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Piu di una dozzina di guardie di palazzo hanno infatti testimoniato di averle viste uscire insieme la sera della fuga.

Eppure e rimasta impunita.

Questo malgrado Arcadia sia stata ricercata dovunque con apparente diligenza.

– Ma che cosa intendi concludere con questo torrente di supposizioni? – Che la fuga di Arcadia e stata progettata.

– Tutto qui? Io avrei detto la stessa cosa.

– Ma non e tutto.

Arcadia si dov'essere accorta che la sua fuga era stata preparata e, in quanto bambina con tante fantasie per la testa, ha seguito il tuo stesso tipo di ragionamento.

Vogliono che io ritorni sulla Fondazione? e io andro su Trantor.

Ma perche Trantor? – Gia perche? – Perche Bayta, la nonna idolatrata, si rifugio su quel pianeta durante la sua fuga.

Consciamente o inconsciamente, Arcadia l'ha imitata.

Chissa se Arcadia stava fuggendo lo stesso nemico? – Il Mulo? – disse Darell con sottile sarcasmo.

– Non diciamo sciocchezze.

Per nemico, intendevo una mente che lei non poteva combattere.

Stava fuggendo dalla Seconda Fondazione, o meglio dall'influenza che puo esserci su Kalgan.

– Ma di che influenza stai parlando? – Credi che Kalgan sia immune dalla minaccia della Seconda Fondazione? Tutt'e due siamo arrivati alla conclusione che la fuga di Arcadia era stata preparata.

Giusto? E' stata cercata e trovata, ma le e stato permesso deliberatamente di fuggire.

Ed e stato Dirige a permettere la sua fuga, capito? Ma come e potuto succedere? Perche lui era un nostro uomo.

Ma come lo potevamo sapere? Contavamo sul fatto che lui fosse un traditore? Dimmi tu, Darell.

– Vuoi farmi capire che loro avevano tutte le intenzioni di ricatturarla.

Francamente, Anthor, mi sto stancando.

Finisci quello che vuoi dire, perche voglio andarmene a letto.

– E' presto detto. – Anthor si frugo nelle tasche e ne tolse una serie di pellicole.

Rappresentavano uno schema encefalografico. – Queste sono le onde cerebrali di Dirige – disse Anthor, – registrate subito dopo il suo ritorno.

Il dottor Darell le esamino rapidamente e impallidi. – E' un condizionato! – Esattamente.

Ha permesso che Arcadia scappasse, non perche era un nostro uomo ma perche e un uomo della Seconda Fondazione.

– Anche dopo aver saputo che Arcadia andava su Trantor invece che su Terminus.

Anthor scrollo le spalle. – Era stato condizionato in modo da permetterle di fuggire.

Lui e stato semplicemente uno strumento.

Arcadia ha scelto la via piu improbabile, e di conseguenza ora si trova al sicuro.

Al sicuro perlomeno fino a quando la Seconda Fondazione non considerera questa nuova svolta negli eventi e decidera di agire di conseguenza…

Si interruppe.

La spia luminosa del video lanciava segnali intermittenti.

Poiche era un circuito indipendente, la spia significava la presenza di una notizia di emergenza.

Anche Darell se ne accorse e con un gesto meccanico accese il televisore.

Riuscirono ad ascoltare solo poche frasi finali ma prima che la trasmissione si chiudesse appresero che l'Hober Mallow, o meglio i rottami dell'incrociatore, erano stati trovati, e che per la prima volta in circa cinquant'anni la Fondazione era di nuovo in guerra.

Anthor strinse i denti. – D'accordo, dottore, hai sentito anche tu.

Kalgan ha attaccato, e Kalgan e sotto controllo della Seconda Fondazione.

Adesso ti deciderai ad andare su Trantor? – No, rischiero, ma rimarro qui.

– Darell, non sei intelligente quanto tua figlia.

Mi viene il dubbio che non ci si possa fidare di te. – Fisso lo sguardo su Darell per un momento, poi si volto e usci senza dire una parola.

E Darell rimase solo, incerto e sull'orlo della disperazione.

