— Siamo mercanti in viaggio d’affari, senza mete particolari. — Barlennan non aveva nessuna intenzione di parlare dei suoi rapporti con creature venute da un altro pianeta. — Ignoravamo l’esistenza di queste isole. Ci stavamo allontanando dagli Orli, semplicemente perché ne avevamo abbastanza. Se desideri commerciare con noi, siamo più che disposti a trattare. Altrimenti, chiediamo soltanto che ci sia permesso di continuare il nostro viaggio.
— Sono le nostre navi e i nostri alianti che alimentano i traffici in questi mari: non ne abbiamo mai visti di altre nazioni — ribatté Reejaaren. — C’è una cosa che non capisco. Il mercante dell’estremo sud che m’insegnò la tua lingua mi disse di venire da una terra che si trova sull’altra costa di un mare al di là del continente occidentale. Noi sappiamo che non esiste alcun passaggio fra il nostro mare e quello, e che un’ininterrotta distesa di terre separa queste isole dalle regioni dei ghiacci. Eppure la tua nave proveniva dal nord quando vi abbiamo avvistati. Questo indicherebbe che voi stavate incrociando per questi mari alla deliberata ricerca di terre, ma non corrisponde a quello che mi hai detto. Non vogliamo spie nei nostri territori.
— Noi proveniamo dal nord e abbiamo attraversato il continente che divide questo oceano dal nostro. — Barlennan capì subito che la verità aveva tutta l’aria di una bugia. E così, infatti, la intese subito l’altro.
— Vuoi farmi credere che avete smontato la vostra nave e ne avete trascinato le varie parti attraverso un intero continente?
— Sì.
— E come hai fatto?
— E voi come fate a volare? È una cosa che a molti sembrerebbe una spudorata menzogna, a sentirla raccontare.
— Non crederai che io ti sveli una cosa simile! Noi possiamo tollerare i semplici sconfinamenti; ma le spie ricevono un trattamento che non conosce clemenza.
Barlennan cercò di correre ai ripari: — Non volevo farmi svelare il vostro segreto, ma semplicemente evitare, col maggior tatto possibile, che tu mi chiedessi come abbiamo fatto a compiere la traversata per terra.
— E invece dovevo chiedertelo e te l’ho chiesto. Non sembra che tu ti renda conto della tua posizione, straniero. Ciò che tu pensi di me non ha nessuna importanza, ma quello che penso io di te ha un gran peso, invece. Per esempio, se vorrai partire di qua, come sembri ansioso di fare, dovrai convincermi che non sei pericoloso.
— Ma che pericolo può rappresentare una nave sola con il suo equipaggio? Perché dovreste avere paura di noi?
— Non abbiamo paura. Ma i danni che potreste farci sono ovvi: un solo individuo, per non parlare di un’intera nave, potrebbe trafugare informazioni che non vogliamo mettere in circolazione. Anche se sappiamo benissimo che i barbari non possono imparare il segreto del volo a meno che non lo si spieghi loro con molta cura e pazienza. Ecco perché, poco fa, la tua domanda mi ha fatto ridere. Ti invito a essere prudente quando parli.
Barlennan non aveva sentito nessuna risata, perciò adesso cominciò a diffidare fortemente dell’interprete e della sua gente. Una mezza verità, che paresse quasi una resa, era probabilmente la mossa migliore che poteva fare con quella razza di aeronauti sospettosi.
— Siamo stati aiutati nel rimorchiare la nave attraverso il continente — disse, assumendo un tono lievemente più severo.
— Da chi, dai lanciatori di macigni o dalle tribù rivierasche? La tua lingua deve avere una capacità di persuasione davvero straordinaria. Noi non abbiamo mai ricevuto altro che attacchi da quelle popolazioni. — Con grande sollievo di Barlennan, cambiò argomento. — Dunque, tu vuoi commerciare con noi, ora che ti trovi in queste isole. Che cosa hai da offrire? Immagino anche che vorrai visitare una delle nostre città.
Barlennan annusò la trappola e rispose: — Noi siamo disposti a trattare i nostri affari qui, o dovunque tu voglia, per quanto preferiremmo non allontanarci dal mare più di così. Tutto ciò che abbiamo da barattare, per il momento, è un carico di viveri provenienti dall’istmo, vettovaglie che probabilmente voi possedete già in grande abbondanza, grazie alle vostre macchine volanti.
