Le parole mi trafissero, come una lama conficcata nel petto, e mi sentii come un lupo braccato che, ormai alle strette, si volta di scatto.
— Sì, lo conoscevo — dissi.
Mi ritrovai faccia a faccia con Padma, in una veste azzurra, apparentemente asciutta, nonostante la pioggia. Teneva le mani, quelle mani che non avevano mai imbracciato un’arma, congiunte, ma per il lupo che era in me lui era un cacciatore bene armato.
— Lei — dissi. — Che cosa fa qui?
— È stato calcolato che lei sarebbe stato qui — disse Padma, gentilmente. — Così, eccomi qua. Ma perché lei è qui, Tam? Fra questa gente, ci saranno senz’altro alcuni fanatici al corrente delle voci sulla sua responsabilità riguardo alla morte di Jamethon e la resa delle truppe Amiche.
— Voci — dissi. — Chi le ha messe in giro?
— Lei stesso — disse Padma — con il suo comportamento a S. Maria. — Mi fissava. — Non sapeva di rischiare la vita venendo qui, proprio in questo giorno?
Aprii la bocca per negare, ma mi resi conto di averlo sempre saputo.
— Che cosa succederebbe se qualcuno li informasse che Tam Olyn, il reporter della campagna di S. Maria, è qui, in incognito? — aggiunse.
Lo guardai con gli occhi feroci del lupo.
— Se lo facesse, potrebbe poi far quadrare tutto con i suoi principi Esotici.
— Noi non siamo capiti — rispose Padma, calmo. — Ingaggiamo soldati per combattere al nostro posto non per qualche motivo morale, ma perché, se ci lasciamo coinvolgere, perdiamo la nostra prospettiva emozionale.
Non sentivo più paura, solo una specie di dura insensibilità.
— Li chiami, allora — dissi.
I suoi strani occhi nocciola mi guardarono attraverso la pioggia.
— Se questo fosse ciò che è necessario fare — disse — li avrei già informati tramite qualcun altro, senza venire di persona.
— Perché è venuto, allora? — La voce mi lacerava la gola. — Perché lei o gli Esotici vi interessate a me?
— Noi ci preoccupiamo di ogni individuo — disse Padma. — Ma più di tutto ci interessa la razza, e lei è ancora pericoloso per questa. Lei è un idealista, Tam, sviato da propositi distruttivi. C’è una legge di conservazione dell’energia nel principio di causa ed effetto, così come in altre scienze. La sua sete di distruzione è stata frustrata su S. Maria e ora può ritorcersi su di lei, uccidendola, o rivolgersi contro l’intera razza umana.
Risi, e percepii la durezza della risata.
— Come pensa di rimediare a tutto questo? — chiesi.
— Mostrandole che il coltello che tiene in mano non taglia solo ciò contro cui è rivolto, ma anche la stessa mano che lo sorregge. Devo dirle una cosa, Tam: Kensie Graeme è morto.
— Morto? — Improvvisamente la pioggia sembrò ruggire e il selciato vacillare sotto ai miei piedi.
— È stato assassinato da tre uomini del Fronte Azzurro, a Blauvain, cinque giorni fa.
— Assassinato… — mormorai. — Perché?
— Perché la guerra era finita — disse Padma. — Perché la morte di Jamethon e la resa delle truppe Amiche senza una guerra, distruttiva per i campi coltivati, hanno ben disposto la popolazione nei nostri confronti. Perché il Fronte Azzurro si è ritrovato così lontano dal potere, quanto non lo era mai stato, proprio per questa simpatia verso le truppe Esotiche. Uccidendo Graeme, speravano di scatenare una ritorsione sui civili da parte dei suoi soldati, e questo avrebbe obbligato il governo di S. Maria ad allontanare i mercenari e a restare senza protezione contro il Fronte Azzurro.
Non riuscivo ancora a rendermi conto di quanto aveva detto.
