— In qualunque posto metta i feriti gravi, staranno sempre più comodi che qui. Il personale medico suggerisce di portarli a Thalia Maggiore o Minore.
Flinx rifletté. — Preferirei portarli su Gorisa. La distanza é più o meno la stessa.
— Gorisa? Io non ci sono mai stato, ma ne ho sentito parlare. Tutti in questo settore conoscono Gorisa. Non vedo nulla da obiettare. Non che ci troviamo in una posizione da discutere o darle ordini. Il suo è un vascello privato.
— Lo è, infatti.
— Informerò i miei colleghi della sua generosa offerta. Mi dicono che per alcuni dei feriti il tempo è di importanza capitale. Quando può partire?
— Adesso, subito.
— Davvero molto generoso, da parte sua. — Il capo della sicurezza si era preparato a implorare e gridare. E invece si era ritrovato sopraffatto dalla pronta generosità di quel giovane. In realtà non si trattava di generosità, non del tutto, almeno. In parte si trattava di mantenere una copertura e in parte Flinx voleva andarsene da Longtunnel al più presto possibile.
— Potreste anche inoltrare il rapporto ufficiale degli eventi alle autorità. Un peccato che non abbiamo alcuna descrizione e non sappiamo nulla della nave usata dagli assalitori.
— Lo invierò per mezzo di trasmissione ad alta velocità nell'istante stesso in cui emergeremo dallo spazio più — assicurò all'ufficiale. — Quanti viaggi pensa che dovrà fare la navetta per portare tutti a bordo?
— Mi sono preso la libertà di ispezionare la sua astronave; direi che due potranno bastare. Della maggior parte dei feriti possiamo occuparci anche qui. Lei porterà quelli che hanno perso degli arti o hanno organi danneggiati. Qui non abbiamo una banca degli organi o le attrezzature per la rigenerazione. Verranno anche un paio di medici, per prendersi cura di loro durante il viaggio. — Kikoisa esitò, poi distolse lo sguardo. — Non so davvero come esprimerle la…
— I ringraziamenti non sono necessari. Chiunque nella mia posizione avrebbe fatto lo stesso. — Questo non era necessariamente vero, ma Flinx non era abituato ad accettare il merito di una buona azione, anche quando gli spettava.
— Ragione in più per ringraziarla. — Il tenente si voltò e uscì dalla mensa a passo sostenuto, senza dubbio per portare le buone notizie alle autorità dell'installazione.
Flinx trangugiò metodicamente il resto della sua bibita e pensò.
CAPITOLO QUINDICESIMO
L'ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere era Clarity. Il piccolo vascello di Flinx era già affollato oltre ogni limite, nonostante le affermazioni del tenente che il numero dei feriti gravi era ridotto. Pazienza, avrebbero trovato posto per tutti. L'area comune era stata riempita di letti speciali e di tende ad ossigeno, ma c'era ancora spazio attorno alla fontana.
— Sei ferita? — Lei trasalì al suo tono e subito lui se ne pentì.
— No, ma un dirigente di alto grado della compagnia doveva venire per fare rapporto sui danni, in modo da richiedere le nuove apparecchiature. La Vandervort potrebbe non essere in condizioni di farlo e come ingegnere genetico in capo, sono stata scelta io. — Il direttore della Coldstripe era stata portata a bordo del Teacher con il primo volo della navetta. — E poi, non posso fare nulla, qui, con tutto distrutto.
— Capisco. — Si voltò per andarsene.
— Mi spiace — si affrettò a dire Clarity. — Cercherò di stare alla larga. Mi spiace averti… averti ferito.
— Ferito. Ridicolo. Non sono sull'elenco dei feriti.
— Flinx…
— Lascia perdere. So di farti paura. Immagino di averti detto troppo. E di averti anche lasciato vedere troppo, ma non ho avuto altra scelta. Avevamo bisogno dei sumacrea per ritrovare la strada. — Una piccola forma dai colori vivaci saettò dalla sua spalla e si posò sul collo della ragazza, cominciando a giocherellare con la treccia. Quel mattino, Clarity aveva un nastro color bronzo intrecciato tra i capelli, notò lui.
— Qualcuno è contento di vederti. — Non riuscì a reprimere un sorriso vedendo Scrap giocare con i capelli biondi.
