All'improvviso dalla nave emerse una seconda stella marina. Andò velocemente incontro a Frank, ruotando mentre si avvicinava. Quando arrivò, Frank si accorse che in una delle mani aveva un oggetto — un apparecchio che aveva esattamente lo stesso tipo di connettore a tre fori che lui ormai associava alla tecnologia Tosok. Il secondo alieno prese il computer di Hask dal suo compagno e lo collegò al congegno che aveva portato. Su entrambi gli apparecchi iniziarono a lampeggiare delle luci.
Frank si accorse del brusio acuto, appena percettibile. All'inizio pensò che venisse dal computer di Hask, ma presto i suoi orecchi individuarono meglio la fonte. Evidentemente i due alieni stavano conversando, usando soprattutto ultrasuoni. Il brusio veniva da uno e dall'altro in alternanza.
Le luci sul computer di Hask smisero di lampeggiare. Il secondo alieno lo staccò dall'apparecchio che aveva portato, e lo passò a Frank. Frank era sorpreso, ma lo prese. L'alieno passò il secondo apparecchio al primo alieno, poi si allontanò di una decina di metri indietro, ruotando.
Il brusio del primo alieno riprese, e in pochi secondi la voce sintetizzata che Frank associava ad Hask emerse dall'apparecchio che la stella marina stava tenendo. «Mi capisci?» disse la voce.
«Sì» disse Frank, con il cuore che gli batteva forte per l'emozione.
«Non c'è modo di pronunciare il mio vero nome nella gamma vocale Tosok con cui apparentemente comunicate. Per favore assegnami un nome di cui puoi ripetere il suono.»
Frank si sentì temporaneamente spiazzato. «Vediamo… Tony. Ti chiamerò Tony.»
«Tony. E tu sei?»
«Frank.»
«Siamo venuti appena abbiamo ricevuto il messaggio Tosok. Dall'orbita ho visto che non siamo arrivati troppo tardi.»
«Troppo tardi?»
«Per evitare che la vita fosse cancellata dal vostro pianeta.»
«Siete venuti per evitarlo?»
«Sì. I Tosok hanno tentato di sterminare anche noi. Noi siamo… resistenti. Sono stati sottomessi.»
Frank sentì che sorrideva. «Benvenuto sulla Terra, amico.»
I nuovi alieni — già battezzati Twirlers dal corrispondente della CNN — erano originari della stella chiamata dagli umani Epsilon Indi, che, pur essendo a undici anni luce dalla Terra, era a soli nove da Alfa Centauri. I Twirlers avevano iniziato a usare la radio secoli prima dell'umanità, e così un'astronave Tosok ad alta velocità era stata mandata verso quella stella, dove era arrivata oltre trent'anni prima. Anche se c'erano voluti decenni, i Twirlers erano riusciti a sconfiggere i Tosok.
A bordo della bella astronave c'erano ventisei Twirlers, ma era Tony l'unico a comunicare con l'umanità. E quel giorno Tony parlava all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Era davanti allo stesso leggio che Kelkad aveva usato anni prima, il grande simbolo del pianeta su cui era recentemente arrivato era dietro di lui, circondato da foglie di ulivo.
Tony non usava più la voce di Hask; una volta che gli fu spiegato, chiese un campione di una nuova voce per adottarla. Frank ci aveva pensato un po' e poi aveva mandato qualcuno da Blockbuster Video a noleggiare Il buio oltre la siepe; ora Tony parlava con la voce di Atticus Finch, interpretato da Gregory Peck.
«Popoli della Terra» disse Tony. «Il mio stato vi manda i suoi saluti. Siamo lieti che il programma dei Tosok sia stato bloccato, e che voi siate al sicuro. Ma altri mondi non sono stati così fortunati. Ne abbiamo trovati tre che sono stati cancellati dai Tosok, e due continenti nel mio mondo sono stati resi inabitabili durante il nostro conflitto con loro. Voi avete senza dubbio del risentimento verso i Tosok che sono venuti qui — ma spero che capirete che in realtà non hanno fatto nulla contro la Terra, oltre a uccidere un gruppo di persone. Insieme alle razze di altri due mondi che sono stati minacciati dai Tosok, il mio popolo ha in programma di processare i pochi Tosok sopravvissuti per genocidio e tentato genocidio — compresi i cinque qui sulla Terra che erano implicati nel complotto. Vi invitiamo a partecipare a questo impegno, se volete, oppure di lasciarlo a noi. Ma ora chiediamo formalmente l'estradizione dei Tosok conosciuti come Rendo, Torbat, Dodnaskak, Stant, e Ged. Ve lo assicuriamo, pagheranno per i loro crimini.
