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Era stato astuto ad agire così, naturalmente. In questo modo era stato sicuro che niente potesse andare male. Se qualcosa fosse accaduto a Lang e alla sua squadra, su Venere… ed era possibile che fosse accaduto davvero qualcosa, dato che era passata ormai una settimana da quando il rapporto avrebbe dovuto giungere… sarebbe stato facile dichiarare che il progetto di "terraforming" era ancora nella fase di impostazione e di studio. In caso di successo, c'era un'ottima scusa: motivi di "sicurezza" avevano consigliato di non diffondere voci sui progressi dei tecnici. E poi, chi vinceva aveva sempre ragione; e chi se ne fregava dei metodi che aveva usato per ottenere il successo? FitzMaugham era un uomo davvero ammirevole.

E lo stesso ragionamento avrebbe potuto venire applicato nel caso del motore interstellare; se McLeod e i suoi uomini svanivano nelle ignote plaghe di nulla degli spazi ultrastellari, e non ritornavano, FitzMaugham non avrebbe dovuto rispondere del fallimento di un progetto che, per quello che ne sapeva il pubblico, era ancora nella fase preliminare di studio. Se poi, meraviglia delle meraviglie!, i contribuenti si fossero svegliati un mattino per udire la notizia del successo… evviva FitzMaugham, hurrà per FitzMaugham, e chi se ne frega se non ce l'ha detto prima?… ecco le parole esatte che avrebbe detto il pubblico. Sì, si trattava di una spada a doppio taglio, della quale il compianto direttore controllava entrambe le lame. Che uomo!

E adesso era tutto sulle sue spalle. Sperava davvero di essere capace di continuare le operazioni con l'intelligenza, la lungimiranza e la genialità del defunto direttore FitzMaugham.

L'intercom ronzò.

— Il dottor Lamarre è qui, per l'appuntamento con lei, signor Walton.

Walton fu preso fuori guardia. La sua mente si mise a galoppare furiosamente: — Lamarre? Chi diavolo accidenti… oh, quell'appuntamento incompiuto di FitzMaugham. L'avevo dimenticato. — Dica al dottor Lamarre che sarò felice di riceverlo tra pochi minuti, e che lo prego di aspettare. Chiamerò io quando sarò pronto.

Frettolosamente raccolse i documenti sul volo interstellare dalla scrivania, e li infilò in un cassetto d'archivio, accanto a quello che conteneva i dati del "terraforming". Diede un'occhiata critica al suo ufficio; aveva un'aria ordinata e pulita, presentabile. Si assicurò soprattutto che non fossero visibili dei documenti vaganti, documenti che avrebbero potuto rivelare la verità sul motore interstellare.

— Faccia entrare il dottor Lamarre — disse.

Il dottor Lamarre era un individuo piccolo, magro e pallido, con i capelli color sabbia, lievemente ondulati, che camminava un po' incurvato. Portava un voluminoso incartamento in una borsa di cuoio nero che pareva sul punto di esplodere.

— Il signor Walton?

— Sono io. Lei è il dottor Lamarre?

L'ometto fece un cenno col capo e gli porse un elaborato biglietto di visita.

T. ELLIOT LAMARRE

Gerontologo

Walton si rigirò il biglietto di visita tra le mani, nervosamente, e lo restituì al legittimo proprietario.

— Gerontologo? Una persona che studia dei metodi per aumentare la durata della vita di un individuo?

— Precisamente.

Walton corrugò la fronte.

— Presumo che lei abbia già avuto altri colloqui con il compianto direttore FitzMaugham…

Lamarre sbalordì.

— Vuol dire che non le ha detto "niente"?

— Il direttore FitzMaugham divideva ben poche informazioni con i suoi assistenti, dottor Lamarre. La subitaneità e la… maniera brusca con la quale sono stato elevato a questo posto mi hanno concesso poco tempo per esplorare i suoi archivi. Le dispiacerebbe fornirmi quelle informazioni che possono contribuire a illuminarmi sulla situazione?

