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Nau annuì. — D’accordo. — Fece un cenno a Qiwi, e l’immagine al centro del tavolo fu sostituita da quella di un piccolo apparecchio sferico. Trinli chiese di avere i dettagli ingranditi.

— Come potete vedere, si tratta di un sistema computerizzato che in realtà non ha bisogno di interventi esterni. In un ambiente non eccessivamente ostile è autosufficiente — disse il vecchio.

— Capisco — annuì pensosamente Nau. — I localizzatori e i sensori a essi collegati sono il cuore dei sistemi di sicurezza. Lei sta dicendo che questi apparecchi non si limitano a fungere da componenti di un sistema, ma sono il sistema.

— Proprio così — confermò Trinli. — Opportunamente regolati possono governare i jet.

— Tu lo sapevi. Qiwi? Che ne pensi? Non renderebbero le cose più facili per te?

— Forse. Questo è un dato nuovo per me. — La ragazza rifletté. — È vero. Se avessimo abbastanza localizzatori, e se il sistema per alimentarli funzionasse bene, il sistema potrebbe forse fare a meno della supervisione umana.

— Molto bene. Voglio che tu ti faccia dare tutti i particolari tecnici dall’armiere Trinli, e installi una rete completa.

— Sarei lieto di poter fare io tutto il lavoro, caponave — disse Trinli, impermalito.

Ma Nau non era uno sciocco. — No, lei è più utile come supervisore. Ma quando Brughel sarà svegliato per il prossimo Turno voglio che sia informato di questa singolare caratteristica dei localizzatori Qeng Ho. Possono essere applicati alle necessità della sicurezza.

E così Pham Trinli aveva aiutato gli Emergenti a mettere ai Qeng Ho un paio di manette più solide. Per un momento a Ezr parve di vedere un’ombra negli occhi del vecchio, quando finalmente lo capì.

Ezr era così irritato che non rivolse la parola a nessuno per il resto della giornata. Mai aveva immaginato di poter odiare tanto uno stupido pagliaccio. Pham Trinli non era un criminale e neppure un malvagio, anche se aveva scritta in faccia la sua natura infingarda, ma ora aveva stupidamente rivelato al nemico un segreto che questi non avrebbe mai immaginato, un segreto di cui lo stesso Ezr non conosceva l’esistenza, un segreto che altri avrebbero preferito morire prima di metterlo nelle mani di un assassino come Tomas Nau e del suo sicario Ritser Brughel.

Fino ad allora aveva creduto che Nau tenesse in vita Trinli perché lo divertiva, ma adesso non ne era più sicuro. Da quella lontana sera nel parco non sentiva più l’impulso di strangolarlo, ma ora stava pensando che Pham avrebbe potuto avere un incidente mortale.

Quella sera Ezr deciso di starsene nel suo alloggio. Non voleva che il suo comportamento apparisse sospetto. A quell’ora da Benny c’era gente che faceva musica, e quelle sedute creative in cui cinque o sei dilettanti sfogavano il loro estro non gli erano mai piaciute. Inoltre c’erano molti lavori in arretrato. Per alcuni non aveva bisogno neanche di parlare con altri. Si mise il nuovo visore dell’interfaccia e guardò nella biblioteca della flotta.

Il fatto che la biblioteca del comandante Park fosse rimasta intatta era, in un certo senso, un disastro. Per qualche disfunzione dei sistemi di sicurezza che avrebbero dovuto impedirne la cattura da parte di un nemico, le banche dati non erano state distrutte. O forse era stato lo stesso Park a fare — illegalmente — copie di backup, che dopo la battaglia avevano sostituito il materiale distrutto.

Tomas Nau sapeva riconoscere un tesoro quando ne vedeva uno. Gli schiavi di Anne Reynolt stavano sezionando la biblioteca con la precisione disumana dei focalizzati, e presto o tardi avrebbero avuto tutti i segreti tecnici dei Qeng Ho. Ma sarebbero occorsi anni, perché le testerapide non sapevano distinguere le scorciatoie. Così Nau utilizzava dei non-focalizzati per avere un quadro generale del materiale. Ezr ci aveva lavorato per alcuni Msec. Era un lavoro difficile, perché da una parte doveva produrre dei risultati effettivi… e dall’altra doveva sottilmente guidare le ricerche degli altri lontano da ciò che poteva essere loro utile in quella delicata situazione. Lui sapeva di poter ingannare Nau solo fino a un certo punto. Il mostro era sottile; più di una volta Ezr s’era chiesto chi stava usando chi.

