seguirli la luce non ci serve, ma sarebbe bello riuscire a vedere dove mettiamo i piedi.
Flinx ci pensò sopra. — Non è una cattiva idea. Cercherò di spiegarlo a Pesante e Pensiero Grave. Poi proveremo.
Fu mentre toglieva la camicia dal primo corpo che credette di sentire qualcosa che si muoveva leggermente sotto lo strato dell'armatura flessibile. La plastica speciale era in grado di fermare il proiettile di una pistola ad aghi, ma non un laser. Era evidente che non era riuscito a fermare qualcosa di meno sofisticato ma molto più sinistro. Gli ricordava qualcosa…
— Indietro! — gridò alzandosi in fretta. — Tutti indietro!
— Che cosa succede? — Udì Clarity e Sowelmanu che indietreggiavano senza discutere.
— Ho sentito muoversi qualcosa. — Pip era avvolta strettamente intorno al suo collo, e Flinx fu costretto ad allentare le spire con le mani per parlare senza soffocare. — Sotto la camicia, sotto l'armatura. Mi è sembrata famigliare.
— Non capisco — disse preoccupato il geologo.
— Dammi un minuto per pensare.
Ancora una volta, avvertì Pesante e Pensiero Grave di mettersi al riparo. Questa volta si coprirono meglio, visto che ormai sapevano cosa aspettarsi. Solo quando fu certo che erano al coperto e che i suoi compagni erano preparati, Flinx riaccese il raggio luminoso.
Gradualmente, dolorosamente, i loro occhi si abituarono a quel livello luminoso che era in realtà molto basso, ma che per occhi rimasti privi di luce per molto tempo, sembrava il bagliore di mille soli che splendessero contemporaneamente. Quando finalmente gli occhi smisero di lacrimare e riuscirono a vedere, Flinx diresse il raggio sull'uomo morto.
La sua uniforme indicava che si trattava di un membro della sicurezza del porto delle navette. L'altro corpo indossava una tuta mimetica intera. Ma niente di tutto ciò aveva importanza per l'organismo che li aveva uccisi.
Entrambi i corpi mostravano segni di lotta. Mentre combattevano, erano caduti troppo vicini… a qualcosa. Sottili ma robustissimi riccioli di materia fungale erano avvolti strettamente attorno al braccio del primo uomo e al collo del secondo. Quest'ultimo era stato fortunato: era morto per asfissia.
Quello che Flinx aveva sentito muoversi debolmente sotto l'armatura del primo uomo erano ammassi di austorio.
Clarity gli si avvicinò per studiare i due corpi mezzi divorati. Con la luce, era facile seguire la ragnatela di ife fin dentro un crepaccio vicino. Era lunga tre metri e per metà piena di funghi luccicanti.
— Ci ignora perché ormai ha già mangiato a sazietà. — Parlò con la calma forzata di un tecnico di laboratorio che esamini un nuovo vassoio di campioni.
— Riconosco l'austorio, ma da dove arrivano quei maledetti riccioli? — Non riusciva a distogliere lo sguardo dal viso della seconda vittima. Le mani dell'uomo erano ancora strette attorno ad un tentacolo, come se avesse cercato di strapparlo via.
— Dallo stesso posto da cui viene il resto di quegli schifosi tentacoli, direi. — Sowelmanu guardò Clarity per avere conferma.
— Dactyella e Arthobotrys, solo di dimensioni molto maggiori. Acchiappano la preda con quella specie di lacci. Questi sembrano una varietà gigante.
— Dovremmo bruciarli — disse Flinx disgustato.
Clarity scrollò le spalle. Questa volta, lei era più a suo agio con la flora locale di quanto non fosse lui, ed era in grado di osservarla con distacco. — Tra qualche giorno non rimarrà più nulla, nemmeno le ossa.
Flinx fissò i due corpi per qualche attimo, poi attenuò la luce. Quando fu tanto buio che quasi non riuscivano a vedere i piedi, Pesante e Pensiero Grave emersero dal loro nascondiglio. Le loro emozioni erano ancora sconvolte.
Come quelle di Flinx.
Quando ripresero ad avanzare, tutti camminarono con maggior cautela di prima. L'uomo della sicurezza e il fanatico avevano ingaggiato una lunga battaglia che li aveva portati lontani nelle caverne superiori di Longtunnel, perché i fuggiaschi ci misero ancora un giorno per arrivare vicini al porto quanto bastava perché Flinx fosse in grado di captare i primi segni di emozioni umane. Senza Pip non sarebbe stato in grado di percepire nulla, ma quando lei era vicina e il suo Talento funzionava, il suo raggio operativo era piuttosto vasto. Doloroso in una città affollata, utile qui.