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«…lo ha rubato dalla quarantena,» stava dicendo una voce maschile. «Il veterinario era più infuriato di una scimmia ustionata. L’ha arrostito da Chancy, davanti a tutti.»

Un altro uomo fece una domanda che venne trasmessa sotto forma di statica, ma apparentemente il primo interlocutore riuscì a comprenderla lo stesso.

«No,» rispose. «Qualche animale di cui non ho mai sentito parlare. Non so, una specie di scarafaggio.»

«Te l’ho detto che era uno scarafaggio,» commentò Cadiz, fissando accigliata Cleo, che stava arrampicandosi sulla camicia di Delanna.

«Qui parla Markie Woodward, giù a Shelter Lanzye. Ho appena sentito dire che Sonny Tanner si è sposato. Con chi?»

«Con una rossa piena d’arie a cui piacciono gli scarafaggi.» Delanna riconobbe quella voce. Era Lizabeth Infante, la ragazza che aveva la cotta per Sonny. «E ho sentito dire che non è molto felice di essere sposata. Soli Hansen ha detto che quando era a Grassedge è andata da Maggie Barlow per capire se era possibile annullare il matrimonio.»

«Non riesco a immaginare qualcuno che non voglia essere sposato con Sonny,» commentò Markie.

«Neppure io,» si dichiarò d’accordo Lizabeth. «Potete dire per conto mio a quella rossa che se non lo vuole, me Io prendo io.»

Cadiz fissò Delanna con un sogghigno. «Hai capito?»

Delanna non le avrebbe mai dato la soddisfazione di risponderle. Carezzò il carapace di Cleo e guardò avanti a sé, verso il polverone. La nube di polvere divenne più spessa e poi, di colpo, più sottile, poi emersero di nuovo tra gli arbusti, sotto il cielo azzurro. Il solaris che avrebbero dovuto seguire era a pochi metri di distanza.

«Potete anche dire a Sonny Tanner che se avesse sposato me,» proseguì Liz, «non avrebbe dovuto trascorrere la sua prima notte di nozze in un solaris. Ma cosa credeva, che avesse bisogno di ricaricare le batterie?»

Apparentemente su Keramos non c’era nulla di sacro o di segreto. Delanna ricordò che Sonny l’aveva avvertita che i coloni dei lanzye facevano un mucchio di pettegolezzi, ma lei aveva presunto che lo facessero di persona, non via radio.

«Qui è B.T. Tanner, da Milleflores. Sto cercando Cadìz Flaherty. Chiunque sappia dove si trovi, me lo faccia sapere.»

Delanna lanciò un’occhiata interrogativa a Cadiz. «Sei tu, vero?» le chiese.

Cadiz strinse il volante e fissò dritto avanti a sé.

«Se sei in viaggio verso ovest, ho un amplificatore di segnale.» Il tono di voce di B.T. passò dal pratico al rabbioso. «Cadiz, non so cosa tu abbia in mente, ma se stai correndo dietro mio fratello come un’oca innamorata, è mio dovere come tuo amico di avvertirti che ti stai coprendo di ridicolo agli occhi di tutti. Vuoi che parlino di te sulla radio?»

Cadiz spense la radio con un gesto tanto brusco che Delanna immaginò che l’avesse rotta. Il volto e il collo avevano assunto un colore purpureo. «È mio dovere come tuo amico,» scimmiottò. «Be’, B.T. Tanner, è mio dovere dirti che sei il peggiore imbecille su questo pianeta. ‘Vuoi che parlino di te sulla radio?’ Non ho sentito il mio nome citato neppure una volta, ma puoi scommetterci che lo faranno adesso. Ci hai pensato tu, pezzo di imbecille. Sei perfino più scemo di tuo fratello maggiore.»

Si girò verso Delanna e la gratificò di un’occhiata rabbiosa. «Immagino che ti stia divertendo un mondo.»

Delanna non rispose. Stava tentando di ricordare quale dei fratelli fosse B.T. Pensava che fosse il secondo. Gli altri, tranne uno, erano molto più giovani di Sonny perché erano nati dopo che lei aveva lasciato Keramos; sua madre non li aveva citati quasi mai nelle sue lettere. Ma a Delanna sembrava di ricordare che i loro nomi fossero Wilkes e Harry, dunque B.T. doveva essere il secondo in ordine di età.

