Nemmeno inconsciamente si pose la domanda.
Il suo controllo emotivo era profondo.
Senza una parola, consegno a Channis un piccolo oggetto ovale.
Channis lo prese e sorrise amichevolmente.
– Siete un uomo della Fondazione vero capo? – Si, signore.
Servivo nella flotta della Fondazione gia da diciotto anni prima che il Primo Cittadino prendesse il potere.
– Siete un ingegnere educato sulla Fondazione? – Tecnico qualificato di Prima classe nella Scuola Centrale di Anacreon.
– Ottimamente.
E avete trovato quest'oggetto nel circuito delle comunicazioni, dove vi avevo chiesto di cercare? – Si, signore.
– Fa parte del circuito? – No, signore.
– Che cos'e allora? – Un localizzatore, signore.
– Non mi basta.
Non sono uno della Fondazione, io.
Cos'e? – Uno strumento che permette di localizzare la nave nell'iperspazio.
– In altre parole, possiamo essere seguiti dovunque.
– Esattamente, signore.
– Bene.
Si tratta di un'invenzione recente, vero? Se non sbaglio e stato inventato dall'Istituto di Ricerche fondato dal Primo Cittadino.
– Penso di si, signore.
– E il suo funzionamento e un segreto di Stato, vero? – Penso di si, signore.
– Eppure e stato trovato qui.
Interessante.
Channis si passava il localizzatore da una mano all'altra.
Poi con un gesto improvviso lo porse all'ingegnere capo.
– Prendetelo e rimettetelo nello stesso posto dove l'avete trovato.
E dimenticate completamente quest'incidente.
Il capo saluto e gito sui tacchi.
L'astronave continuava a navigare nella Galassia secondo una rotta segnata da punti e linee tracciati fra le stelle.
Ogni punto indicava lo spazio da dieci a sessanta secondi-luce trascorsi nello spazio normale, i tratti in linea retta rappresentavano gli anni-luce che venivano coperti durante i balzi nell'iperspazio.
Bail Channis sedeva al pannello di controllo della Lente e, seppure inconsciamente, provava una specie di religioso rispetto verso quella macchina perfetta.
Non era un uomo della Fondazione e il progresso tecnico e i meccanismi complicati non facevano parte della sua natura.
Tuttavia non si poteva dire che la Lente fosse uno strumento semplice per un uomo della Fondazione.
Nel riquadro relativamente piccolo erano racchiusi centinaia di milioni di circuiti elettronici che permettevano di rappresentare la Galassia rispetto a ognuna delle sue stelle.
Inoltre, era uno strumento capace di far ruotare ogni porzione del campo galattico intorno a uno qualsiasi dei tre assi spaziali o di far ruotare ogni porzione di settore intorno a un determinato centro.
A causa di queste sue proprieta, la Lente aveva portato una specie di rivoluzione nel campo della navigazione interstellare.
Agli albori della navigazione interstellare ogni "Balzo" nell'iperspazio comportava una serie di calcoli che potevano durare da un giorno a una settimana, e la maggior parte di questi calcoli erano destinati a determinare la posizione dell'astronave all'interno della Galassia.
Questo significava un'osservazione accurata di almeno tre stelle distanti l'una dall'altra, di cui si conosceva la posizione, in rapporto all'arbitrario triplo zero galattico.
Parlare di stelle riconoscibili non e semplice come sembra.
Chiunque abbia una vaga nozione di astronomia sa che da un punto determinato ogni stella presenta caratteristiche proprie tali da renderne estremamente facile la localizzazione.
Tuttavia, dopo un salto di dieci parsec, e possibile non riconoscere nemmeno il proprio sole che potrebbe anche non essere piu visibile.
La soluzione di questo problema stava naturalmente nell'analisi spettroscopica.
Per secoli, il problema dell'ingegneria interstellare era stato quello di fare un'analisi sempre piu dettagliata di un sempre maggior numero di stelle.
Cosi, i "Balzi" nell'iperspazio erano diventati piu precisi, erano state adottate rotte standard attraverso la Galassia e i viaggi interstellari erano diventati piu una scienza che un'arte.
Eppure, anche sotto la Fondazione, che aveva dato un grande impulso ai calcolatori, e ai nuovi metodi meccanici d'identificazione delle stelle, a volte ci volevano giorni per poter localizzare tre stelle e quindi calcolare la posizione di un'astronave in una regione poco familiare al pilota.
Fu la Lente a cambiare tutto.
In primo luogo richiedeva l'identificazione di una sola stella.
Inoltre, anche un inesperto in navigazione spaziale come Channis diveniva capace di guidare una nave.
In quel momento l'astronave si trovava nei pressi di Vincetori, e infatti al centro dello schermo brillava una stella di notevoli proporzioni.
Channis sperava che si trattasse di Vincetori.
Il giovane accosto lo schermo della Lente al visore esterno e premette il pulsante con le coordinate di Vincetori.
Chiuse un contatto e la stella sembro risaltare sulla cupola in modo piu brillante.
Esamino attentamente la stella che appariva sul visore, ma tra le due sembrava non esserci relazione.
Regolo la Lente lungo l'asse Z, quindi aziono l'ingranditore in modo che ambedue le stelle avessero la medesima luminosita.
