Ezr cercò di non mettersi a piangere. Doveva convincere gli altri ad accettare ciò che sarebbe stato suo compito prevenire. In tutti i suoi diciannove anni di vita, coi suoi studi e le sue letture, non aveva mai immaginato un compito così amaro e difficile.
Fra le piante apparve una luce, alcuni rami si scostarono. Qualcuno era entrato nel parco e si stava dirigendo verso il suolo. La luce illuminò un momento il volto di Ezr, poi fu puntata altrove.
— Aha. Immaginavo che ti avrei trovato qui. — Era Pham Trinli. — Il vecchio si ancorò a un ramo con una mano e sedette sull’erba accanto a lui. — Non abbatterti, ragazzo. Il cuore di Diem era dalla parte dei giusti. Io l’ho aiutato come potevo, ma bisogna dire che era un impulsivo. Andava avanti a testa bassa come se non avesse dubbi su niente, ricordi? lo non avrei mai pensato che sarebbe stato così stupido, e ora un sacco di gente è stata uccisa. Be’, merda, queste cose accadono.
Ezr si girò verso la sua voce; la faccia dell’altro era una chiazza grigia nella penombra. Per un momento fu sul punto di lasciar esplodere la violenza. Sarebbe stato così dolce colpire quella faccia. Invece si appoggiò al tronco e respirò a fondo per calmarsi. — Sì, accadono. — E presto qualcosa potrebbe accadere anche a te. Senza dubbio Nau aveva sparso microspie nel parco.
— Sei coraggioso. Questo mi piace — disse il vecchio. Non riuscendo a vederlo bene Ezr non capì se stesse ridendo di lui o se quel fatuo complimento fosse sincero. Trinli si piegò verso di lui e abbassò la voce. — Non prendertela così. A volte bisogna ingoiare il rospo e tirare avanti. E io credo di potermi lavorare quel Nau. Il discorsetto che ha fatto… l’hai notato? Dopo tutti quei morti causati da Jimmy, Nau è stato accomodante. Giuro che quel discorso l’ha plagiato da qualcosa nella nostra storia.
E così anche all’inferno c’erano dei buffoni. Pham Trinli. questo vecchio rimbecillito, la cui idea di una cospirazione era venire a borbottargli sciocchezze nel parco centrale. Trinli non aveva la minima idea della situazione reale. Chissà a quali avvenimenti passati era rimasta ancorata la sua povera testa confusa…
Per un poco restarono seduti nella penombra sempre più fitta, mentre grazie al cielo Trinli teneva la bocca chiusa. La stupidità del vecchio era un sasso caduto nello stagno di disperazione di Ezr. Peggiorava ancora le cose. Fra quelle assurdità cercò qualcosa che stesse in piedi. Il discorso di Nau… accomodante? In un certo senso. Nau era la parte lesa, nella faccenda. Ma tutti loro erano parti lese. Ora la collaborazione era l’unica strada. Ezr ripensò alle parole di Nau. Uhm. Alcune frasi erano in effetti tolte di peso dal discorso di Pham Nuwen a Brisgo Gap. Brisgo Gap era un momento di luce nella storia Qeng Ho, quando i Mercanti avevano salvato una civiltà evoluta e miliardi di vite. Se una cosa tanto estesa come la storia moderna dei Qeng Ho poteva essere fatta risalire a un punto cardinale, questo era Brisgo Gap. Le analogie con la situazione attuale erano praticamente, zero… salvo che in entrambe i casi la gente aveva collaborato, accantonando quello che era stato un brutale tradimento.
Il discorso di Pham Nuwen era stato trasmesso nello Spazio Umano più volte negli ultimi duemila anni. Non c’era da stupirsi se Tomas Nau lo conosceva. E così aveva pescato una frase qua e una là… benché la “collaborazione” di Tomas Nau significasse accettare il Focus e quel che era successo a Trixia Bonsol. Ezr si accorse che la sua mente aveva colto quelle analogie e ne era rimasta influenzata. Ma vedere che il plagio effettivamente c’era cambiava le cose. Era una serie di pacche sulle spalle verbali, e terminava con la richiesta di accettare… il Focus.
