Filippo ride. "Sì, ma non esagerare! Tu sei la mia Diletta con tanto di Ondina nella pancia!" Si avvicina e la bacia teneramente. "Allora dai, andiamo che gli altri ci aspettano. Il mio trolley è già nel bagagliaio. Si va all'aeroporto!" Allarga le braccia stile aeroplano e va di là. Diletta sorride scuotendo la testa. Un bambino. Ma in fondo è bello così. E continua a infilare cose in valigia. Sì, tra qualche ora staremo in volo insieme alle Onde e agli amici di Niki alla volta di Fuerteventura. Niki. Come vorrei che anche tu fossi felice come me in questo momento. Piccola, confusa Niki. Che farai? Speriamo che questa vacanza ti aiuti.
Centocinquanta
Il traffico è particolarmente intenso. Erica batte nervosa il dito sul finestrino. Poi guarda sua madre che sta guidando.
"Dai, mamma, muoviamoci… mi aspettano in aeroporto! Lo sai che odio arrivare tardi quando organizzo un viaggio!"
La mamma di Erica sorride. "Ma io mica c'ho la bacchetta magica per far scomparire le macchine! E poi la prossima volta invece di perdere tre ore per fare le valigie ci metti meno e così partiamo prima, eh?"
Erica guarda fuori. Tanto ha sempre ragione lei. E comunque non m'importa. Stavolta non mi voglio arrabbiare. Me la voglio godere. Fuerteventura. Un nuovo inizio. Mare. Spiaggia. Discoteche. Finalmente senza pensieri. Senza ragazzi in testa. Niente. Solo io e le mie amiche. E qualche compagno di facoltà di Niki. Sì. Semplicità. Senza problemi. Io e il mare. Poi guarda di nuovo sua madre. E le stampa un bacio sulla guancia. Lei non se l'aspettava e quasi sbanda.
"Ma che fai, Erica! Così ci ammazziamo! Avverti, no?"
Erica ride. "E certo… ti dico, scusa mamma, ora ti bacio! Preparati, eh! Vedi, è proprio questo il problema al giorno d'oggi. Che nessuno è più abituato ai gesti d'affetto. Nemmeno tu. E invece sbagliamo. Un po'"come quella storia degli abbracci gratis, sai quelli che per la strada regalano abbracci agli sconosciuti? Esiste anche la giornata mondiale, che si festeggia da qualche anno. Lo trovo bellissimo. La gente si abbraccia, spesso senza conoscersi, per un solo motivo… scambiarsi affetto sincero. E siccome mentre guidi non ti posso abbracciare, beccati "sto bacio e zitta!"
La mamma di Erica scuote la testa. "Mi sa che questa vacanza ti serviva proprio, tesoro… sei un po'"stressata!" e continua a guidare finché finalmente non si intravede l'aeroporto.
Centocinquantuno
L'aeroporto è pieno di gente che cammina su e giù portando bagagli di ogni tipo. Gruppi organizzati stanno vicini ad ascoltare le indicazioni della guida. Qualcuno si saluta con un abbraccio e mille raccomandazioni. Altri, in partenza da soli, guardano il tabellone degli orari con ansia o noia a seconda dei casi. Continui annunci in varie lingue riempiono l'aria. Niki, Diletta, Filippo, Erica e alcuni ragazzi di facoltà, fra i quali anche Guido, sono in piedi vicino a un'edicola. Parlano felici, fanno ipotesi per il viaggio, scherzano. Filippo abbraccia da dietro Diletta e le morde un orecchio, Erica mostra alle altre ragazze alcuni fogli che ha stampato da Internet che mostrano locali e itinerari di Fuerteventura. Niki gironzola un po'"camminando sul posto, silenziosa. Guido la guarda da lontano. È stata un po'"fredda ultimamente. Ma è normale, dopo tutto quello che è successo forse ha bisogno di tranquillità. E comunque, una volta lì, ci sarà tempo e modo di mettere a posto ogni cosa.
"Oh, ma quando arriva Olly? Il check- in chiude tra pochissimo!"
"E che ne so, è sempre in ritardo quando dobbiamo partire."
A un tratto, dal fondo del corridoio, in mezzo alla folla, appare Olly che corre tirandosi dietro un grande trolley e un borsone a tracolla. Erica la vede.