Channis ora cerco sulla calotta panoramica una seconda stella che risaltasse sulle altre e osservo lo schermo della Lente per cercarne una di uguale natura.
Fece ruotare lo schermo fino a ottenere un uguale angolo di deviazione, ma non ottenne alcun risultato.
Continuo a ruotare lo schermo finche non centro un'altra stella, poi una terza.
Finalmente sorrise.
Ce l'aveva fatta.
Forse un tecnico esperto ci sarebbe riuscito al primo tentativo, ma lui s'accontentava d'aver avuto successo dopo tre prove.
E ancora un orientamento approssimativo.
Avvicino i due campi in modo che sullo schermo apparisse una coppia di stelle per ottenere l'orientamento definitivo.
Le due stelle sembravano fondersi, sullo schermo apparve un solo campo visivo.
Allora pote leggere sugli strumenti la posizione della nave.
L'intera operazione era durata meno di mezz'ora.
Channis trovo Pritcher nella sua cabina.
Il generale si stava preparando per dormire.
Alzo gli occhi.
– Novita? – Niente di particolare.
Al prossimo balzo ci troveremo nei pressi di fazenda.
– Lo so.
– Non vorrei disturbare, vedo che stai per ritirarti, ma hai guardato i film che abbiamo trovato su Cil? Han Pritcher dette un'occhiata alle bobine in questione che erano appoggiate sulla scrivania. – Si.
– E cosa ne pensi? – Penso che se mai e esistita una scienza della Storia, in queste regioni della Galassia e andata certamente perduta.
Channis sorrise. – Capisco quello che vuoi dire.
Anche a me sono apparsi piuttosto monotoni.
– Non direi monotoni, se a una persona non dispiacciono le cronache sulla vita privata dei tiranni.
Le notizie sono certamente poco attendibili.
Quando la Storia si occupa di personaggi importanti, se ne ha un quadro che varia completamente a seconda degli interessi personali dello scrittore.
Da parte mia, li ho trovati tutti completamente inutili.
– Eppure si parla di Tazenda.
E' su Tazenda che volevo attirare la tua attenzione.
E' per questo che me li sono procurati.
– Capisco.
Hanno avuto governanti buoni e cattivi, hanno conquistato alcuni pianeti, vinte alcune battaglie e perse altre.
Non ho notato niente di particolare.
Sinceramente, Channis, la tua teoria non mi ha impressionato affatto.
– Forse hai trascurato alcuni punti importanti.
Non hai notato, per esempio, che non hanno mai formato una coalizione? Sono sempre rimasti al di fuori delle lotte che hanno caratterizzato quest'angolo della Galassia.
Come hai detto tu, hanno conquistato alcuni pianeti, ma poi si sono fermati, pur non avendo subito nessuna grave sconfitta Il fatto e che hanno allargato i loro domini abbastanza da sentirsi sicuri, poi si sono fermati per non attirare l'attenzione.
– Ottimamente – rispose il generale per nulla interessato. – Non ho nulla in contrario ad atterrare sul pianeta.
Nel peggiore dei casi, sara soltanto una perdita di tempo.
– Eh, no, nel peggiore dei casi, significhera essere stati definitivamente sconfitti.
Tuttavia, se fosse la Seconda Fondazione, si tratterebbe di un mondo popolato da chi sa quanti Mulo.
– E che cosa hai intenzione di fare? – Atterrare su qualche pianeta periferico.
Scoprire quanto piu e possibile su Tazenda, dopo di che improvvisare qualcosa.
– D'accordo.
Non ho obiezioni.
Ma ora, se non ti dispiace vorrei dormire.
Channis usci.
Al buio della sua piccola stanza in quell'isola metallica lanciata nello spazio, il generale Han Pritcher rimase sveglio, agitato da pensieri tormentosi.
Se tutto cio era vero, e tutti i fatti sembravano provarlo, allora Tazenda era effettivamente la Seconda Fondazione.
Non c'era via di scampo.
Ma come? Come? Come poteva trattarsi di Tazenda? Un mondo cosi insignificante? Privo di caratteristiche salienti? Un pianeta sperduto tra le rovine dell'Impero? Una scheggia in mezzo ai frammenti? Gli tornava alla mente la faccia cupa del Mulo e la sua voce sottile quando parlava del vecchio psicologo della Fondazione.
Eblings Mis, l'unico uomo che aveva scoperto, forse, il segreto della Seconda Fondazione.
A Pritcher tornavano in mente le parole del Mulo: Era come se Mis fosse stato preso da un immenso stupore, come se un qualcosa della Seconda Fondazione avesse oltrepassato ogni sua aspettativa, capovolgendo ogni suo ragionamento.
Se solo avessi potuto leggere nella sua mente, invece che percepire le sue emozioni! Eppure, le emozioni che mi colpirono erano chiare, e sopra tutte dominava una grande sorpresa.
Sorpresa era la parola chiave.
Un qualcosa di assolutamente imprevedibile.
E ora era apparso questo ragazzo, questo giovane sorridente, che aveva scoperto Tazenda e le sue caratteristiche sconosciute.
Doveva aver visto giusto.
Altrimenti, niente avrebbe avuto significato.
Prima di addormentarsi Pritcher ebbe un ultimo pensiero che lo calmo: il localizzatore nascosto nella sala macchine era ancora al suo posto.