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«Così questo è diventato il nostro esilio. Un esilio a cui ci siamo condannati da soli. In continuerò a fare del mio meglio, ma senza l’aiuto di tutti ci attende la fine. Dobbiamo seppellire l’odio e le diversità. Noi Emergenti sappiamo molte cose di voi Qeng Ho; abbiamo ascoltato la vostra rete pubblica per centinaia d’anni. Le notizie da voi distribuite sono state importanti per accelerare il nostro ritorno alla tecnologia spaziale. — Di nuovo il sorriso stanco. — So che voi lo fate per procurarvi buoni clienti, e ve ne siamo ugualmente grati. Ma ciò che noi Emergenti siamo diventati non è quello che vi sareste aspettati. Io credo che abbiamo portato qualcosa di nuovo e di meraviglioso nell’universo umano: il Focus. È una cosa che dapprima potrà sembrarvi strana. Ma vi prego di non giudicare troppo in fretta. Imparate i nostri costumi, così come noi abbiamo imparato i vostri.

«Con l’aiuto di tutti e la buona volontà potremo sopravvivere. Da ultimo, forse perfino prosperare.

La faccia di Nau scomparve dal display, sostituita da un’immagine esterna dell’ammasso ristrutturato. I Qeng Ho nel salone si guardarono e presero a parlare sottovoce. I Mercanti avevano un enorme orgoglio, specialmente nel paragonarsi ai Clienti. Per loro anche le società di Clienti più evolute, come Namquem e Camberra, erano fiori dai vivaci colori ma destinati ad appassire e decadere perché erano fissi, immobili nello Spazio Umano. Questa era la prima volta che Ezr vedeva la vergogna sulla faccia di tanti Qeng Ho. Io ho lavorato con Jimmy. L’ho aiutato. E anche chi non sapeva niente della congiura aveva esultato alle prime parole di Jimmy Diem dalla Tesoro Lontano.

Come avevano potuto agire in modo così sbagliato?

Ciret e Marli vennero a cercarlo. — Solo alcune domande correlate all’indagine. — I due Emergenti lo scortarono fuori dal suo alloggio, ma non ai compartimenti dei taxi. Nau lo stava aspettando nell’ufficio che Ezr usava nelle sue mansioni di “direttore di flotta”.

Seduti accanto al caponave c’erano anche Ritser Brughel e Anne Reynolt.

— Prenda una sedia… direttore di flotta. — Nau accennò a Ezr di accomodarsi, benché a gravità zero fossero soltanto formalità.

Ezr fluttuò su una delle sedie ancorate al pavimento e sedette. Era difficile guardare negli occhi Tomas Nau. Gli altri… Anne Reynolt sembrava impaziente e irritabile come al solito. Evitare il suo sguardo era assai facile, visto che la donna non guardava mai la gente negli occhi, se non ci era costretta. Ritser Brughel sembrava stanco come il caponave, ma aveva uno strana sorrisetto che andava e veniva. Lo fissava con occhi duri. D’un tratto Ezr capi che Brughel si stava pascendo di qualche suo piccolo trionfo. I morti che c’erano stati, da ambo le parti, contavano poco per quel sadico.

— Dunque, direttore di flotta, — lo riportò al presente la voce pacata di Nau, — circa la cospirazione di J.Y. Diem…

— Immaginavo che mi avrebbe interrogato, caponave — disse lui, in tono a metà fra la sfida e la confessione. — Io…

Nau alzò una mano. — So tutto. Ma lei era uno dei membri minori. Ne abbiamo identificato parecchi altri. Il vecchio, Pham Trinli. Ha fornito loro sostanze chimiche protettive, contro l’irradiazione solare. Ed è quasi morto, per questo.

Brughel ridacchiò. — Il vecchio caprone si è mezzo arrostito là fuori. Non fa altro che piagnucolare e lamentarsi.

Nau si girò verso Brughel. Non disse niente, lo guardò soltanto. Dopo un momento il biondo annuì e il suo comportamento divenne un’imitazione di quello del superiore.

— Nessuno di noi può permettersi la rabbia o la soddisfazione, in questa faccenda — disse il caponave a Ezr. — Ora abbiamo bisogno di tutti, anche di Pham Trinli. — Tacque, in attesa di una risposta, ed Ezr incontrò il suo sguardo.

— Sì, signore. Capisco.

