«Questo lo hai già detto. Vuoi sapere una cosa, piccola, c’è chi sostiene che tu sia sciocca come Blocco di burro, qui. E io sto cominciando a crederci. Grazioso? Ho insegnato alla mia Margaery quanto vale l’esser graziosi, mi auguro. Meno del culo di un giullare. Aerion Targaryen, Respiro di Fuoco, era grazioso, come no. Ma restava comunque un mostro. La domanda è: che cosa è Joffrey Baratheon?» Lady Olenna allungò una mano, afferrando al volo uno sei servi. «I porri non mi piacciono. Porta via questo brodo e portami del formaggio.»
«Il formaggio verrà servito dopo le tartine, mia signora.»
«Il formaggio verrà servito quando io voglio che venga servito, e io voglio che venga servito adesso.» L’anziana donna tornò a rivolgersi a Sansa. «Hai paura, bambina? Non c’è bisogno di avere paura, siamo tutte donne qui. Dimmi la verità. Non ti verrà fatto alcun male.»
«Mio padre la diceva sempre, la verità.» Sansa parlò con calma. Ma le fu comunque arduo tirare fuori le parole.
«Lord Eddard, sì. Era famoso per quello, ma loro lo hanno comunque accusato di tradimento e gli hanno tagliato la testa.» Gli occhi della regina di Spine rimasero piantati in quelli di Sansa, vividi come punte di spada.
«Joffrey» disse Sansa. «È stato Joffrey. Mi aveva promesso che sarebbe stato misericordioso, e poi ha decapitato mio padre. Ha detto che quella era misericordia. Poi mi ha portato sulla cima delle mura e mi ha costretto a guardare la testa mozzata di mio padre. Voleva che io piangessi, ma…» Sansa s’interruppe di colpo, coprendosi la bocca con una mano. “Ho detto troppo… Dèi, siate pietosi. Loro sapranno, mi sentiranno, qualcuno dirà che ho parlato.”
«Vai avanti, Sansa.» E adesso era Margaery che voleva sapere. La futura regina di Joffrey. Sansa non aveva idea di quanto avesse già udito.
«Non posso.» “Cosa accadrà se lei glielo dirà? Che cosa accadrà? Joffrey mi ucciderà, oppure mi consegnerà a ser Ilyn.” «Io non intendevo… Mio padre era un traditore. Anche mio fratello è un traditore, e io ho il sangue dei traditori. Vi supplico, non fatemi dire altro.»
«Ora cerca di calmarti, piccola» impose la regina di Spine.
«È terrorizzata, nonna, guardala.»
«Giullare!» L’anziana donna chiamò Blocco di burro. «Cantaci una canzone. Una che sia lunga, direi. L’orso e la fanciulla bionda, quella andrà bene.»
«La canterò!» rispose il giullare. «Andrà benone, infatti! Vuoi che la canti a testa in giù mia signora?»
«A testa in giù canteresti meglio?»
«No.»
«E allora rimani in piedi. Davvero non vorremmo che ti cadesse il berretto. Da quanto ricordo, non ti lavi mai i capelli.»
«Come la mia signora comanda.» Blocco di burro fece un profondo inchino, mollò un rutto monumentale, si raddrizzò spinse il pancione in fuori e partì con voce tonante.
«Un orso, c’era. Un orso, un orso! Tutto marrone e nero, tutto coperto di pelo…»
Lady Olenna si protese in avanti ancora di più. «Fin da bambina, addirittura più piccola di te, ero a conoscenza del fatto che gli stessi muri della Fortezza Rossa hanno orecchie. Bene, che si godano questa canzone, in modo che noi ragazze si possa parlare liberamente.»
«Ma, mia signora…» Sansa esitò. «Varys… Lui sa, sempre.»
«Canta più forte!» gridò la regina di Spine a Blocco di burro. «Queste vecchie orecchie sono quasi sorde, lo sai. Cos’è, grassone d’un buffone, stai sussurrando forse? Non ti pago per sussurrare. Canta!»
