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— Eh, sì, puoi scommetterci. La piccola Victreia è intelligente come sua madre. Ma, come hai detto, dovrà affrontare cose ben peggiori del tuo disagio… ascolta, Hrunkner, farò due chiacchiere col generale. Le chiederò di avere più tolleranza… anche se si tratta di tolleranza per la tua intolleranza. Nel frattempo desidero vederti qui più spesso. D’accordo?

20

Durante il pre-Volo, Pham Trinli non era stato una curiosità per Ezr Vinh. Quel poco che lui vedeva del vecchio glielo aveva mostrato come un pigro incompetente, e probabilmente un lazzarone. Era “parente di qualcuno”: questa l’unica spiegazione del perché faceva parte dell’equipaggio. Ma solo dopo l’attacco a tradimento degli Emergenti il comportamento di quel chiacchierone bugiardo e vanitoso aveva cominciato a dargli fastidio. A volte poteva riderci sopra, ma altre volte lo trovava odioso. Il tempo in cui Trinli stava sveglio, di turno, era almeno del sessanta per cento superiore al suo. Quando Ezr andava ad Hammerfest, trovava Trinli che raccontava barzellette sporche agli Emergenti; quando entrava nel bar di Benny lo trovava a concionare coi soliti compagni di bevute, più superficiale e idiota che mai. Erano trascorsi anni dalla morte di Diem, dall’epoca in cui qualcuno lo avrebbe tacciato di essere un traditore, e ormai Qeng Ho ed Emergenti facevano vita in comune. Trinli era riuscito meglio di lui a farsi degli amici in entrambi i gruppi.

Quel giorno l’antipatia di Ezr per il vecchio s’era fatta più fosca. Era il giorno della riunione dei dirigenti di turno, presieduta come sempre da Tomas Nau, ma stavolta non si trattava di una delle solite commedie per illudere i Qeng Ho che potevano prendere decisioni vere. Erano presenti gli esperti delle due flotte, e si doveva stabilire se era effettivamente possibile sopravvivere a lungo in quel sistema. Benché non ci fosse questione su chi era il capo, Nau applicava i consigli che venivano espressi in quelle sedute. Ritser Brughel era fuori turno, così la riunione si sarebbe svolta senza spiacevoli tensioni. A parte Pham Trinli, i presenti erano gente che conosceva realmente il proprio lavoro.

Tutto andò liscio nel primo Ksec. I programmatori di Kal Omo avevano strutturato una nuova serie di visori a forma di occhiali per l’uso dei Qeng Ho; erano interfaccia limitati, ma meglio che niente. Anne Reynolt aveva una nuova squadra di focalizzati; il suo programma era segreto, ma sembrava che Trixia avrebbe potuto trascorrere più tempo in sonno freddo. Gonle Fong propose delle modifiche ai Turni. Ezr sapeva che dietro c’erano manovre e bustarelle e affari che la donna svolgeva sottobanco, ma Nau accettò senza fare questioni. L’economia sotterranea che lei e Benny governavano era sicuramente nota a Tomas Nau, ma gli anni erano passati e lui aveva continuato a ignorarla.E ne ha tratto non pochi vantaggi. Ezr non avrebbe mai pensato che il libero commercio avrebbe attecchito in una piccola società chiusa come quella stanziala a L1, ma la vita ne aveva tratto giovamento. Molti avevano nelle loro stanze le piccole bolle dei bonsai di Qiwi Lisolet. Ezr era ancora segretamente convinto che Tomas Nau fosse il delinquente peggiore da lui conosciuto, colpevole di sterminio e di inganni ripugnanti. Ma l’individuo era assai sottile, misurato nelle sue azioni, sempre molto conciliante. Tomas Nau era abbastanza intelligente da lasciar proseguire quei commerci sottobanco, finché questo lo aiutava nei suoi piani.

— Bene. E ora l’ultimo argomento all’ordine del giorno. — L’uomo girò un sorriso intorno al tavolo. — Come al solito, il più difficile e interessante. Qiwi?

