Ogni Turno vedeva una versione diversa di questi Ragni-bambini, dato il tempo che trascorreva sul pianeta. Rita e qualcun altro avevano cercato di appaiare alle voci dei veri bambini umani, e i loro disegni erano appesi qua e là nel bar. Disegni di bambini immaginari coi nomi riplasmati da Trixia. Jirlib era basso, con ispidi capelli neri e un sorriso timido. Brent, uno dei suoi fratelli, era alto e robusto. Benny aveva riferito a Ezr che una volta Ritser Brughel aveva sostituito quei disegni con foto di Ragni veri: bassi e larghi, con l’esoscheletro corazzato, immagini riprese dalle telecamere dei satelliti-spia a bassa quota.
L’iniziativa di Brughel non aveva avuto successo; l’uomo non capiva cosa c’era dietro la popolarità dell’Ora della Scienza dei Piccoli. Tomas Nau ovviamente lo capiva, ed era ben lieto che i clienti del bar di Benny sublimassero i loro problemi personali appassionandosi a quei personaggi. Gli Emergenti, ancor più dei Qeng Ho, si erano aspettati di vivere nel lusso coi frutti di quella spedizione, si erano aspettati il successo e la ricchezza, e avevano fatto piani per le loro famiglie. Molti avevano contato di sposarsi e avere figli lì intorno alla stella OnOff…
Ora tutto era rimandato. Coppie come Xin e Liao avevano solo i loro sogni del futuro… e le parole e i pensieri da bambini che venivano dalle traduzioni dell’Ora della Scienza dei Piccoli.
Già prima che cominciassero i doppiaggi in diretta, tutti avevano notato che i piccoli Ragni avevano sempre la stessa età. Anno dopo anno gli abitanti di Arachna invecchiavano, ma i nuovi piccoli messi in quel programma avevano la stessa età di quelli che sostituivano. Le prime lezioni erano state sul magnetismo e l’elettricità statica, senza matematica; in seguito erano state introdotte altre materie.
Circa due anni addietro c’era stato un cambiamento, sottolineato nei rapporti delle testerapide: nel programma erano apparsi Jirlib e Brent. Erano stati presentati come uguali a ogni altro, ma le traduzioni di Trixia li avevano dipinti come più giovani. Il conduttore, Rapparpot Digba non aveva menzionato la differenza, e gli argomenti scientifici trattati dal programma erano diventati sempre più complessi.
Victreia Seconda, detta Viki, e Gokna erano le ultime inserite nella trasmissione. Ezr aveva visto Trixia doppiarle. La sua voce scoppiettava di irrequietudine infantile, spesso rompendosi in risatine o esclamazioni. I disegni di Rita le rappresentavano nei panni di bambine di sette anni. Qualcuno lo aveva trovato strano: perché l’età dei nuovi Ragni dei programma doveva essere sempre più giovane? Benny diceva che la spiegazione era ovvia. La regia era passata nelle mani di qualcun altro. L’ipotesi più accreditata era che a dirigere le lezioni fosse l’onnipresente Sherkaner Underhill. E a quanto s’era capito, questo Underhill era il padre di tutti i piccoli del programma.
Quando Ezr era uscito dal sonno freddo, il programma riempiva il bar di Benny al massimo della sua capacità. Ezr aveva assistito a quattro rappresentazioni, quattro ore di tormento e d’angoscia per lui; poi c’era stata una pausa di venti giorni nei quali L’Ora della Scienza dei Piccoli non era andata in onda. Al suo posto avevano trasmesso un secco comunicato: «Dopo che molti ascoltatori si sono lamentati, i proprietari di questa stazione radio hanno dovuto riconoscere che la famiglia di Sherkaner Underhill ha praticato la perversione fuori-fase. In attesa di una decisione definitiva, la trasmissione L’Ora della Scienza dei Piccoli è sospesa». Broute aveva doppiato l’annuncio con una voce diversa da quella che usava per Rapparpot Digba, una voce fredda e indignata.
L’alienità di Arachna era diventata più comprensibile. Dunque, le tradizioni dei Ragni consentivano che i piccoli venissero alla luce solo nel periodo del Nuovo Sole. Le generazioni erano molto separate e tutti vivevano sentendosi parte di un gruppo di coetanei; durante la crescita i piccoli non vedevano Ragni più giovani o più anziani, istruiti in classi diverse; esisteva un’unica classe che ogni anno passava al corso successivo. Apparentemente, dunque, L’Ora della Scienza dei Piccoli era stata usata da qualcuno che mirava a violare quel tabù. I giorni erano trascorsi senza che fosse ripresa. Nel bar di Benny l’atmosfera si era intristita.
