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Il quartier generale e l’appartamento di Ritser Brughel erano a bordo della Mano Invisibile. Spesso Ritser si chiedeva cos’avesse ispirato ai Mercanti un nome così perfetto; in due parole la duplice essenza dei servizi di Sicurezza. A ogni modo era l’astronave con lo scafo meno danneggiato fra quelle rimaste agli Emergenti e ai Qeng Ho. Gli alloggi dell’equipaggio erano ottimi, Il motore era probabilmente in grado di sostenere un’accelerazione di 1 G per parecchi giorni. Dal tempo della presa degli impianti di comunicazione e di ECM erano stati rifatti per adattarsi ai focalizzati. E a bordo della Mano Invisibile lui era la cosa più vicina a un Dio.

Sfortunatamente l’isolamento fisico non era una difesa contro gli episodi di regressione dei mentecatti. Quegli incidenti venivano innescati da uno squilibrio emotivo dei focalizzati che poteva essere trasmesso attraverso le normali reti di comunicazione, benché di solito solo le testerapide che agivano in stretta collaborazione potessero contagiarsi a vicenda. Nel mondo civile la regressione era un fattore sempre presente, e la si poteva considerare una buona ragione per avere pronte migliaia di testerapide di ricambio con cui sostituire le perdite. Lì in quel dannato buco sperduto nel nulla era un pericolo mortale. Ritser s’era accolto che c’era in corso una regressione quasi contemporaneamente alla Reynolt, ma lui non poteva rischiare di disattivare le sue testerapide. Come al solito la Reynolt gli aveva fornito un servizio di seconda classe, comunque lui avrebbe potuto farcela. Aveva dovuto suddividere gli annusatori in piccoli gruppi e farli lavorare separatamente. I rapporti che ne risultavano erano frammentari, le loro registrazioni avrebbero richiesto un lavoro di analisi supplementare, ma non s’erano lasciati scappare niente d’importante… e alla fine si sarebbero rimessi in pari anche coi particolari.

Nei primi 3 Ksec della regressione contagiosa Ritser aveva perso tre annusatori. Kal Omo aveva tolto di mezzo i cadaveri e sorvegliato gli altri. Scese ad Hammerfest ed ebbe un lungo colloquio con Tomas Nau. Sembrava che la Reynolt avrebbe perduto almeno sei testerapide, compresa una grossa fetta del suo reparto traduzioni. Il caponave fu favorevolmente colpito dal suo basso numero di perdite. — Tenga i suoi sotto controllo, Ritser. Anne pensa che i traduttori si siano schierati su due fronti durante quel dibattilo dei Ragni, e che la regressione delle testerapide sia semplicemente il risultato di un disaccordo ideologico. Forse è così, ma l’ideologia del dibattito non era certo al centro del Focus dei traduttori. Quando le cose si saranno stabilizzate voglio che lei ripassi ogni secondo di quella registrazione, alla ricerca di eventi sospetti.

Sessanta Ksec più tardi Ritser riferì a Nau che la crisi era passata, almeno per le testerapide della Sicurezza. Il sergente Omo rimise gli annusatoti in contatto con le squadre della Reynolt, ma su una linea di comunicazione non diretta. Poi ebbe inizio un esame dettagliato degli avvenimenti recenti. Per un migliaio di secondi tutte le operazioni di sorveglianza di Ritser s’erano interrotte, ma un’indagine dei sistemi dimostrò che non c’erano state trasmissioni illegali verso l’esterno; i loro segreti erano ancora intatti. Dai traduttori erano partite emissioni radio verso il pianeta, ma i Ragni non se n’erano neanche accorti; cosa non sorprendente, visto che nel caos delle loro trasmissioni questo non poteva sembrare più di un insieme di scariche.

Alla fine Ritser fu costretto a concludere che la regressione era stata soltanto un episodio sfortunato. Ma in mezzo a tutti gli elementi di nessuna importanza erano venute a galla anche cosette interessanti.

Di norma Ritser era reperibile sulla plancia della Mano Invisibile, da dove poteva mantenere il controllo del gruppo di rocce in L1 e del pianeta Arachna. Ma con Ciret e Marli di servizio su Hammerfest restavano soltanto Kal Omo e Tan a occuparsi dei quasi cento annusatori della Sicurezza. Così quel giorno dovette anche lui rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro con Omo e Tan.

