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Arcadia si comportava come al solito.

Per esempio, era riuscita a farsi regalare da Olyntus Dam, suo compagno di scuola, un ricevitore di suoni che il ragazzo si era costruito da solo, usando dei metodi che lasciavano intravedere nella ragazzina una futura donna pericolosa per tutti coloro che l'avrebbero avvicinata.

Senza dilungarci in particolari, diremo solo che lei riusci a dimostrare un tale interesse per l'apparecchio costruito da Olyntus, e per il ragazzo stesso, che il poverino si trovo costretto a dilungarsi in complicate spiegazioni sul funzionamento dei motori a ultraonde, a perdersi in quei profondi occhi che lo fissavano attenti e a depositare quindi tra le mani della sua compagna la piu grande delle sue creazioni: il ricevitore dei suoni.

Arcadia in seguito mostro un interesse sempre minore nei riguardi di Olyntus, senza tuttavia far nascere in lui il sospetto che il ricevitore di suoni fosse stata l'unica ragione della loro amicizia.

Olyntus per mesi e mesi, ricordo quel breve periodo della sua vita, fin quando finalmente non dimentico l'accaduto.

Arrivo la sera fatale; cinque uomini sedevano nel soggiorno del dottor Darell.

Arcadia, seduta nella sua stanza al piano superiore, contemplava con soddisfazione il rudimentale apparecchio di Olyntus.

Cinque uomini abbiamo detto: il dottor Darell naturalmente ordinato e impeccabile come sempre.

Pelleas Anthor, serio, attento, dell'aspetto giovane e poco sicuro di se e tre nuovi personaggi: Jole Turbor, un visitecnico piuttosto grasso, il dottor Elvett Semic, professore di fisica all'Universita, magro e pieno di rughe, che indossava abiti troppo larghi per lui e Homir Munn, bibliotecario, dinoccolato e terribilmente nervoso.

Il dottor Darell parlo per primo, con tono di voce naturale: – Questa riunione, signori, e qualcosa di piu di un semplice raduno di amici.

Probabilmente lo immaginavate.

E poiche siete stati scelti deliberatamente in base ai vostri precedenti, penso che vi rendiate conto del rischio che corriamo.

Non cerchero di minimizzarlo, anzi vi diro che in ogni caso noi siamo tutti uomini condannati.

"Noterete che nessuno di voi e stato invitato segretamente.

Non vi stato chiesto di venire qui in incognito.

Le finestre non sono state schermate e intorno alla stanza non esiste alcuna protezione.

Per attrarre l'attenzione del nemico non ci sarebbe di meglio che assumere un atteggiamento da cospiratori.

(Pero! penso Arcadia, chinata sullo strumento dal quale provenivano le voci leggermente disturbate da ronzii e da fruscii).

– Voi mi capite, spero.

Elvett Semic storse le labbra, scopri i denti, come faceva ogni volta che si accingeva a parlare. – Coraggio, vieni al sodo.

Parlaci del giovanotto.

Il dottor Darell continuo: – Si chiama Pelleas Anthor.

Era un allievo di un mio vecchio collega Kleise, morto l'anno scorso.

Kleise, prima di morire, mi ha spedito il suo schema cerebrale fino al quinto livello; lo schema e stato controllato davanti a voi stessi e appartiene all'uomo qui presente.

Sapete naturalmente che uno schema cerebrale non puo essere duplicato, nemmeno dai piu grandi psicologi.

Se non lo sapete, dovrete fidarvi della mia parola.

Turbor intervenne: – Possiamo cominciare anche subito.

Ci fidiamo della tua parola, visto soprattutto che tu sei il piu grande elettroneurologo della Galassia ora che Kleise e morto.

Perlomeno ti ho definito tale nella mia ultima trasmissione televisiva.

Quanti anni avete Anthor? – Ventinove, signor Turbor.

– Umm-mm.

Anche voi siete un elettroneurologo famoso? – Sono semplicemente uno studente di questa scienza.

Ma lavoro con serieta, e ho avuto il vantaggio di essere stato allievo di Kleise.

Munn interruppe il dialogo.

Quando era nervoso balbettava leggermente. – Vor…vorrei che si cominciasse.