«…l’orso» tuonò Blocco di burro, la sua voce stentorea che echeggiava sotto la struttura. «Oh, vieni! Gli dissero in coro, Oh, vieni dalla fanciulla dai capelli d’oro! Com’è bella… Ma sono un orso, rispose la belva. Tutto marrone e nero, tutto coperto di pelo…»
Il volto raggrinzito della vecchia signora si addolcì con un sorriso. «Ad Alto Giardino, abbiamo molti ragni in agguato tra i fiori. Fintantoché si fanno i fatti loro, noi li lasciamo zampettare sulle loro ragnatele. Ma se si mettono in mezzo, li calpestiamo.» Diede alcuni colpetti d’incoraggiamento sul dorso della mano di Sansa. «Allora, piccola: la verità. Che genere d’uomo è questo Joffrey, che si fa chiamare Baratheon ma che ha tanto l’aspetto di un Lannister?»
«E lungo la strada, di villaggio in villaggio, di villaggio in villaggio, tre ragazzi, un caprone e un orso vestito da paggio.»
Sansa aveva come l’impressione che il cuore le fosse saltato in gola. La regina di Spine era vicinissima. Sansa poteva sentire l’alito acido dell’anziana donna. E sulla mano, il tocco rigido delle sue dita adunche, scheletriche. Dall’altra parte, anche Margaery la stava ascoltando. Si sentì percorrere da un brivido gelido.
«È un mostro» sussurrò Sansa Stark, bisbigliando al punto da non sentire quasi la propria voce. «Joffrey è un mostro. Ha mentito in merito a quel ragazzino, sul Tridente, il garzone del macellaio. Ha costretto mio padre a uccidere la mia piccola lupa. Quando non lo compiaccio, mi fa picchiare dalla Guardia reale. È malvagio e crudele, mia signora. È la verità. E anche la regina è malvagia e crudele.»
Lady Olenna Tyrell e sua nipote Margaery si scambiarono uno sguardo.
«Ah» disse l’anziana donna. «È un vero peccato.»
“Oh, dèi” pensò Sansa, ancora più terrorizzata. “Se ora Margaery non vorrà più sposarlo, Joff saprà che è stato per causa mia.” «Vi prego» balbettò. «Non annullate il matrimonio…»
«Non temere. Lord pesce-palla è deciso a fare in modo che Margaery diventi regina. E la parola di un Tyrell vale molto, di più di tutto l’oro di Castel Granito. O per lo meno, ai miei tempi tanto valeva. In ogni caso, ti ringraziamo per la verità, bambina…»
«Danzò e volteggiò per tutta la strada, saltò e ballò con un abito strano. E arrivò dalla bella dai capelli di grano, i capelli di grano.»
Blocco di burro saltellò e ruggì e pestò i piedi.
«Sansa, ti piacerebbe visitare Alto Giardino?» Quando Margaery Tyrell sorrideva, assomigliava molto a suo fratello Loras. «Le piante autunnali sono in fiore in questo periodo, e ci sono alberi da frutta e fontane, cortili ombreggiati, colonnati di marmo. A corte, il lord mio padre ospita sempre dei cantastorie, più melodici di Blocco di burro. E ospita anche pifferai, violinisti e arpisti. Abbiamo i migliori cavalli, e scafi da diporto che scivolano lungo il fiume Mander. Tu pratichi la caccia con il falcone, Sansa?»
«Un poco» ammise lei.
«Oh dolce era lei, pura e con gli occhi belli, la fanciulla con il miele nei capelli.»
«Amerai Alto Giardino come io stessa lo amo, ne sono certa.» Margaery scostò dal viso di Sansa una ciocca ribelle. «Una volta che lo avrai visto, non vorrai andare più via. E forse non dovrai neppure farlo.»
«I capelli, i capelli. La fanciulla con il miele nei capelli!»
«Ora fa’ silenzio, piccola» intervenne la regina di Spine in tono sferzante. «Sansa non ci ha neppure detto se le piacerebbe venire a farci visita.»
«Oh, ma sì che mi piacerebbe» disse Sansa. Dalle parole di Margaery, Alto Giardino sembrava il luogo che lei aveva sempre sognato, sembrava la splendida, magica corte che aveva sperato di trovare ad Approdo del Re.
«Annusò essenze profumate, nell’aria dell’estate. L’orso, l’orso, tutto marrone e nero, tutto coperto di pelo…»
«Ma la regina Cersei» continuò Sansa «non mi permetterà di andare…»
«Lo farà. Senza Alto Giardino, i Lannister non hanno speranze di poter mantenere Joffrey sul trono. E se mio figlio il lord dei fessi lo chiederà, Cersei Lannister non avrà altra scelta se non accogliere la sua richiesta.»