Ma quel giorno… Pham Trinli aveva regalato troppo al nemico.

Ezr si costrinse alla calma. Concentrati sulla biblioteca. Stendi il solito stupido rapporto. Questo gli sarebbe stato calcolato come orario di lavoro. Manovrò i semplici comandi manuali del nuovo interfaccia a-uso-dei-Qeng Ho. Se non altro riconosceva le istruzioni più elementari: il visore sostituì la sua visione della cabina con il menu d’ingresso della biblioteca. Mentre lui si guardava attorno, l’automatismo interpretò il movimento della sua testa e gli fece scorrere i documenti davanti agli occhi come se fluttuassero nella stanza. Ma… armeggiò coi comandi. Dannazione. Era possibile solo l’ingresso tipo utente. O avevano tolto alcune caratteristiche di quell’interfaccia, o lo avevano adattato a qualche dannato standard Emergente. A quel modo non serviva più di una tappezzeria-video!

Si tolse dalla faccia il visore e lo scaraventò contro la parete. Calmati, dannazione. Era ancora su di giri per l’idiozia di Trinli. Del resto quell’interfaccia era sempre meglio dei display a parete. Sorrise un momento, ripensando alla tastiera e alle imprecazioni oscene di Gonle Fong.

Allora cosa fare quella sera? Qualcosa che sembrasse naturale a Nau. ma non potesse dar loro niente più di quel che già avevano. Ah, sì, i super-localizzatori di Trinli. Dovevano essere riposti in qualche nicchia sicura, da qualche parte. Ezr seguì un paio di tracce nella direzione più ovvia. Dopo qualche tentativo riuscì a regolare il visore in modo da penetrare più a fondo nella biblioteca, e la sua esperienza lo aiutò a oltrepassare alcuni blocchi con lo stesso tipo di accesso che aveva avuto il comandante Park.

Non era fortunato, quella sera. Il puntatore mostrava chiaramente i localizzatori, ma i loro dati non rivelavano i sensori interni e le caratteristiche di cui aveva parlato Trinli. Sul manuale tecnico non c’era niente. Uhu. Cosi il vecchio pensava che sui manuali ci fossero blocchi insuperabili anche alla facoltà di accesso di un comandante?

La rabbia che l’aveva avvelenato fu messa da parte. Ezr guardò i dati che fluttuavano intorno a lui, all’improvviso sollevato. Tomas Nau non aveva visto niente di strano in quella situazione. A parte lui, fra i Qeng Ho superstiti non doveva essercene uno che capisse quanto era assurda la storia di Trinli.

Ma Ezr era cresciuto in una grande famiglia di Mercanti. Da bambino, a tavola, li aveva sentiti parlare delle strategie praticate a livello di comando. L’accesso di un comandante alla biblioteca era completo. I dati, ovviamente, potevano andare persi ma, a meno di un sabotaggio o di azioni illegali da parte di un comandante, niente poteva restare invisibile a una ricerca così profonda.

Ezr avrebbe riso, se non avesse temuto che quel visore riportasse la sua risata alle testerapide di Brughel. Ma quella era la prima buona notizia della giornata. E cosi Trinli, pur di riavere quel lavoro, ci ha raccontato una sciocchezza! Il vecchio idiota era abituato a spararle grosse con tutti, ma finora non ci aveva mai provato con Nau. Quando Trinli fosse andato a frugare nei manuali in cerca dei dati da fornire alla Reynolt… non ci avrebbe trovato niente. Quasi quasi Ezr ebbe pietà di lui. Per una volta, quel vecchio bastardo avrebbe avuto quello che meritava.

21

Qiwi Lin Lisolet trascorreva due terzi del suo orario lavorativo fluttuando intorno al gruppo degli asteroidi per regolare i jet, e tuttavia i terremoti di quei corpi celesti erano continui e forti. Con una rete di localizzatori automatici come quella di cui aveva parlato Trinli sarebbe stato facile programmare un sistema di correzione. C’erano migliaia di micro-scosse telluriche a cui nessuna squadra umana poteva provvedere. La ragazza si chiese come sarebbe stato rimanere fuori Turno a lungo, come la maggior parte degli altri. Questo significava un risparmio sulle loro già scarse risorse, ma avrebbe lasciato solo ancor più a lungo il povero Tomas.