Rita aveva cominciato a pensare di togliere i suoi sciocchi disegni dalle pareti. Ed Ezr s’era cullato nella speranza che quel ridicolo circo equestre fosse finito.
Ma era sperare troppo. Quattro giorni addietro c’era stata una novità, anche se il mistero permaneva. Tutte le stazioni radio dell’Alleanza Goknana avevano annunciato che un esponente della Chiesa della Tenebra avrebbe partecipato a un dibattito con Sherkaner Underhill, sul tema della “decenza” della sua trasmissione. Trud Silipan aveva promesso che le sue teste-rapide sarebbero state pronte per doppiare in diretta la trasmissione.
Ora l’orologio del bar di Benny contava i secondi che mancavano a quell’edizione speciale dell’Ora della Scienza dei Piccoli.
Seduto al suo solito tavolo, Silipan sembrava ignorare la tensione dei presenti. Stava parlando sottovoce con Pham Trinli. I due erano da anni compagni di bevute, e discutevano di grandi progetti che non erano mai approdati a niente di concreto. Dannazione, sbagliavo a pensare che Trinli parlasse a vanvera, sospirò fra sé Ezr. Le sue dichiarazioni sulle magiche capacità dei localizzatori non erano una bugia. Ezr aveva notato dappertutto i “moscerini”. Nau e Brughel li usavano senza scrupoli. Per qualche strano motivo Pham Trinli era stato al corrente di un importante segreto dei localizzatori, un segreto di cui non si parlava neppure negli strati più inaccessibili della biblioteca Qeng Ho. Ezr era probabilmente l’unico a essersi fatto venire quel sospetto, ma forse Pham Trinli non era solo un vecchio buffone. In lui stava nascendo la certezza che non fosse affatto un idiota. Nella biblioteca della flotta di segreti ce n’erano molti, com’era inevitabile in un archivio così antico. Ma uno di quella importanza, e conosciuto da un semplice insignificante armiere… no, quel Trinli doveva essere molto più vecchio di quel che diceva.
— Ehi, Trud! — chiamò Rita, indicando l’orologio. — Dove sono le tue testerapide? — La tappezzeria-video del bar mostrava ancora un paesaggio forestale balacreano.
Silipan fluttuò via dal tavolo. — È tutto a posto gente. Fra poco Radio Principalia manderà in onda il programma. La direttrice Reynolt sta per mettere al lavoro le testerapide, sincronizzate in diretta per il doppiaggio.
— Bene. Ottimo lavoro, Trud — disse la Liao.
Silipan s’inchinò, accettando l’omaggio a quello che da parte sua era stato un contributo zero. — Fra pochi minuti sapremo cosa questo Ragno, questo Underhill ha fatto coi suoi figli. — Inclinò la testa, ascoltando qualcosa in un auricolare. — Ecco che ci colleghiamo, gente!
Il paesaggio forestale scomparve dalla tappezzeria, e la stanza sembrò espanderci in una delle sale riunioni di Hammerfest. Da destra entrò in campo Anne Reynolt, con una prospettiva appiattita; quell’angolo della tappezzeria non supportava il 3D. Dietro di lei vennero dentro due tecnici e cinque testerapide. Persone focalizzate. Una di loro era Trixia.
Era a questo punto che ogni volta Ezr provava il bisogno di urlare, o di fuggire in qualche posto buio e fingere che il mondo non esistesse più Di solito gli Emergenti tenevano nascoste le testerapide da qualche parte, come per un residuo di vergogna. A loro piaceva vedere i risultati su qualche schermo, disinfettati e filtrati. Benny gli aveva detto che all’inizio, su richiesta di Qiwi, le testerapide si limitavano a mandare il loro doppiaggio in audio lì nel bar. Poi Silipan aveva parlato a tutti della loro interpretazione mimica, e lo spettacolo era diventato anche visivo. Senza dubbio una testarapida non poteva neppure immaginare il linguaggio corporale di un Ragno la cui voce gli arrivava in audio. Ma questo non importava; la mimica era forse un controsenso, ma era ciò che tutti quei bastardi intorno a lui volevano avere.