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" Non saprei proprio " rispose il mercante con assoluta indifferenza.

" Tre mesi fa? " chiese il Melito. " Cercate di ricordare: tre mesi fa non siete passato con la vostra carrozzella per la strada del Confine vecchio? "

" Mah, può darsi " fece lo Schroder. " Può darsi benissimo, ma esattamente non ricordo. "

" Bene. E non vi ricordate allora di essere slittato a una curva, di essere andato fuori strada? "

" Già, è vero " ammise il mercante, fissando gelidamente la nuova e non desiderata conoscenza.

" E una ruota è andata fuori di strada e il cavallo non riusciva a rimetterla in careggiata? "

" Proprio così. Ma, voi, dove eravate? "

" Ah, ve lo dirò dopo " rispose il Melito scoppiando in una risata e ammiccando al dottore. " E allora siete sceso, ma neanche voi riuscivate a tirar su la carrozzella. Non è stato così, dite un po'? "

" Proprio così. E pioveva che Dio la mandava. "

" Caspita se pioveva! " continuò don Valerio, soddisfattissimo. " E mentre stavate a faticare, non è venuto avanti un curioso tipo, un uomo lungo, tutto nero in faccia? "

" Mah, adesso non ricordo bene " interruppe lo Schroder. " Scusate, dottore, ma ce ne vuole ancora molto di queste sanguisughe? Sono già gonfie come rospi. Ne ho abbastanza io. E poi vi ho detto che ho molte cose da fare. " " Ancora qualche minuto! " esortò il medico. " Un po' di pazienza, caro Schroder! Dopo vi sentirete un altro, vedrete. Non sono neanche le dieci, diamine, c'è tutto il tempo che volete! " " Non era un uomo alto, tutto nero in faccia, con uno strano cappello a cilindro? " insisteva don Valerio. " E non aveva una specie di campanella? Non vi ricordate che continuava a suonare? " " Bene: sì, mi ricordo " rispose scortesemente lo Schroder. " E, scusate, dove volete andare a finire? " " Ma niente! " fece il Melito. " Solo per dirvi che vi conoscevo già. E che ho buona memoria. Purtroppo quel giorno ero lontano, al di là di un fosso, ero almeno cinquecento metri distante. Ero sotto un albero a ripararmi dalla pioggia e ho potuto vedere. "

" E chi era quell'uomo, allora? " chiese lo Schroder con asprezza, come per far capire che se il Melito aveva qualche cosa da dire, era meglio che lo dicesse subito.

" Ah, non lo so chi fosse, esattamente, l'ho visto da lontano! Voi, piuttosto, chi credete che fosse? "

" Un povero disgraziato, doveva essere " disse il mercante. " Un sordomuto pareva. Quando l'ho pregato di venire ad aiutarmi, si è messo come a mugolare, non ho capito una parola. "

" E allora voi gli siete andato incontro, e lui si è tirato indietro, e allora voi lo avete preso per un braccio, L'avete costretto a spingere la carrozza insieme a voi. Non è cosi? Dite la verità. " " Che cosa c'entra questo? " ribatté lo Schroder insospettito. " Non gli ho fatto niente di male. Anzi, dopo gli ho dato due lire. "

" Avete sentito? " sussurrò a bassa voce il Melito al medico; poi, più forte, rivolto al mercante: " Niente di male, chi lo nega? Però ammetterete che ho visto tutto ". " Non c'è niente da agitarsi, caro Schroder " fece il medico a questo punto vedendo che il mercante faceva una faccia cattiva. " L'ottimo don Valerio, qui presente, è un tipo scherzoso. Voleva semplicemente sbalordirvi. "

Il Melito si volse al dottore, assentendo col capo. Nel movimento, i lembi del mantello si dischiusero un poco e lo Schroder, che lo fissava, divenne pallido in volto.