"E meno male, eccola!"
Olly da lontano sorride alzando la mano per salutare. Dopo qualche istante è lì.
"Ciao, ragazze! Ci sono!"
Tutti la salutano.
"Bene, allora possiamo andare allo sportello" dice Erica.
"No, aspettiamo un attimo" fa Olly.
"Ancora… e perché?"
"Sta arrivando una persona, si è fermata un attimo al bagno laggiù…"
Erica, Diletta e Niki si guardano. Poi guardano lei. "E chi è, scusa, mica c'avevi detto che non venivi da sola…"
"Lo so, ma tanto ha trovato un posto sull'aereo e poi al resort uno in più o in meno mica sarà una tragedia."
"No, va bè…" fa Erica. "Però ti avevo detto di avvertirmi…"
"Hai ragione, ma non lo sapevo ancora…"
Dopo qualche istante arriva Simone, trascinandosi dietro due trolley e inciampando su uno di essi. Si ferma di colpo. Guarda intimidito tutto il gruppetto.
"Ciao… piacere… sono Simone, lavoro con Olly…"
Tutti lo osservano. Niki, Erica e Diletta sorridono. Sanno benissimo chi è, Olly ha raccontato loro tutta la storia dei disegni. Ma non si aspettavano di vederlo lì.
"Sì, lui è Simone…"
Erica corre accanto a Olly. Le dà una gomitata. "Ma allora stai con lui!"
Simone intanto si è messo a parlare con Filippo, sta facendo conoscenza.
Anche Diletta e Niki si avvicinano. "Eh sì, dai, è evidente! Tu che ti porti un ragazzo a Fuerteventura! Ci stai insieme per forza!"
Olly fa il verso a tutt'e tre. "No… non ci sto insieme. Lo porto solo per ringraziarlo. Lo sapete, no, il favore che m'ha fatto… mi ha salvata con Eddy."
Nessuna di loro ci crede. "Seee… Senz'altro!" Erica si copre gli occhi facendo finta di non voler vedere. "Ti piace! E basta!" Diletta è ancora più sicura. "No no. Le piace e molto, sennò mica se lo portava dietro!" e scoppiano a ridere. Olly le spintona un po'. "Siete delle vipere!"
"E tu sei innamorata!" e continuando a spingersi a vicenda e a scherzare, si avviano tutti insieme verso il check- in.
Centocinquantadue
Pietro è in macchina, e guarda l'ora e accelera sicuro su dove andare. Anche Flavio corre sulla sua macchina e suona il clacson e ride e sembra felice. Suona ancora. Pé pé pé. "Spostatevi! E forza! E che aspetti, mettiti di lato, ecco, bravo, così. Ce l'hai fatta, eh…" E supera quel signore che lo guarda come se fosse un pazzo. E anche Enrico guida veloce ma non troppo, controlla che la cintura del seggiolino sia messa bene e comunque tiene ferma Ingrid con la mano e lei gioca stringendo le dita del suo papà. È Pietro il primo ad arrivare. Scende in palestra, nella sua palestra, e si guarda intorno. "Susanna?" E lei si gira e va verso di lui, imbarazzata ma anche un po'"preoccupata. "Che succede? Che è successo? Ma che… qualcuno dei bambini?"
"No… Noi."
"Noi? Noi che?"
"Noi non potremmo… Sì, ecco, riprovarci un'altra volta. Mi sembra assurdo che le cose siano andate in questo modo…"
"Ti sembra assurdo, eh?" Susanna lo guarda e quasi ne ride, infastidita. "Mi sembra assurdo che io me ne sia accorta solo ora. Tu hai sempre avuto una vita tua, dove io non c'entravo nulla, una tua vita fatta di altre, alle quali chissà che storie raccontavi. Sai cosa mi ha ferito di più. Pensare che loro avevano dei pezzi della tua vita che io non avevo, qualcosa che tu dicevi, che facevi, magari avevi visto un posto, letto una notizia, mangiato un certo piatto, insomma una cosa che io non ho fatto con te."
Pietro sorride e la prende per le spalle, la tiene ferma davanti a lui. "Ma questo è amore!"
"Era, forse. E levami le mani di dosso, sennò finisce che qualcuno ti dà un cazzotto…"