Penso che si stia p…perdendo troppo t…tempo in c…chiacchiere.

Il dottor Darell si giro a guardare Munn. – Hai ragione Homir.

Comincia tu, Pelleas.

– Non ancora – disse Pelleas Anthor parlando lentamente. – Prima di cominciare, anche se comprendo l'impazienza del signor Munn vorrei vedere gli schemi cerebrali.

Darell aggrotto la fronte. – Che stai dicendo, Anthor? Di quali schemi stai parlando? – Dei vostri.

Voi, signor Darell, avete visto il mio.

Devo ora controllare i vostri.

Anch'io devo essere sicuro.

– Darell, non vedo perche il giovane dovrebbe fidarsi di noi – osservo Turbor. – E' nel suo pieno diritto.

– Grazie – rispose Anthor. – Dottor Darell, se ci accompagnate nel vostro laboratorio, vi seguiamo.

Mi sono preso la liberta, questa mattina, di controllare i vostri strumenti.

La scienza dell'elettroencefalografia era molto antica, ma era stata perfezionata recentemente.

Antica perche, fin dalla preistoria dell'umanita si conosceva l'esistenza delle onde generate dai centri nervosi degli esseri viventi.

Durante le decine di migliaia d'anni dell'Impero Galattico, pero, era stata considerata piuttosto inutile.

Qualcuno aveva tentato di classificare le onde del soggetto in movimento o addormentato, del soggetto calmo o eccitato, sano o malato, ma quel sistema comportava una serie di riserve.

Altri avevano tentato di provare l'esistenza di gruppi di onde cerebrali, e di dimostrare che l'ambiente esterno agiva in modo determinante.

Costoro credevano nella divisione delle razze e pretendevano di dividere l'uomo in sottospecie.

Tale indirizzo non poteva coesistere col principio di unita universale dell'Impero Galattico che raggruppava venti milioni di sistemi stellari e che comprendeva tutta l'umanita dalla capitale Trantor fino al piu piccolo e solitario asteroide della Periferia.

E inoltre, una civilta come quella del Primo Impero, basata esclusivamente sulla scienza fisica e la tecnica era restia a uno studio approfondito del cervello.

Questo era stato tralasciato perche comportava pochi vantaggi immediati.

Dopo il crollo del Primo Impero, la scienza era decaduta sempre piu fino a perder la conoscenza dei fondamenti dell'energia atomica e a tornare all'energia chimica.

Un'eccezione era costituita dalla Prima Fondazione dove la scienza era risorta a nuova vita.

Ma anche nella Prima Fondazione era la tecnica che dominava, e il cervello, a parte le operazioni chirurgiche, era rimasto un campo piuttosto trascurato.

Hari Seldon fu il primo ad affermare quanto in seguito venne accettato come verita.

– Le onde cerebrali – disse un giorno, – portano l'impronta di ogni impulso, dato da miliardi di cellule, sia conscio sia inconscio.

Teoricamente, una loro analisi dovrebbe dimostrare che le differenze esistenti tra individuo e individuo non sono dovute unicamente alla diversita dei caratteri fisici, ereditari o acquisiti, ma anche al momentaneo stato emotivo, a un diverso grado d'educazione ed esperienza, persino a un diverso atteggiamento filosofico.

Persino Seldon, pero, non era andato al di la della semplice teoria.

Da cinquant'anni, gli uomini della Fondazione si erano dedicati allo studio di questa nuova materia.

L'avvio fu dato naturalmente da nuove scoperte tecniche.

Si era riusciti, per esempio, a costruire un nuovo apparecchio che permetteva un contatto diretto con le cellule senza esser costretti a radere il cranio, e un nuovo meccanismo che registrava automaticamente i dati delle onde cerebrali sotto forma di una funzione fornita di sei variabili indipendenti.

Ma cio che era piu significativo, forse, era la crescente importanza che era venuta ad acquistare l'encefalografia; Kleise il luminare di questa scienza, partecipava ai convegni scientifici sedendo allo stesso tavolo dei fisici.

Il dottor Darell, anche se ora aveva abbandonato gli studi, era conosciuto per le sue brillanti scoperte nell'analisi encefalografica, quasi quanto per il fatto di essere figlio di Bayta Darell, la grande eroina della passata generazione.