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(Ecco un buon inizio, proprio adatto a quella vecchia zitella della signorina Erlking.) "La nostra storia passata e, per la maggior parte, la storia del grande Progetto Seldon.

Ma la domanda che gran parte della gente si pone oggi e se questo Progetto continuera ad essere attuato oppure se a poco a poco cadra nel nulla, sempre che non sia gia avvenuto.

"Per comprendere questi dubbi e necessario rivedere brevemente alcuni avvenimenti salienti del Progetto, quali si sono rivelati finora all'umanita.

(Questa parte le sarebbe riuscita facile, poiche il semestre precedente aveva dovuto sostenere un esame di Storia Moderna.) "Nei giorni in cui, quasi quattro secoli fa, il Primo Impero Galattico si dibatteva negli ultimi spasimi dell'agonia, un uomo, il grande Hari Seldon, ne pronostico la prossima fine.

Attraverso la scienza della psicostoria, la cui complessa meccanica e stata completamente dimenticata, lui e i suoi collaboratori furono capaci di predire il corso dei grandi eventi sociali ed economici della Galassia.

E fu possibile per loro rendersi conto che, una volta che l'Impero fosse crollato, sarebbero passati trentamila anni di caos prima che un nuovo Impero potesse sostituirlo.

"Era troppo tardi per prevenire il grande crollo, ma era possibile accorciare il periodo intermedio di caos.

Fu studiato quindi un Progetto, che avrebbe ridotto l'interregno fra i due Imperi a un solo millennio.

Stiamo completando ora il quarto secolo di questo millennio, e molte generazioni di uomini sono vissute e morte mentre il Progetto continua nella sua marcia inesorabile.

"Hari Seldon creo due Fondazioni agli estremi opposti della Galassia, in modo tale da ottenere la migliore soluzione matematica al suo problema psicostorico.

Su una delle due, stabilita qui su Terminus, venne concentrata tutta la scienza fisica del vecchio Impero.

Per mezzo di questa maggiore preparazione scientifica la Fondazione riusci a respingere gli attacchi dei regni barbarici confinanti che si erano separati dall'Impero proclamando l'indipendenza.

"La Fondazione, guidata da capi saggi e coraggiosi quali Salvor Hardin e Hober Mallow che riuscirono a interpretare con intelligenza il Progetto, conquisto questi regni dopo aver superato le difficolta iniziali.

"La Fondazione, infine, creo un sistema commerciale che controllava una grande porzione dei settori galattici di Siwenna e Anacreon e riusci persino a sconfiggere l'Impero, o meglio quanto rimaneva dell'Impero, che era guidato dall'ultimo dei suoi grandi generali, Bel Riose.

Sembrava che niente avrebbe potuto arrestare il Piano Seldon.

Ogni crisi prevista dal Progetto s'era verificata al momento determinato ed era stata risolta, e ogni volta la Fondazione ne era uscita piu forte mentre un altro grande passo veniva fatto verso la pace e la creazione del Secondo Impero.

"Ma un giorno, quando ormai i resti del vecchio Impero erano scomparsi e solo signorotti isolati governavano sui frammenti del colosso decaduto, apparve il Mulo.

(Aveva copiato questa frase da un giallo televisivo, ma non correva pericolo di essere scoperta poiche la signorina Erlking non ascoltava altro che musica sinfonica o dibattiti letterari.) "La nascita di questo strano essere non era stata prevista dal Progetto.

Si trattava di un Mutante che possedeva strani e misteriosi poteri che gli permettevano di controllare e manipolare il sistema emotivo degli uomini.

Con velocita sorprendente divenne un conquistatore e fondo un Impero tanto potente da sconfiggere la stessa Fondazione.

"Non riusci mai a ottenere un dominio universale, poiche durante la sua sorprendente corsa al potere fu fermato dalla saggezza e dal coraggio di una grande donna, la cui storia e conosciuta da pochi.

(Ora sarebbe venuto a galla il vecchio problema.

Il padre avrebbe insistito nell'impedirle di far saltar fuori il fatto che lei era nipote di Bayta Darell.

Tutti lo sapevano, e poi Bayta era stata la piu grande donna di tutti i tempi.

Era stata lei da sola a fermare il Mulo.) "Dopo cinque anni di dominio dispotico, avvenne un cambiamento per ragioni ignote, e il Mulo abbandono ogni piano di conquista e negli ultimi cinque anni di vita guido il suo Impero da sovrano illuminato.

"Alcuni ritengono che questo cambiamento sia avvenuto per intervento della Seconda Fondazione.

Tuttavia nessun uomo finora e mai riuscito a scoprirne l'esatta dislocazione, ne a conoscerne gli scopi, per cui questa teoria non e dimostrata.

"Dalla morte del Mulo e passata una generazione.

Quale futuro ci attende ora dopo la sua scomparsa? Lui ha interrotto il Progetto Seldon e sembrava averlo distrutto, ma immediatamente dopo la sua morte, la Fondazione e risorta, come una nova dalle ceneri di una stella morente.

(Questa frase era sua.) "Nuovamente Terminus e tornato a essere il centro di una federazione commerciale grande e ricca quasi come prima del dominio del Mulo, ma piu pacifica e democratica.

– Tutto cio fa parte del Progetto? Il grande sogno di Seldon continua il suo corso? E ancora possibile che fra seicento anni nasca un Secondo Impero? Io ritengo di si, perche mai la situazione politica e stata piu favorevole.

(Questa era la parte centrale del tema.

La signorina Erlking era solita scrivere ai margini delle sue composizioni in grossi caratteri con matita rossa: Questo tema e unicamente descrittivo.

