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Trixia stava ancora sorridendo. — In una parola, mia cara Pedure: sì. Perfino lei vede che possono essere accettati. Ma i piccoli fuori-fase non sono bestie. Non hanno bisogno che la Prima Tenebra dia loro un’anima. Sono creature che possono diventare aracnidi onesti e utili alla società. Col trascorrere degli anni, L’Ora della Scienza dei Piccoli lo renderà palese a tutti, forse anche a lei.

Xopi sedette. Aveva l’aria delusa e irritata. — Vedo che gli appelli alla decenza non hanno alcun effetto su di lei, mastro Underhill. E fra il pubblico possono esserci persone deboli attratte alla perversione dalla sua tecnica dell’approccio graduale. Tutti hanno una tendenza all’immoralità, in questo sono d’accordo con lei. Ma esistono anche i buoni principi morali. La tradizione ci guida in un equilibrio fra le due facce della nostra natura. Ma… vedo che la tradizione ha scarsa presa su di lei. Lei è uno scienziato, vero?

— Mmh, sì.

— Ed è uno dei quattro Camminatori della Tenebra.

— È così.

— Il nostro pubblico forse non sapeva che dietro L’Ora della Scienza dei Piccoli c’è una persona così nota. Lei è uno dei quattro che hanno visto la Tenebra Profonda. Niente è un mistero per lei — disse Pedure. Trixia fece per replicare, ma Xopi-Pedure la precedette. — Io oso dire che questo spiega molte delle sue manchevolezze. Lei è cieco ai sacrifici delle generazioni precedenti, al lento apprendere di ciò che era mortale e ciò che era sicuro per la sopravvivenza degli aracnidi. Ci sono delle ragioni dietro ogni legge morale, signore! Senza la legge morale, il contadino diligente viene derubato dai pigri e dai violenti alla fine degli Anni del Sole Calante. Senza la legge morale, gli innocenti nelle loro profondità vengono massacrati da chi si sveglia per primo. Tutti noi vogliamo ottenere molte cose, ma alcune di esse sono distruttive per chi le desidera.

— Questo è vero, signora Pedure. Ma il punto qual è?

— Il punto è che ci sono motivi per le regole, specialmente per le regole contro i fuori-fase. Un Camminatore della Tenebra come lei può credere che tutto il resto sia facile, ma perfino lei deve ammettere che la Tenebra è la grande pulitrice. Io ho ascoltato i suoi figli. Oggi, prima di andare in onda, li ho visti nella cabina di regia. Dietro i suoi segreti c’è uno scandalo, il che non mi sorprende. Almeno uno dei vostri figli… quello di nome Brent… è un minorato mentale, non è cosi?

Xopi tacque e attese la risposta, ma Trixia non parlò. Il suo sguardo era fermo; non stava lottando per tradurre quel che le arrivava in audio. E all’improvviso Ezr sentì il cambiamento nel genere di comunicazione. Non era causato dalle parole o dalle emozioni della doppiatrice, ma… dal silenzio. Per la prima volta Ezr sentì che un Ragno era una persona, una persona che poteva essere ferita.

— Ah — disse Silipan. — Questo conferma una nostra ipotesi. I Ragni partoriscono molti cuccioli, ma la natura uccide i deboli durante la Tenebra.

Zimmin Broute ruppe il silenzio. — Mastro Underhill, intende rispondere alla domanda dell’Onorevole Pedure?

— Sì. — Il tremito nella voce di Trixia era più forte. — Brent non è un minorato. Non è verbale, e impara in modo diverso dagli altri giovani. — Nella sua voce si accese una fiammella di entusiasmo. — L’intelligenza è una cosa complessa e singolare. In Brent io vedo…

Xopi alzò una mano. — In Brent io vedo il classico difetto di nascita dei figli fuori-fase. Amici miei, io so cosa soffrono i fedeli della Chiesa in questa generazione. Ci sono molti mutamenti, e le antiche usanze possono sembrare tiranniche. Un tempo figli come Brent avrebbero potuto nascere solo nelle regioni sottosviluppate, dove c’è sempre stata barbarie e perversione. Al giorno d’oggi simili casi si spiegano col fatto che i genitori si accoppiano dopo la Tenebra, come neppure gli animali inferiori hanno mai fatto. Il povero Brent è stato fatto nascere in un mondo dove lo aspettano pochi anni di vita infelice, ed è giusto condannare i suoi genitori per la loro crudeltà. Peggio ancora quando oggi è un intellettuale come Underhill — un cenno del capo in direzione di Trixia — a macchiarsi di questo peccato. Egli riesce a farvi ridere delle antiche tradizioni, e io debbo contrastarlo usando le sue stesse azioni. Guardi questo suo figlio, mastro Underhill. Quanti altri come lui ne ha messi al mondo?