— Più tardi la interrogheremo sul complotto, direttore di flotta. Dobbiamo identificare tutti quelli che richiedono una sorveglianza speciale. Per ora ci sono cose più importanti che rivangare il passato.

— Dopo tutto questo, lei vuole che io continui a essere direttore di flotta? — Ezr aveva odiato quel lavoro. Adesso lo odiava di più, anche se per ragioni diverse.

Ma il caponave annuì. — Lei era la persona più adatta prima, e lo è ancora. Inoltre dobbiamo dare un senso di continuità. Se lei accetta volontariamente e con convinzione la mia autorità, questa nostra comunità avrà una possibilità in più.

— Sì, signore. — A volte era possibile inghiottire il rospo.

— Bene. Da quel che mi risulta oggi, la nostra situazione si è stabilizzata. Non ci sono emergenze in corso. Che mi dice di Xin e Wen? Riusciranno a prendere i blocchi di ghiaccio a cui danno la caccia? Il carburante è una delle nostre priorità.

— Abbiamo la distilleria al lavoro, signore. Comincerà a produrre fra pochi Ksec. — Per rifornire i taxi. — Spero che avremo gli ultimi blocchi di ghiaccio al sicuro all’ombra entro quaranta Ksec.

Nau guardò Anne Reynolt.

— È una stima ragionevole, caponave. Gli altri problemi sono già sotto controllo.

— Allora avremo tempo per alcune importanti questioni umanitarie. Questa sera, signor Vinh, faremo alcuni annunci. Voglio che lei li ascolti. Sia lei che Qiwi Lin Lisolet sarete ringraziati per l’aiuto che ci avete dato nel rintracciare ciò che resta della cospirazione.

— Ma io…

— Sì, so che questa mia manovra politica le giunge sgradita. Ma deve capire che Qiwi non faceva parte della cospirazione e tuttavia ci ha dato un notevole aiuto. — Nau fece una pausa. — Quella povera ragazza è stata colpita negli affetti più cari. C’era molta rabbia in lei. Per la sicurezza di Qiwi, e per il bene della comunità, voglio che lei sostenga la posizione della ragazza affiancandosi a lei. Io dovrò sottolineare che la maggioranza dei Qeng Ho non è irrazionale, e che intende lavorare con me.

L’uomo attese il suo cenno d’assenso, poi: — E ora la cosa più importante. Lei ha sentito il mio discorso, la parte in cui vi pregavo di imparare le usanze di noi Emergenti?

— Sta parlando del… Focus? — Ciò che avevano realmente fatto a Trixia.

Sulla destra di Nau, il sorrisetto sadico curvò di nuovo la bocca di Brughel.

— Infatti — disse Nau. — Forse avremmo dovuto essere più espliciti, ma il periodo di addestramento non era ancora completo. Il Focus può fare la differenza fra la vita e la morte nelle attuali circostanze. Ezr, io desidero che Anne la conduca ad Hammerfest e le spieghi tutto. Lei sarà il primo. Voglio che lei capisca, e che accetti la cosa. Quando ci sarà riuscito, lei stesso spiegherà il Focus alla sua gente e lo farà in modo che anch’essi sappiano adattarsi, affinché quel che resta delle nostre spedizioni possa sopravvivere.

E così il segreto che Ezr aveva chiesto di conoscere, l’enigma che gli aveva tolto il sonno per molti Msec, stava per essergli svelato. Seguì la Reynolt nel corridoio centrale fino al portello di un taxi. Ogni metro era una battaglia per lui. Il Focus. I mentecatti. C’erano state voci, naturalmente, incubi, ma ora avrebbe saputo.

La Reynolt gli accennò di sedersi nel taxi. — Si metta là. Vinh. — Paradossalmente, lui preferiva trattare con Anne Reynolt. Lei non celava i suoi sentimenti, in lei non c’era la sadica soddisfazione che espurgava da Ritser Brughel.

Il taxi si staccò e accelerò nel vuoto. Il provvisorio Qeng Ho era sempre ancorato nell’ombra di un asteroide. L’emissione solare era ancora troppo forte per parcheggiarlo in orbita. Il cielo da purpureo era diventato nero, ma sullo sfondo stellato ora si vedeva una dozzina di code di comete: blocchi di ghiaccio che fluttuavano via. Wen e Xin erano là fuori da qualche parte.