— Sei puntuale. Bene.
— Puntuale per cosa? Come sta il tuo braccio?
Vandervort sollevò l'arto fasciato. — Come vedi, non c'è più bisogno di tenerlo immobilizzato. La nuova pelle artificiale è scomoda, ma questo è tutto. Il prurito dovrebbe smettere presto.
— Voglio vedere cosa siamo già riusciti a ottenere finora. I nostri sostenitori hanno approvato la mia richiesta per il proiettore modellante Sentgen?
— Tu e i tuoi giocattoli. — Invece di condurla nel grande magazzino che si trovava dietro gli uffici, la Vandervort l'accompagnò ad una porta laterale. — Non è ancora arrivato, ma sono sicura che sarà qui presto. Mi è stata data mano libera per la scelta dell'equipaggiamento; la compagnia vuole che ci ristabiliamo su Longtunnel il più presto possibile, in modo da poter usufruire della vigilanza gratuita fornita dal governo. Che tra l'altro, mi dicono, abbassa considerevolmente i tassi di assicurazione.
Clarity non riconobbe il tesserino di sicurezza che Vandervort inserì nell'apposita fessura accanto alla porta: era di un tipo che non conosceva e luccicava leggermente. La porta si aprì e le due donne scesero una rampa di scale.
— Altri magazzini? Pensavo che ne avessimo abbastanza al piano di sopra.
Vandervort sorrise come se si trattasse di uno scherzo che solo lei conosceva. — Questo è per le apparecchiature speciali.
Le scale facevano una curva di novanta gradi dopo la quale un'altra mezza rampa le condusse in una stanza ben illuminata. Dal momento che si trovavano sottoterra, non c'erano finestre, solo pareti anonime. Tubature e condutture correvano lungo i muri. La stanza era stata aggiunta in seguito, dopo che la struttura principale era stata completata.
Ad una delle estremità si trovava una specie di area dormitorio, con un paio di brande, un frigorifero, una toilette e una dispensa. C'era anche un uomo grande e grosso, che in quel momento stava puntando una pistola molto impressionante nella loro direzione. Appena riconobbe la Vandervort, l'abbassò…
— Buona sera, signora.
— Salve, Dabis.
Clarity notò un secondo uomo che guardava uno schermo tridi seduto su una brandina. Dalla colonna sonora, pensò che si trattasse di qualche gara sportiva.
— Tutto tranquillo? — chiese la Vandervort scendendo l'ultimo gradino ed incamminandosi nella stanza.
— Tranquillo come un asilo nido — disse l'uomo grosso. Mentre rispondeva il suo sguardo era posato su Clarity. Non era uno sguardo gentile e la ragazza distolse il proprio con una risatina nervosa.
— Che posto è questo? Un laboratorio segreto? O adesso ci siamo dati al commercio della droga?
— Niente di tutto ciò, mia cara. Questa non è altro che una stazione di passaggio. Una fermata sulla strada della fama e della più grande delle fortune, che la Coldstripe in momenti diversi non sarebbe mai in grado di darci.
Clarity rivolse uno sguardo perplesso al suo superiore. — Non ti seguo. E dov'è Flinx? Hai detto che sarebbe stato qui anche lui.
— Ed è qui, mia cara.
Si diresse ad una grande tenda che pendeva da una sbarra e la scostò. Dietro di essa, su di una tavola, c'era un grande contenitore ottagonale in plastacciaio grigio. Sembrava un'enorme bara. La superficie era liscia e fredda al tatto. Attaccato alla base, c'era un altro contenitore di plastacciaio lungo un metro e mezzo. Era in tutto identico al primo, ma era dipinto in beige invece che in grigio.
Inserita in uno dei lati del contenitore grigio c'era una piastra di controllo composta di quadrati luminosi. Vandervort schiacciò una sequenza di tasti. Si udì il ronzio di un motore e la lastra superiore di plastacciaio si ritrasse per metà. Senza essere invitata, Clarity si fece avanti e guardò attraverso la superficie trasparente. Il cuore le diede un balzo.
