— Sì. Vorrei che Maybeso fosse qui.
Come se fosse stato chiamato, il quinto Ujurriano si materializzò. La sua espressione perennemente acida non era cambiata. — Sono qui — grugnì.
— Hai nulla da aggiungere a tutto questo? — gli chiese Flinx. Sapeva di non dover spiegare cosa intendeva con “tutto questo”. Con Maybeso non c'era mai bisogno di spiegare nulla.
— Più tardi — disse brusco Maybeso e scomparve.
— Ecco uno strano essere — mormorò ammirato Flinx.
— Molto strano — convenne Softsmooth. — Credo che tu gli piaccia, ma chi può dirlo?
Flinx guardò le scale. — Non credo che qualcuna delle persone che era qui tornerà.
Clarity fu costretta a sorridere. — Chi avrebbe mai detto che uomini tanto grossi potessero muoversi tanto in fretta.
— Allora parleremo dopo.
I quattro Ujurriani formarono un cerchio intorno a lui e gli appoggiarono leggermente le zampe sulle mani. — Più tardi — dissero all'unisono.
Si voltarono e balzarono nel buco al centro del pavimento. Udì le loro menti salutarlo e ascoltò, finché anche l'ultimo svanì dalla sua coscienza.
Trascorsero parecchi minuti. Poi il terreno si sollevò, come se l'edificio avesse ricevuto un calcio dal basso. Roccia e terra riempirono il buco dal basso. Flinx e Clarity corsero su per le scale e rimasero lì finché tutta la polvere non si fu depositata.
— Hanno riempito il tunnel dietro di loro — osservò lui pensoso. — Una buona idea. Non era il caso di lasciare una cosa simile, rischiando che qualcuno ci cadesse dentro. — Si rivolse a Clarity. — Ora mi chiederai di portarti con me, dovunque andrò, perché credi di amarmi.
— Non lo credo — rispose lei, — lo so.
Lui scosse lentamente il capo. — Mi spiace, ma penso di aver ragione io. Tu credi di amarmi. Io ti sconcerto e magari mi trovi anche attraente. Ma devi capire che non puoi venire con me.
Quelle parole la fecero trasalire. — Non ti fidi ancora di me. È così, vero? Dopo quello che ho fatto, non posso biasimarti. Ma è tutto finito ora, ce lo siamo lasciati alle spalle. Ti vedo come ti ho visto la prima volta, ti vedo per quello che sei realmente.
— Davvero? È molto interessante, perché io non mi vedo per quello che realmente sono. Ho passato tanto tempo a cercare di sapere chi erano i miei genitori. E non sono approdato a nulla. Forse avrò migliore fortuna cercando di scoprire chi sono io. Ma non è questa la ragione per cui non puoi venire con me. Non posso portarti con me perché non so cosa mi accadrà. Che strano, mi trovo a dover dare ragione a Vandervort, dopo tutto.
«Ci sono in gioco cose che fanno apparire pallide e insignificanti le relazioni personali. Dovrò dedicare tutto il mio tempo a capire queste cose. Questo non sarebbe giusto nei confronti di un'altra persona. Soprattutto di qualcuno come te. Ti garantisco che dopo anni passati a spostarsi in incognito da un mondo all'altro, studiando relazioni dimenticate e accumulando conoscenze arcane, ti annoieresti a morte. Anch'io, può darsi, ma io non ho scelta. Io devo farlo. Tu no.
«Ci sono altri mondi che potrai visitare, altri lavori che ti interesseranno nel tuo campo.
— Non me ne importa più nulla. — Flinx vide che stava cercando con tutte le sue forze di non piangere.
— Forse ora non te ne importa più nulla, ma più avanti te ne importerà. Ci sono altri uomini al mondo, molti dei quali più maturi di me. Probabilmente di aspetto più attraente, di certo meno ossessionati mentalmente. Potrai esser felice con uno di loro, o due, o tre o quanti vorrai. Più felice di quanto saresti mai con me. Non sono preveggente, ma questo penso di potertelo assicurare. — Si asciugò le lacrime che avevano cominciato a cadere.
— Credo che Scrap abbia stabilito con te un legame permanente. Sarà un buon compagno e certamente ti aiuterà a scegliere l'uomo migliore. — Fece una smorfia. — L'accessorio ideale per la donna indipendente. Protezione e affetto confezionati in uno stesso piccolo pacchetto scaglioso. Addio, Scrap.
Tese un dito verso il minidrago. Scrap non poteva capire il gesto, ma era in grado di avvertire l'emozione di quel momento. La sua linguetta appuntita sfiorò parecchie volte la calda pelle dell'uomo.
— Siamo creature strane, noi esseri umani. I costruttori di quell'allarme non ci avevano previsti. Ci sono molte cose là fuori che essi non hanno previsto. Alcune io le ho viste, ma non posso dirti di più su di esse, perché io stesso non ne so di più. L'evoluzione ha i suoi sistemi per sconfiggere anche il metodo più avanzato di predire il futuro. E forse in questo caso è meglio così.
— Flinx, aspetta! Non puoi lasciarmi così! Non puoi lasciarmi qui.
Lui esitò. — Hai ragione. Non hai un posto dove andare, vero? Senza parlare di tutte le bugie che il tuo ex supervisore spargerà sul tuo conto per cercare di salvare la sua pelle dagli Scarpaniani. Vediamo… sai che ha tradito la Coldstripe. Credo che i sostenitori della compagnia sarebbero molto interessati a questa informazione. Forse potrebbero anche avere un altro lavoro per te. Mettiti in contatto con loro e spiega ogni cosa e sono sicuro che ti proteggeranno dalla Vandervort. Ci sono dei sistemi per controllare la verità delle tue affermazioni… e delle sue. — Di colpo si fece assorto.
«Fa tutto parte del gioco, vero? La civiltà. Passiamo la vita a giocarlo. Credo che quello che mi è successo sia di essere stato promosso ad un livello superiore. Continua con la tua ingegneria genetica, Clarity e forse un giorno potrai persino aiutarmi a comprendermi meglio.
Tese la mano e lei la prese. Insieme salirono le scale.
— Ti aiuterò in tutti i modi che potrò — gli disse quando raggiunsero l'ufficio deserto. — Farò tutto quello che mi chiederai.
— Qualunque cosa farai, falla per te stessa, non per me. — Rimase lì, pensando tra sé. — Quel sistema d'allarme è in funzione da parecchio e penso che ci resti un po' di tempo prima che la minaccia che tiene sotto controllo richieda tutta la nostra attenzione. Per capirla appieno, devo prima capire me stesso e per capire me stesso, devo capire quelli come me. Non posso prometterti nessuna relazione permanente, ma adesso che ci penso, non vedo nessuna ragione perché tu non possa assistermi nei miei studi. — Esitò. — Se la cosa ti interessa, cioè.
Lei lo fissò a lungo, poi scosse lentamente il capo. — Appena penso di averti inquadrato, devo ricominciare tutto daccapo.
— Se è tanto complicato per te, pensa a quanto spaventoso è per me — le disse serio.
Clarity era felice del suo cambiamento di umore e si sarebbe accontentata di restare con lui per tutto il tempo che Flinx le avrebbe permesso, ma per quanto gradevole potesse poi essere la loro vita insieme, sapeva che non sarebbe mai riuscita a scacciare dalla mente quell'ultimo pensiero.