Negli ultimi due giorni Ezr s’era tormentato con la vergogna e il senso di colpa. Ora si faceva domande. Jimmy Diem non era mai stato un suo amico. Jimmy aveva avuto qualche anno di più, e fin dal loro primo incontro era stato il suo capoequipaggio, uno che dava gli ordini. Un lavoratore dai modesti obiettivi di vita, capace di comandare una squadra ma nient’altro. Uhm. Non avevo mai pensato a lui in questo modo. D’altra parte questo faceva di Jimmy una persona semplice col quale lui avrebbe potuto diventare amico.
Ezr capì quanto Jimmy dovesse aver detestato giocare con Tomas Nau una partita la cui posta era così alta. Jimmy non aveva abbastanza talento per il gioco grosso, e alla fine aveva fatto male i suoi conti. Tutto ciò che lui aveva voluto era stato sposarsi con Tsufe Do e fare il suo lavoro. Non ha senso. D’un tratto Ezr si rese conto del buio intorno a lui, del tintinnio delle farfalle che dormivano sugli alberi. Cercò di ricordare esattamente quel che aveva sentito dall’impianto della sala. La voce era quella di Jimmy, senza dubbio. L’accento era quello del nese parlato dalla famiglia di Jimmy. Ma il tono, la scelta delle parole, quella fiducia e quell’arroganza quasi… gioiose. Jimmy Diem non avrebbe mai finto quell’entusiasmo. Non era mai stato un tipo entusiasta di qualcosa, del resto.
E questo lasciava una sola conclusione. Imitare la voce e l’accento di Jimmy non era facile, ma qualcuno lo aveva fatto. E allora quali altre menzogne c’erano? Jimmy non ha ucciso nessuno, Gli ufficiali e gli anziani Qeng Ho erano stati assassinati prima che Jimmy e Tsufe e Patil andassero sulla Tesoro Lontano. Tomas Nau aveva commesso delitti per coprire altri delitti e poter giustificare la sua posizione morale. Lei stesso spiegherà il Focus alla sua gente, e lo faccia in modo che anch’essi sappiano adattarsi, affinché quel che resta delle nostre spedizioni possa sopravvivere.
Ezr guardò la luce che svaniva dal cielo. Fra i rami palpitavano le stelle. Un falso firmamento proveniente da un’altra zona del cosmo. Sentì che Pham Trinli si muoveva. Il vecchio gli diede una pacca su una spalla e la sua forma scura si alzò dall’erba. — Bene, non ruminare più i tuoi guai. Ho pensato che un po’ di compagnia ti avrebbe tirato su. Ma non dimenticare che per sopravvivere devi chinare il capo e tirare avanti. Nau è basilarmente un molle; noi possiamo manovrarlo.
Ezr stava tremando. Si sentiva la gola stretta per la rabbia. Gli sfuggì un rantolo, ma strinse i pugni e cercò di non balbettare. — S-sì. Dobbiamo tirare avanti.
— Bravo ragazzo. — Trinli gli diede un’altra pacca sulla schiena e si allontanò, fluttuando via fra gli alberi. Ezr ripensò a come Ritser Brughel aveva parlato di Trinli dopo la Riaccensione. Il vecchio non era oggetto delle manipolazioni morali di Tomas Nau. Ma questo poco importava, visto che Trinli era un povero codardo a cui piaceva starsene in disparte. Per sopravvivere devi chinare il capo e tirare avanti.
Un solo Jimmy Diem valeva cento Pham Trinli.
Tomas Nau li aveva manovrali tutti, e abilmente. Aveva rubato la mente di Trixia e di centinaia d’altri. Aveva ucciso quelli che avrebbero potuto mettergli i bastoni fra le ruote. E aveva usato quelle uccisioni per trasformare gli altri in strumenti proni alla sua volontà.
Ezr guardò le false stelle e i rami che s’incurvavano nel cielo come artigli. Forse è possibile piegare un uomo al punto di spezzare perfino la sua capacità di essere uno strumento. Sentiva la sua mente andare in due direzioni opposte. Una parte guardava passivamente, meravigliandosi che una tale disintegrazione potesse accadere dentro Ezr Vinh. Un’altra parte si ritirava in se stessa, immergendosi nello stagno del suo dolore. Sum Dotran non sarebbe tornato più. S.J. Park neppure, e l’accenno alla possibilità di invertire il Focus di Trixia era di certo una bugia. Ma c’era un terzo frammento di lui, freddo e analitico e omicida.