L’unica… Dopo averla scodellata, ho chiesto a Georges di annullare la mia sterilità. Lui e Freddie mi hanno esaminata e mi hanno detto che si poteva fare… sulla Terra. Non a New Brisbane. Non per anni e anni. Così abbiamo tagliato la testa al toro, e io ho scoperto di essere abbastanza sollevata. L’ho fatto una volta, non ho bisogno di ripeterlo. Sotto i piedi abbiamo bambini e cani e mici; non è necessario che i bambini escano dal mio corpo più di quanto lo sia per i gatti. Un bambino è un bambino, e Tilly ne fa di perfetti, e anche Janet e Betty.
E anche Wendy. Non fosse impossibile, direi che le propensioni sessuali le vengano dalla madre; da me, intendo. Non aveva ancora compiuto quattordici anni la prima volta che è tornata a casa e mi ha detto: «Mamma, credo di essere incinta.» Io le ho risposto: «In queste cose è meglio essere sicure, cara. Vai dallo zio Freddie e fatti fare il test del topolino.»
Annunciò il risultato a cena, il che trasformò la cena in un party, perché, per lunga tradizione della nostra famiglia, ogni volta che una donna resta incinta si celebra e si brinda. Così Wendy ebbe il suo primo party di gravidanza a quattordici anni, e il secondo a sedici, e il terzo a diciotto, e l’ultimo appena la settimana scorsa. Sono lieta che abbia intervallato le nascite, perché i figli li ho allevati tutti io; tutti, tranne l’ultimo. Per quello si è sposata. Quindi non sono mai stata a corto di piccoli da coccolare, anche se abbiamo quattro… adesso cinque… no, sei madri in casa.
Il primo figlio di Matilda ha un padre di alto rango. Eccellente materiale: il dottor Jerry Madsen. Così mi dice lei, e io le credo. È andata così: il suo ex padrone l’aveva appena fatta togliere dalla condizione di sterilità, perché voleva fecondarla, quando gli si presentò l’occasione di vendere i suoi servigi per quattro mesi a ottimo prezzo. Così lei diventò Shizuko, col sorriso timido e l’inchino modesto, e cominciò a farmi la guardia; ma contemporaneamente, senza volerlo, anch’io cominciai a fare la guardia a lei. Oh, avesse tentato, avrebbe potuto trovare di giorno un po’ di vita notturna; ma il fatto è che trascorreva quasi ventiquattro ore su ventiquattro nella cabina Bb, per essere certa di trovarsi lì quando io tornavo.
Allora, quando? Nell’unico momento possibile. Mentre io mi nascondevo sotto quel turbogeneratore, semicongelata, con Percival, la mia «cameriera» andava a letto col mio dottore. Così il giovanotto ha genitori perfetti! Scherzi del destino: oggi Jerry vive a New Brisbane con la sua dolce moglie, Dian, ma Tilly non gli ha lasciato sospettare che in casa nostra c’è un figlio suo. Un’altra coincidenza incredibile? Penso di no: quella di dottore in medicina è una delle professioni che qui garantiscono l’esenzione dal contributo d’emigrazione. Jerry voleva sposarsi e smettere di vagare nello spazio; e perché qualcuno dovrebbe decidere di stabilirsi sulla Terra se ha avuto ampie opportunità di studiarsi le colonie?
Quasi tutta la nostra famiglia va da Jerry; è un buon dottore. Sì, abbiamo due medici in famiglia, ma non hanno mai praticato; erano chirurghi genetici, biologi sperimentali, ingegneri genetici, e adesso sono agricoltori.
Anche Janet sa chi sono i padri del suo primo figlio; tutti e due i suoi mariti dell’epoca, Ian e Georges. Perché tutti e due? Perché Janet ha voluto così, e ha una volontà d’acciaio. Ho sentito diverse versioni, ma è mia opinione che per il primo figlio non volesse scegliere fra i due.
Il primo rampollo di Betty non è, quasi certamente, opera del bisturi e potrebbe essere legittimo. Ma Betty ha talmente lo spirito del fuorilegge che preferirebbe farlo credere frutto di uno stupro di gruppo a un ballo in maschera. New Brisbane è un posto molto tranquillo, ma nessuna casa che ospiti Betty Frances potrà mai essere noiosa.
Forse voi ne sapete più di me sul ritorno della Morte Nera. Gloria dice che è merito dei miei avvertimenti se Luna City si è salvata, ma sarebbe più esatto attribuire il merito a Boss. La mia breve carriera di indovina è stata solo una Trilby, a paragone del suo Svengali.
La peste non è uscita dalla Terra, e questa è senz’altro opera di Boss… Anche se una volta, nella fase più critica, New Brisbane comunicò a una scialuppa che non poteva atterrare se prima non veniva esposta al vuoto e poi ripressurizzata. In effetti, il trattamento uccise topolini e topacci; e pulci. Il capitano smise con la minaccia di addebitare le spese dell’operazione alla colonia, dopo questi risultati.
Contributi: la corrispondenza impiega fra Botany Bay e Terra/Luna da quattro a otto mesi tra andata e ritorno; non male per centoquaranta anni luce. (Una volta ho sentito una turista chiedere perché non usiamo la radioposta!) Gloria ha pagato il mio contributo alla colonia con tutta la velocità possibile, ed è stata generosa nel concedermi il capitale iniziale. Il testamento di Boss le dava carta bianca. Non ha inviato qui oro; ha accreditato i soldi sul conto corrente nella colonia a Luna City, il conto corrente che ci permette di ricevere attrezzature agricole o tutto il necessario.
Però Pete aveva ben poco sulla Terra e Tilly, una quasi-schiava, aveva nulla. A me restava ancora una fetta di quel primo premio alla lotteria, e tutto il mio assegno di liquidazione, e anche qualche azione. Ho potuto tirare fuori dai guai i miei compagni di fuga. La nostra colonia non respinge mai un profugo, ma al profugo potrebbero occorrere anni per pagare alla colonia ciò che le deve.
Hanno mugugnato tutti e due. Io ho risposto con mugugni ancora più robusti. Non solo resta tutto in famiglia, ma senza l’aiuto di Percival e Matilda è quasi certo che mi avrebbero presa e sarei finita al Regno, morta. Comunque, insistevano a volermi ripagare.
Siamo arrivati a un compromesso. I loro pagamenti, più un po’ dei nostri soldi, hanno dato vita al Fondo Asa Hunter Pane Sparso Sull’Acqua, che serve per aiutare profughi e nuovi amici.
Non penso più alla mia strana e talora vituperata origine. «Per fare un bambino umano ci vuole una madre umana.» Me lo ha detto Georges tanto tempo fa. È vero, e io ho Wendy per dimostrarlo. Sono umana e appartengo a questo posto!
Credo che tutti desiderino solo questo. Appartenere a un luogo. Essere «persone».
Io appartengo, parola mia! La settimana scorsa ho cercato di capire perché sono sempre così a corto di tempo. Sono segretaria del consiglio comunale. Sono capopianificazione dell’associazione genitori-insegnanti. Sono capo-plotone delle scout New Toowoomba. Sono stata presidentessa del Garden Club, e faccio parte del comitato che sta preparando i piani per la nostra nuova università. Sì, appartengo a questo posto.
È una sensazione calda e piacevolissima.