— Va bene. Così Sette e Otto pensano che Vinh stia nascondendo qualcosa che prima non era a sua conoscenza… o che almeno non gli dava tanto da pensare.
Nel mondo civile questo non sarebbe stato un problema. Avrebbero portato il sovversivo nella stanza degli interrogatori per cavargli fuori di bocca tutte le risposte. Lì… ogni tanto avevano modo di usare metodi persuasivi, ma da quei Qeng Ho si poteva tirare fuori poco di utile senza praticamente ammazzarli, e troppi di loro non erano adatti al contagio del virus mentale.
Ritser riesaminò l’incidente. — Mmh. Secondo te Vinh sospetta che Trinli sia in realtà Zamle Eng? — I Mercanti erano degli imbecilli. Tolleravano ogni corruzione, e poi odiavano a morte i colleghi abbastanza intelligenti da tradirli. Ritser storse la bocca, disgustato.
— Sa cosa vorrei fare, vice caponave? — disse Omo.
— Che cosa?
— Vorrei portare un po’ di quei localizzatori autonomi Qeng Ho su Hammerfest. C’è qualcosa di perverso nel fatto di avere un sistema di sorveglianza peggiore nel nostro territorio che nell’habitat Qeng Ho. Se questo incidente fosse successo nel loro provvisorio, avremmo la pressione sanguigna di Vinh, le pulsazioni cardiache, e mettendo un localizzatore a contatto del suo cuoio capelluto avremmo anche un ECG. Fra i rilevamenti dei localizzatori Qeng Ho e l’analisi delle nostre testerapide, potremmo praticamente leggere nella testa della gente.
— Sì, lo so.
I localizzatori Qeng Ho erano un magico passo avanti nei metodi di prevenzione poliziesca. Nel provvisorio dei Mercanti stavano sciamando decine di migliaia di quelle microspie lunghe un millimetro, ma ce n’erano probabilmente centinaia non alimentati e inerti nelle zone pubbliche di Hammerfest, da quando Nau aveva ammorbidito i regolamenti. Sarebbe bastato riprogrammare il sistema di alimentazione a impulsi di Hammerfest. e la portata utile dei localizzatori si sarebbe estesa all’istante. Così avrebbero potuto sbarazzarsi delle telecamere e di tutto l’altro vecchiume.
— Parlerò con Nau a questo proposito. — I programmatori della Reynolt studiavano i localizzatori Qeng Ho da ormai due anni, e non avevano trovato niente che ne sconsigliasse l’uso esteso.
Nel frattempo… — A quest’ora Ezr Vinh è tornato nel provvisorio. E lì ci sono tutti i localizzatori che puoi desiderare. — Ritser sorrise a Omo. — Metti su di lui un paio di testerapide. Vediamo cosa può dirci un’analisi davvero approfondita.
Ezr venne a sapere che l’emergenza era finita dai rapporti trasmessi ogni Ksec da Hammerfest. La regressione del virus mentale era stata arginata. Xopi Reung e altre otto persone focalizzate erano morte. Altre tre erano “gravemente danneggiate”. Ma Trixia risulta “Tornata in servizio, non danneggiata.”
Nel bar di Benny le speculazioni si sprecavano. Rita diceva che la regressione delle testerapide era un fenomeno casuale e insondabile. — Noi ne avevamo una ogni due o tre anni nella mia officina, su Balacrea. Ricordo una sola occasione in cui ne abbiamo individuato la causa. È il prezzo che si paga per farli lavorare collegati. — Ma lei e Xin temevano che quella regressione avrebbe messo fine o interrotto per qualche tempo il doppiaggio dell’Ora della Scienza dei Piccoli. Gonle Fong disse che non importava, dal momento che Sherkaner Underhill aveva perso il suo faccia a faccia con Pedure e che la stazione radio avrebbe rinunciato a quei programma. Trud Silipan non partecipava alla discussione; era rimasto su Hammerfest forse per programmare qualche cambiamento. Pham Trinli era dello stesso avviso, e secondo lui la colpa di tutto era stata di Trixia, che con quell’anomala partecipazione ai sentimenti del personaggio doppiato aveva innescato la regressione negli altri. Ezr ascoltò quelle chiacchiere senza aprir bocca, scuro in faccia.
Quel giorno il turno di lavoro tenne occupato Ezr per 40 Ksec, poi tornò subito nel suo alloggio. Non se la sentiva di parlare con la gente nel bar di Benny. Erano successe troppe cose, alcune dolorose, altre che l’avevano riempito di vergogna, altre quanto mai strane e misteriose. Fluttuò nella penombra della stanza ruminando cupamente su un problema e poi su un altro, senza giungere a nessun risultato e sentendosi sempre più agitato e in balia dell’ignoto.
