" Trovato giù nel fiume! " commentò ancora il padre, tornando all'argomento dei cani. " Come è possibile che sia finito giù nel fiume? Non sarà mica volato, dico. "
" E perché no? " fece il dottor Martora gioviale.
" Perché no cosa, dottore? " chiese la signora Maria, diffidente, non piacendole in genere le facezie del vecchio amico. " Dico: e perché è poi escluso che la statua abbia fatto un volo? Il fiume passa proprio lì, sotto. Venti metri di salto, dopo tutto. "
" Che mondo, che mondo! " ancora una volta Maria Gron tentava di respingere il soggetto dei cani, quasi vi si celassero cose sconvenienti. " Le statue da noi si mettono a volare e sapete cosa dice qua il giornale? " Una razza di pesci parlanti scoperta nelle acque di Giava. " "
" Dice anche: " Tesaurizzate il tempo! " " aggiunse stupidamente Federico che pure aveva in mano un giornale.
" Come, che cosa dici? " chiese il padre, che non aveva capito, con generica apprensione.
" Sì, c'è scritto qui: " Tesaurizzate il tempo! Nel bilancio di un produttore di affari dovrebbe figurare all'attivo e al passivo, secondo i casi, anche il tempo. "
" Al passivo, direi allora, al passivo, con questo po' po' di pioggia! " propose il Martora divertito.
E allora si udì il suono di un campanello, al di là della grande tenda. Qualcuno dunque giungeva dall'infida notte, qualcuno aveva attraversato le barriere di pioggia, la quale diluviava sul mondo, martellava i tetti, divorava le rive del fiume facendole crollare a spicchi; e nobili alberi precipitavano col loro piedestallo di terra giù dalle ripe, scrosciando, e poco dopo si vedevano emergere per un istante cento metri più in là, succhiati dai gorghi; il fiume che aveva inghiottito i margini dell'antico parco, con le balaustre di ferro settecentesco, le panchine, i due cani di pietra.
" Chi sarà? " disse il vecchio Gron, togliendosi gli occhiali d'oro. " Anche a quest'ora vengono? Sarà quello della sottoscrizione, scommetto, l'impiegato della parrocchia, da qualche giorno è sempre tra i piedi. Le vittime dell'inondazione! Dove sono poi queste vittime! Continuano a domandare soldi, ma non ne ho vista neanche una, io, di queste vittime! Come se… Chi è? Chi è? " domandò a bassa voce al cameriere uscito dalla tenda.
" Il signor Massigher " annunciò il cameriere. Il dottor Martora fu contento: " Oh eccolo, quel simpatico amico! Abbiam fatto una discussione l'altro giorno… oh, sa quel che si vuole il giovanotto. "
" Sarà intelligente fin che volete, caro Martora " disse la signora " ma è proprio la qualità che mi commuove meno. Questa gente che non fa che discutere… Confesso, le discussioni non mi vanno… Non dico di Massigher che è un gran bravo ragazzo… Tu, Giorgina " aggiunse a bassa voce " farai il piacere, dopo aver salutato, di andartene a letto. È tardi, cara, lo sai. " " Se Massigher ti fosse più simpatico " rispose la figlia audacemente, tentando un tono scherzoso " se ti fosse più simpatico scommetto che adesso non sarebbe tardi, scommetto. "
" Basta, Giorgina, non dire sciocchezze, lo sai… Oh buonasera, Massigher. Oramai non speravamo più di vedervi… di solito venite più presto… "
Il giovine, i capelli un po' arruffati, si fermò sulla soglia, guardando i Gron con stupore. " Ma come, loro non sapevano? " Poi si fece avanti, vagamente impacciato.
" Buonasera, signora Maria " disse senza raccogliere il rimprovero. " Buonasera, signor Gron, ciao Giorgina, ciao Fedri, ah, scusatemi dottore, nell'ombra non vi avevo veduto… "
Sembrava eccitato, andava di qua e di là salutando, quasi ansioso di dare importante notizia.
" Avete sentito dunque? " si decise infine, siccome gli altri non lo provocavano. " Avete sentito che l'argine… "
" Oh sì " intervenne Maria Gron con impeccabile scioltezza. " Un tempaccio, vero? " E sorrise, socchiudendo gli occhi, invitando l'ospite a capire (pare impossibile, pensava intanto, il senso dell'opportunità non è proprio il suo forte!).