Dal televisore veniva una voce concitata che descriveva la prima ora di guerra tra Kalgan e la Fondazione.

17. Guerra

Il sindaco della Fondazione si passo una mano sulla corona di capelli che gli incorniciava il cranio.

Sospiro. – Gli anni che abbiamo sprecato, le occasioni che abbiamo buttato via, sono troppi.

Non voglio recriminare, dottor Darell, ma noi meritiamo la sconfitta.

Darell rispose con calma: – Non vedo perche dovremmo essere sfiduciati a questo modo.

– Sfiduciati? Per la Galassia, dottor Darell, su che cosa potremmo basare il nostro ottimismo? Venite qui…

Spinse quasi il dottor Darell verso la scrivania.

Premette un pulsante e sul ripiano apparve uno schermo tridimensionale che riproduceva un modello accurato della Galassia.

– In giallo – disse il sindaco eccitato, – abbiamo le regioni dello spazio controllate dalla Fondazione, in rosso quelle sotto il domino di Kalgan.

Darell vide una sfera rossa situata vicino a una sottile striscia gialla che la circondava da tutti i lati tranne che nella direzione volta verso il centro della Galassia.

– La galattografia – disse il sindaco, – e il nostro nemico piu temibile.

I nostri ammiragli non nascondono che la nostra posizione e strategicamente tra le piu precarie.

Osservate bene.

Il nemico possiede linee interne di comunicazione.

E concentrato e puo attaccarci in forze da tutti i lati.

E puo difendersi sottraendo forze minime all'attacco.

Siamo troppo sparpagliati.

La distanza media tra i sistemi abitati all'interno della Fondazione e quasi tre volte piu grande di quella all'interno di Kalgan.

Per andare, per esempio, da Santanni a Locris, noi dobbiamo viaggiare per duemilacinquecento parsec, mentre loro devono viaggiare per soli ottocento parsec, sempre ben inteso, che rimaniamo nei nostri rispettivi territori…

– Capisco benissimo tutto questo, signore – disse Darell.

– E secondo voi questo non significa che corriamo il rischio di essere sconfitti? – In una guerra vi sono ben altre cose che contano oltre la distanza.

Io dico che non possiamo perdere.

E' praticamente impossibile.

– Che cosa ve lo fa dire? – Una mia interpretazione personale del Piano Seldon.

– Capisco – disse il sindaco allacciando le mani dietro la nuca. – E cosi, anche voi contate sul mistico aiuto della Seconda Fondazione.

– No.

Conto semplicemente sull'aiuto dell'inevitabilita, del coraggio e della tenacia.

Eppure, malgrado la sua apparente sicurezza aveva molti dubbi.

E se…

E se Anthor avesse ragione, e Kalgan fosse effettivamente uno strumento di quelle menti invincibili? E se fosse stato nei loro piani voler sconfiggere e distruggere la Fondazione? No! Era un ragionamento senza senso.

Eppure…

Sorrise amaramente.

Gli capitava sempre lo stesso.

Provava una sensazione di impotenza.

Lui non poteva che avere intuizioni, mentre i suoi nemici vedevano tutto con chiarezza assoluta.

Nemmeno Stettin ignorava la posizione strategica delle sue forze.

Il Signore di Kalgan osservava in piedi un modello del tutto analogo a quello del sindaco di Terminus.

Ma mentre quello era preoccupato, Stettin sorrideva…

La sua uniforme d'ammiraglio luccicava e dava alla sua figura un aspetto persino piu imponente.

L'emblema dell'ordine del Mulo, donatogli dal presidente Primo Cittadino che sei mesi dopo aveva sostituito poco ortodossamente, traversava diagonalmente il suo petto dalla spalla destra al fianco.

La Stella d'Argento con la Doppia Cometa e le Spade gli luccicavano sulla spalla sinistra.

Aveva convocato sei suoi generali le cui uniformi erano solo di poco meno splendenti della sua, e il suo Primo Ministro, magro e grigio, quasi sperduto nello splendore degli altri.