«“Incanutite” non la farebbe mai franca,» disse la signora Harrows.
Giovedì arrivai a scuola alle sette e mezza per stampare trenta copie dell’Amleto per la mia classe. Il tempo si era fatto più freddo e più nuvoloso. Delilah indossava un parka e dei mezzi guanti. Il suo viso era di un rosso acceso, e il naso si stava già spellando.
«“Si compiace forse il Signore di olocausti e sacrifici quanto dell’obbedienza della Sua voce?”» le chiesi. «Primo Libro di Samuele 15:22.» Le diedi una pacca sulla spalla.
«Già,» disse lei.
Distribuii le copie dell’Amleto e assegnai a Wendy e Rick la lettura delle parti di Amleto e Orazio.
«“L’aria morde aspra. Fa molto freddo”,» lesse Wendy.
«Dove siamo?» chiese Rick. Gli indicai il punto. «Oh. “È un’aria pungente e cruda”.»
«“Che ore sono?”» lesse Wendy.
«“Credo che manchi poco a mezzanotte”.»
Wendy girò il foglio e guardò dietro. «È finito?» disse. «È tutto qui l’Amleto? Io credevo che suo zio avesse ucciso suo padre e poi lo spettro gli dice che c’è di mezzo anche sua madre, e allora lui dice “Essere o non essere” e Ofelia si suicida e roba del genere.» Rigirò il foglio. «Non può essere il dramma completo.»
«Sarà meglio così,» disse Delilah, entrando con il suo cartello. «Sarà meglio che non ci siano spettri. O grinze.»
«Hai bisogno di un po’ di crema solare, Delilah?» le chiesi.
«Ho bisogno di un pennarello,» replicò lei con dignità.
Gliene presi uno dalla scrivania. Lei se ne andò con andatura un po’ rigida, come se le facesse male muoversi.
«Non si possono togliere parti della tragedia solo perché a qualcuno non piacciono,» disse Wendy. «Se si fa così, la tragedia non ha più senso. Scommetto che se Shakespeare fosse qui non le permetterebbe di eliminare…»
«Ammesso che l’abbia scritta Shakespeare,» la interruppe Rick. «Se prendi tutte le lettere del secondo verso meno le prime tre e le ultime sei rimane “pig”, che è chiaramente una parola in codice per Bacon.»
«Vacanza per la neve!» esclamò la voce della signora Harrows dal telefono interno. Tutti si voltarono a guardare verso le finestre. «Oggi si esce prima, alle nove e mezza.»
Guardai l’orologio. Erano le nove e ventotto.
«L’Organizzazione dei Genitori Iperprotettivi ha inoltrato la seguente protesta: “Adesso sta nevicando, e poiché le previsioni indicano altra neve, e poiché la neve può rendere scivolose le strade, ridurre la visibilità, provocare incidenti, sintomi da congelamento e valanghe, richiediamo che oggi e domani la scuola sia chiusa in modo da non mettere a repentaglio la vita dei nostri figli”. Gli autobus partiranno alle nove e trentacinque. Buone vacanze!»
«La neve non si è neanche attaccata alla strada,» disse Wendy. «Adesso non potremo più studiare Shakespeare.»
Delilah era nel corridoio inginocchiata sul suo cartello, e stava cancellando la parola “uomo”.
«Sono arrivate le Femministe per una Lingua alla Pari,» disse disgustata. «Hanno ottenuto un’ordinanza dal tribunale.» Al posto di “uomo” scrisse “persona”. «Un’ordinanza del tribunale! Non riesco a crederci. Voglio dire, che fine ha fatto la nostra libertà di espressione?»
«Hai scritto male “persona”,» le dissi.