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Darell lo guardo pensieroso. – Va bene, Munn, seguiamo il tuo consiglio.

Se non altro sara un tentativo interessante, servira a chiarirci le idee.

Ma come giustifichi gli uomini condizionati, il cui diagramma mentale ci e stato sottoposto da Anthor un anno fa? Aiutaci a trovare una giustificazione anche per costoro.

– E' facile.

Quanto e vecchia la scienza dell'analisi encefalografica? O meglio, quanto sviluppati sono gli studi dei diagrammi cerebrali? – Siamo solamente agli inizi, lo ammetto – affermo Darell.

– D'accordo.

Fino a che punto e sicura la vostra interpretazione di quello che avete chiamato il Pianoro del Condizionato? E una teoria tua e di Anthor, ma fino a che punto e sicura? E' abbastanza valida da provare con certezza l'esistenza di una forza superiore non identificabile in altro modo? E' facile spiegare l'ignoto creando un essere superiore.

"E un fenomeno molto umano.

Esistono moltissimi casi nella storia galattica di popolazioni, di sistemi solari isolati, che sono tornati alla barbarie.

Che cosa abbiamo imparato? In tutti i casi, queste popolazioni attribuiscono le forze per loro incomprensibili della natura, quali tempeste, pestilenze, terremoti, alla volonta di esseri piu potenti dell'uomo.

Si chiama antropomorfismo, e noi in questo caso ci comportiamo esattamente come selvaggi.

Conoscendo poco della Scienza Mentale, attribuiamo tutto cio che non comprendiamo a superuomini, in questo caso quelli della Seconda Fondazione, basandoci su una vaga allusione di Hari Seldon".

– Finalmente e saltato fuori – lo interruppe Anthor. – Allora tu ricordi Seldon.

Credevo che te ne fossi dimenticato.

Seldon ha detto che esisteva una Seconda Fondazione.

Spiegaci questo ora.

– Tu conosci i segreti a propositi di Seldon? Sai quali necessita richiedevano i suoi calcoli? La Seconda Fondazione, forse, non e nient'altro che uno spaventapasseri, creato a bella posta per un determinato scopo.

Come siamo riusciti a sconfiggere Kalgan, per esempio? Cosa dicevi nella tua ultima serie di articoli, Turbor? Turbor si agito sulla sedia. – Si, capisco dove vuoi arrivare.

Mi trovavo su Kalgan verso la fine, Darell, ed era ovvio che il morale della popolazione fosse molto a terra.

Ho esaminato i loro vecchi articoli di giornale: ebbene, era evidente che si aspettavano di essere sconfini.

Anzi erano completamente terrorizzati al pensiero che la Seconda Fondazione fosse intervenuta al fianco della Prima.

– Esattamente – disse Munn. – Io sono stato laggiu durante tutta la guerra.

Ho detto a Stettin che la Seconda Fondazione non esisteva e lui mi ha creduto.

Si e sentito sicuro.

Ma non c'e stato modo di convincere la gente a non credere a una cosa a cui aveva creduto per anni.

Come vedete, questo mito e servito parecchio al gioco di Hari Seldon.

Ma Anthor spalanco gli occhi e li fisso su Munn con aria ironica. – Tu menti.

Homir impallidi – Non vedo come potrei accettare una tale accusa, senza una prova.

– Lo dico senza intenzione di offenderti personalmente.

Tu non puoi fare a meno di mentire.

Tu non ti rendi nemmeno conto di farlo.

Eppure, menti.

Semic poggio una mano sul braccio di Anthor. – Calmati.

Anthor si scrollo la mano di dosso senza troppi complimenti. – Ho perso la pazienza con tutti voi – disse. – Io ho visto quell'uomo non piu di una decina di volte in vita mia, eppure lo trovo straordinariamente cambiato.

Voi lo conoscete da anni, e non ve ne siete accorti.

C'e da impazzire.

Considerate quest'uomo che stiamo ascoltando Homir Munn? Per me non e l'Homir Munn che io conosco.

Tra la confusione di voci indignate, Munn grido: – Intendi dire che io sono un impostore? – Forse non nel senso comune della parola – grido Anthor – ma non di meno sempre un impostore.

Calmatevi! Chiedo di essere ascoltato.

Batte il pugno sul tavolo e torno il silenzio. – Nessuno di voi ricorda l'Homir Munn come lo ricordo io; il timido bibliotecario che non riusciva mai a parlare senza arrossire; l'uomo dalla voce incerta e nervosa che non riusciva a dire una frase senza balbettare? Secondo voi quest'uomo gli assomiglia? E sciolto, fiducioso, pieno di teorie, e per la Galassia, non balbetta.

Non e la medesima persona.

Persino Munn sembrava imbarazzato, e Pelleas Anthor continuo: – Vogliamo metterlo alla prova? – E come? – chiese Darell.

– Sei proprio tu a chiedere come? Ma e semplicissimo.

Possiedi ancora il suo diagramma encefalografico di dieci mesi fa, non e vero? Registriamone un altro e confrontiamolo.

Punto l'indice in direzione del bibliotecario accigliato e disse con veemenza: – Voglio proprio vedere se ha il coraggio di rifiutare di essere sottoposto ad analisi.

– Io non ho nulla in contrario – disse Munn. – Io sono sempre lo stesso uomo.

– Come puoi saperlo tu? – disse Anthor con disprezzo. – Ma non basta.

Non mi fido di nessuno qui.

