Wing padre sorrise. «Può darsi che tutte queste precauzioni siano esagerate» disse. «Ma ho le mie buone ragioni per desiderare che il posto dove prendo il metallo rimanga sconosciuto. Una mezza dozzina delle ragioni è qui con me in questa stanza. Inoltre, credo che il lavoro di sorveglianza possa essere anche un divertimento, e vi tiene fuori di casa in un periodo dell’anno in cui vi fa bene stare all’aperto. Se due o tre di voi si dedicheranno in futuro a studi scientifici, potremo forse fare insieme del lavoro che ci porterà a superare tutti questi segreti.»
La ragazza più piccola, che per tutto il discorso del fratello aveva continuato a dare segni crescenti d’irritazione, interruppe il padre quando le parve che avesse finito.
«Papà, credevo di dovere aiutare anch’io a controllare il bosco. L’ho sentito dire da Roger, ieri, e l’hai detto anche tu la prima sera.»
«Davvero? E come hai fatto ad ascoltarci, quella sera? A quanto ricordo, della cosa si è parlato soltanto quando tu eri già a letto. Quello che ho detto resta valido: tu puoi accompagnare Roger ed Edie nei loro giri di ispezione, ma quando sei sola non devi allontanarti dalla casa. E questo vale anche per te, Billie! Potrete girare quanto volete per i boschi, senza bisogno di staccarvi dagli altri, e nei pressi della casa c’è un mucchio di cose che vi può tenere occupati. Da cinque o sei anni mi riprometto di portare quassù un carico di cemento, a condizione che voi ragazzi raduniate le pietre occorrenti per fare una diga. Anche a me piacerebbe avere una piscina dove nuotare. Secondo Don, non c’è bisogno del cemento, ma sarà lui a dovercelo dimostrare. Naturalmente, se riuscirà a dimostrarcelo, il primo a rallegrarsene sarò io stesso.»
Si appoggiò allo schienale e allungò le gambe davanti a sé. Billy si trasferì immediatamente dalle spalle del fratello alle caviglie del padre, e aggiunse la propria voce alla conversazione. Voleva prendere parte a uno dei viaggi d’esplorazione prima che il padre andasse a raccogliere minerali, e continuò a ripeterlo con fervore. Wing padre evitò accuratamente di pronunciarsi finché non venne salvato dal rintocco dell’orologio. A questo punto sollevò bruscamente le gambe, depositando il ragazzino sul pavimento.
«A letto i piccoli!» proclamò con solennità.
«Una storia!» esclamò Margie. «Da quando siamo arrivati, non ci hai letto nessuna storia!»
Il padre aggrottò la fronte. «Quanto occorrerà, perché siano pronti per andare a letto?» domandò, parlando tra sé. Fruscio di piedi di bambini che si affrettavano ad andare a cambiarsi. Wing padre si voltò verso lo scaffale dei libri, posto accanto al focolare, e così facendo incontrò con lo sguardo la faccia sorridente del secondo figlio. «D’accordo, giovanotto, alcuni di noi hanno bisogno di divertimento… ma altri hanno anche bisogno di un po di disciplina. Mi pare che tu ed Edie possiate guadagnare qualche minuto correndo nella vostra stanza a imitare il buon esempio dei vostri fratellini!» Ridendo, i due gli obbedirono.
Senza nessun motivo preciso, la storia proseguì fino a tarda ora. All’inizio era molto interessante, ma poi il ritmo della narrazione cominciò a rallentare, e alla fine Billy e Margie furono portati a letto di peso… anche se l’indomani mattina si rifiutarono di ammetterlo.
A colazione, Roger cercò di farsi dire dal fratellino la conclusione della storia, e rimase sorpreso nel vedere che Billy non voleva ammettere che il fatto di non saperla ripetere dimostrava che s’era addormentato prima che terminasse. Alla fine, il fratello maggiore desistette e andò a sellare i cavalli; non era costituzionalmente adatto a sostenere le proprie tesi in una discussione in cui le uniche parole dell’oppositore erano: «Non dormivo!».
Era giorno d’acquisti, e toccava a Roger scendere a Clark Fork con la madre per fare la spesa per la settimana seguente. Partirono subito dopo colazione, non appena gli animali furono pronti. Edie e i bambini piccoli si allontanarono per svolgere gli incarichi loro assegnati; quando tutti furono usciti, Wing padre è Don indossarono vestiti adatti a un’escursione sui monti e si diressero a est. Roger avrebbe dato qualsiasi cosa per seguirli.
