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Temo che Hunte Wen sia irrecuperabile. — La Reynolt aprì una finestra collegata all’infermeria. Per un medico Qeng Ho sarebbe stata una semplice diagnostica cerebrale, ma per lei era una mappa strategica. — Vedete? La connettività qui e qui è associata al suo lavoro su OnOff. Se tentiamo di distoglierlo dalla sua fissazione cancelliamo i suoi ricordi di lavoro degli ultimi cinque anni, e tutti i collegamenti con la sua esperienza generica. Non dimentichi che la chirurgia del Focus è ancora un taglia-e-cuci, definibile soltanto fino ai millimetro e non oltre.

— Così lo ridurremmo un vegetale?

— No. Se invertiamo e azzeriamo il Focus, Wen riavrà la personalità e buona parte dei ricordi di prima. Solo che come fisico non varrà più molto.

— Mmh. — Nau ci pensò sopra. Dunque non potevano de-focalizzare il Mercante e avere l’esperto esterno che serviva alla Reynolt. E che io sia dannato se rischierò il terzo astrofisico cercando di de-focalizzare lui. Tuttavia c’era una soluzione che avrebbe consentito di usare i tre uomini nel modo migliore. — D’accordo, Anne. Ecco quello che propongo. Metta al lavoro sul problema anche l’altro fisico, ma con turni molto leggeri. Tenga il dottor Li in sonno freddo mentre il nuovo fisico revisiona le sue teorie. Non sarà come la revisione di un non-focalizzato, ma se lei manovrerà bene la faccenda i risultati dovrebbero essere accettabili.

Un’altra scrollata di spalle. La Reynolt non aveva falsa modestia, però non si rendeva conto di quanto fosse abile in realtà.

— In quanto a Hunte Wen — continuò Nau, — ha fatto del suo meglio per noi, e non possiamo chiedergli di più. — Letteralmente, purtroppo, visto che questa era l’opinione della Reynolt. — Voglio che lei lo de-focalizzi.

Ezr Vinh restò a bocca aperta. Gli altri Mercanti sembravano anch’essi sbalorditi. La cosa aveva un elemento di rischio; Hunte Wen non sarebbe stato la prova migliore che il Focus poteva essere invertito. D’altra parte i mercanti avevano capito che si trattava di un caso difficile. Fagli vedere che sei preoccupato. — Stiamo facendo lavorare il dottor Wen da cinque anni ai limiti delle sue possibilità umane, ed è un uomo di mezz’età. Usi tutte le nostre risorse mediche per garantirgli il miglior recupero possibile.

Quello era l’ultimo argomento all’ordine del giorno, e la riunione non si protrasse oltre. Nau restò a guardare i convenuti che fluttuavano via chiacchierando con entusiasmo della scoperta di Li e dell’inversione di Wen. Ezr Vinh uscì per ultimo, ma senza parlare con nessuno. Il giovanotto aveva lo sguardo vitreo. Sì. signor Vinh. Fai il bravo, e forse un giorno io libererò anche la tua amata.

16

Le cose erano assai tranquille durante il Turno Chiuso. La durata dei turni era regolata perché la fine di ciascuno si sovrapponesse brevemente con l’inizio del successivo, cosicché la gente potesse aggiornarsi sui problemi in corso. Quello chiuso non era segreto, ma Nau lo usava ogni tanto per avere un intervallo di quattro giorni fra due turni contigui.

— Dico, non sarebbe stato grande avere un Turno Chiuso anche in patria? — scherzò Brughel, mentre precedeva Nau e Kal Omo verso la stiva dei contenitori per il sonno freddo. — Io ho lavorato nella Sorveglianza a Frenk per cinque anni, e state sicuri che le cose sarebbero andate molto meglio se avessi potuto mettere tutti quanti a dormire per qualche giorno. Ci avrei pensato io a farli svegliare in un mondo migliore. — La sua voce riecheggiava nel silenzio. In effetti loro tre erano gli unici svegli a bordo della Suivire. Giù ad Hammerfest c’erano Anne Reynolt e un gruppetto di testerapide. Un equipaggio ridotto di Emergenti e Mercanti — compresa Qiwi Lisolet — stava lavorando ai jet stabilizzatori del materiale sfuso. Ma a parte le testerapide soltanto nove persone conoscevano i segreti più scottanti. E in quell’intervallo fra due turni potevano fare tutto ciò che era necessario per proteggere i loro interessi.

