Alex si incammina verso la macchina. "Sono veramente senza
parole…" Flavio lo raggiunge un attimo dopo. "Allora ti posso dire una cosa, Alex? L'ho imparato con l'esperienza. Loro non devono mai avere neanche un minimo dubbio, sennò è finita. Devi dare certezza."
"Anche se ormai ti sei sposato?"
"E certo! Soprattutto adesso! Vedi come lo dici? Anche se "ormai" ti sei sposato… È come se finisse qualcosa, non ci fosse più tensione… Invece è lì che comincia tutto!"
"Ma no, io lo dicevo nel senso che se addirittura hai deciso di sposarti con lei vuol dire che hai trovato la donna giusta, che è lei quella che cercavi. Non ci può essere più tensione… ma armonia, complicità, fiducia… Insomma, una squadra vincente. E per sempre dovrebbe essere così!"
"Ecco, hai detto la frase giusta!" Flavio entra nella sua macchina. "Dovrebbe essere così… Ma lo è? Prima ti ha chiamato Niki e il telefonino funzionava. Ma ora? Ora funziona o è spento? Hai fiducia in lei? È veramente a casa delle sue amiche? E con loro? O fai come me che non ho mai avuto un dubbio su Cristina e vivo senza gelosia, e lei credo che apprezzi questa mia fiducia illimitata… oppure entro dieci minuti proverai a chiamare Niki. E non solo per sentirla. Questo lo sai solo tu." Flavio fa un incredibile sorriso. E chiude lo sportello. Accende la macchina; tira giù il finestrino. "Solo tu. Tu e basta. Fiducia o gelosia… questo è il dilemma!" E parte lasciandolo così, da solo, in mezzo alla strada. Alex non aspetta altro che Flavio giri l'angolo. Prende subito il cellulare dalla tasca e compone il numero. Rimane un attimo in silenzio, con il fiato sospeso e il cuore anche, preoccupato che il telefonino di Niki possa essere spento. Poi finalmente il segnale.
"Tuuu… Tuuu…" Alex sorride. È libero. È acceso. E ora? Ora risponderà… vero?
Quattordici
Niki, a casa di Olly, continua a ridere e scherzare con le amiche.
"E dai, prima mi avete quasi rovesciato il frullato addosso! Ahia… e dai!"
"E che vuoi che sia, tanto è freddo, ti fa bene alle gambe!"
"No, me le macchia!"
"E chi ti deve vedere… Solo Alex, giusto?"
"Non so…"
"Ah, sì?" e le risaltano addosso e iniziano a farle il solletico.
"No, vi prego, il solletico no, mi sento male. Ho mangiato. Aiuto basta, vi vomito addosso! Vi giuro che lo faccio…"
"Allora dicci subito il nome di questo bono che hai conosciuto!"
Niki ride e si dibatte sotto le loro mani, che continuano a farle il solletico. "Aiuto, ahia, basta, vi giuro, non me lo ricordo…"
Poi riesce a sfuggire da sotto, scivola sul tappeto e scappa via finendo vicino alla sua borsa.
Proprio in quel momento sente il telefonino che aveva messo con il vibra. È Alex che sta provando a richiamare. Uno, due, tre squilli. Niki cerca il cellulare nella borsa, lo trova e all'ultimo risponde.
"Finalmente! Ma che succede? Perché non rispondevi?" Alex è palesemente agitato. Niki guarda le amiche e in un attimo le viene in mente l'idea.
"Ah, ciao… Come stai… Che sorpresa!" Poi copre il microfono con la mano e si rivolge alle amiche. "E lui, è lui. Non ci posso credere!" Salta sul posto con un'incredibile felicità.
"Neanche noi" sussurra Olly avvicinandosi. Tutte le sono subito intorno, si schiacciano contro di lei, attaccate con l'orecchio al telefonino pur di ascoltare la voce e soprattutto quello che potrà dire il nuovo arrivato.
Alex guarda interdetto il telefono. "Ma come che sorpresa, ci siamo sentiti poco fa!"
Niki capisce che stanno per riconoscerlo e si sottrae improvvisamente al gruppo. "Bè, ma per me è sempre una sorpresa sentirti… Sai che oggi eri veramente carino?"