Qiwi Lisolet si alzò dalla sedia, fermandosi con una mano quando fu sotto il basso soffitto. La gravità di Hammerfest bastava appena a tenere sul tavolo i bulbi delle bibite. — Interessante? Forse. — Fece una smorfia. — Ma è anche un problema molto irritante. Aprì una tasca-borsa e ne tirò fuori degli interfaccia a occhiale del tipo approvato-per-i-mercanti. — Collaudiamo questi cosi — disse, passandoli in giro. Ezr ne prese uno, restituendole il sorriso. Qiwi era di piccola statura, come ogni Strentmanniana, ma dato il tempo trascorso fuori dal sonno freddo era ormai una donna adulta. Quanti anni ha? Dev’essere più vecchia di me, ormai. L’umore sbarazzino di un tempo si mostrava ancora, ogni tanto, ma non osava più stuzzicare Ezr. Lui sapeva che le chiacchiere su lei e Nau erano vere. Povera ragazza. Se c’è qualcosa di peggio che vendersi l’anima, è non sapere fino a che punto l’hai venduta.

La ragazza attese finché tutti ebbero i visori. Poi: — Come sapete, io mi occupo dei materiali in orbita su L1. — Al centro del tavolo si materializzò la collina di materiale sfuso. Un piccolo Hammerfest sporgeva da un asteroide sulla destra; un taxi si stava ormeggiando alla torre più alta. L’immagine era nitida, ma quando lui spostava lo sguardo su Qiwi sembrava decomporsi in pixel. Senza dubbio i programmatori di Kal Omo avevano dovuto mettere dei blocchi perché il visore non attingesse dati riservati, tuttavia restava ancora abbastanza qualità dell’originale tecnologia Qeng Ho.

Dozzine di luci rosse apparvero sulla superficie del materiale. — Questi sono i jet elettrici — disse Qiwi. Si accesero centinaia di luci gialle. — E questi i sensori. Io e la mia squadra abbiamo due problemi. Tenere questa roba sfusa in un’orbita stabile intorno a L1, possibilmente sempre sulla linea fra noi e il sole, in modo che i Ragni non possano vederci. Ci vorranno ancora molti anni prima che dispongano di una tecnologia capace di farlo. L’altro obiettivo è mantenere sempre Hammerfest, con il resto del ghiaccio oceanico e dell’aria-neve, nell’ombra degli asteroidi. Purtroppo non si tratta di corpi stabili, così come non è totalmente stabile l’equilibrio gravitazionale di L1.

— I terremoti degli asteroidi — disse Jau Xin.

— Sì. Senza costante supervisione accadrebbe un disastro. — Apparve un particolare del punto di contatto fra Diamante Uno e Diamante Due. — Questo varco tende ad allargarsi, e purtroppo non possiamo destinare una squadra a un continuo…

Pham Trinli era rimasto in silenzio finallora, con aria truce. Nell’ormai lunga storia della stabilità di quelle masse, il vecchio aveva un altrettanto lungo elenco di fallimenti e umiliazioni. Ma d’un tratto esplose: — Sciocchezze! Credevo che tu avessi usato parte dell’acqua, iniettandola nella fessura e poi trasformandola in ghiaccio per fondere insieme i due asteroidi.

— Lo abbiamo fatto, e ha funzionato, ma…

— Ma non siete riusciti a stabilizzarli a lungo, eh? — Trinli si girò verso Nau. — Caponave, le ho già dimostrato che l’unico esperto di questo lavoro sono io. La ragazza Lisolet sa come far funzionare un progetto simulato, ma quando si tratta di metterlo in pratica non ha l’esperienza necessaria.

L’esperienza necessaria? Chi potrebbe averla se non lei, che ci ha lavorato più a lungo di chiunque altro?

Ma Nau sorrise a Trinli. Per quanto idioti fossero gli interventi del vecchio, il caponave continuava a farlo partecipare alle riunioni. Ezr sospettava che in Nau ci fosse una vena di umorismo distorto, o di sadismo.

— Be’, forse potrei incaricare lei di questo lavoro, armiere. Ma consideri che occorrerebbe almeno un terzo del tempo di questo Turno. — Il tono di Nau era cortese, ma conteneva l’ombra di una sfida, Ezr si accorse che il vecchio si scaldava,

— Un terzo? — disse Trinli. — Io potrei farlo in un quinto di Turno, anche se gli altri della squadra fossero dei pivelli. Non importa dove i jet siano piazzati; il successo deriva dalla qualità del lavoro di guida. La signorina Lisolet non capisce tutte le caratteristiche dei localizzatori che adopera.

— Si spieghi — disse la Reynolt. — Un localizzatore è un localizzatore. Noi ne usiamo di due tipi, e sono all’incirca identici.

— Non quelli di fabbricazione Qeng Ho — disse Trinli. — Posso mostrarle l’interno di uno di essi, caponave?