«Sono qui alle Nazioni Unite, di cui mi è stata spiegata la breve e — spero che mi scusiate se dico questo — difficile storia. Le Nazioni Unite, con tutti i loro problemi, rappresentano un ideale, un'astrazione concretizzata, la fede nel fatto che lavorando insieme si può garantire la pace. Non ha sempre funzionato, e forse non sempre funzionerà in futuro, ma l'ideale — la promessa, la speranza, il concetto — è condiviso dal mio popolo, e da quelli degli altri due mondi abitati di cui ho parlato.
«I nostri tre mondi hanno già iniziato a creare — lasciate che usi un parallelo per tradurre — i Pianeti Uniti, un'organizzazione che rappresenti tutti i nostri interessi, progettata per garantire che non ci saranno mai più guerre interstellari.
«Francamente, il vostro pianeta è primitivo rispetto ai membri esistenti dei Pianeti Uniti. Ma vedo che le Nazioni Unite hanno lavorato a lungo per alzare gli standard dei loro membri meno sviluppati e meno ricchi. Anche questo è un ideale condiviso dai Pianeti Uniti, e sono qui davanti a voi tutti, che rappresentate individualmente le vostre nazioni e collettivamente il vostro mondo, per invitare la Terra a unirsi a noi.» Tony fece una pausa, guardando i volti neri, bianchi, gialli e rossi degli umani. «Amici,» disse «vi offriamo le stelle.»
Epilogo
Quando passò da Los Angeles, Frank Nobilio si fermò allo studio Rice e Associati per salutare. Con grande sorpresa, trovò Dale Rice intento a raccogliere diplomi, libri e puzzle incorniciati.
«Che cosa stai facendo?» chiese Frank. «Non possono licenziarti; sei il capo.»
«Vado via» disse Dale. «Ho finito.»
«L'avvocato Rice esce vincitore» disse Frank annuendo. «Vai in Georgia come hai sempre detto?»
«Non in Georgia» disse Dale. «E non sto andando in pensione. A settantadue anni si è giovani, figliolo.»
«Allora che fai?»
Dale indicò in alto con il dito.
«Diventi un giudice?»
Rise. «No, vado su.»
«Su?» A quel punto realizzò. «Vai con i Twirlers?»
«Sì.»
«Ma perché?»
Dale alzò le spalle. «Forse sono stato contagiato da un po' del tuo idealismo. O se non era il tuo forse era quello di Atticus Finch. Magari dentro di me, anche dopo tutti questi anni, credo davvero negli ideali della giustizia. E questo significa che, innocenti o colpevoli, i Tosok meritano la migliore difesa possibile.»
Frank rimase a bocca aperta. «Dio mio — difenderai i Tosok!»
Dale sorrise. «Ieri sono stato nel settore dei Tosok del carcere della Contea di Los Angeles, e ho parlato con Dodnaskak, che è succeduta a Kelkad come capitano. È contenta di avermi come legale. Quindi i Twirlers mi porteranno con loro quando torneranno a casa.»
«Incredibile» disse Frank. «Comunque buona fortuna. Ho la sensazione che ne avrai bisogno.»
Per un po' rimasero in silenzio. «Sai, i processi saranno una nuova Norimberga» disse Dale. «Ci saranno giudici da ognuno dei mondi che i Tosok hanno minacciato, ma Tony dice che il giudici non devono necessariamente essere legali; dopo tutto, tra le varie razze ci sono concetti giuridici molto diversi. Forse dovresti presentarti come uno dei giudici per la Terra.»
Frank inarcò le sopracciglia. «Io? No, no… non io. Non sarei equo. Ho già un'idea di quale dovrebbe essere il verdetto.»
Dale lo guardò. «Maledetto idealista. Tu li lasceresti andare.»
Frank sorrise.