Lei ridacchiò, cercando di accarezzare il piccolo serpente volante… — A volte pizzica quando si agita così.
— Si metterà tranquillo subito. È solo contento di vederti. Lascia che ti tenga compagnia. Sa girare per la nave.
Lei lo guardò e in quel momento non c'era paura nei suoi occhi. — Grazie — rispose semplicemente.
Lui doveva andarsene. — Già, certo. Lascia perdere.
Anche se li attendeva un lungo viaggio nello spazio-meno, non aveva alcuna intenzione di parlarle. Ma il Teacher non era tanto grande e la nave era affollatissima. Dal momento che la sua presenza sul ponte non era necessaria, si ritrovò con un sacco di tempo libero e senza un posto dove passarlo, se non nelle sua stanza. E dal momento che lui non era poi quell'individuo solitario che amava credersi, fu inevitabile che le loro strade si incrociassero in più di una occasione.
Il risultato fu che alla fine si ritrovarono di nuovo a parlare, ma senza quella giocosa intimità che aveva caratterizzato la loro precedente relazione. La prima volta erano entrambi nervosi. Il secondo incontro fu più facile, il terzo quasi rilassato. Flinx era contento. Era meglio che si salutassero da amici.
Parecchie volte lei sembrò sul punto di confidarsi; di cercare di spiegargli le sue paure ed incertezze. Ma ogni volta si trattenne, cambiando argomento. Lui non cercò mai di spingerla a dargli una spiegazione. Se voleva dirgli qualcosa, lo avrebbe fatto a tempo debito. E inoltre, non era sicuro di voler sentire quello che aveva da dirgli.
Thalia Maggio e Minore erano due mondi più maturi di Gorisa, con una popolazione era ormai annoiata e sofisticata. Il resoconto di un attacco armato ad un avamposto scientifico isolato, avrebbe attirato un sacco di attenzione da parte dei mass media. I feriti e gli altri sopravvissuti, all'arrivo sarebbero stati subissati di interviste pressanti e da richieste di rapporti.
Al contrario, Gorisa era già di per sé fonte di tante notizie da tenere occupate parecchie linee di fax ventiquattrore su ventiquattro. Era l'epitome del mondo coloniale in rapida espansione. Ricchissimo di metalli pesanti, di oceani produttivi, ed un terreno alluvionale adattissimo alle coltivazioni, Gorisa si trovava ai margini del Commonwealth, vicino ad un angolo dell'Impero AAnn e ai confini incredibilmente lontani della galassia.
Gorisa ospitava già una popolazione frenetica e indaffaratissima di oltre cento milioni di abitanti. Era concentrata in maggioranza nel secondo continente, ma una dozzina di città satellite erano in espansione sulle altre quattro maggiori masse continentali. Il clima era temperato e ricco di ossigeno, la gravità di poco inferiore a quella terrestre ed ogni giorno offriva nuovi modi di fare fortuna agli immigrati che arrivavano.
Centosessanta canali commerciali e di spettacolo si contendevano l'audience di un mondo destinato, come non si stancavano di affermare i suoi promotori, a diventare il più ricco del Commonwealth.
L'arrivo di un gruppo di scienziati e di operai feriti provenienti da un avamposto lontano, non provocò altro che una fuggevole menzione da parte delle maggiori reti. Solo un giovane e insistente giornalista indipendente si interessò molto di più al come un giovane diciannovenne senza un nome famoso, fosse in grado di permettersi una nave propria, che non all'incidente che lo aveva portato su Gorisa. Alla fine, Flinx lo perse nella confusione e nella ressa dell'arrivo e delle operazioni doganali.
Owngrit era una città di otto milioni di abitanti, con tre grandi spazioporti e tutte le strutture che ci si poteva aspettare di trovare in un mondo dove la concorrenza era furibonda e il denaro scorreva liberamente. Forse su Thalia Maggiore o Minore i feriti avrebbero ricevuto delle cure leggermente migliori, ma Gorisa le fornì immediatamente e senza domande, dal momento che la concorrenza tra i vari ospedali era fortissima. Mezza dozzina di raggi da spazio profondo offrirono alla Vandervort la possibilità di trasmettere il rapporto dettagliato redatto da Clarity. I progetti per la ricostruzione dell'installazione distrutta erano già in fase di attuazione prima che l'ultimo dei feriti fosse stato scaricato dal Teacher.