"Oggi? Quando ci siamo visti? Ma se ti ho salutato che stavo ancora in pigiama…"
"Appunto, stavi benissimo così… con quel pigiama…"
Alex è sempre più interdetto. "Niki… Ma che, hai bevuto?" Un attimo dopo Niki non ce la fa più a tenere a distanza le Onde, che alla fine riescono a immobilizzarla. Niki cerca di non mollare il telefonino, lo copre con la mano. "No, dai, ferme, è mio, è mio…"
Alex sente tutto quel trambusto.
"Ma cosa è tuo? Niki?"
Olly le strappa il Nokia mentre Alex cerca di capire qualcosa.
"Pronto, pronto, Niki? Ma che succede?"
Olly ascolta al telefono.
"No, ferma, ridammelo… Ridammelo!" Niki si dibatte tenuta da Erica e Diletta, cercando di riprendersi il cellulare mentre Olly lo riconosce al volo. "Ciao, Alex!"
"Chi è? Olly?"
"Ma sì, certo! Sono io… Come stai?"
"Benissimo, ma che fine ha fatto Niki?" Olly la guarda prigioniera delle altre Onde.
"È dovuta correre in bagno. Era un'ora che le scappava la pipì… Abbiamo bevuto frullati, tisane, sai com'è… Ah, eccola, è tornata, te la ripasso."
Le Onde la liberano. "Pronto?" Alex è sempre più interdetto in mezzo alla strada. "Niki, ma che c'è, che succede?"
"Te l'ha detto Olly, no? Dovevo fare la pipì, non ce la facevo proprio più!"
"Ma scusa… Non potevi portarmi in bagno con te?"
"A fare la pipì? Ma sono al telefonino! Porco! Questo può fare anche la videochiamata e lo sai… Mi volevi spiare, eh!"
"Io? Voi siete tutte pazze. Bè, io sto andando a casa. Ci sentiamo dopo?"
"Ok, quando arrivo a casa ti faccio uno squillo…" Niki attacca.
Erica la guarda sorpresa. "Ehi, ma quante volte vi sentite?"
"Tante… Tantissime, tutte quelle che ci va."
"Peggio di come stavo io con Giò."
"E spero solo che vada meglio! Senza offesa, eh!"
"Ah, ci avrei scommesso che non era quello lì."
Olly alza le spalle divertita. "Pure io."
"Ma che dite… Se avete voluto ascoltare la sua voce al telefono è perché non ne eravate sicure. Quanto siete false…"
Diletta si siede sul divano. "Io ero certa che fosse Alex."
"Perché?"
"Sensazioni… Tu non potresti mai di punto in bianco lasciarlo e iniziare a sentire un altro."
Niki fa la preziosa. "Non è detto… Si cambia, l'avete detto anche voi. E poi mai dire mai. Certo, però pure tu, Olly, potevi inventarti qualcosa di meglio, la storia della pipì non reggeva!"
"Ma lui ci ha creduto…"
"Ci ha voluto credere…"
"Erica! "
"Io penso che a volte gli uomini sappiano perfettamente come stanno le cose, è che fanno finta, non vogliono accettare la realtà. Guarda Giò: lui pensa che da quando ci siamo lasciati io ho sentito qualcuno, ma non ho mai avuto una storia…"
"Pensa se sapesse la verità."
"Secondo me non ci crederebbe!"
"Sì… Pure secondo me…"
"Secondo me lo scioccheresti così tanto che diventerebbe gay."
"Olly!"
"Ma certo! Se un uomo scoprisse la sua donna così cambiata, inizierebbe a rifiutare tutto il genere! E poi io non ho niente contro i gay, anzi…"
"Cioè?"
"Questa sera vi ho invitate per festeggiare! Sono stata presa per uno stage da uno stilista! E quelli sono tutti gay!"
"Forte!"
"Che sono gay?"
"No, lo stage!"
"Sì, sono felicissima…"
"Bellissimo! Complimenti…"
Olly corre in cucina, prende una torta bianca e rosa fatta di fiocchetti con scritto sopra "Stagista… Senza rischi!" con tanto di punto esclamativo. E la mette al centro del grande tavolo del salottino.
Tutte si avvicinano. "Che vuol dire?"
"Che non rischio una "lewinskata"… Te l'ho detto! Il mio capo è gay!"
"Olly, sei troppo forte!"
"Sono troppo felice! Almeno prendo qualche soldo e non devo contare solo su mia madre…"
"Ma se hai questa casa lo devi soprattutto a lei!"
"Certo! E chi se la poteva permettere sennò…"
"Prendi noi tre, stiamo a casa dai nostri genitori, bamboccione a vita…"