— Di nuovo salve, Flinx-amico — disse. Solo che la sua bocca non si mosse.
CAPITOLO DICIASSETTESIMO
Anche Clarity lo udì e prese a mormorare tra sé, inebetita:
— La telepatia vera non esiste. Non esiste.
— Temo invece di sì — disse Flinx sospirando di nuovo. Si rivolse al mostro. — Salve, Fluff. È passato tanto tempo.
— Tanto tempo, Flinx-amico! — Fu come un'esplosione mentale. Il massiccio Ujurriano si avvicinò ballonzolando al giovane con i capelli rossi e gli posò entrambe le enormi zampe sulle spalle. — Flinx-amico sta bene?
— Molto bene, grazie. — Fu sorpreso di scoprire che quella comunicazione da mente a mente, da umano e Ujurriano, questa volta era più facile di quanto non lo fosse stata anni prima, quando aveva incontrato la razza di Fluff sul loro mondo messo al bando dalla Chiesa. Capire ora non era più difficile.
Fluff fece un gesto di approvazione, mentre altri due Ujurriani sbucavano dal pozzo come pagliacci ursinoidi dalle loro scatole a sorpresa. Flinx riconobbe Bluebright e Moam. I due esaminarono l'ambiente con la sconfinata curiosità della loro razza.
— La mente di Flinx-amico è più limpida. Non c'è tanto fango come prima. — Fluff si batté sulla tempia con un dito grassoccio.
Flinx indicò alla sua destra. — Questa è la mia amica Clarity.
Fluff le si avvicinò, emanando un torrente di emozioni d'amicizia. — Salve, Clarity-amica. — Lei si ritrasse, appiattendosi contro la parete. L'Ujurriano si fermò e guardò Flinx. — Perché la tua amica ha paura di Fluff?
— Non sei tu, Fluff, è la tua statura.
— Oh, oh! — subito l'Ujurriano si mise a quattro zampe.
— Meglio così, Clarity-amica?
Esitando, lei si allontanò dalla parete. — Meglio. — Sollevò lo sguardo e vide che Flinx la stava osservando divertito. — Sono amici tuoi?
— Non li hai ancora riconosciuti?
— Ma come hanno fatto ad arrivare qui? Che cosa sono?
— Sono gli Ujurriani. Credo di avertene parlato.
— Il mondo sotto Editto, certo. Ma nessuno può entrare o uscire di lì.
— Sembra che qualcuno abbia dimenticato di informarne gli Ujurriani. E in quanto a come sono arrivati qui, sono curioso quanto te di scoprirlo.
— Ti abbiamo sentita. — La voce mentale di Bluebright era diversa da quella di Fluff quanto lo era da quella di Flinx. — La sua luce della mente è luminosa.
Clarity corrugò la fronte incerta. — Che cosa vuol dire?
— Vuol dire che hai una forte aura mentale. Per gli Ujurriani tutto è come una luce, che varia, da più luminosa a più scura. Non lasciarti intimidire dalla loro mole. Oh, certo, sono capacissimi di fare a pezzi un essere umano come un giocattolo, ma noi siamo vecchi alleati. E se ti fa sentire meglio, ti dirò che sono prevalentemente vegetariani. Non amano mangiare cose che generano “luce”.
Scrap si rannicchiò contro il collo di Clarity. Era la prima volta che Flinx vedeva un minidrago mostrare paura. Per il giovane serpente volante, l'aura emotiva dell'Ujurriano doveva essere insostenibile. Pip non aveva paura, perché ricordava.
— Ti ho sentito chiamare — spiegò Moam mentre esaminava le figure svenute sul pavimento. — Siamo venuti più in fretta che abbiamo potuto per offrirti aiuto.
— Chiamare? — per un attimo Flinx si dimenticò di Clarity. — Non stavo chiamando. Non ero neppure cosciente. — Cercò di ricordare cosa aveva provato galleggiando sotto la superficie di quel lago, ma i ricordi stavano svanendo, quella melodia mistica di pensieri sospesi nel morfogas stava sbiadendo.
— Come avete fatto ad arrivare qui? — Clarity si costrinse a non guardare il pozzo buio. — Flinx mi ha detto che gli avete costruito una nave.
