«Dunque mi sta dicendo che andare a Milleflores e aspettare lì fino al raccolto è l’unica opzione disponibile?» chiese a Maggie.
«Puoi annullare il tuo diritto di proprietà, insieme a quello di Sonny,» le ricordò Maggie con aria cupa. «Poi puoi andare allo spazioporto, tornare sulla Scoville e recarti dove preferisci.»
No, non posso, pensò Delanna. Aveva lasciato Rebe Primo con l’assegno dell’ultimo mese e il biglietto per Carthage. Non aveva neppure saldato il conto della scuola. E adesso le erano rimasti solo centoventicinque crediti. Senza il denaro ricavato dalla vendita della proprietà, per lei sarebbe stato impossibile recarsi a Carthage.
Doveva affrontare la realtà: era bloccata lì. «Quanto tempo ho a disposizione per recarmi a Milleflores?» chiese in tono rigido.
«C’è un treno che parte stanotte,» la informò Sonny.
Delanna guardò Maggie. «Non posso partire stanotte,» affermò, assalita dalla sensazione che quella faccenda le stesse sfuggendo di mano. «Devo ritirare il mio bagaglio dalla Scoville.» E Cleo. Si era dimenticata di Cleo. Avrebbe dovuto farla uscire dalla quarantena, prendere accordi per portarla a Milleflores, procurarsi un permesso d’importazione da mostrare al veterinario.
«Mi dispiace, tesoro,» stava dicendo Maggie. «Il treno di stanotte è l’unico mezzo di trasporto per raggiungere Milleflores per tutto il mese prossimo. Se non lo prendi, non farai in tempo a consolidare il tuo diritto. Nel frattempo, io cercherò di eliminare tutti gli ostacoli, incluso quello che ci impedisce di vendere a una terza parte.»
«Ma Maggie…» fece per dire Sonny.
«So che non è quello che vuoi, Sonny, e non penso che ci siano molte speranze di ottenere questo risultato, ma posso provarci. Qualsiasi cosa succeda,» proseguì rivolgendo a Delanna un’occhiata eloquente, «devi proteggere i tuoi diritti stabilendo la tua residenza a Milleflores. Se non ci vai, perderai tutto in men che non si dica.»
Qualcuno bussò bruscamente alla porta dell’ufficio.
Maggie fece finta di niente. «Mancano due ore e mezzo alla partenza del treno. Devi andare alla stazione…»
«Ma io non posso partire,» la interruppe Delanna in tono disperato. «Non senza…»
«I tuoi bagagli ti seguiranno con la prossima carovana.»
«Lei non capisce…» fece Delanna.
Jay Madog oltrepassò la soglia, torreggiando su Maggie per mezzo secondo prima di chinarsi a baciare l’avvocato sulla punta del naso. «Sembra che sia arrivato al momento culminante,» commentò, superando Maggie tanto in fretta dopo il bacio che lo schiaffetto di ammonimento dell’avvocato lo mancò. «Farò in modo di recuperare il suo bagaglio, Mrs. Tanner,» affermò in tono tranquillo. «E vedrò cosa posso fare per farle ottenere il rimborso della porzione del suo biglietto che non utilizzerà. Se ho capito bene, intende rimanere?»
«Delanna sta andando a Milleflores,» affermò Maggie. «Ho già prenotato il passaggio.»
«Meraviglioso!» esclamò Jay. «Ne sono deliziato. E sarei anche deliziato di recuperare il suo bagaglio.»
«E di addebitarti una bella somma per averlo fatto,» commentò Maggie rivolta a Delanna.
«Una piccola somma,» la corresse Jay. «Il che è un vero affare, specialmente se si considera che il contratto di trasporto firmato da Mrs. Tanner non dice nulla su eventuali trasferimenti o rimborsi.»