Il sentiero era buono, e per le prime due ore padre e figlio fecero molta strada. Per la maggior parte del tragitto seguirono il corso dei torrenti, ma un paio di volte il padre si diresse verso spuntoni di roccia nuda che richiesero lunghe scalate.
«Questa» disse il padre, a un certo punto «è la strada più breve per raggiungere il trasmettitore, Don. È molto più vicino alla casa di quanto si pensi. Neppure vostra madre sa che si trova così vicino; eppure, Dio sa che non le nasconderei l’informazione, se venisse una volta con me in una di queste spedizioni. Nei miei viaggi regolari, io seguo un percorso assai tortuoso che ho trovato molti anni fa, quando avevo davvero paura di essere seguito. Si era alla fine della prima guerra mondiale, ben prima che conoscessi vostra madre. A quell’epoca, in questa parte del paese, c’era un mucchio di persone disposte a gettarmi in un burrone senza pensarci due volte, per una piccola percentuale del valore che ho riportato indietro dal mio primo viaggio. Ti assicuro, al mio ritorno da quel primo viaggio, ho riflettuto lungamente su tutta la situazione. E tra poco ne vedrai anche tu il motivo.»
Don attese qualche istante prima di rispondere. Pareva che dedicasse tutta la sua attenzione ad attraversare il pendio coperto di ciottoli su cui passavano in quel momento. Era una zona impossibile ad attraversarsi senza lasciare tracce, e all’inizio non aveva capito bene perché suo padre l’avesse scelta, finché non aveva pensato che probabilmente l’aveva fatto apposta per poter controllare, sulla strada del ritorno, se era stato seguito da qualcuno. Terminato il passaggio pericoloso, quando discesero nuovamente ai piedi del pendio, rispose al padre finalmente:
«Hai detto prima, papà, che noi siamo il motivo che ti ha spinto a tenere nascosta la fonte di questi metalli. Però, mi sembra che anche queste considerazioni sarebbero dovute passare in secondo piano allo scoppio della guerra. Sarebbe stato meglio affidare la vena mineraria al governo perché la utilizzasse per le sue necessità belliche. Con questo, non voglio dire che non sia lieto di frequentare l’università, ma… ecco…» s’interruppe, leggermente a disagio.
«Hai ragione, Don, e anche su questo ho riflettuto a lungo, allo scoppio della guerra, quando tu eri alle medie e Billy muoveva i primi passi. Forse avrei potuto fare come dici tu, a parte il fatto che l’unico risultato della pubblicità, probabilmente, sarebbe stato quello di fare sparire la fonte del metallo. Abbi pazienza… Tra pochi minuti arriveremo sul posto, e potrai vedere personalmente.»
Donald gli rivolse un cenno d’assenso con la testa, e per qualche tempo proseguirono in silenzio. Una volta terminata la zona coperta dalla ghiaia dello smottamento, la strada seguita da Wing padre li aveva condotti in una stretta gola: adesso la risalirono, procedendo rapidamente lungo la riva del ruscello che scorreva sul fondo. Dopo dieci minuti di salita, gli alberi cominciarono a farsi sempre più radi, e presto i due escursionisti si trovarono su quella che praticamente era roccia nuda. La roccia s’innalzava ancora per qualche decina di metri sopra di loro, ma Wing padre non sembrava avere alcun desiderio di salire fino alla cima del monte.
Invece di salire, tornò a scendere, e attraversò rapidamente la roccia nuda come se avesse davanti agli occhi un sentiero chiaramente segnato; in breve, padre e figlio giunsero ai bordi di una depressione che pareva avere fatto da bacino di raccolta per le pietre rotolate dai punti più alti della montagna. Facendosi strada in mezzo a esse, con Donald che lo seguiva a pochi passi di distanza, Wing padre alla fine si fermò e si fece da una parte, per permettere al figlio di vedere cosa si stendeva davanti a loro.
Era una struttura di metallo pressoché priva di rilievi, di forma quasi cubica e con circa un metro di lato. Su una delle facce c’era una piccola apertura, in cui si scorgeva un oggetto sporgente che sembrava un interruttore a levetta. Su varie parti della superficie si scorgevano inoltre delle viti dall’aspetto alquanto comune.