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Utherydes Wayn picchiò l’estremità del proprio bastone sul pavimento e ser Desmond scortò Catelyn sotto il palco. “Se Robb dovesse guardarmi nello stesso modo in cui lo ha fatto Edmure, non ho idea di che cosa farò.” Eppure, le parve che negli occhi di suo figlio non ci fosse rabbia bensì qualcosa d’altro… apprensione, forse? No, non aveva senso. Che cosa poteva mai temere lui, adesso? Era il Giovane lupo, re del Nord e re del Tridente.

Suo zio fu il primo a salutarla. Pesce nero in tutti i sensi, ser Brynden non si curava minimamente di che cosa chiunque altro pensasse. Saltò giù dalla piattaforma e prese Catelyn tra le braccia.

Quando lui disse: «È bello saperti a casa, Cat» lei dovette compiere uno sforzo per controllare la commozione. «Lo stesso vale per me, zio» riuscì a sussurrare.

«Madre.»

Catelyn spostò lo sguardo su suo figlio: alto, imponente, cavalieresco. «Maestà, ho pregato per il tuo ritorno, e per la tua incolumità. Mi è stato detto che sei rimasto ferito.»

«Una freccia al braccio durante l’assalto al Crag» disse. «Ma la ferita è guarita bene. Ho ricevuto le cure migliori.»

«Gli dèi sono misericordiosi, allora.» Catelyn fece un profondo respiro. “Diglielo, non puoi evitarlo comunque.” «So che ti hanno informato di ciò che ho fatto. Ti hanno anche parlato delle ragioni che mi hanno spinto a farlo?»

«Le ragazze.»

«Avevo cinque figli. Adesso me ne restano tre.»

«Sì, mia signora.»

Lord Rickard Karstark si fece strada oltre Grande Jon. Con la maglia di ferro nera, quella lunga, arruffata barba grigia e il volto freddo e scavato pareva una specie di tetro fantasma. «E a me resta un unico figlio, mentre un tempo ne avevo tre. Tu mi hai portato via la mia vendetta.»

Catelyn lo affrontò con calma. «Lord Rickard, la morte dello Sterminatore di re non avrebbe riportato in vita i tuoi figli. Il suo continuare a vivere potrebbe salvare la vita dei miei.»

«Jaime Lannister ti ha bellamente ingannata.» Il lord di Karhold non cedette. «Quello che hai comprato è un sacco di parole vuote, nient’altro. Il mio Torrhen, il mio Eddard meritavano di meglio della tua debolezza.»

«Lascia perdere, Karstark» rumoreggiò Grande Jon, incrociando sul petto le braccia enormi. «È stata la follia di una madre. Così sono le donne.»

«La follia di una madre, dici?» Lord Karstark andò faccia a faccia con Umber. «Io lo chiamo tradimento.»

«Basta così.» Per un momento, Robb assomigliò di più a suo zio Brandon Stark, che non a Eddard Stark, suo padre. «Nessun uomo accuserà la signora di Grande Inverno di tradimento in mia presenza, lord Rickard.» Nel rivolgersi a Catelyn, la sua voce si addolcì. «Se avessi il potere di far ritornare lo Sterminatore di re in catene, lo farei. Lo hai liberato senza che io lo sapessi, madre, e senza il mio consenso… ma ciò che hai fatto, lo hai fatto per amore. Per Arya e Sansa, e a causa del dolore che tutti proviamo per Bran e Rickon. Solo che l’amore non sempre è la cosa più saggia, e io l’ho imparato. Può condurci a commettere gravi follie, eppure noi seguiamo i nostri cuori… dovunque essi possano condurci. Non è così, madre?»

“È davvero questo che ho fatto?” «Se è stato il mio cuore a condurmi alla follia, sono pronta a fare qualsiasi ammenda a lord Karstark e a te.»

La faccia di lord Rickard era implacabile. «E quali delle tue ammende riscalderanno Torrhen ed Eddard nelle gelide tombe in cui giacciono per mano dello Sterminatore di re?» Detto questo, si fece largo a spallate tra Grande Jon e Maege Mormont e lasciò la sala.

Robb non fece alcun gesto per fermarlo. «Perdonalo, madre.»

«Solo se tu perdonerai me.»

«L’ho fatto. Sono consapevole di che cosa significhi amare al punto da non riuscire più a comprendere nient’altro.»

