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Negli occhi del biondo ci fu un lampo. Aveva ancora un odio omicida per la donna. — Entrambi sappiamo quanto le piaccia andare a ficcare il naso intorno a una verità che poi le costa cara. Ma al momento è del tutto pulita. Non è innamorata di lei, ma la sua ammirazione è forte come l’affetto. È una pedina utile, signore.

Qiwi aveva dei continui echi di ricordi amputati. Ma la sua ultima cancellazione di memoria era molto recente, e quell’estensione dei sistemi di sorveglianza avrebbe contribuito a tenerla sotto controllo. Nau ci pensò ancora un momento, poi annui. — D’accordo, vice caponave. Usi i localizzatori anche ad Hammerfest.

Naturalmente i localizzatori Qeng Ho erano già ad Hammerfest. I microscopici congegni seguivano le correnti d’aria, si attaccavano alla pelle, agli abiti, venivano ingoiati col cibo. Sciamavano nello spazio vuoto intorno agli asteroidi.

Ma pur essendo ovunque, nei luoghi dove non venivano alimentati da emissioni d’energia erano soltanto frammenti di materia inerte. Poi i tecnici di Anne Reynolt sostituirono gli interfaccia, le antenne e le centraline di Hammerfest, e onde elettromagnetiche che pulsavano dieci volte al secondo saturarono ogni spazio aperto. Dieci Ksec più tardi Brughel riferì che stava ottenendo dati soddisfacenti. Milioni di microprocessori ciascuno superiore a qualsiasi computer dei Ragni. Fin dall’inizio questa fu la più potente rete computerizzata di L1.

In quattro giorni Qiwi finì l’interno della caverna, e montò i servomeccanismi per il movimento dell’acqua. Suo padre si occupava dell’ecologia delle parti destinate a restare all’asciutto. L’acqua sarebbe venuta per ultima.

Dopo l’estensione della rete, Nau si domandò come avessero fatto senza i localizzatori per tutti quegli anni. Ritser Brughel aveva avuto ragione in pieno. Prima d’allora le misure di sorveglianza ad Hammerfest erano uno scherzo. Prima d’allora il provvisorio Qeng Ho era l’unico posto dove eseguire analisi decenti. Per molti giorni Nau seguì Brughel nelle prime esplorazioni veramente complete che gli annusatori poterono fare sulle astronavi e attorno, fra le materie prime. Infranse perfino la tradizione e mandò i localizzatori nell’arsenale di L1, fino a quel momento sigillato. Fu come accendere la luce per la prima volta in posti dove aveva regnato il buio. Trovarono dozzine di falle nelle misure di sicurezza, e le chiusero… e non trovarono alcuna traccia di complotti e illegalità. Alla resa dei conti l’esperienza fu soddisfacente per chi aveva tanto lavorato per quei risultati. Era come esplorare la casa in cerca di parassiti senza scovarne uno, e vedere dove andavano disposti veleni e trappole per prevenire infiltrazioni future.

Ora Tomas Nau aveva una conoscenza del suo dominio e dei suoi sudditi maggiore di qualsiasi Dirigente nella storia degli Emergenti. Fra le prime letture complete che domandò agli annusatori ci fu quella di Ezr Vinh durante un colloquio che ebbe con lui, analisi della pelle e del sudore, reazioni galvanolettiche, respirazione, pulsazioni: il soggetto è rilassato, quando parla non mostra escursioni oltre il dieci percento del livello normale di tensione. La sua reazione fisica alla presenza del caponave rivela sicurezza ma cautela, senza simpatia. Non si rilevano tentativi di sopprimere pensieri o atteggiamenti ostili.

Era più o meno quel che Nau s’era aspettato, ma con molti dettagli in più, meglio di qualsiasi osservazione personale. E col vantaggio che il soggetto non sapeva di essere analizzato.

— … perciò credo che gli schieramenti politici siano chiari — concluse Vinh, inconsapevole della duplice natura del colloquio. — Pedure e i Kindred hanno un certo vantaggio come numero di vettori e armi nucleari, ma sono inferiori all’Alleanza per quanto riguarda l’informatica e le reti di computer.

— I Kindred sono una tirannia. Lei ha detto che nell’Era dell’Alba le tirannie non potevano permettersi il rischio politico insito nello sviluppo delle reti di computer?

