«E con cio?» replico Fenner.
«Volete salire in ufficio un momento?»
Fenner sorrise. «Sono qui per divertirmi» rispose. «Che ci faccio nel vostro ufficio?»
I due uomini di piantone alla porta improvvisamente si fecero strada in mezzo alla folla e si misero al fianco di Fenner, uno per parte. Gli sorrisero, ma il sorriso non arrivava agli occhi.
Il cubano disse piano: «Sara meglio che veniate, credo.»
Fenner alzo le spalle e lo segui. Attraversarono la sala, il vestibolo e poi infilarono una stanzetta sulla sinistra.
Noolen passeggiava su e giu, il capo chino, e un grosso sigaro stretto tra i denti. Alzo gli occhi su Fenner, appena entro.
Il cubano chiuse la porta, lasciando fuori i due piantoni.
Fenner vide che Noolen era piu in forma. Si era lavato e lo smoking gli stava bene.
«Che ci sei venuto a fare qui?» chiese Noolen.
«E un locale pubblico, no? Ti ha punto una vespa?»
«Non vogliamo nessuno della gente di Carlos, qui.»
Fenner scoppio in una risata. Attraverso la stanza e si accomodo su una grande poltrona di pelle. «Non fare il duro» rispose.
Noolen rimase immobile. «Sara meglio che te ne vada…»
Fenner alzo una mano. «Manda via il gorilla, voglio parlarti…»
Noolen esito, poi fece un cenno al cubano, che usci.
«Non ci caverai niente a fare il duro con Carlos» disse Fenner, allungando le sue lunghe gambe. «Perche non ragioni un po'?»
«Che gioco fai?» chiese Noolen. «Hai qualcosa che non mi piace.»
«Non lo so» rispose serio Fenner. «Ma stammi alle calcagna. Se mi va bene, capovolgero la citta da capo a piedi. In tal caso, potrei aver bisogno di te. Non mi piace Carlos e non mi piace il suo lavoro. Credo che lo eliminero.»
Fu Noolen a ridere, questa volta. «Sei pazzo. Carlos e abbastanza potente da distruggerti.»
Fenner annui. «Cosi sembra ora, ma non sara cosi che finira. Ti piacerebbe vedere quel ragazzo andare a gambe all'aria, vero?»
Noolen esito, poi fece un cenno d'assenso. «Certo» disse «ma crepero prima io di lui.»
Fenner si studio la punta delle scarpe. «Ce l'hai una banda, se ne avessi bisogno?»
Noolen si avvicino e si sedette. «Ce l'ho, la banda» ammise cautamente «ma non e della stessa classe. Avrebbero paura di muoversi.»
Fenner sogghigno. «Non quando Carlos comincera a scivolare. E a questo punto che la tua banda dovra intervenire.»
Noolen si strinse le mani. Ci fu un lungo silenzio, mentre rifletteva. Poi disse: «Fai un gioco pericoloso. E se io andassi a raccontare qualcosa a Carlos?»
Fenner alzo le spalle. «Perche dovresti? Hai tutto da guadagnare, standotene seduto in panciolle aspettando che io ripulisca la citta.»
«E va bene. Fai pure. Interverro quando vedro che stai combinando qualcosa. Non credere di soffiarmi la piazza, non ci riuscirai. Fai una cosa sola che non mi piaccia e ti schiaccero.»
Fenner si alzo in piedi. «Non preoccupiamoci di questo, per il momento» disse. «Ci sara tutto il tempo di pensarci, dopo.»
Noolen lo guardo, sospettoso. «Non mi fido di te, Ross. Sei troppo ambiguo.»
«Chi e Thayler?» chiese Fenner, bruscamente.
«Thayler? Che cos'e per te?» Gli occhi di Noolen si fecero d'improvviso rossi e intensi.
«Ho visto la sua barca 'sto pomeriggio. Magnifica, Ho sentito che e venuto qui. Voglio vederlo in faccia.»
Noolen si alzo e si avvicino. «E di la.»
Fenner lo segui nella sala piu grande. «Mostramelo» disse. «Voglio conoscerlo.»
Noolen si mescolo tra la folla, guardandosi a destra e a sinistra, poi disse: «Sta giocando al terzo tavolo. E seduto vicino alla bionda.»
Fenner vide la ragazza. Era molto bella, la seduta. La luce soffusa metteva in rilievo i suoi bei capelli ramati gli occhi erano due ombre profonde e le labbra rosse scintillavano. Portava un vestito nero fin troppo aderente.
«Che bambola! Chi e?» Fenner pose la domanda in tono molto noncurante.
«Glorie Leadler. Bella, eh?» Il sangue era salito al viso di Noolen, e gli occhi azzurri erano diventati acquosi. Fenner lo guardo, incuriosito. Noolen prosegui: «Devi aspettare, se vuoi conoscere Thayler. Non vuole essere disturbato mentre gioca.»