— Una nave, sì. — disse orgoglioso Fluff. — Un Teacher per l'insegnante. A noi, le navi non piacciono. Sono rumorose e strette. L'abbiamo costruita solo perché si adattava al gioco.
— Gioco? — La ragazza si rivolse a Flinx. — Che gioco?
— Il gioco della civiltà. — Parlò in tono assente, mentre ancora cercava di ricordare. — Gli Ujurriani adorano i giochi, così prima di andarmene da Ulru-Ujurr ho cominciato ad insegnarglielo. Quando il Teacher fu completato, erano diventati molto bravi in quel gioco. Non riesco ad immaginare a che stadio siano giunti ora.
— Ci piacciono alcune parti del gioco — disse Bluebright, — e altre no. Teniamo le parti che ci piacciono e scartiamo le altre.
— Molto sensato. Come va lo scavo della galleria?
— Stai dicendo delle cose senza senso — Clarity non riusciva a nascondere la propria confusione.
— Non c'è bisogno che abbia senso. Ascolta, ed imparerai qualcosa.
— Va benissimo — gli disse Fluff. — Abbiamo ancora molte gallerie da scavare. Abbiamo sentito chiamare. Deciso di scavare un altra galleria. Lo scavo più veloce che abbiamo mai fatto, ma l'insegnante era nei guai. Forse siamo arrivati lo stesso troppo tardi?
— Sto bene. — Fu la volta di Flinx di aggrottare le sopracciglia. Se non avesse saputo per esperienza di cosa erano capaci gli Ujurriani, non avrebbe mai potuto porre la domanda. — Stai dicendomi che siete venuti qui scavando una galleria da Ulru-Ujurr?
Fluff sembrò perplesso. — E da dove altro scaviamo gallerie?
Sorridendo, per mostrare che non intendeva offenderli, anche se sapeva che erano in grado di leggerglielo nella mente, disse; — Clarity-amica ha ragione, non ha senso.
L'enorme Ujurriano ridacchiò, e la sua voce fu piena di divertita perplessità. — E allora come abbiamo fatto ad arrivare qui? È stata dura, ma anche divertente.
— Ecco, mi sono persa — mormorò Clarity.
— Non perso — disse Moam, fraintendendo le sue parole e i suoi pensieri. — Cominci una galleria. Fai una curva qui, una girata là, poi avvolgi intorno così e così e là! Sei arrivato.
— Mi chiedo se scavino gallerie attraverso lo spazio-più o il non-spazio — mormorò stupito Flinx. — O attraverso qualche altro luogo che i matematici teoretici non hanno ancora inventato. Come avete fatto a trovarmi? Siete in grado di sintonizzarvi sulla mia firma mentale attraverso tutti quei parsec?
— Non facile — disse Moam. — Così abbiamo chiesto a qualcuno di venire a vedere.
Flinx corrugò la fronte. — Venire a vedere? Ma chi…
Una voce dietro di lui lo fece sobbalzare. — Tu chi pensi?
Era Maybeso, con quell'espressione acida e accigliata di sempre. Persino per un Ujurriano, Maybeso era incredibile. I suoi compagni lo giudicavano matto. Se gli abitanti di Ulru-Ujurr erano un'anomalia tra le razze intelligenti, allora Maybeso era un'anomalia tra le anomalie.
— Salve, Maybeso.
— Addio, Flinx-amico. — Il gigantesco ursinoide scomparve silenziosamente e misteriosamente come era comparso. Non era un tipo ciarliero.
Flinx vide che Clarity stava fissando con gli occhi spalancati… Era convinta che nulla avrebbe più potuto stupirla, ma la breve apparizione di Maybeso le aveva dimostrato il contrario.
— Lui va dove vuole — spiegò Flinx in tono di scusa, — e non ha bisogno di usare una galleria. — Nessuno sa come ci riesce, neppure gli Ujurriani e lui non lo dice. Loro lo credono un tantino strano.
— Non strano. Matto. — Un quarto Ujurriano emerse dal buco senza fondo al centro della stanza. Sembrando in tutto e per tutto un incrocio tra un orso grigio e un lemure, Softsmooth balzò sul pavimento e cominciò a ripulirsi. A quel punto, Flinx notò che tutti loro portavano degli anelli che emettevano un debole luccichio.