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— Sono tutti m-morti, è così? — La voce di Patil era sognante, come se non credesse a quell’orrore.

Jimmy avanzò fra i cadaveri. Erano stati legati in gruppi ordinati, e in quel piccolo volume di spazio ce n’erano centinaia. Riconobbe alcuni armieri. La madre di Qiwi. Solo pochi mostravano forti danni da decompressione. Egli altri quando sono morti? Alcune facce erano tranquille, alcune invece… Si fermò, bloccato da due occhi vuoti che sembravano fissarlo. Il volto era sporco, con una bruciatura sulla fronte. Quello doveva aver vissuto per qualche tempo dopo l’attacco a tradimento. E lui lo conosceva.

Tsufe attraversò la stiva proiettando la sua ombra sui corpi. — Questo è uno dei trilandesi, vero?

— Sì. Uno dei geologi, credo. — Uno degli scienziati che si credevano vivi e prigionieri ad Hammerfest. Jimmy tornò verso la lampada. Quanti erano? I cadaveri fluttuavano anche nel locale accanto, una volta chiuso da una paratia. Hanno ucciso tutti? La nausea lo prese alla gola.

Patil era rimasto calmo dopo la prima inutile domanda, ma Tsufe era pallida e la voce le usciva rauca e sforzata. — Noi credevamo che li tenessero come ostaggi. E invece erano già stati uccisi. — Ebbe una risatina stridula. — Non importava niente, no? Noi ci credevamo, e a loro basta che la menzogna funzioni.

— Ma ora sappiamo la verità. — All’improvviso la nausea di Jimmy scomparve. La congiura era stata scoperta, nessun dubbio su questo. Lui, Tsufe e Patil sarebbero morti molto presto. Ma se avevano ancora qualche secondo di vita forse potevano smascherare i mostri. Tirò fuori una radio da una tasca della tuta e la appoggiò alla paratia metallica per avere un’antenna. Un altro dei mezzi di comunicazione messi al bando, sicuro. Pena di morte per chi ne possiede uno. Ma con quello, e con il ripetitore che aveva applicato fuori dal portello della Tesoro Lontano, poteva parlare su ogni lunghezza d’onda. Il provvisorio sarebbe stato mondato dalla sua voce. Molte apparecchiature l’avrebbero ricevuta e registrata. Alcuni automatismi evoluti avrebbero perfino compreso il messaggio, identificandolo come prioritario e cercando di ripeterlo a tutti i Qeng Ho in grado di riceverlo.

Jimmy Diem si schiarì la voce: — Qeng Ho! Ascoltatemi! Sono a bordo della Tesoro Lontano. La nave è stata svuotata. I nostri compagni tenuti qui a bordo sono stati assassinati…

Ezr, e ogni persona presente nel salone, attese un secondo mentre Ritser Brughel ubbidiva mettendo la comunicazione in linea. Poi la voce di Jimmy Diem disse: — Qeng Ho! Ascoltatemi, sono…

— Capoequipaggio Diem! — lo interruppe Tomas Nau. — State tutti bene? Non riusciamo a vedervi, là fuori.

Ci fu una pausa, poi Jimmy rise. — Questo è perché siamo a bordo della Tesoro Lontano.

L’espressione di Nau era stupita. — Non capisco. La Tesoro Lontano non ha riferito di…

— È ovvio che non lo ha riferito. — Ezr poté quasi vedere il sorriso dietro le parole di Diem. — Vede, la Tesoro Lontano è una nave Qeng Ho, e ora ce la siamo ripresa.

Sulle facce che Ezr poteva vedere si accese lo sbalordimento o la gioia. Così quello era il piano! Un’astronave in piena efficienza, forse con tutte le armi ancora a bordo. La stiva dove gli Emergenti avevano installato l’ospedale per i feriti, i contenitori del sonno freddo con gli armieri e gli ufficiali sopravvissuti all’attacco a tradimento. Ora abbiamo una possibilità!

Tomas Nau parve giungere alla stessa conclusione. La sua faccia si contrasse in una smorfia tempestosa. — Brughel? — domandò all’aria.

— Caponave, credo che stia dicendo la verità. Sta parlando sul canale di manutenzione della Tesoro Lontano, e non riesco a contattare nessun altro a bordo.