Qiwi. Questa l’origine della sua vergogna. L’aveva colpita due volte. Con forza. Se Trinli non fosse intervenuto avrei continuato a picchiarla? Dinanzi a lui c’erano visioni orribili che non aveva mai immaginato. Sì, lui aveva sempre temuto di rivelarsi un idiota, o un codardo, se un giorno fosse stato messo alla prova sotto pressione, ma… quel giorno lui aveva scoperto in sé qualcosa di animalesco, di disgustoso. D’accordo, Qiwi aveva aiutato a mettere Trixia in quella situazione di superlavoro stressante. Ma non era stata la sola responsabile. D’accordo, Qiwi si avvantaggiava della sua relazione con Tomas Nau… ma sant’Iddio, quando la cosa era cominciata lei era solo una ragazzina. Allora perché me la sono presa con lei? Perché una volta lei gli era parsa più interessata alla sorte di Trixia? Perché non aveva reagito alla violenza? Questa era l’orrida insinuazione che la vocina dentro di lui continuava a fare. Alla resa dei conti forse lui, Ezr Vinh, non era né un debole né un incompetente ma soltanto un miserabile sporco animale. La sua mente girò intorno a quella conclusione, sempre più stretto, finché per sfuggire passò a…
Pham Trinli. Qui c’era un mistero. Il giorno prima Trinli era intervenuto due volte, ed entrambe le volte per evitargli di dimostrarsi ancor più stupido e ingiusto. C’era una crosta di sangue sulla sua nuca, dove lui aveva sbattuto contro la parete dopo la “goffa” spallata di Trinli. Ezr non lo aveva mai visto in palestra. Il vecchio si teneva attivo, ma non si poteva certo dire che fosse in buona forma fisica. I suoi tempi di reazione non erano quelli di un giovane. Ma per qualche ragione aveva saputo come muoversi e in che modo ottenere il risultato. E ripensandoci ora Ezr ricordava diverse occasioni in cui Trinli era sempre stato nel posto giusto. Quella sera… nel parco, dopo il massacro. Quali erano state le parole del vecchio? Non aveva rivelato niente alle telecamere, non aveva neanche attratto molto l’attenzione di Ezr, ma qualcosa che aveva detto era riuscito a insinuare in lui il sospetto che Jimmy Diem fosse stato ucciso, che fosse innocente di ciò che Nau aveva dichiarato. Tutto ciò che Trinli aveva fatto era stato concionare vecchie storie, essere egoista e incompetente, però… Ezr cercò di ricordare i particolari, le cose che lui avrebbe dovuto vedere e che ad altri erano certo sfuggite. Forse la sua disperazione gli faceva prendere abbagli. Quando si perdeva di vista ogni via d’uscita dalle disgrazie, faceva capolino la follia. E il giorno prima in lui si era spezzato qualcosa…
Trixia. Qui c’erano la rabbia, il dolore e la paura. Il giorno prima Trixia aveva sfiorato la morte, attanagliata dalla stessa infezione che aveva schiantato Xopi Reung. Silipan aveva detto che le sue capacità linguistiche erano state temporaneamente disattivate. Forse questa era la causa della disperazione di lei; aveva perso la cosa che era tutta la sua vita. O forse Silipan mentiva, come la Reynolt e Nau e Brughel facevano ogni giorno. Forse la donna era stata provvisoriamente de-focalizzata, aveva potuto guardarsi attorno, s’era accorta di quant’era invecchiata e aveva capito che le avevano rubato la vita. E io non saprò mai cosa le è successo. Continuerò a curarmi di lei, anno dopo anno, impotente e rabbioso… e zitto. Doveva esserci qualcuno contro cui scagliarsi, per punirlo…
Così il suo subconscio aveva scelto Qiwi.
Trascorsero due Ksec, quattro. Alla fine la sua mente tornò su Pham Trinli. Forse il vecchio aveva semplicemente agito come un criminale che fa del suo meglio per nascondere le proprie malefatte. Del resto era stato così idiota da consegnare il segreto dei localizzatori a Tomas Nau, moltiplicando il potere di quell’individuo. Ora quei minuscoli automatismi erano dappertutto; perfino il puntolino nero sul dorso della sua mano destra poteva essere un sensore, occupato a trasmettere tutto sulle sue condizioni fisiche agli annusatori di Brughel.