— È abbastanza facile vendere viveri — disse l’altro, con una certa ambiguità. — Sei disposto a trattare i tuoi affari prima di fare un altro passo verso l’oceano?
— Se è necessario, sì. Ma non vedo proprio perché. Le vostre macchine volanti possono sempre raggiungerci prima che ci siamo troppo allontanati dalle vostre coste, se anche volessimo partire senza il vostro consenso, non ti pare?
Fu proprio l’ultima frase che rinnovò i sospetti di Reejaaren. — Può darsi, ma non tocca a me decidere. È a Marreni che spettano le decisioni, ma credo che ti convenga rassegnarti ad alleggerire la tua nave. Ci saranno comunque i diritti portuali da pagare.
— Diritti portuali? Non mi sembra che questo si possa chiamare un porto. E poi non siamo sbarcati qui, ci siamo stati sbattuti dal vento.
— Non importa. Le navi straniere devono pagare i diritti d’ancoraggio. L’entità del tributo viene stabilita di volta in volta dal Governatore dei Porti Esterni, e credo di poterti dire che buona parte dell’impressione che potrà fargli la tua visita dipenderà da me. Un po’«più di cortesia, dunque, potrebbe esserti utile fin d’ora.
L’interprete si voltò e se ne andò, seguito da due suoi compagni. Il terzo rimase nelle vicinanze, mentre l’aliante si levava in volo.
Rimasto solo con Dondragmer, Barlennan sfogò la sua ira repressa.
— Anch’io non avrò pace finché non avrò messo a posto quel presuntuoso imbecille — disse Dondragmer. — Barbari, ci ha chiamato! Me lo voglio cucinare in salsa agrodolce, quel signorino! Ma abbiamo bisogno di saperne di più. I Volatori, per esempio, conoscono il funzionamento di quegli alianti? E in questo caso, saranno disposti a dircelo?
— Lo conosceranno senz’altro, a meno che, usando da tanto tempo macchine per volare molto più complicate, non se ne siano dimenticati…
— Tanto meglio, per quello che ho intenzione di fare.
— … ma non credo che vorranno dircelo — riprese Barlennan. — Avrai ormai capito, penso, che cosa spero di guadagnare da questa spedizione: voglio imparare tutto ciò che ci serve per sapere della scienza dei Volatori. Ecco perché sono deciso ad arrivare a quel loro razzo presso il Centro. Me lo ha detto anche Charles: lì sono immagazzinati quasi tutti i loro strumenti scientifici più progrediti. Quando ce ne saremo impossessati, non ci sarà più nessun pirata su tutto Mesklin che potrà farci paura. Saremo noi che detteremo agli altri i diritti portuali che vorremo esigere.
— Non ne dubito.
— Ecco perché credo che non vorranno dirci niente su quegli alianti. Possono sospettare le mie intenzioni in merito al razzo.
— Forse esageri tu, con i tuoi sospetti. Hai mai provato a chiedere qualcuna delle informazioni scientifiche che hai intenzione di rubare?
— Sì, e Charles mi ha detto che sarebbe stato troppo difficile farmela capire.
— Forse aveva ragione, o forse neanche lui sapeva le cose che tu volevi farti spiegare. Ad ogni modo, proverò a fare delle domande a qualcuno dei suoi compagni circa quegli alianti. Voglio vedere quel Reejaaren sprofondare nella vergogna più nera.
— Insomma, si può sapere che intenzioni hai?
Dondragmer si decise a rivelargliele. Barlennan in un primo momento parve dubbioso, ma poi a poco a poco divenne sempre più entusiasta. Alla fine tutti e due si diressero verso le radiocamere.
Capitolo 13
L’IMPRUDENZA DI BARLENNAN
Reejaaren non si fece vedere per parecchi giorni. In compenso quattro o sei alianti in volo tenevano sotto costante controllo la «Bree», e altrettanti se ne stavano al suolo, sulle colline circostanti, vicino a delle strane catapulte di corde elastiche, pronti al decollo.