" Scusate, don Valerio " disse con una voce ben meno disinvolta del solito. " Voi portate una pistola. Potevate lasciarla da basso, mi pare. Anche in questi paesi c'è l'usanza, se non mi inganno. " " Perdio! Scusatemi proprio! " esclamò il Melito battendosi una mano sulla fronte a esprimere rincrescimento. " Non so proprio come scusarmi! Me ne ero proprio dimenticato. Non la porto mai, di solito, è per questo che mi sono dimenticato. E oggi devo andare fuori in campagna a cavallo. "

Pareva sincero, ma in realtà si tenne la pistola alla cintola; continuando a scuotere il capo. " E dite " aggiunse sempre rivolto allo Schroder. " Che impressione vi ha fatto quel povero diavolo? " " Che impressione mi doveva fare? Un povero diavolo, un disgraziato. "

" E quella campanella, quell'affare che continuava a suonare, non vÌ siete chiesto che cosa fosse? " " Mah " rispose lo Schroder, controllando le parole per il presentimento di qualche insidia. " Uno zingaro, poteva essere; per far venire gente li ho visti tante volte suonare una campana. " " Uno zingaro! " gridò il Melito, mettendosi a ridere come se l'idea lo divertisse un mondo. " Ah, L'avete creduto uno zingaro? " Lo Schroder si voltò verso il medico con irritazione. " Che cosa c'è? " chiese duramente. " Che cosa vuol dire questo interrogatorio? Caro il mio Lugosi, questa storia non mi piace un bel niente! Spiegatevi, se volete qualcosa da me! " " Non agitatevi, vi prego… " rispose il medico interdetto. " Se volete dire che a questo vagabondo è capitato un accidente e la colpa è mia, parlate chiaro " proseguì il mercante alzando sernpre più la voce " parlate chiaro, cari i miei signori. Vorreste dire che l'hanno ammazzato? "

" Macché ammazzato! " disse il Melito, sorridendo, completamente padrone della situazione " ma che cosa vi siete messo in mente? Se vi ho disturbato mi spiace proprio. Il dottore mi ha detto: don Valerio, venite su anche voi, c'è il cavaliere Schroder. Ah lo conosco, gli ho detto io. Bene, mi ha detto lui, venite su anche voi, sarà lieto di vedervi. Mi dispiace proprio se sono riuscito importuno… " Il mercante si accorse di essersi lasciato portare. " Scusate me, piuttosto, se ho perso la pazienza. Ma pareva quasi un interrogatorio in piena regola. Se c'è qualche cosa, ditela senza tanti riguardi. " " Ebbene " intervenne il medico con molta cautela. " Ebbene: c'è effettivamente qualche cosa. " " Una denuncia? " chiese lo Schroder sempre più sicuro di sé, mentre cercava di riattaccarsi ai polsi le sanguisughe staccatesi durante la sfuriata di prima. " C'è qualche sospetto contro di me? " " Don Valerio " disse il medico. " Forse è meglio che parliate voi. "

" Bene " cominciò il Melito. " Sapete chi era quell'individuo che vi ha aiutato a tirar su la carrozza? " " Ma no, vi giuro, quante volte ve lo devo ripetere? " " Vi credo " disse il Melito. " Vi domando solo se immaginate chi fosse. " " Non so, uno zingaro, ho pensato, un vagabondo… "

" No. Non era uno zingaro. O, se lo era stato una volta, non lo era più. Quell'uomo, per dirvelo chiaro, è una cosa che comincia per elle. "

" Una cosa che comincia per elle? " ripeté meccanicamente lo Schroder, cercando nella memoria, e un'ombra di apprensione gli si era distesa sul volto.

" Già. Comincia per elle " confermò il Melito con un malizioso sorriso.

" Un ladro? volete dire? " fece il mercante illuminandosi in volto per la sicurezza di aver indovinato.

Don Valerio scoppiò in una risata: " Ah, un ladro! Buona davvero questa! Avevate ragione, dottore: una persona piena di spirito, il cavaliere Schroder! ". In quel momento si sentì fuori della finestra il rumore della pioggia.

" Vi saluto " disse il mercante recisamente, togliendosi le due sanguisughe e rimettendole nel vasetto. " Adesso piove. Io me ne devo andare, se no faccio tardi. "

" Una cosa che comincia per elle " insistette il Melito alzandosi anche lui in piedi e manovrando qualcosa sotto l'ampia mantella.

" Non so, vi dico. Gli indovinelli non sono per me. Decidetevi, se avete qualche cosa da dirmi… Una cosa che comincia per elle?… Un lanzichenecco forse?… " aggiunse in tono di beffa. Il Melito e il dottore, in piedi, si erano accostati l'un l'altro, appoggiando le schiene all'uscio. Nessuno dei due ora sorrideva più. " Né un ladro né un lanzichenecco " disse lentamente il Melito. " Un lebbroso, era. "