— Vinh ha sgarrato tre volte durante questo turno, vice caponave. Due volte durante la regressione, per essere precisi.

Fluttuando avanti al fianco di Omo, Ritser guardò le testerapide di Turno. Circa un terzo stavano dormendo, seduti sui loro sgabelli. Gli altri erano immersi in fiumi di dati, ripassavano le registrazioni e correlavano i risultati coi focalizzati della Reynolt su Hammerfest. — Mmh. E allora cos’abbiamo su di lui?

— Questa è un’analisi di ciò che una telecamera ha ripreso nella clinica della Reynolt e in un corridoio presso l’appartamento del caponave Nau. — Le due scene passarono su un display, coi dati che gli annusatori avevano annotato sul linguaggio corporale di Vinh, assai emotivo.

— Nessuna infrazione alla legge?

Sulla faccia di Omo si disegnò un sorrisetto aspro. — Fin troppe, se fossimo in patria. Ma non sotto l’attuale regime.

— Già. — Il regime del caponave Nau non sarebbe durato molto, in patria. Per più di vent’anni il Dirigente aveva permesso che i Mercanti andassero avanti e indietro a loro piacere, corrompendo la morale e l’ubbidienza alla legge dei Seguaci. Nel primi tempi Ritser aveva avuto un esaurimento nervoso per la rabbia. Ora… riusciva a capire. Nau aveva ragione in molte cose. Non avevano un margine di sicurezza sufficiente per altre eliminazioni. E lasciare che la gente si rilassasse era un buon sistema per far uscire di bocca a certi sovversivi i loro segreti. — Be’, cosa c’è di diverso stavolta?

— Gli Analisti Sette e Otto hanno correlato i due eventi. — Sette e Otto erano le testerapide in fondo a quella fila. Da bambini avevano avuto un nome, ma questo era prima che entrassero all’Accademia di Polizia. I nomi e i titoli come “dottore” erano frivolezze usate nella vita civile, non in una seria organizzazione poliziesca. — Vinh è preoccupato da qualcosa che va oltre il suo solito livello d’ansia. Guardi la sovrapposizione dei due schemi.

Il grafico non significava niente per Ritser, ma il suo lavoro era dirigere, non occuparsi dei dettagli. Omo proseguì: — Sta guardando Trinli con molto sospetto. La stessa cosa si è verificata nel corridoio presso i portelli dei taxi.

Ritser rifletté sulle immagini della visita di Vinh ad Hammerfest. — D’accordo. Ha avuto uno scontro con Trinli. Ha irritato Silipan. Santo cielo… — Non poté impedirsi di ridere. — Stava per aggredire la puttana di Nau! Ma tu dici che la cosa sospetta sta nel modo in cui ha guardalo Trinli?

Omo scrollò le spalle. — Il comportamento aperto combacia con i problemi già noti di questo tipo.

E così Qiwi Lisolet veniva maltrattata proprio fuori dalla porta di Nau. Ritser sogghignò per l’ironia della cosa. In tutti quegli anni Nau aveva preso in giro quella piccola cagna. Le sue periodiche cancellature di ricordi erano diventate un divertimento per lui, specialmente quando vedeva la reazione della ragazza ai video che mostravano il trattamento fatto a sua madre. Tuttavia non poteva impedirsi di invidiare Nau. Lui, Ritser Brughel, non sarebbe riuscito a tenere in piedi una mascherata di quel genere, neanche ricorrendo alle piccole amputazioni della memoria. Le sue donne non duravano molto. Un paio di volte all’anno doveva andare da Nau e farsene assegnare un’altra. Ormai aveva usato tutte le più belle fra quelle che era possibile far sparire senza conseguenze. A volte era stato fortunato, come con Floria Peres. Floria avrebbe notato le cancellazioni di memoria di Qiwi e dunque, ingegnere chimico o no, Nau aveva dovuto permettergli di farle il lavoro completo. Ma c’erano limiti alla fortuna, e l’Esilio si prospettava lungo. Quel pensiero cupo gli era ormai troppo familiare, così lo respinse con decisione.