Dove sono le tue reazioni personali? Pensa! Esprimiti! Penetra la tua anima! Si, penetrare l'anima.

Come se lei l'avesse mai potuto fare, lei con quella faccia da limone che non aveva mai sorriso in vita sua…) "Il vecchio Impero e completamente scomparso e l'era del Mulo ha posto fine a quella dei signorotti che l'aveva preceduta.

La maggioranza della Galassia intorno a noi e civile e pacifica.

«Inoltre, il tenore di vita sulla Fondazione non e mai stato cosi alto.

I tempi dei sovrani dispotici che si succedevano ereditariamente sono finiti, e di nuovo i nostri capi vengono eletti con sistemi democratici come una volta.

Non esistono piu i mondi dissidenti dei Mercanti Liberi non c'e ingiustizia, ne smodata accumulazione di ricchezza da parte di pochi.

"Non c'e ragione quindi di temere un fallimento, a meno che non sia vero che la Seconda Fondazione costituisce un pericolo.

Coloro che credono a cio non hanno prove, ma basano le loro teorie su vaghe paure e superstizioni.

Io penso che la fiducia in noi stessi, nella nostra nazione, e nel grande Progetto Seldon, dovrebbe eliminare dai nostri cuori e dalle nostre menti tutte le incertezze e…" Qui si fermo un momento.

Arcadia era stata interrotta da brevi colpi battuti alla finestra.

Si giro, appoggiandosi al bracciolo della poltrona, e vide una faccia sorridente che l'osservava facendole segno con il dito sulle labbra di non far rumore.

Superato il primo momento di sorpresa, Arcadia scese dalla poltrona e si avvicino al divano accanto alla vetrata, vi si inginocchio e osservo sospettosa lo sconosciuto.

L'uomo smise immediatamente di sorridere.

Con una mano strinse la ringhiera della finestra, con l'altra fece un gesto imperioso.

Arcadia obbedi con lentezza: premette un pulsante e la parte inferiore del vetro scivolo silenziosamente dentro il muro, facendo entrare una ventata di aria fresca di primavera a mescolarsi con l'aria del condizionatore.

– Non potete entrare – disse la ragazza con voce tranquilla, – le finestre sono protette da uno schermo che si puo azionare solo dall'interno.

Se ci provate, metterete in funzione l'allarme. – Fece una pausa, poi continuo: – Siete buffo cosi in bilico sul cornicione.

Se non fate attenzione, rischiate di rompervi l'osso del collo e di sciupare i fiori del giardino.

– In questo caso – disse l'uomo alla finestra, che stava pensando esattamente la medesima cosa, – togliete lo schermo e fatemi entrare.

– Non ne ho la minima intenzione – rispose Arcadia. – Probabilmente avete sbagliato casa.

Non sono una ragazza abituata a fare entrare gli uomini nella sua stanza da letto, di notte e attraverso la finestra. – E abbasso le palpebre assumendo un'aria dignitosa.

Il giovane sembrava aver perso tutto il suo buon umore.

– E' questa la casa del dottor Darell? – mormoro.

– E perche dovrei dirvelo? – Per la Galassia…

Addio allora…

– Se saltate giu, giovanotto, daro l'allarme, – l'ammoni Arcadia.

L'altro non rispose subito.

Alla fine disse a denti stretti: – Senti bene, ragazzina, se non vuoi che io rimanga e se non vuoi nemmeno che me ne vada, mi sai dire che cosa dovrei fare? – Forse e meglio che vi faccia entrare.

Il dottor Darell abita effettivamente qui.

Adesso chiudo lo schermo.

Esitante, dopo essersi guardato attorno, il giovane entro nella stanza.

Si spolvero le ginocchia con colpi secchi, poi alzo la faccia arrossata.

– Sei sicura che la mia presenza non metta in pericolo la tua reputazione? – Penso che la vostra sia piu in pericolo, poiche appena sentiro dei passi avvicinarsi, urlero e diro che siete entrato qui con la forza.

– Ah, si? – rispose l'altro. – E come spiegheresti il fatto di aver chiuso lo schermo protettivo? – Puff! Sara facilissimo.

Lo schermo non esiste.

Il giovane spalanco gli occhi. – Si trattava di un bluff? Quanti anni hai, bambina? – Questa e una domanda molto impertinente, giovanotto.

Non sono abituata a essere chiamata "bambina".

– Scusami.

Probabilmente sei la nonna del Mulo travestita.

Ti dispiace se ora me ne vado prima che tu organizzi un linciaggio con me protagonista? – E' meglio che non ve ne andiate… poiche mio padre vi sta aspettando.

L'uomo sembro sorpreso.

Corrugo la fronte. – C'e qualcuno con tuo padre? – No.

– Qualcuno e venuto a trovarlo recentemente? – Solo alcuni mercanti e voi.

– Non e capitato niente di straordinario? – Niente tranne voi.

– Dimenticati di me.

No, un momento.

Dimmi, come sapevi che tuo padre mi stava aspettando? – E' stato facile.

L'altra settimana ha ricevuto una Capsula Personale apribile solo da lui, con uno di quei messaggi che si ossidano appena aperti.

Ha gettato la capsula nel polverizzatore, e ieri ha dato a Poli, la nostra cameriera, un mese di vacanza perche andasse a far visita alla sorella a Terminus citta, e oggi pomeriggio ha preparato il letto nella stanza degli ospiti, per cui ho immaginato che stesse aspettando qualcuno di cui io non dovevo saper niente.