— Tutti gli eventi sono interconnessi — disse Padma. — Kensie era destinato a una promozione che avrebbe coronato la sua carriera: un ufficio di comando su Mara o Kultis. Lui e suo fratello Ian avrebbero abbandonato per sempre i campi di battaglia. Con la morte di Jamethon, e la conseguente resa delle sue truppe, si è venuta a creare una situazione che ha spinto il Fronte Azzurro ad assassinare Kensie. Se lei e Jamethon non foste arrivati insieme su S. Maria, e Jamethon avesse vinto, Kensie sarebbe ancora vivo. Questo dicono i calcoli.
— Io e Jamethon? — La bocca mi si seccò, senza preavviso, e la pioggia si infittì.
— Lei — aggiunse Padma — è stato il fattore che ha spinto Jamethon verso quella soluzione finale.
— Io l’ho aiutato? — dissi. — L’ho fatto davvero?
— Lui poteva vedere dentro di lei — disse Padma. — Vedeva al di là della ruvida superficie resa amara dalla sete di vendetta. Capiva che quello non era il vero Tam, che c’era un cuore idealista così profondamente radicato che perfino suo zio non era riuscito a estirparlo.
La pioggia tuonava fra di noi, ma sentivo perfettamente ogni parola di Padma.
— Non le credo! — gridai. — Non credo che abbia potuto capire niente di tutto questo!
— Le ho già detto in un’altra occasione — disse Padma — che lei non riesce ad apprezzare fino in fondo i miglioramenti evolutivi delle Culture Frammentate. La fede di Jamethon non poteva venire scossa dagli eventi esterni. Se lei, in realtà, fosse stato come suo zio, Jamethon non l’avrebbe neanche ascoltata. L’avrebbe ignorata come un qualsiasi individuo senza anima. Al contrario, lui la vedeva come un uomo posseduto, colui che parlava con ciò che Jamethon avrebbe chiamato la voce di Satana.
— Non ci credo! — sbraitai.
— Certo che ci crede — disse Padma. — Non ha altra scelta, se non quella di crederci, perché è solo ed esclusivamente a causa di questo che Jamethon ha scelto una simile soluzione.
— Soluzione?
— Era un uomo pronto a morire per la sua fede. Ma, in qualità di Comandante, trovava difficile mandare a morire i suoi uomini senza un altro ragionevole motivo. — Padma mi guardò e la pioggia diminuì, per un attimo. — Ma lei gli ha offerto quella che lui considerava la scelta del diavolo: la sua vita terrena contro la resa della sua fede e dei suoi soldati, per evitare un conflitto che li avrebbe uccisi tutti.
— Quale follia è mai questa? — dissi. Nella chiesa, intanto, le preghiere erano cessate e una sola, forte e profonda voce stava iniziando il rito funebre.
— Non è una follia — disse Padma. — Una volta resosene conto, la risposta divenne semplice. Tutto ciò che doveva fare era iniziare a rifiutare qualsiasi cosa Satana gli offriva. E la prima, assoluta necessità, era la sua morte.
— Era questa la soluzione? — Tentai di ridere, ma la gola mi faceva male.
— Era l’unica soluzione — disse Padma. — Quando ne fu convinto, capì che era proprio quella la sola decisione da prendere. I suoi uomini si sarebbero arresi solo se si fossero trovati in una situazione insostenibile, causata da ragioni che solo il loro Comandante, ormai morto, conosceva.
Sentii che le parole mi attraversavano, prive di suono, scioccandomi.
— Ma lui non voleva morire! — dissi.
— Si affidò a Dio — disse Padma — ma sistemò le cose in modo che solo un miracolo potesse salvarlo.
— Di che cosa sta parlando? — lo fissai, stupito. — Preparò un tavolo con una bandiera di tregua. Portò quattro uomini…
— Non c’era nessuna bandiera; gli uomini erano vecchi fanatici in cerca del martirio.
— Ma erano quattro — urlai — cinque con lui. Cinque contro uno. Ero lì e ho visto. Cinque contro…
— Tam.
Quella sola, breve parola mi bloccò. Ebbi improvvisamente paura. Non volevo sentire ciò che stava per dire, perché temevo di saperlo, temevo di saperlo ormai da tempo. Non volevo sentirlo, non volevo sentirlo dire da lui.
La pioggia divenne più fitta, scivolando su di noi, impietosa, fino al selciato, ma il rumore non mi impedì di sentire ogni singola, implacabile parola.