Le paratie interne della stiva per il sonno freddo della Suivire erano state abbattute per poter installare altri contenitori. Lì dormiva quasi tutto il Turno A, circa settecento persone. Molti appartenenti ai Turni B e Misto dormivano sulla Brisgo Gap. mentre i Turni C e D erano a bordo della Bene Comune. Ma quello che avrebbe preso inizio dopo il Turno Chiuso era il Turno A.

Su una paratia apparve una luce rossa. Il sistema automatico della stiva era pronto a comunicare. Nau si fece riconoscere e subito sui contenitori s’illuminarono il nome e i dati personali. Erano tutti sul verde. Grazie al cielo. Nau si volse al sergente. Oltre al nome di Kal Omo anche i suoi dati fisiologici campeggiavano sulla finestra apparsa nell’aria accanto alla sua faccia. Il sistema prendeva i suoi doveri molto seriamente. — La squadra medica di Anne Reynolt sarà qui fra qualche migliaio di secondi, Kal. Non li lasci entrare prima che io e Brughel abbiamo finito.

— Sì, signore. — C’era un sorrisetto sulla faccia dell’uomo quando chiuse la porta dietro di loro. Era già stato lì, e aveva aiutato a costruire la trappola a bordo della Tesoro Lontano. Sapeva cosa stavano facendo.

Poi Nau e Brughel furono soli. — Allora, Ritser, ha trovato qualche altra mela marcia?

Brughel stava sogghignando; aveva una sorpresa per lui. Fluttuarono avanti fra i contenitori fissati alle alte scaffalature, illuminati dalla luce sotto i loro piedi. Quelle bare avevano passato dei brutti momenti, ma funzionavano ancora bene… quelle dei Qeng Ho ancora meglio. I mercanti avevano una buona tecnologia — ovvio, visto che la commerciavano in tutto lo spazio umano — e non si lasciavano scappare le innovazioni più recenti. Comunque ora io ho la loro biblioteca… e i tecnici in grado di capirla.

— Mi sono dato molto da fare, caponave. Il Turno A è abbastanza pulito, anche se… — Si fermò un momento aggrappandosi a una delle scaffalature, — anche se non capisco perché lei sopporta rami secchi come questo senza potarli. — E batté il bastone da vice caponave sul contenitore.

Lungo e stretto come una bara di metallo nero, l’oggetto aveva un ampio finestrino ricurvo e la luce interna. Anche senza bisogno di leggere il display, Nau avrebbe potuto riconoscere la faccia del vecchio Pham Trinli.

Brughel scambiò il suo silenzio per indecisione. — Quest’uomo era al corrente del complotto di Diem.

— Naturalmente. Come Vinh, e qualcun altro. E ora sono innocui perché sanno che noi sappiamo.

— Ma…

— Ci siamo già travati d’accordo su questo, Brughel. Non possiamo perdere altra manodopera. — Nau giudicava errate le misure ché aveva preso in seguito all’interrogatorio dei superstiti, dopo l’attacco. Aveva la giustificazione di aver seguito la stessa strategia post-Epidemia con la quale la popolazione di Balacrea era stata rimessa in riga, ma il Primo Caponave si trovava in una situazione diversa, con una gran quantità di risorse umane. Era stata un’esperienza dalla quale lui aveva tratto un’utile lezione, imparando la sottile arte di manovrare i superstiti.

Brughel sorrise. — E va bene. Come buffone di corte, ammetto che il vecchio ha una sua utilità. Non c’è niente di più ridicolo del modo pomposo con cui cerca di farsi passare per uno che ha le mani pulite. — Indicò gli altri contenitori. — Ammetto perfino che non è facile spiegare agli altri perché ogni tanto qualcuno di loro non si sveglia dal sonno freddo. Specialmente se gli incidenti accadono a chi è noto per non essere un nostro fedele ammiratore. Capisco che lei deve evitare dei sospetti. Ma il problema non sta nel Turno A, caponave. Negli ultimi giorni ho scoperto altrove un chiaro comportamento sovversivo.