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— Lei sa cosa sto dicendo, Anne. Trixia ha ancora il Focus. È ancora fissata sui Ragni e sul lavoro che aveva da focalizzata.

Anne non replicò. Dunque lo sapeva.

— La riporti indietro, Anne.

La Reynolt ebbe una smorfia sofferente. — La varietà del virus mentale rimasta in lei ha presa sulle strutture profonde. Un intervento drastico per eliminarla le strapperebbe via tutte le conoscenze apprese. Sarebbe come Hunte Wen. E questo che vuole?

— Ma sarebbe libera! Potrebbe imparare cose nuove, proprio come ha fatto Hunte,

— Sì, certo. E fino a ieri io pensavo che fosse possibile tirarla fuori in questo modo. Ma fra lei e Hunte c’è una differenza che può essere determinante… Ezr, lei non vuole essere tirata fuori.

La Reynolt aveva gli occhi spalancati, e il volto le si arrossava nel parlare così. Era un’altra espressione che lui non le aveva mai visto, un’emotività che sfiorava la rabbia. Ezr restò a guardarla a bocca aperta.

Sulla parete esterna dell’ufficio ci fu il tonfo di qualcuno che era arrivato troppo in fretta. La porta si aprì e Pham Nuwen fluttuò dentro. — Anne, la prego. Lasci che mi occupi io di questa faccenda. — La sua voce era cortese, urbana. Anne Reynolt deglutì saliva e annuì. Poi girò intorno alla scrivania e si spinse verso la porta. Ezr notò che Nuwen le stringeva una spalla con fare rassicurante.

Quando furono soli nell’ufficio, Nuwen sedette su una sedia accanto alla scrivania. — Vedi di calmarti, mister.

Nella voce del vecchio c’era qualcosa che bloccò la rabbia di Ezr e lo costrinse a sedersi anch’egli.

Nuwen si spinse con un piede e roteò dietro la scrivania. Per qualche momento lo guardò in silenzio, conscio che a quel modo gli stava facendo pesare la sua presenza. Poi disse: — Un paio d’anni fa tu mi hai dato un buon consiglio. Il che è strano, perché di solito non sei capace di darne neppure a te stesso. Mi inducesti a capire che ero nel torto, e che dovevo cambiare.

Ezr lo fissò freddamente. — Peccato che lei non ci sia riuscito. — Sei ancora nel commercio degli schiavi, in un modo o nell’altro.

— Ti sbagli, ragazzo. Mi hai spinto a cambiare. Non molta gente può vantarsi di avermi fatto questo. Neppure Sura, la tua bisavola, ci riuscì. — Una strana tristezza lo fece sospirare un momento. — Tu hai offeso Anne, Ezr. L’hai ferita, stupidamente. Spero che un giorno tu lo capisca e le chieda scusa.

— Non ci conti! Voi due siete speciali per razionalizzare le cose. La realtà è che de-focalizzare tutti è antieconomico, no?

— È costoso, sicuro. In quanto ai costi, è una calamità. Sotto il regime degli Emergenti i focalizzati supportavano praticamente tutta l’automazione. Ci facevano il lavoro delle macchine. Programmavano tutta la manutenzione. Ora ci troviamo con dei sistemi tecnici che vanno a pezzi, e l’unica cosa che ci salva è che tutti quanti stiamo lavorando a turni forzati per far funzionare gli impianti. Ci vorrà tempo prima di riorganizzarci. A ogni modo… tu sai che Anne è la Macellaia di Frenk, il “mostro” che appare in alcuni bassorilievi ricavati nel diamante.

— Sì, ma cosa…

— Allora sai che lei è disposta a morire pur di liberare la gente dal Focus. Appena io la feci de-focalizzare, questa fu la sua prima e indiscutibile pretesa che dovetti accettare. E lo scopo della sua vita. — Nuwen fece una pausa e scosse il capo. — Sai qual è il vero aspetto diabolico del Focus? Non si tratta di schiavitù effettiva, più completa di qualsiasi altra forma mai studiata dall’uomo. No, il brutto è che trasforma in killer i medici che ti liberano da esso, perché le vittime del Focus vengono mutilate dai loro liberatori per la seconda volta. Neppure Anne lo capiva quando si è accollata questo lavoro, ma ora vede i risultati… e si sente spezzare il cuore.