Voglio che tutti si sottopongano a un'analisi.

C'e stata una guerra.

Munn e stato su Kalgan: Turbor a bordo di navi in tutte le zone di operazione.

Darell e Semic si sono assentati anche loro, non so per dove.

Solo io sono rimasto al sicuro, e non mi fido di nessuno di voi.

Non mi tirero indietro pero, e anch'io mi sottoporro all'analisi.

Siamo d'accordo? O volete che me ne vada per i fatti miei? Turbor scrollo le spalle e disse: – Io non ho alcuna obiezione.

– Io ho gia detto che non me ne importa – disse Munn.

Semic mosse una mano facendo un cenno d'assenso, e Anthor si volse a guardare Darell.

Finalmente, anche questi annui.

– Esaminate me per primo – disse Anthor.

L'ago traccio complicate linee sullo schermo, mentre il giovane neurologo rimaneva immobile con gli occhi spalancati, respirando pesantemente.

Dallo schedario Darell tolse il diagramma precedente di Anthor.

Lo mostro al giovane.

– E' questa la tua firma? – Si, si.

E il mio diagramma.

Adesso raffrontali.

Un dispositivo proietto il vecchio e il nuovo diagramma uno accanto all'altro su di uno schermo.

Erano rappresentate tutte e sei le curve, e nel buio si udi chiaramente la voce di Munn. – Guardate li, esiste una differenza.

– Quelle sono onde primarie del lato frontale.

Non significano nulla, Homir.

Quelle curve sono date da uno stato d'ira del soggetto.

Sono le altre che ci interessano.

Giro una manopola e le sei linee si fusero insieme coincidendo perfettamente.

Solo le curve del globo frontale erano doppie.

– Soddisfatti? – chiese Anthor.

Darell annui e prese il suo posto.

Poi fu il turno di Semic e quindi di Turbor.

In silenzio i diagrammi vennero raccolti e paragonati.

Coincidevano alla perfezione.

Munn fu l'ultimo a sedersi.

Per un attimo parve esitare, poi con un tono di voce disperato disse: – Io vengo per ultimo, sono in uno stato di tensione, spero che questo lo consideriate.

– Non ti preoccupare – disse Darell. – Nessuna emozione cosciente modifichera altre linee oltre quelle primarie, e loro non sono importanti.

I minuti passarono con una lentenza esasperante, nel silenzio piu assoluto.

Poi mentre venivano sovrapposti i due diagrammi al buio, si udi la voce di Anthor: – Certo, certo, si trattava semplicemente di un malinteso.

E questo che ci hai detto? Non sono stato affatto condizionato; e tutta una stupida credenza antropomorfica, ma guardate li! Si tratta di una coincidenza, immagino.

– Che succede? – grido Munn.

Darell poso la mano sulla spalla del bibliotecario. – Calmati, Munn, sei stato condizionato.

Sei stato influenzato da loro.

Poi torno la luce, e Munn si guardo intorno con occhi spauriti, tentando di sorridere e riuscendo solo a fare una smorfia paurosa.

– Non potete dire sul serio.

Tutto questo non ha alcun significato.

Mi state mettendo alla prova.

Ma Darell scosse semplicemente la testa. – No, no, Homir.

E vero.

Gli occhi del bibliotecario si riempirono di pianto. – Ma io non mi sento differente.

Non posso crederci.

Poi, improvvisamente adirato: – Vi siete messi d'accordo.

E una congiura contro di me.

Darell cerco di calmarlo, posandogli una mano sulla spalla, ma Munn si allontano di scatto da lui. – Avete deciso di uccidermi.

Per la Galassia, e cosi, avete deciso di uccidermi.

Con un balzo Anthor gli era sopra.

Si senti un colpo e Homir cadde a terra svenuto.

Anthor si alzo tremante e disse: – E' meglio che lo leghiamo e lo portiamo via.

Piu tardi, decideremo che fare di lui. – E si aggiusto i lunghi capelli scompigliati con la mano.

Turbor disse: – Come t'e venuto in mente di sospettarlo? Anthor si volse verso di lui e lo guardo ironicamente. – Non e stato difficile.

Vedete, io so dove si trova la Seconda Fondazione Questa rivelazione non ebbe l'effetto delle precedenti.

Semic con voce calma domando: – Sei sicuro? Intendo dire, abbiamo appena finito di discutere con Munn sul medesimo argomento.

– Non si tratta della medesima cosa – disse Anthor. – Darell, il giorno che scoppio la guerra ti ho parlato molto seriamente.

Ho cercato di farti partire da Terminus.

Allora ti avrei detto cio che sto per rivelarti, se fossi stato sicuro di potermi fidare di te.

– Intendi dire che gia da sei mesi conoscevi la risposta del nostro problema? – disse Darell sorridendo.

– L'ho scoperta il giorno in cui seppi che Arcadia era partita per Trantor.

E Darell lo guardo in faccia costernato. – Che cosa c'entra Arcadia? Che cosa vuoi dire? – Niente che non sia chiaro come la luce del sole.

Arcadia va su Kalgan e fugge per il terrore al centro della Galassia, invece che tornare a casa.

Il tenente Dirige, il nostro migliore agente su Kalgan, viene condizionato.

Homir Munn va sempre su Kalgan e ne ritorna condizionato.

Il Mulo conquista la Galassia, ma guarda caso, fa di Kalgan la capitale del suo Impero, e qualche volta mi chiedo se veramente era un conquistatore o solo uno strumento.