A quelle parole, Maggie si avvicinò al terminale vega e iniziò a toccare alcune icone. Lo schermo mandò un lampo verde, eruppe in un arcobaleno di colori e poi mostrò una serie di frasi nere che scorrevano su uno sfondo blu. Maggie poggiò un dito sullo schermo per bloccare lo scorrimento del testo. Lesse per qualche secondo, poi scosse la testa. «Non avresti mai dovuto firmare un contratto del genere, Delanna. Hanno tutto il diritto di trasportare i tuoi bagagli fino a Carthage e poi di inviarli qui di nuovo, addebitandoti tutte le spese. Certo, potresti citarli in tribunale, ma…»
«Lo so,» la interruppe Delanna in tono rassegnato. «Dovremmo sollevare il caso presso la Corte Itinerante, ma quando verrà emesso un verdetto, il mio baule sarà già stato considerato come un oggetto abbandonato o qualcosa del genere e venduto al migliore offerente.»
«Vede,» commentò Jay, sorridendo di nuovo. «Le sto offrendo un affare. Non dovrà affrontare nessuno dei fastidi di una causa legale, non dovrà pagare nessuna spesa di trasporto nel caso perda la causa, ma riceverà solo un baule consegnato direttamente a casa sua, a Milleflores.»
«Però adesso non iniziare a spiegarci come ci riuscirai,» commentò Maggie, «o sono sicura che ce ne pentiremo entrambi.»
«Tsk, tsk, Maggie,» la ammonì Jay con un sorrisetto di superiorità. «Così spingerai Mrs. Tanner a pensare che userò chissà quale sistema illegale o…»
«Sta’ zitto, Jay,» lo interruppe Maggie con voce divenuta improvvisamente dura come pietra. «Io non faccio giochetti con la legge.»
«C’è qualcos’altro di cui ho bisogno,» annunciò Delanna.
Jay si girò verso di lei, sorridendo in modo malizioso. «Al suo servizio, Mrs. Tanner.»
«Io non sono Mrs. Tanner,» spiegò Delanna. «Io sono Delanna Milleflores.»
Jay annuì saggiamente. «So che molti di voi Stranieri preferite mantenete i vostri cognomi anche da sposati.»
«Io non sono sposata,» ribatté Delanna in tono esasperato. «Si tratta solo di un pasticcio legale.»
«Questa è esattamente la mia concezione del matrimonio,» commentò Jay con un sogghigno. «E sono lieto di scoprire che lei la pensa come me. Era questo che voleva dirmi?»
«No, ovviamente no,» rispose Delanna. Gli fece cenno di avvicinarsi alla finestra. Voltando le spalle a Sonny e Maggie, gli sussurrò, «A causa di questo pasticcio sono costretta a rimanere su Keramos più a lungo di quel che pensavo e così ho assolutamente bisogno di fare uscire Cleo dalla quarantena.»
«Il tuo piccolo scarafaggio?» replicò Jay mentre il suo sorriso svaniva. «Non so se posso aiutarti: discutere con Doc Lyle non è come avere a che fare con la Copperfield Transport Company per recuperare un baule. In effetti, sono venuto qui proprio per assicurarmi che Sonny si fosse procurato i permessi d’importazione per le altre sette oche. Doc Lyle attraverserebbe le Pianure di sale a piedi pur di confiscare un’oca senza permesso di importazione. Sospetto che si agiterebbe ancora di più per una creatura proveniente da un altro pianeta.»
«Ma se lascio qui Cleo, domani la metterà sulla navetta e la spedirà a Carthage senza di me.»
Jay stava scuotendo la testa. «Non la rimanderebbe mai a bordo della Scoville. Non senza i documenti di trasporto. Violerebbe le leggi del pianeta e Doc Lyle è uno che applica le leggi sempre alla lettera.»
«Ma non può rimanere in quarantena per un intero mese.»
«Su questo hai ragione.» confermò Jay e aggrottò la fronte.
«Cosa vuol dire?» gli chiese Delanna.
«Il fatto è che hai portato qui questa cosa, questa cleo, senza un permesso di importazione. Questo è contro le regole. E Doc Lyle…»
«Applica le regole alla lettera. E questo cosa significa?» gli chiese di nuovo Delanna, iniziando a sentirsi spaventata.