La cifra fornita dalla finestra principale era 145 W al metro quadrato. La luce riflessa da Uno e Due cominciava a far bollire la neve e il ghiaccio nell’ombra. Centinaia di migliaia di tonnellate di minerali sfusi e ghiaccio si stavano dilatando nello spazio fra gli immensi diamanti. Il movimento era quasi impercettibile, pochi centimetri al secondo, ma grandi masse di roccia fluttuavano libere, e avrebbero potuto stritolare qualsiasi costruzione umana con cui fossero venute a contatto. Nau guardò la finestra per un momento; quando parlò la sua voce era gravida di emozione. — Diem, ascolti. Non può funzionare. La Riaccensione sta causando più danni di quanto chiunque potesse…

Nell’aria risuonò una risata aspra. — Tu credi? Forse sarà perché i jet stabilizzatori non sono stati usati come pensavate. Li abbiamo sfruttati per fare un po’ di sconquasso in più. se vuoi saperlo.

Qiwi strinse forte la mano di Ezr. Gli occhi della ragazzina erano sbarrati per la sorpresa. Ed Ezr senti un vuoto allo stomaco. La stabilità dell’ammasso non avrebbe retto bene in nessun caso, ma perché rendere le cose peggiori ?

Intorno a loro tutti quelli che indossavano una tuta a pressione la stavano chiudendo, e indossavano il casco o il cappuccio; altri stavano già uscendo dalle porte. Un grosso macigno di minerale fluttuava a un centinaio di metri da lì. Si spostava lento, in piena luce solare, ma avrebbe abbondantemente mancato la sommità del provvisorio.

— Ma voi… voi… — Il caponave sembrava soffocare. — La vostra gente potrebbe morire. Abbiamo tolto tutte le armi dalla Tesoro Lontano. È la vostra nave ospedale, per l’amor del cielo!

Non ci fu risposta, a parte un borbottio incomprensibile. Ezr notò che il navigatore degli Emergenti, Xin, non diceva una parola. Fissava il suo caponave con sguardo stranito, vacuo.

Poi Jimmy Diem fu di nuovo in linea. — Che siate maledetti. E così avete asportato i sistemi d’arma. Be’, non importa, bastardo. Noi abbiamo preparato quattro chili di S7. Non credevate che saremmo riusciti a mettere le mani sugli esplosivi, eh? In quei jet elettrici c’erano un sacco di cose che non avreste mai sospettato.

— No, no — Nau stava scuotendo il capo con aria abbattuta.

— Come hai detto, caponave, questa è la vostra nave ospedale. Ci sono i vostri feriti qui, oltre ai nostri armieri in sonno freddo. Anche senza le armi della nave, io dico che abbiamo il modo di costringervi a fare quel che vogliamo noi. Capito?

Nau getto un’occhiata a Ezr e Qiwi. — Una tregua. Finché non abbiamo ripreso sotto controllo il materiale che vola dappertutto.

— No! — gridò Jimmy. — Vedrete quello che siamo capaci di fare mentre siete presi per la gola.

— Dannazione, uomo, è la vostra gente a bordo della Tesoro Lontano che rischia la vita.

— Se fossero fuori dal sonno freddo sarebbero tutti d’accordo con me, caponave. È il momento della resa dei conti. Abbiamo ventitré dei vostri ricoverati nell’infermeria, più cinque della vostra squadra di manutenzione. Sappiamo anche noi come giocare al gioco degli ostaggi. Voglio che tu e Brughel veniate qui. Potete usare uno dei vostri taxi e prendervela comoda… avete mille secondi di tempo.

Nau era sempre parso un uomo freddo e calcolatore a Ezr Vinh, ma non si era ancora riavuto dallo shock. L’uomo alzò fieramente la testa e guardò il punto da cui proveniva la voce di Jimmy. — E se non accettiamo?

— Allora noi avremo perso. Ma anche voi. Tanto per cominciare uccideremo tutti i vostri che sono qui. Poi faremo detonare i quattro chili di S7 e la Tesoro Lontano esploderà qui all’ormeggio. I suoi pezzi grandineranno sul vostro dannato Hammerfest e vi faranno in briciole.