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Che cosa puoi fare tu? Non vale la pena che ti tormenti.

– Stavo pensando che la Fondazione ha perduto la maggior parte dei suoi mondi agricoli.

E che probabilmente hanno cominciato a razionare il cibo.

Papa la guardo imbarazzato. – Non ti preoccupare.

Andra tutto bene, vedrai.

Lei non lo stava a sentire. – Vorrei proprio riuscire a portar loro del cibo.

Voi sapete che dopo la morte del Mulo la Fondazione si e ribellata, e Terminus e rimasta isolata per un bel po di tempo assediata dal generale Han Pritcher, che era succeduto al Mulo.

Ebbene, mio padre mi ha raccontato che mio nonno gli diceva che a un certo punto erano ridotti in condizioni tali da esser costretti a cibarsi di concentrati secchi di amminoacidi, che hanno un gusto terribile.

Poi riuscirono a spezzare l'assedio appena in tempo e sono riusciti a far arrivare un convoglio carico di cibo da Santanni.

Devono essere stati tempi terribili.

Probabilmente sta succedendo lo stesso ora.

Ci fu una pausa, poi Arcadia continuo: – Sapete che vi dico? Scommetto che la Fondazione sarebbe disposta a pagare qualsiasi prezzo per un convoglio di cibo, ora.

Magari il doppio del prezzo, se non il triplo.

Certo che se una cooperativa, per esempio qui di Trantor, riuscisse a farcela, diventerebbe milionaria prima che la guerra fosse finita.

I mercanti della Fondazione, durante i periodi di guerra facevano sempre cosi.

Appena scoppiava una guerra, riuscivano a vendere tutto.

Certe volte riuscivano a guadagnare due milioni di crediti con un solo viaggio, e di profitto netto, per ogni astronave.

Papa si giro a guardarla.

Il sigaro si era spento senza che se ne fosse accorto. – Un affare, eh? Ma la Fondazione e cosi lontana.

– Lo so.

Forse sarebbe impossibile partendo da qui.

Ma se si riuscisse ad arrivare fino a Massena o Smushyk con un'astronave di linea, poi di la con una piccola astronave magari si riuscirebbe a forzare il blocco.

Papa si passo la mano sui capelli, pensieroso.

Due settimane dopo, erano completati i preparativi per la nuova missione.

Mamma non aveva smesso di protestare tutto il tempo.

In primo luogo per l'ostinazione del marito a imbarcarsi in una missione che sembrava suicida.

In secondo luogo, protestava per l'ostinazione con la quale rifiutava di portarla con se.

Papa disse: – Mamma, perche ti comporti come una vecchia sciocca? Non posso portarti con me.

Questo e un lavoro da uomini.

Che cosa credi che sia la guerra? Un divertimento? Un gioco da bambini? – E allora perche vuoi andarci tu? Ormai, vecchio pazzo, non sei piu un giovanotto.

Lascia che ci vada qualche giovanottello, al posto tuo, testa pelata.

– Non sono affatto calvo – rispose Papa con dignita. – Ho ancora un mucchio di capelli in testa.

E perche poi non dovrei essere io a fare l'affare e a guadagnarci? Perche dovrei mandarci un giovanotto? Si tratta di milioni, capisci? Lei se ne rendeva conto e cedette.

Arcadia lo vide ancora una volta prima che partisse.

Gli disse: – Andrete su Terminus? – E perche no? Sei stata tu a dirmi che hanno bisogno di pane, riso e patate.

Ebbene concludero un affare con loro e ne avranno a volonta.

– Beh, volevo chiedervi un favore.

Se andate su Terminus, potreste andare a trovare mio padre.

Papa sorrise con simpatia. – E credevi che aspettassi che me lo dicessi tu? Certo che ci vado.

Gli diro che stai bene e che tutto va per il meglio, e che quando la guerra sara finita, ti portero da lui.

– Grazie.

Vi diro come fare per trovarlo.

Si chiama dottor Toran Darell e abita a Stanmark.

E' a pochi chilometri dalla citta di Terminus, c'e un piccolo aeromobile che porta sin la.

Abitiamo al cinquantacinque di Channel Drive.

– Un momento, aspetta che me lo scrivo.

– No, no – disse Arcadia. – Non dovete assolutamente scriverlo.

Dovete ricordarvelo a memoria, e trovarlo da solo senza che nessuno vi aiuti.

Papa la guardo sorpreso.

Poi scrollo le spalle. – D'accordo.

Al cinquantacinque di Channel Drive in Stanmark, fuori la citta di Terminus, e ci si arriva per aeromobile.

Ho capito.

– Un'altra cosa.

– Si? – Gli potete riferire qualcosa da parte mia? – Certo.

– Voglio dirvelo in un orecchio.

L'uomo chino le guance rossicce verso la ragazza, e lei gli sussurro qualcosa.

Papa spalanco gli occhi. – Ma che cosa significa? Questa frase non ha senso.

– Lui capira.

Ditegli che sono queste le mie parole e lui ne comprendera il significato.

Ma, per favore, riferitele in questa stessa successione.

E non dimenticatevene mi raccomando! – Come me ne posso dimenticare? Sono solo sei piccole paroline.

Ascolta…

– No, no – interruppe Arcadia eccitata. – Non ripetetele.

Non ripetetele mai a nessuno.

Ditelo solo a mio padre.

Lo promettete? Papa scrollo ancora una volta le spalle. – Promesso.