«Era ora che cominciasse a dar segno di un po’ di interesse,» commentò Cadiz. Cleo si appiattì contro Delanna. «Prima non mi rivolge neppure un’occhiata e adesso, all’improvviso, è ‘suo dovere come amico’. Amico! E Sonny se ne va senza dire una parola a nessuno e si sposa!» Frenò premendo selvaggiamente il pedale. Il solaris si fermò con un sussulto. I rimorchi vi urtarono contro, uno alla volta, le oche iniziarono il loro solito concerto isterico. «È tutta colpa tua!» gridò Cadiz a Delanna. «Mi hai rubato Sonny Tanner e, quando arriverai a Milleflores, probabilmente tenterai di rubarmi anche B.T.!»

Cleo si arrampicò fino a metà del collo di Delanna, tentando di allontanarsi. Improvvisamente Delanna venne travolta dalla rabbia. «Benissimo,» replicò, staccando le unghie di Cleo dal colletto. «Se vuoi litigare, sarò ben lieta di accontentarti.» Tentò di mettersi Cleo in grembo, ma lo scarabeo si tuffò improvvisamente verso il pavimento e si aggrappò alle caviglie di Delanna. «Tutto è meglio degli agguati che mi stai tendendo da quando ti ho conosciuto.»

«Agguati?» gridò Cadiz. «E tu come lo chiami rubarmi Sonny Tanner da sotto il naso?»

«Adesso chiariamo questa faccenda una volta per tutte: io non ti ho rubato il tuo fidanzato. E non Io voglio neppure. Se lo vuoi tu, prenditelo pure.»

Cadiz la stava fissando a bocca spalancata, ma non riusciva a spiccicare parola. «E allora che cosa lo hai sposato a fare?» le chiese infine.

Fu il turno di Delanna di fissarla. «Non l’ho fatto,» rispose. «Non ti ha raccontato del testamento?»

«Quale testamento?»

«Il testamento firmato da suo padre e dal mio. Volevano che il lanzye rimanesse indiviso e, in base alle folli leggi di questo pianeta dimenticato da Dio, potevano esserne sicuri solo facendo fidanzare ufficialmente i loro eredi. Quando mia madre è morta, il matrimonio è diventato automaticamente legale.»

Cadiz scosse la testa come se volesse schiarirsela. «Stai scherzando!» esclamò. «Un testamento precauzionale? Non mi meraviglio che Sonny non me l’abbia detto.» Guardò Delanna con aria calcolatrice. «Ecco perché hai avuto tutti quegli incontri con Maggie e Lydia Stenberg. Ma non riesco ancora a capire: se questo testamento è l’unico motivo per cui sei sposata, perché non sei rimasta a Grassedge e non hai chiesto il divorzio?»

«Perché, se l’avessi fatto, avrei perso l’eredità di mia madre e Sonny avrebbe perso Milleflores. Per chiarire la questione bisogna aspettare l’arrivo della Corte Itinerante e, nel frattempo, io devo stabilire la mia residenza a Milleflores.»

«Cavolo, spero che questa faccenda non finisca sulla radio,» commentò Cadiz, poi mormorò, in un modo che Delanna la udì a stento, «Povero Sonny.» Con un tono di voce più alto commentò, «Immagino che Sonny non me l’abbia detto anche perché mi sarei arrabbiata ancora di più.»

«Non hai alcun motivo per essere gelosa,» le assicurò Delanna. «Non voglio essere sposata con Sonny e lui non vuole essere sposato con me.»

«Su questo non ci scommetterei troppo,» replicò Cadiz. «Lui non fa altro che parlare di te fin da quando mi ricordo. Quando ho sentito la notizia, ho pensato che finalmente era riuscito a convincerti a tornare per sposarlo.»

«Ma io pensavo che fosse il tuo fidanzato.»

Cadiz assunse un’aria imbarazzata. «Ah, quella faccenda,» replicò. «L’anno scorso mi ha accompagnato al ballo del raccolto.»

«Visto che B.T. non voleva?» chiese Delanna.

Si udì un colpetto sulla sommità del tettuccio che le fece sussultare entrambe. Cleo si nascose ancora di più tra le caviglie di Delanna. Cadiz aprì il tettuccio.

«Cosa è successo?» chiese Sonny, torreggiando su di loro. «C’è qualcosa che non va con il solaris?»

«No, perché?» replicò Cadiz in tono inespressivo.

«Perché la carovana è già arrivata nel prossimo quadrante, ecco perché.»