Uno ad uno, gli ultimi Hippae furono scovati e uccisi. Le truppe si schierarono lungo il perimetro della foresta e aprirono il fuoco automatico con le loro armi sensibili al calore, abbattendo i numerosi mostri che si nascondevano ai margini della palude, i quali furono assaliti anche da altre creature. Così, nessun mostro invase più il Comune.
Sul finire della battaglia, Favel Cobham scese la scala di emergenza di un pozzo discensionale, riaccese l’impianto energetico dell’Albergo dell’Astroporto, e andò ad unirsi ai suoi commilitoni. Non aveva avuto ordine di cessare la sorveglianza agli Yrarier, ma non aveva neppure avuto ordine di continuarla.
Più tardi, allorché vide gli ultimi soldati tornare all’astroporto, Rigo lasciò l’albergo e si diresse al cancello della Capitaneria, mentre i militari bruciavano i defunti e si preparavano alla partenza: — Ve ne andate già? — chiese a un cherubino dalla chioma brizzolata e dal viso cinico, rugoso.
— Il Signore e Padrone si è svegliato, scoprendo cosa è successo ai suoi cervelloni e ai cittadini — rispose il cherubino. — Suppongo che non voglia restare perché ha paura di fare una brutta fine.
Al Comune, Rigo chiese a tutti coloro che incontrò se avevano visto Marjorie e si sentì rispondere di recarsi dove tutti cercavano i congiunti dispersi, vale a dire all’obitorio. Così fece, trovando Marjorie accanto alla salma di Sylvan.
— Rowena mi ha chiesto di occuparmi del funerale — spiegò Marjorie. — Vuole che Sylvan sia sepolto nella prateria, dove sorgeva Klive.
— Non saresti forse venuta comunque? — ribatté Rigo. — Non eri forse innamorata di lui? — Questo non era quello che aveva progettato di dirle, perché aveva concordato con padre Sandoval sull’inadeguatezza delle recriminazioni. Tuttavia si era aspettato di dover piangere sulla salma della moglie, perciò, frustrato nel dolore e nei buoni proponimenti, si era lasciato prendere dall’ira.
Anziché rispondere, Mrjorie dichiarò: — Anche Sebastian è morto, e Kinny ha perduto un figlio. Persun Pollut si è salvato a stento, ma è ferito così gravemente al braccio, che forse non potrà più fare l’intagliatore.
La vergogna mise a tacere Rigo, accentuando la sua collera.
Marjorie si avviò all’uscita dell’obitorio, seguita dal marito: — Ho aiutato Lees Bergrem — raccontò, guardando attorno per accertarsi che nessuno udisse. — Era già a buon punto con le ricerche e crede che abbiamo trovato una cura, ma non può sperimentarla qua su Grass, perciò ha contattato Semling, dove potranno produrla e sperimentarla su alcuni malati.
— Produrla? — chiese Rigo, incredulo. — Si tratta forse di una specie di vaccino?
Annuendo, Marjorie abbracciò goffamente il marito, con un sol braccio, il viso rigato di lacrime: — Non è affatto un vaccino. Oh, Rigo! Credo davvero che abbiamo trovato la risposta! — E si allontanò, prima che lui potesse riabbracciarla. Rifiutò di dare spiegazioni finché Lees ebbe spedito su Semling tutto il materiale di cui disponeva: — Aspettate — raccomandò a Rigo, Roald e Kinny. — Non dite nulla a nessuno fino a quando avremo ottenuto risposta. Non dobbiamo illudere la gente senza avere la certezza che la cura funzioni.
Insieme, Marjorie e Lees passeggiarono avanti e indietro nel laboratorio echeggiante, durante tutto il terzo giorno successivo alla loro scoperta, in attesa di sapere come avrebbero reagito alla cura i malati di Semling. A mezzodì del quarto giorno ebbero risposta: entro poche ore dalla somministrazione, tutti i malati avevano cominciato a guarire.
Piangendo, con le lacrime che le scorrevano sulle guance fino agli angoli della bocca sorridente di gioia, Marjorie annunciò: — Adesso possiamo dirlo a tutti! — Andò subito al dimmi per informare frate Mainoa, e soltanto allora seppe che il vecchio monaco era deceduto in grembo a una volpe, alcuni giorni prima. Nello stesso momento comprese anche, parzialmente, quello che Primo aveva tentato di comunicarle.