— E questo significa che se loro vogliono restare focalizzati noi dobbiamo lasciarli così?

— No! Ma una persona focalizzata è sempre un essere umano, anche se si scosta dalla normalità. Se riesce a vivere una sua vita, se esprime i suoi desideri… be’, a questo punto devi ascoltarlo. Fino a ieri sera pensavamo che il recupero di Trixia Bonsol filasse via liscio. Anne aveva stabilizzato in lei una varietà di virus che garantiva contro la degenerazione dei tessuti, ovvero il problema che ci ha causato già diverse perdite. Nella prima fase del recupero Anne ha accertato che il fattore di fedeltà e applicazione al lavoro era scomparso da lei. Trixia aveva una libera volontà, autocoscienza e capacità di valutare. Ma ha rifiutato fermamente di passare a una fase più profonda. Ha detto che capire i Ragni era il centro della sua vita, e con molta lucidità ha deciso di restare così.

Per qualche momento Ezr rifletté su quelle parole. Per quanto fosse terribile, era possibile che Nuwen non mentisse.Dio, questa è dura. — E va bene, allora Trixia è una persona libera. Questo significa che è libera di cambiare idea, in futuro.

— Naturalmente, La natura umana va oltre le nostre analisi.

— Io ho aspettato di riaverla per metà della mia vita. Continuerò ad aspettarla, non importa per quanto tempo.

Nuwen sospirò. — Temevo che avresti detto questo.

–Ah, sì?

— Tu sei uno dei testardi più duri che io abbia mai incontrato. Forse è per questo che la gente si fida di te. Hai avuto il merito di tenere i Qeng Ho uniti nonostante le soperchierie di Nau.

— No, io non ho mai esortato nessuno a sopportare quel bastardo. Ho taciuto perché non ero capace di lottare, e per farmi perdonare ho cercato di far funzionare le cose anche in quella situazione. Come risultato, altri ancora sono stati uccisi. Io non ho spina dorsale, non ho capacità amministrative. Ero solo l’idiota che Nau usava per tenere gli altri in riga.

Nuwen stava scuotendo il capo. — Sei la sola persona di cui mi sono fidato, l’unico che ho messo a parte dei miei piani. — Ebbe un sogghigno. — Ovviamente, questo l’ho fatto perché sei stato l’unico a capire chi sono. E sapevo che avresti tenuto duro. D’altra parte questa tua testardaggine non è un pregio. Ora vieni a dirmi che aspetterai Trixia, non importa per quanto tempo dovrai farlo. E io credo che la aspetterai… per sempre. Ezr, non ti viene il sospetto che tu non hai bisogno del virus mentale per essere focalizzato? C’è gente che si focalizza da sola. Io stesso l’ho fatto. Hanno una volontà così forte che innanzitutto piega la loro stessa capacità di scelta. È stata una cosa buona, perché ti ha portato a sopravvivere a Brughel e a Nau, ti ha salvato. Ma trova la forza di guardare anche il suo aspetto maligno. Non gettare via la tua vita.

Ezr deglutì. Gli Emergenti dicevano che il funzionamento della società dipendeva dalla gente che non aveva una propria vita.

— Trixia Bonsol è uno scopo per cui vale la pena di soffrire, Pham.

— D’accordo. Ma se aspetterai per il resto della tua vita una cosa che non accadrà mai, avrai sofferto tu e fatto soffrire lei… senza uno scopo. — Nuwen scosse il capo. — È un peccato che tu non abbia il virus mentale. De-focalizzarti sarebbe allora possibile. Sei così fissato su Trixia che non riesci a vedere le altre persone, quelle che puoi far soffrire, quelle che possono amarti.

— Uh. E chi?

— Pensaci, Ezr. Chi ha sempre preso esempio da te per far andare avanti le cose lavorando e tacendo? Chi prendeva forza da te per sacrificarsi, nella convinzione che tutto sarebbe andato bene? Chi non ha dubitato un istante che fossi tu a dire la verità, quel giorno nell’arsenale, quando le parole cento volte più astute di Nau avrebbero persuaso chiunque altro?

— Ah. — Ezr si accorse di arrossire, imbarazzato. — Qiwi è… è una brava persona.

La faccia di Nuwen s’indurì per la rabbia. — Svegliati, razza di stupido!