Catelyn chinò il capo. «Ti ringrazio.» “Almeno non ho perduto anche questo figlio.”

«Dobbiamo parlare» continuò Robb «tu e i miei zii. Di questa e anche di… altre cose. Attendente, dichiara la conclusione.»

Utherydes Wayn picchiò nuovamente il bastone a terra e gridò lo scioglimento dell’adunata. I lord dei fiumi e del nord fluirono verso le uscite. Fu a quel punto che Catelyn si rese finalmente conto di che cosa mancava. “Il lupo. Il lupo non è qui. Dov’è Vento grigio?” Sapeva che il meta-lupo era tornato con Robb, aveva udito i cani, ma la belva non era nella sala, né al fianco di Robb, dove sempre si trovava.

Ma prima che fosse in grado di articolare una qualsiasi domanda, si ritrovò al centro di un cerchio di sostenitori. Lady Mormont le prese la mano. «Mia signora» disse «se fossero state le mie due figlie tra le grinfie di Cersei Lannister, io avrei fatto la stessa cosa.» Grande Jon, con la sua cronica mancanza d’etichetta, la sollevò da terra e le diede una strizzata con quelle sue gigantesche mani pelose. «Il tuo cucciolo di lupo ha già sbranato lo Sterminatore di re una volta, e lo farà ancora se sarà necessario.» Galbart Glover e lord Jason Mallister furono più freddi, e Johos Bracken quasi glaciale, ma le loro parole risultarono ugualmente cortesi a sufficienza. Suo fratello Edmure fu l’ultimo ad avvicinarsi a lei. «Anch’io prego per le tue figlie, Cat. Spero che tu non ne dubiti.»

«Certo che no.» Lei lo baciò. «E ti sono grata di farlo.»

Una volta conclusi gli scambi verbali, nella sala grande di Delta delle Acque erano rimasti solamente Robb, i tre Tully e i sei estranei che Catelyn continuava a non riconoscere. Li studiò con curiosità. «Mie signore, cavalieri, siete nuovi alleati alla causa di mio figlio?»

«Nuovi, sì» confermò il cavaliere più giovane, quello con le conchiglie sulla tunica. «Ma fieri nel nostro coraggio e determinati nella nostra lealtà, come io spero di poterti provare, mia signora.»

«Madre» Robb appariva a disagio «permetti che ti presenti lady Sybell, moglie di lord Gawen Westerling del Crag.» La donna di mezza età si fece avanti con portamento solenne. «Suo marito» precisò Robb «è tra quelli che prendemmo prigionieri al bosco dei Sussurri.»

“Westerling, certo” si ricordò Catelyn. “Il loro vessillo reca sei conchiglie di mare, bianche su fondo sabbia. Una Casa minore che ha giurato fedeltà ai Lannister.”

Robb fece cenno agli altri di accostarsi uno alla volta. «Ser Rolph Spicer, fratello di lady Sybell. Era castellano del Crag quando abbiamo preso la fortezza.» Il cavaliere con il simbolo dei peperoni chinò la testa. Era un uomo in carne, il naso rotto e una barba grigia tagliata corta. «I figli di lord Gawert e di lady Sybelclass="underline" ser Raynald Westerling.» Il cavaliere con le conchiglie sorrise dietro folti baffi. Giovane, snello, dal portamento rigido, aveva splendidi denti bianchi e una gran massa di capelli castani. «Elenya» la ragazzina che aveva circa l’età di Sansa si piegò in un rapido inchino. «Rollam Westerling, il mio scudiero.» Il ragazzo fece per inginocchiarsi, poi, vedendo che nessun altro lo aveva fatto, fece a sua volta un inchino.

«L’onore è mio» disse Catelyn. “Che Robb abbia spezzato l’alleanza tra il Crag e la Casa Lannister? Se era così, non c’era da meravigliarsi che tutti i Westerling fossero con lui. Castel Granito non era precisamente tollerante verso i traditori. Non da quando lord Tywin Lannister aveva raggiunto l’età per andare in guerra…

La fanciulla si fece avanti per ultima, piena d’incertezza. Robb prese la sua mano. «Madre, ho il grande onore di presentarti lady Jeyne Westerling, figlia maggiore di lord Gawen, e anche la mia… sì, ecco … la lady mia moglie.»