— Infatti. — Il soggetto sopprime qualcosa, probabilmente ironia. — Noi sappiamo che progettano un attacco qualche tempo dopo che il sole si sarà spento; stanno spendendo tutto il prodotto nazionale in armi. Nell’Alleanza, Sherkaner Underhill è così impegnato nello sviluppo dei sistemi automatizzati che Pedure non può tenere il loro passo. In tutta franchezza penso che ci prenderanno di contropiede se non anticipiamo i tempi, caponave. I loro mezzi di rilevamento scopriranno la nostra esistenza entro meno di dieci anni.

— Prima che noi possiamo controllare le loro reti computerizzate.

— Sì, signore.

Questo era ciò che diceva anche Jau Xin. Peccato. Ma almeno lo schema che stava assumendo la fine dell’Esilio diventava chiaro.Il soggetto ha ancora la guardia abbassata. — Io ho studiato i Qeng Ho, signor Vinh. So che voi capite le culture diverse meglio di qualsiasi gruppo non nomade.

— È cosi, signore. — Soggetto calmo. La risposta mostra un sincero accordo.

— Se un Qeng Ho può capire certe cose, questo è lei. Vede, uno dei personaggi storici che io stimo di più è Pham Nuwen.

— Lei… ricordo che me lo ha già detto. — Il tono era legnoso. Nel display di Nau la faccia di Vinh era alterata dai colori della traspirazione e delle pulsazioni. A bordo della Mano Invisibile un annusatore gli trasmise la diagnosi: Il soggetto prova rabbia verso il caponave.

— Sia chiaro, signor Vinh, che non voglio offendere le vostre tradizioni. Lei sa che gli Emergenti disprezzano la cultura Qeng Ho, ma Pham Nuwen è un caso diverso… vede, io so la verità su Pham Nuwen.

I colori diagnostici scesero verso la normalità e cosi il cuore di Vinh. La dilatazione oculare e il sudore erano compatibili con una rabbia controllata. Nau fu colpito da un’incongruenza; se si fosse basato sul suo giudizio personale avrebbe detto che Vinh aveva paura. Forse ho qualcosa da imparare dalla tecnologia, si disse. — Cosa c’è che non va, signor Vinh? Me lo dica pure francamente. — Sorrise. — Non lo riferirò a Brughel. Né è necessario parlarne a Jau Xin o a Rita Liao… o alla mia Qiwi.

Nau aveva menzionato quei nomi per uno scopo preciso. Il livello di agitazione di Vinh risali un poco in corrispondenza dell’ultimo. Provava ancora risentimento per Qiwi Lisolet, anche se non voleva ammetterlo.

I sintomi chimici di emozione si placarono. Vinh si umettò le labbra, rivelando nervosismo. Sul display di Nau apparve: Il soggetto è curioso. — Non è che io ignori le analogie fra la vita di Pham Nuwen e gli ideali degli Emergenti, signore. Pham Nuwen non era un Mercante, ma più di ogni altro ha fatto di noi ciò che siamo oggi.

— Infatti, signor Vinh, non era un viaggiatore di commercio come voi altri. Pham Nuwen era un portatore di ordine, un conquistatore. Abbiamo arricchito gli archivi della flotta Qeng Ho con del nostro materiale. Lo esamini. Sono documenti originali e non censurati. Vedrà che quell’uomo ha commesso dozzine di atrocità. Legga la vera storia di come ha messo fine al Massacro Strentmanniano. Legga di come fu tradito a Brisgo Gap. Poi ne parleremo ancora.

Stupefacente. Nau non aveva inteso parlare cosi, ma vide di aver provocato effetti interessanti. Si scambiarono ancora qualche frase di rito e il colloquio finì. Intorno alle mani di Vinh c’erano vibrazioni rosse mentre si avviava alla porta, sintomo di tremiti.

Quando il Mercante fu uscito, Nau restò immobile con lo sguardo fisso in lontananza. In realtà stava osservando il suo display. Il rapporto dell’annusatore era una sfilza di cifre sullo sfondo del panorama di Diamante Uno. Lo avrebbe letto più tardi. Prima voleva riordinare i suoi pensieri. La diagnosi consentita dai localizzatori era qualcosa di magico. Senza di essa lui avrebbe appena notato l’agitazione di Vinh. Cosa ancor più importante, senza la diagnosi non avrei potuto condurre la conversazione sui punti chiave che emozionavano Vinh. E ora sapeva che la personalità di Vinh era molto legata alle favolistiche tradizioni Qeng Ho. Presumibilmente era così per tutti i Mercanti. Si potevano usare queste tradizioni per tenerli meglio sotto controllo? Coi nuovi strumenti di cui ora disponeva, forse…