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Huyghens guardò indietro: — Oh, gli dia un paio di scappellotti e tornerà indietro da sua madre.

— Al diavolo, non lo farò! — disse Roane. — Mi piace!

Il gruppo proseguì.

Si accamparono al calar della notte. Ovviamente non potevano accendere un fuoco, perché tutti i minuscoli animali notturni dei paraggi sarebbero accorsi a danzare pazzamente nel chiarore. Ma non si poteva nemmeno lasciare il buio assoluto, perché i “nottambuli” cacciavano al buio. Quindi Huyghens dispose le lampade da recinti, che creavano un muro di luce crepuscolare intorno al loro capo, e cenarono con l’animale simile a un cervo che Nell aveva portato. Quindi dormirono, o almeno dormirono gli uomini, mentre gli orsi sonnecchiavano, sbuffavano, si destavano e riprendevano a sonnecchiare. Semper restò invece immobile, la testa sotto l’ala, appollaiata su un albero. Presto giunse un fresco alito di vento e in tutto il mondo ritornò lo splendore del mattino, diffuso sopra la giungla dal nuovo sole nascente. Così si levarono e ripresero il cammino.

Durante quella giornata dovettero fermarsi immobili come statue per due ore, mentre alcuni sfex seguivano perplessi la traccia degli orsi. Huyghens parlò calmo della necessità di un neutralizzatore di odori da usare sugli stivali degli uomini e sulle zampe degli orsi, il che avrebbe tolto agli sfex l’abitudine di seguire le loro tracce. Roane spinse più avanti l’idea e suggerì con convinzione che si sarebbe potuto ottenere un odore repellente per gli sfex, così da rendere gli uomini repellenti agli sfex. Con una trovata del genere, be’, gli uomini sarebbero potuti andare in giro senza venir molestati.

— Come delle cimici puzzolenti — disse Huyghens sardonico: — Un’idea eccellente! Molto razionale! Ne può essere orgoglioso!

E improvvisamente Roane, per qualche oscura ragione, non si sentì per niente orgoglioso dell’idea.

Si accamparono di nuovo. Alla terza notte si trovarono alla base della notevole muraglia del Deserto Alto, che di lontano poteva sembrare una catena montuosa, ma che in realtà era un altopiano desertico. Non era logico che un deserto si trovasse in alto, mentre il fondovalle aveva le sue piogge, ma il mattino seguente scopersero il perché: videro in lontananza, molto distante, un massiccio montuoso veramente enorme che si ergeva in fondo alla vastissima distesa dell’altopiano ed era simile alla prua di una nave. La montagna si allungava giusto secondo il senso dei venti dominanti, osservò Huyghens, e li divideva come la prua di una nave divide i flutti. Le correnti umide fluivano ai lati del Deserto, non sopra, e all’interno dell’altopiano un deserto arido si stendeva sotto i raggi del sole, più brucianti per la grande altezza.

Ci volle un’intera giornata per arrivare a metà del pendio. Mentre salivano, per due volte Semper passò stridendo sopra dei gruppi di sfex: si trattava di branchi molto più numerosi di quanto Huyghens ne avesse mai visti prima: da cinquanta a cento mostri tutti insieme, quando altrove una dozzina formava già un forte gruppo di caccia. Guardò nel microvideo che gli rimandava quello che passava sotto l’aquila Semper, a sei o sette chilometri di distanza. Gli sfex risalivano il pendio verso il Deserto Alto in una lunga fila. Cinquanta, sessanta, settanta bestie infernali.

— Sarebbe un bel guaio avere addosso quella masnada — disse candidamente a Roane. — Penso che non avremmo la minima possibilità di cavarcela.

— Ecco che un mezzo blindato autoguidato sarebbe utile — osservò Roane.

— Qualsiasi cosa corazzata — concesse Huyghens. — Un uomo, anche solo, in una base fortificata come la mia sarebbe salvo: ma, se uccidesse uno sfex, sarebbe finito. Dovrebbe restarsene intrappolato, respirando odore di sfex finché l’odore svanisce. E dopo di ciò non dovrebbe più uccidere altri sfex, altrimenti sarebbe assediato fino all’inverno seguente.