— Naturalmente — disse Lamarre. Accavallò le gambe e studiò Walton con sguardo da miope. — Per essere breve, le dirò che il signor FitzMaugham ha sentito parlare del mio lavoro, per la prima volta, quattordici anni fa. Da allora, egli ha finanziato i miei esperimenti con suoi stanziamenti privati, e con stanziamenti pubblici quando gli è stato possibile ottenerli; negli ultimissimi tempi, poi, i fondi sono giunti grazie al denaro fornito da Poppy. Naturalmente, a causa della particolare natura del mio lavoro, ho evitato ogni forma di pubblicità. Ho terminato gli ultimi esperimenti la settimana scorsa, e dovevo vedere il direttore ieri. Ma…

— Lo so. Ieri, quando lei ha chiamato, ero occupatissimo a esaminare gli archivi del signor FitzMaugham, così non ho avuto il tempo di parlarle neppure per visifono, e l'appuntamento purtroppo è saltato. Mi capisce, non ho avuto il tempo divedere nessuno per tutta la giornata… le dirò anzi che il suo è il mio primo appuntamento in veste di direttore di Poppy. — Walton avrebbe voluto, in quel momento, avere controllato quello che si sapeva su quell'uomo, Lamarre, prima di farsi sorprendere impreparato all'appuntamento. Apparentemente si trattava di un progetto privato di FitzMaugham, e da quanto aveva capito si trattava anche di un progetto di una certa importanza.

— Certamente. Il signor FitzMaugham esprimeva la speranza che, un giorno, la vita potesse venire prolungata all'infinito. Sono felice di annunciare che ho creato una tecnica assai semplice, con la quale si potrà ottenere proprio questo. — L'ometto fece un largo sorriso di autocompiacimento, e pronunciò qualche altra parola che colpì Walton con la forza martellante di un maglio. — In breve — disse — quello che io ho scoperto, usando dei termini correnti, è l'immortalità, signor Walton.

8

Walton cominciava a essere corazzato contro lo sbalordimento; più scavava negli affari del defunto direttore, meno suscettibile diventava alle reazioni automatiche della sorpresa.

Comunque, questa serena dichiarazione lo paralizzò per un momento.

— Ha detto di avere già ultimato le ricerche? — domandò lentamente. — Oppure è ancora nella fase di studio?

Lamarre colpì con il palmo della mano la sua voluminosa cartella nera. — È tutto qui. Già pronto. — Pareva sul punto di esplodere di autocompiacimento.

Walton si appoggiò allo schienale della poltrona, posò le dita sul piano della scrivania, contò fino a dieci, mentalmente, e corrugò la fronte.

— Ho cominciato a ricoprire questo incarico dalle tredici del dieci giugno, signor Lamarre. Sono esattamente due giorni fa, minuto più, minuto meno. E in questo periodo credo di avere subito non meno di dieci choc fortissimi e una mezza dozzina di choc di media intensità.

— Signore?

— Voglio dire soltanto questo: per quale motivo, in nome del cielo, il direttore FitzMaugham finanziava questo suo progetto? Me lo dica, per favore, perché un motivo deve esserci.

Lamarre aveva un'espressione completamente innocente.

— Perché il direttore era un grande umanitario, naturalmente. Perché lui pensava che la vita umana fosse breve, troppo breve, e desiderava che i suoi simili godessero di una vita più lunga. Quale altro motivo dovrebbe esserci?

— So che FitzMaugham era un grand'uomo… sono stato il suo segretario per tre anni. — ("Anche se non ha mai detto una sola parola su di lei, dottor Lamarre" pensò Walton). — Ma realizzare l'immortalità a questo stadio dell'esistenza umana… — Walton scosse il capo. — Mi parli del suo lavoro, dottor Lamarre.

— È difficile riassumerlo in poche parole e in termini semplici. Ho combattuto il decadimento del corpo a livello cellulare, e gli esperimenti che ho condotto mostrano al di là di ogni dubbio che l'esito è positivo. Stimoli complessi uniti a una… i dati sono tutti qui, signor Walton. Non ho bisogno di riassumerli, quando lei può controllarli con calma.