D'accordo! – Grazie – rispose lei con aria triste, mentre lui si allontanava avviandosi all'aerotaxi che l'avrebbe portato allo spazioporto.

Chissa se l'avrebbe mai piu rivisto.

Forse era stata lei a segnare la sua fine.

Non se la sentiva di ritornare a casa e guardare in faccia la buona Mamma.

Se fosse successo qualcosa, sarebbe stata tutta colpa sua.

19. La guerra finisce

Quoriston Battaglia Di…

Combattuta il 17-9 del 377 E.F, tra le forze della Fondazione e quelle di Stettin, Signore di Kalgan, fu l'ultima battaglia di rilievo durante l'interregno…

Enciclopedia Galattica

Jole Turbor, nel suo nuovo ruolo di corrispondente di guerra, era costretto a indossare una divisa splendente, e non gli dispiaceva.

Era contento di viaggiare nuovamente nello spazio, e il profondo scoraggiamento che l'aveva preso nella futile lotta contro la Seconda Fondazione era sostituito dall'eccitamento per quella lotta tra uomini e vere astronavi.

Per la verita, la Fondazione non era riuscita a ottenere vittorie di una certa consistenza, ma c'era molto da discutere sulla questione.

Dopo sei mesi di conflitto, il cuore della Fondazione era ancora intatto, e il grosso della flotta era ancora in via di allestimento.

Coi nuovi rinforzi era quasi altrettanto forte numericamente come al principio della guerra, tecnicamente piu forte, malgrado la sconfitta di Ifni.

Nel frattempo, le difese planetarie venivano rafforzate; le forze armate erano addestrate piu accuratamente; l'efficienza amministrativa dava i suoi frutti e gran parte della flotta di Kalgan era impegnata a occupare i territori conquistati.

Al momento, Turbor era con la Terza flotta dislocata nel settore anacreoniano.

Le sue interviste miravano a evidenziare l'aspetto popolare di quella guerra per cui stava intervistando Fennel Leemor, ingegnere di terza classe, volontario.

– Parlaci di te, soldato – disse Turbor.

– Non c'e molto da dire – rispose Leemor imbarazzato, sorridendo e arrossendo; conscio dei milioni di spettatori che in quel momento lo stavano ascoltando. – Sono di Locris, io.

Lavoravo per una fabbrica di aeromobili, avevo una buona paga.

Sono sposato e ho due figli, due bambine.

Potrei mandar loro un saluto? Sempre che siano in ascolto.

– Certo, soldato.

Il video e tuo.

– Grazie – borbotto. – Ciao, Milla, mi ascolti? Io sto bene.

Come sta Sunni? E Tomma? Vi penso sempre e probabilmente tornero presto in licenza.

Ho ricevuto il vostro pacco con il cibo.

Noi qui riceviamo regolarmente le nostre razioni ma mi hanno detto che i civili tirano un po la cinghia.

Non ho nient'altro da dire.

– La prossima volta che andro su Locris, soldato, andro a trovare la tua famiglia e vedro che non le manchi niente.

Il giovane sorrise e annui. – Grazie, signor Turbor, vi ringrazio proprio di cuore.

– Bene, e ora spiegaci, tu sei un volontario, vero? – Certo.

Se qualcuno viene a darci delle noie, non sono certo io a tirarmi indietro.

Mi sono arruolato appena ho sentito cos'era successo alla Hober Mallow.

– E' cosi che si fa.

Sei mai stato in battaglia? Vedo che porti due stelle.

– Sciocchezze – disse modestamente, – non erano battaglie quelle, ma corse.

I kalganiani non combattono, a meno che non siano perlomeno cinque volte superiori di numero.

E anche quando gli capita di essere piu forti, attaccano solo navi singole.

Mio cugino era a Ifni, su una di quelle navi che sono riuscite a tornare alla base, e dice che e successo la stessa cosa laggiu.

Avevano diretto il grosso della loro flotta solo su una nostra ala, e quando arrivarono le altre navi scapparono come lepri.

In quella battaglia hanno perso il doppio di navi di noi.

– E cosi pensi che riusciremo a vincere la guerra? – Certo.

Ora abbiamo smesso di ritirarci.

E poi se le cose si mettessero proprio male ci sara la Seconda Fondazione ad aiutarci.

Noi abbiamo dalla nostra il Progetto Seldon, e anche loro lo sanno.

Turbor storse la bocca. – E cosi anche tu conti sulla Seconda Fondazione? Il giovane lo guardo sorpreso. – Non e forse vero che ci contano tutti? Il tenente Tippellum entro nella stanza di Turbor subito dopo la trasmissione.

Lancio una sigaretta al corrispondente e si sposto il berretto all'indietro.

– Abbiamo preso un prigioniero – disse.

– Un vecchio pazzo.

Dice di essere neutrale e di aver diritto all'immunita diplomatica.

Non sanno che farne di lui.

Si chiama Palvro o Palver, qualcosa del genere, dice che viene da Trantor.

Chissa che diavolo e venuto a fare in zona d'operazioni.

Ma Turbor balzo in piedi.

Si ricordava perfettamente il dialogo avuto con Darell, il giorno dopo la dichiarazione di guerra.

– Preem Palver – disse.

Tippellum fece una pausa e lancio una boccata di fumo dall'angolo della bocca. – Si – disse – dov'essere lui.

Ma come lo conosci? – Niente.

Credi che gli possa dare un'occhiata? – Per la Galassia, non so.