Dietro la plexolega trasparente giaceva Flinx. Aveva gli occhi chiusi e le mani congiunte sul petto, come un'antica mummia egizia. Sotto le mani, una spira dai colori brillanti e vivaci, che era Pip, e accanto, una versione più piccola del minidrago.
Clarity si girò di scatto verso la donna più anziana. — Morti?
— No, niente affatto. — Vandervort scoppiò in una risata e quel suono fu per Clarity sconvolgente quanto la vista di Flinx. — Stanno solo dormendo. — Camminò lungo il tavolo e posò una mano sul contenitore beige. — Questo assicura il loro sonno.
— Farai meglio a spiegarti. — Il tono di Clarity era ostile.
L'altra donna lo ignorò. — Una cosa non ho mai scordato dei racconti di mio zio ed è la sua paura che l'approccio sconsiderato dei Meliorare alle tecniche di manipolazione eugenetica portasse uno o più dei loro soggetti sperimentali a sviluppare abilità imprevedibili. Di fronte a questa possibilità, le mie azioni sono dettate solo dalla cautela. — Studiò la bara grigia. — E anche se il nostro giovane amico è innocuo come sostiene e come tu sembri credere, i suoi animaletti non lo sono affatto e vanno trattati con tutte le cautele. — Sorrise a Clarity. — Me lo hai detto tu stessa, raccontandomi della vostra fuga da Alaspin.
«Per fortuna, il desiderio del nostro giovane amico di passare inosservato va a tutto nostro vantaggio. Perché è improbabile che qualcuno si accorga della sua scomparsa. Ha mangiato in ristoranti modesti, ha viaggiato con i mezzi pubblici e cosa ancor più vantaggiosa, ha preso alloggio in un albergo di media levatura. Non troppo caro, non troppo a buon mercato. Un posto dove si può comprare la gente.
«Dal momento che sono esperta in amministrazione, non mi è stato difficile trovare e assumere un aiuto di cui potermi fidare. Ti ho già presentato Dabis. Il gentiluomo sul letto risponde al nome di Monconqui. — Quest'ultimo non sollevò lo sguardo dal tridi. Dabis rivolse una smorfia sgradevole a Clarity. — Essi mi hanno fornito consiglio, hanno ottenuto le apparecchiature necessarie e hanno fornito anche i muscoli.
«Il gas che è stato introdotto nel sistema di ventilazione dell'albergo è assolutamente inodoro e incolore. Abbiamo anche preso la precauzione di introdurlo quando il nostro giovane amico dormiva. È stata la storia che mi hai raccontato che mi ha suggerito tutte le precauzioni in più. Al principio abbiamo temuto che i suoi scagliosi compagni fossero immuni, ma alla fine anche loro si sono addormentati. Dabis era del parere di ucciderli entrambi sul posto, così ho dovuto spiegargli che il legame tra uomo e minidrago rivestiva una grande importanza per le ricerche future. Difficile condurle senza di loro.
— Ricerche future? Che cosa stai dicendo?
Vandervort la ignorò e proseguì. — Una volta anestetizzati, è stato facilissimo sistemarli in questo contenitore speciale, che viene usato dagli zoo per trasportare gli animali pericolosi. Penso che il nostro giovanotto e i suoi amichetti rientrino in questa categoria. Non voglio che riprenda conoscenza fino a quando non avremo le attrezzature necessarie per rendere inoffensivi i due minidraghi. — Batté sul contenitore beige.
«Qui c'è il gas soporifero e l'apparecchiatura per mescolarlo all'aria. Il rifornimento viene controllato costantemente, per assicurare le perfette condizioni agli occupanti del contenitore più grande. In effetti, i due contenitori costituiscono un sistema completo di supporto vitale. Degli oblò sull'altro lato consentono di somministrare liquidi nutritivi per via endovenosa senza compromettere l'integrità del sistema. Non avere quell'aria sconvolta. Flinx e i suoi animaletti si godranno un sonno profondo ed un riposo che tutti noi possiamo solo sognare. Questo sistema è progettato per mantenere in perfetta salute i campioni molto costosi.