«Va bene. Questa Leadler, chi e?»
Noolen volse il capo e guardo Fenner. «Cos'e tutta questa curiosita?»
«E perche no? Non mi posso divertire, io?»
Noolen sogghigno. «Ti lascio solo per un po'. Ho delle faccende da sbrigare» disse, e si allontano.
Fenner lo segui con gli occhi, perplesso, poi ando al bar, in fondo alla sala. Ordino whisky e ginger e si appoggio al banco. Da li, riusciva a vedere soltanto la testa e le spalle di Glorie. Guardo Thayler e lo studio, un ragazzone molto abbronzato, capelli neri, ricciuti. Gli occhi azzurri e il naso lungo e sottile lo rendevano un bell'uomo.
Quando Fenner torno a posare gli occhi su Glorie, scopri che lei lo stava guardando. Fenner ricambio lo sguardo, pensoso, meravigliato di quella straordinaria somiglianza. Se quella donzella non era la sorella di Marian Daley, lui era un cavallo a tre zampe.
Thayler si chino da una parte e parlo alla ragazza; lei trasali. Fenner non ne era sicuro, ma gli era parso che gli avesse sorriso. Penso che poteva essere uno scherzo della luce, ma aveva avuto la netta sensazione che lei gli avesse ammiccato. La guardo ancora piu intensamente, ma lei non lo guardava piu. Fenner resto dov'era per parecchi minuti, poi la vide dire qualcosa a Thayler ed alzarsi. Thayler parve arrabbiarsi e la fermo prendendola per un braccio, ma lei scosse il capo, gli rise in faccia e si allontano dal tavolo. Thayler giro tutto il capo per guardarla, poi riprese a giocare.
La ragazza si avvicino al bar. C'erano due uomini in piedi, accanto a Fenner, e il cubano basso.
«Bere da soli e un peccato. Volete farmi compagnia?» l'invito Fenner.
Lei non lo guardo, ma apri la sua borsettina e ne trasse un biglietto da dieci dollari. «Mi piace peccare» disse piano, e ordino un gin. Se ne stava con le spalle per tre quarti voltate verso di lui. Fenner vedeva appena il lobo del suo orecchio e la linea decisa del mento.
Fenner ingollo il suo whisky e ginger e fece segno al barista di portarne un altro. Studio la schiena della ragazza, pensoso, perplesso. Appena il barista ebbe appoggiato la seconda ordinazione sul banco e se ne fu andato, disse: «Signorina Leadler, vorrei parlare con voi.»
Lei volse il capo. «Con me?»
«Si. Vi chiamate cosi, vero?»
«Si.» Lo sguardo della ragazza cominciava a metterlo in imbarazzo. Ebbe un'improvvisa, sgradevole sensazione, come se lei lo stesse vedendo in trasparenza. Nessuno gli aveva dato un'impressione simile. Ne rimase confuso.
«Mi chiamo Ross. Sono alloggiato all'Haworth. Vorrei…» s'interruppe.
Thayler si stava avvicinando. Il suo viso era alterato da un cupo cipiglio; raggiunse il banco con passi lunghi e decisi. Disse a Glorie: «Perdio, non puoi bere e basta?»
«Questo giovane e meraviglioso. E semplicemente, incredibilmente meraviglioso» disse Glorie e gli rise in faccia.
Thayler guardo Fenner, a disagio.
«Piantala, Glorie» sibilo a mezza voce.
«E l'uomo piu bello che abbia mai visto. Guardagli le braccia. Guarda com'e forte! Guarda che collo, come tiene diritta la testa» continuo lei.
Fenner si tolse il fazzoletto di tasca e si asciugo le mani. Vuoto il bicchiere. Il cubano lo stava guardando, un freddo, sprezzante sorriso sulle labbra.
Thayler disse, infuriato: «Smetti di delirare per le sue braccia e il suo collo.»
«Offrigli da bere. E un bel ragazzo. Sai che cosa mi ha detto? "Bere da soli e un peccato".» Glorie volse il capo e sorrise a Fenner.
«Vattene, sparisci, idiota» sibilo Thayler all'investigatore.
«Sii gentile. Lo metti in imbarazzo. Non e questo il modo di parlare con un uomo cosi bello» ridacchio Glorie.
«Attento a te, play-boy. Sei troppo pappamolla per fare lo sbruffone» rispose Fenner a Thayler.
Thayler fece una mossa, ma il direttore cubano s'intromise tra i due, sussurro qualcosa all'orecchio del giovanotto, che guardava Fenner da sopra la testa del cubano, il viso rosso di collera repressa; poi Thayler si volto, afferro Glorie per il polso e la trascino fuori dalla sala.