19
— Il nostro lavoro è finito — dichiarò Marjorie. — Abbiamo portato a termine la nostra missione.
Nel ristorante del sindaco, Marjorie, Rigo e padre Sandoval sedevano intorno a una tavola a bere autentico caffè terrestre, mentre in città si restauravano le case e si seppellivano i defunti. Proprio in quel momento, un corteo funebre passò in fondo alla strada, e Marjorie distolse lo sguardo, giacché non voleva più pensare alla morte.
— Così dici tu — rispose padre Sandoval, col tono gelido e austero che aveva preso ad usare con lei di recente. — Eppure, non ho ancora avuto la prova che sia davvero così. — Negli ultimi giorni non le aveva quasi parlato perché non se la sentiva di rimproverarla, dato che sembrava che una cura fosse stata trovata. Comunque non le perdonava il modo in cui aveva agito. Per la stessa ragione, non perdonava neppure padre James.
— Credo di poter spiegare tutto. — Marjorie sapeva che Rigo e padre Sandoval avevano discusso del suo comportamento e di quello di padre James; capiva che i loro sentimenti erano in contrasto con la loro ragione; quindi voleva aiutarli. — O almeno, posso riferire quello che Lees Bergrem ha detto a me, e sta dicendo a tutti.
Padre Sandoval depose la tazza, la fece ruotare sulla tavola e la sollevò di nuovo, lasciando un cerchio umido che poi spezzò con un polpastrello: — Forse sarebbe utile — ammise.
Come aveva sempre fatto da bambina nel recitare le lezioni, Marjorie intrecciò le mani in grembo: — Ovunque, nell’universo, secondo le nostre conoscenze, le proteine hanno i medesimi tipi di strutture chimiche, anche se non sappiamo perché una proteina abbia un certo tipo di struttura, e un’altra proteina ne abbia un tipo diverso. Comunque, le proteine sono indispensabili alla vita: le cellule umane, anzi, tutte le cellule, non possono farne a meno. Esse sono costituite di aminoacidi, ossia sostanze organiche che possono esistere in due forme, dette forma L e forma D. Su tutti i mondi conosciuti, le proteine contengono soltanto aminoacidi di forma L.
«Tuttavia, su Grass si è sviluppato un virus che, nel corso del suo processo riproduttivo, produce un enzima, appartenente alla classe delle isomerasi, che trasforma L-alanina, un aminoacido di forma L, in un isomero, D-alanina, che è la sua immagine speculare e, a quanto ne sappiamo, non esiste su nessun altro pianeta. Lees mi ha ripetuto tutto ciò decine e decine di volte, quindi sono sicura di aver capito bene. — Interrompendosi un momento per bere, Marjorie guardò il marito.
Nell’osservarla, Rigo abbozzò un gesto per esortarla a continuare.
— In centinaia di migliaia di anni, il virus si diffuse ampiamente su Grass, nelle cellule di tutte le piante, le quali, morendo, liberavano nell’ambiente composti di forma D, la quale, col tempo, divenne tanto comune quanto la forma L. E questo è proprio quello che conta: qua, su Grass, D-alanina ed L-alanina sono diffuse ovunque, talché le assimiliamo entrambe, assieme al virus, bevendo questo caffè, ingerendo qualunque sostanza originaria del pianeta, o semplicemente respirando.
«Nel momento stesso in cui siamo sbarcati dall’astronave, siamo stati contagiati, poiché il virus è presente nell’aria, nella polvere, nell’acqua. In pochi minuti, probabilmente, esso si è diffuso in quasi tutte le nostre cellule. Per riprodursi, esso ha bisogno di un cofattore, ossia D-alanina. La proteina virale si lega al cofattore, poi, molto rapidamente, trasforma L in D. Tuttavia, essa si può legare anche con L-alanina, e trasformare D in L.
«Su Grass, dove D-alanina è così diffusa, il legame con essa si stabilisce con estrema rapidità, mentre richiede un periodo molto più lungo sugli altri pianeti, come la Terra, dove la forma D non esiste affatto, o è rarissima. Ecco perché la diffusione della peste è stata così lenta, e perché la peste stessa non esiste su Grass.