Trixia: — Tutti i miei ragnetti…

— Ah, sì. Non c’è dubbio che ci siano stati altri minorati. Lei ci ha detto di averne sei, ma quanti altri ne ha nascosti? Ha soppresso i più gravemente tarati? Se il mondo si accodasse alla sua perversione la civiltà perirebbe prima della prossima Tenebra, invasa da orde di minorati fisici e mentali. — L’Onorevole Pedure s’era accaldata molto. In effetti le sue obiezioni erano concrete: la sovrappopolazione, ancor più del dilagare delle deformità psicofisiche, avrebbe portato a disordini e massacri prima di scendere nelle profondità. Se l’intera popolazione si fosse data alle nascite fuori-fase ci sarebbe stato il caos. Xopi appariva stravolta.

Broute si volse a Trixia-Underhill. — Cosa risponde a questo?

Trixia: — Ah, è giusto che mi si chieda una risposta. — Il suo tono era leggero come all’inizio del programma. Se Underhill era stato colpito dall’attacco a suo figlio, il discorsetto di Pedure gli aveva dato tempo di riprendersi. — Primo, tutti i miei figli sono vivi. Ho avuto soltanto questi sei. Ciò non deve sorprendere. È difficile avere figli fuori-fase, come sono certo che tutti voi sappiate. È anche difficile mantenere gli appigli dorsali per tutto il tempo necessario affinché ai piccoli crescano gli occhi. La natura preferisce che i figli siano partoriti prima della Tenebra.

Xopi si piegò in avanti e alzò la voce. — Prendete bene nota di questo, amici! Underhill ha appena confessato di aver commesso un crimine contronatura!

— Non precisamente. L’evoluzione ci ha costretto a vivere e operare entro i limiti concessi dalla natura. Ma i tempi cambiano…

Xopi lo interruppe, con sarcasmo. — I tempi cambiano? La scienza le ha permesso di essere un Camminatore della Tenebra, e ora lei è diventato più grande della natura?

Trixia rise. — Oh, io sono sempre parte della natura. Ma anche prima dell’era della scienza… lei sa che dieci milioni di anni fa la durata del ciclo solare era inferiore a un anno?

— Fantasie. Come può vivere una creatura…

— Come, mi chiede? — Il sorriso di Trixia s’era allargato. Il suo tono era trionfante. — Ma le registrazioni dei fossili sono molto chiare. Dieci milioni di anni fa il ciclo era assai più breve, e le variazioni della luce meno intense. Non c’era alcun bisogno delle profondità, né dell’ibernazione. Mentre il ciclo della Luce e della Tenebra diventava più lungo e più estremo, tutte le creature capaci di sopravvivere si adattarono. Possiamo immaginare che fu un duro procedimento. Furono necessari molti grandi cambiamenti. E oggi…

Xopi fece un gesto secco. L’aveva aggiunto d’istinto, o faceva parte di ciò che le arrivava in audio? — Se non è una fantasia, non è ancora stato provato. Signore, io non sono qui per discutere con lei dell’evoluzione. Molta gente per bene crede nei fossili… ma queste non sono basi adatte per speculare su questioni di vita e di morte.

— Ah! Un punto per papà! — Appollaiate sopra Brent e Jirlib, le due sorelle si scambiavano commenti sottovoce. Quando Didire non guardava da quella parte rivolgevano gesti offensivi all’Onorevole Pedure. Era bello mostrare alla vecchia artropode ciò che pensavano di lei.

— Non preoccuparti, Brent. Papà la metterà a posto, quella Pedure.

Brent era ancor più silenzioso del solito. — Sapevo che sarebbe successo questo. Le cose andavano già abbastanza male, e ora papà deve anche difendere me.