Ma il padre Gron si era già alzato dalla poltrona. " Ditemi, Massigher, che cosa avete sentito? Qualche novità forse? " " Macché novità " fece vivamente la moglie. " Non capisco proprio, caro, questa sera sei così nervoso… " Massigher restò interdetto. " Già " ammise, cercando una scappatoia " nessuna novità che io sappia. Solo che dal ponte si vede… "
" Sfido io, mi immagino, il fiume in piena! " fece la signora Maria aiutandolo a trarsi d'impaccio. " Uno spettacolo imponente, immagino… ti ricordi, Stefano, del Niagara? Quanti anni, da allora… " A questo punto Massigher si avvicinò alla padrona di casa e le mormorò sottovoce, approfittando che Giorgina e Federico si erano messi a parlare tra loro: " Ma signora, ma signora " i suoi occhi sfavillavano " ma il fiume è ormai qui sotto, non è prudente restare, non sentite il…? ".
" Ti ricordi, Stefano? " continuò lei come se non avesse neppure sentito " ti ricordi che paura quei due olandesi? Non hanno voluto neppure avvicinarsi, dicevano ch'era un rischio inutile, che si poteva venire travolti… "
" Bene " ribatté il marito " dicono che qualche volta è proprio successo. Gente che si è sporta troppo, un capogiro, magari… "
Pareva aver riacquistato la calma. Aveva rimesso gli occhiali, si era nuovamente seduto vicino al caminetto, allungando le mani verso il fuoco, allo scopo di scaldarle.
Ed ecco per la seconda volta quel rombo sordo e inquietante. Ora sembrava provenire in realtà dal fondo della terra, giù in basso, dai remoti meandri delle cantine. Anche la signora Gron restò suo malgrado ad ascoltare.
" Avete sentito? " esclamò il padre, corrugando un pochetto la fronte. " Di', Giorgina, hai sentito?… "
" Ho sentito, sì, non capisco " fece la ragazza sbiancatasi in volto.
" Ma è un tuono! " ribatté con prepotenza la madre. " Ma è un tuono qualsiasi… che cosa volete che sia?… Non saranno mica gli spiriti alle volte! "
" Il tuono non fa questo rumore, Maria " notò il marito scuotendo la testa. " Pareva qui sotto, pareva. "
" Lo sai, caro: tutte le volte che fa temporale sembra che crolli la casa " insisté la signora. " Quando c'è temporale in questa casa saltan fuori rumori di ogni genere… Anche voi avete sentito un semplice tuono, vero, Massigher? " concluse, certa che l'ospite non avrebbe osato smentirla.
Il quale sorrise con garbata rassegnazione, dando risposta elusiva: " Voi dite gli spiriti, signora…, proprio stasera, attraverso il giardino, ho avuto una curiosa impressione, mi pareva che mi venisse dietro qualcuno… sentivo dei passi, come… dei passi ben distinti sulla ghiaietta del viale… ".
" E naturalmente suono di ossa e rantoli, vero? " suggerì la signora Gron.
" Niente ossa, signora, semplicemente dei passi, probabilmente erano i miei stessi " soggiunse " si verificano certi strani echi, alle volte. "
" Ecco, così; bravo Massigher… Oppure topi, caro mio volete vedere che erano topi? Certo non bisogna essere romantici come voi, altrimenti chissà cosa si sente… "
" Signora " tentò nuovamente sottovoce il giovane, chinandosi verso di lei. " Ma non sentite, signora? Il fiume qua sotto, non sentite? "
" No, non sento, non sento niente " rispose lei, pure sottovoce, recisa. Poi più forte: " Ma non siete divertente con queste vostre storie, sapete? ".
Non trovò da rispondere, il giovane. Tentò soltanto una risata, tanto gli pareva stolta l'ostinazione della signora. " Non ci volete credere, dunque? " pensò con acrimonia; anche in pensiero, istintivamente, finiva per darle del voi. " Le cose spiacevoli non vi riguardano, vero? Vi pare da zotici il parlarne? Il vostro prezioso mondo le ha sempre rifiutate, vero? Voglio vedere, la vostra sdegnosa immunità dove andrà a finire! "