Roane non suggerì più i vantaggi dei robot in altre applicazioni. In quel momento, per esempio, stavano faticosamente avanzando su un pendio che si avvicinava ai cinquanta gradi: gli orsi salivano senza sforzo, nonostante i loro carichi, ma per gli uomini era una pena infinita. Semper, l’aquila, sembrava impaziente nei loro riguardi: gli uomini e gli orsi salivano così lentamente sul pendio che sorvolava!

Salì oltre il fianco della montagna e ondeggiò nelle correnti d’aria che turbinavano sul ciglio dell’altopiano. Huyghens controllò il microvideo. Si erano fermati a riprendere fiato e gli orsi li attendevano pazientemente. Roane, ansimando, disse: — Come diavolo fate ad addestrare degli orsi così? Posso capire Semper.

— Non li addestro affatto — disse Huyghens senza togliere gli occhi dal video — sono dei mutanti. Nel campo dell’ereditarietà, l’influenza del sesso sulle caratteristiche fisiche è cosa nota, ma ci sono stati degli studi accurati sull’influenza dei geni sui fattori psicologici. Sul mio pianeta natale c’era bisogno di un animale che potesse battersi come un demonio, vivere fuori dal suo ambiente e trasportare dei carichi. E andare d’accordo con gli uomini almeno quanto un cane. In passato si è cercato di ottenere le caratteristiche fisiche desiderate in un animale che avesse già la personalità che si cercava. Cioè, si pensava a qualcosa come un cane gigante. Ma poi giunsero alla strada opposta: scelsero nella Natura le caratteristiche fisiche che volevano, e vi inserirono la personalità, la psicologia. Questo è stato fatto un secolo fa: un orso Kodiak, che si chiamava Kodius Champion, fu il primo vero successo; aveva tutto quello che cercavano e questi orsi sono suoi discendenti.

— Hanno l’aria di essere normali — commentò Roane.

— Sono normali! — disse Huyghens accalorandosi. — Normali proprio come un onesto cagnolino! Non sono stati addestrati, come Semper, ma sono loro stessi che si addestrano da soli! — Tornò a guardare nel microvideo che teneva in mano e che mostrava il suolo centocinquanta, duecento, duecentocinquanta metri più su. — Adesso, Semper è un’aquila senza troppo cervello, è addestrata, è allenata… è un falco migliorato. Ma gli orsi vogliono stare con gli uomini, dipendono emotivamente da noi, come i cani! Semper è un servitore, loro invece sono compagni e amici; l’aquila è addestrata, loro sono fedeli; Semper è condizionata, loro ci amano; se l’aquila si rendesse conto che può abbandonarmi, lo farebbe, perché finora pensa che può mangiare solo quello che l’uomo le procura; gli orsi non lo farebbero, loro ci vogliono bene, e ammetto che anch’io gli sono affezionato. Forse è una conseguenza.

Seriamente, Roane disse: — Non le pare di parlare un po’ troppo, Huyghens? Io sono un ufficiale del Controllo Colonie, e prima o poi dovrò arrestarla. Ora lei mi ha detto qualcosa che localizza e individua quelli che l’hanno mandata qui; non sarà difficile trovare dove gli orsi vengono sottoposti a mutazioni psicologiche e dove un orso chiamato Kodius Champion ha lasciato dei discendenti. Adesso posso scoprire da dove viene lei!

Huyghens alzò gli occhi dal teleschermo e disse amichevolmente: — Non succederà niente. Anche là dai miei amici sono schedato come un criminale, perché è stato ufficialmente denunciato che io ho rubato questi orsi e sono fuggito con loro, cosa che sul mio pianeta è considerato il crimine più efferato che un uomo possa commettere. È peggio che il furto di cavalli al tempo del vecchio West sulla Terra! Il parentado dei miei orsi gode di grande considerazione. Io sono veramente un criminale, presso i miei.

Roane spalancò gli occhi: — Li ha rubati? — chiese.

— In confidenza, no — disse Huyghens. — Ma lo provi! — E aggiunse: — Dia un’occhiata a questo video, guardi che cosa vede Semper oltre il ciglio dell’altopiano.

Stringendo gli occhi, Roane guardò in su, dove l’aquila volava con grandi virate e impennate. In qualche modo, data l’esperienza dei giorni precedenti, Roane sapeva che Semper stava stridendo acutamente mentre volava. Poi sfrecciò verso il ciglio dell’altopiano.